Mecna al Garden, “Fuori dalla Città” ma dentro i cuori del pubblico

Rende (CS) – Quando porti a Rende un ospite non proprio canonico per gli standard musicali della città è sempre un salto nel buio. Mecna riscosse già un discreto successo lo scorso anno al Mood Social Club ma, ieri sera, il Teatro Garden strabordava di anime malinconiche. Un azzardo quello operato da BE Alternative Eventi che, però, è stato premiato dall’ottima risposta del pubblico.

Rende con la metro in anticipo

Il rap nel Mezzoggiorno ha come matrice, nell’opinione pubblica, il flow e le barre napoletane. Corrado Grilli viene da Foggia (Puglia)  e, le sue storie hanno davvero fatto breccia nei cuori dei calabresi. Vanta una gavetta lunga vent’anni e un successo raggiunto relativamente da poco, nonostante già con “Disco Inverno” avesse fatto parlare di sé. Uno stakanovista che non si è mai arreso, anzi. All’ombra dei grandi colossi del rap italiano si è imposto con un sound totalmente nuovo. Ponte di congiunzione tra Rap, simil-Indie ed elettronica,  Mecna in live sembra un treno pronto a trasportare il pubblico nelle stazioni della sua vita. Il Teatro Garden, gremito di folla ieri, era assopito. L’ingresso del rapper pugliese sulle note di “Fuori dalla città”, in un’atmosfera di luci psichedeliche e ombre a contrasto, ha reso la folla leggera. Prima fermata prevista per Rende: “Neverland”.

 

Mecna, il presente ed il nuovo presente

Scenografia degna di nota ed alternanza tra luci ed ombre altalenanti con i cuori. Esteticamente impeccabile. Itinerario musicale che inizia con “Neverland”, l’ultimo album, ma attraverso pezzi storici ed evergreen riporta la folla ai tempi dell’underground. Estrapola pezzi da “Disco Inverno”, album del 2012, prosegue con “31/08”, canzone dalla forte malinconia e coniuga con la “divertente” “Un Drink o Due”. Ritornello in loop quello di quest’ultima che, ha visto la folla protagonista a ruota libera. Mecna è un visionario nelle interpretazioni e nel ventaglio musicale. Ne è esemplificativo l’ultimo album prodotto da Sick Luke e le scenografie in live. Al contempo, però, rimane un tradizionalista nell’approccio allo spettacolo. Fa parlare la sua musica e crea un’empatia molto forte con il suo pubblico. Una platea affiatata e legata al suo Corrado, rapper malinconico ma che, senza alcuna prepotenza se non quella artistica, ha imposto la sua voce in Italia.

 

Un live ed una performance imperativi per Mecna il quale è riuscito a creare un “Blue Karaoke” al Teatro Garden. Più che “Lungomare Paranoia” sembrava il Maracanà dei cuori infranti.

 

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