Ancora non certe le cause della morte della piccola di 7 mesi. Il procuratore è cauto

12765592_948406418576575_733740011_oCosenza – “Stiamo cercando di capire che cosa sia successo e non abbiamo ancora nessun elemento per parlare con certezza di omicidio e tentato suicidio. Nessuna voglia di commentare una tale tragedia ma e’ necessario mettersi subito al lavoro con cautela, data la delicatezza del caso”. E’ questo il pensiero del procuratore aggiunto Marisa Manzini appena uscita dalla casa in cui e’ stata trovata morta una piccola di appena sette mesi. Una tragedia avvenuta in una abitazione in pieno centro a Cosenza, uno storico palazzo che si affaccia su corso Mazzini adesso piantonato dai carabinieri. Questa mattina il papa’ della piccola, Francesco Luberto noto avvocato avrebbe trovato la piccola senza vita e la moglie Giovanna Leonetti, 36 anni, riversa su una poltrona in stato di choc. La donna, biologa conosciuta in citta’, avrebbe forse – ma su questo gli inquirenti sono molto cauti – ucciso la bimba e poi avrebbe provato a togliersi la vita ingerendo barbiturici. Una ricostruzione dei fatti che pero’ il procuratore aggiunto Manzini, che coordina le indagini assieme al pm di turno Domenico Frascino, non si sente di confermare perche’ “dobbiamo capire che cosa sia realmente successo. Dobbiamo valutare tutto. Stiamo cercando anche di capire se la donna soffrisse di depressione post partum e fosse in cura. Non sappiamo nemmeno con certezza chi ci fosse in casa al momento della tragedia”.

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