All’ Unical convegno mondiale dei filosofi dell’Educazione

RENDE (CS) – L’Università della Calabria ospiterà dal 20 al 23 agosto 2014 il convegno mondiale dei filosofi dell’educazione organizzato dall’INPE (International Network of Philosophers of Education – www.INPE 2014.org).

L’importante assise scientifica, promossa dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Unical e, in particolare, dal gruppo di pedagogisti del dipartimento medesimo, si tiene per la prima volta in Italia e sarà dedicata al tema: Vecchie e nuove generazioni. Gli scenari dell’educazione che cambiano.

Il programma dei lavori prevede, giorno 20 agosto, l’intervento del presidente della Società Scientifica, Paul Smeyers, e l’introduzione di Giuseppe Spadafora, ordinario di Pedagogia generale e promotore dell’iniziativa. Darà un saluto anche l’on. Luigi Berlinguer, già ministro dell’Università e della Ricerca e particolarmente attento ai temi dell’educazione. Il 22 agosto, invece, i lavori proseguiranno nel Castello di Santa Severina.

Tra gli studiosi iscritti al convegno Larry Hickman, Franco Cambi, Paul Standish, Naoko Saito, Masamichi Ueno, tra i più accreditati del settore a livello mondiale.

Durante il convegno, un momento particolarmente significativo sarà l’intitolazione, il 21 agosto, di una piccola piazza nel comune di S. Fili alla memoria del grande filosofo americano dell’educazione John Dewey.

L’INPE (International Network of Philosophers of Education) è la società scientifica internazionale che verso la fine degli anni ”80, particolarmente dopo l’epilogo della guerra fredda, ha promosso convegni internazionali biennali in ogni parte del mondo per incoraggiare lo scambio culturale tra gli esperti di teoria dell’educazione.

L’impegno dell’INPE, in particolare, punta a mettere in luce come nella società globale contemporanea, contraddistinta da un’economia finanziaria globale e da enormi contraddizioni economico-sociali,  i temi dell’educazione e della scuola su scala planetaria costituiscono un campo d’azione fondamentale anche per i decisori politici.

 In particolare, l’approfondimento degli stessi temi può contribuire a focalizzare i processi di sviluppo internazionali e ad elaborare modelli sia di teoria dell’educazione che politici in grado di salvaguardare le diverse esigenze culturali e politiche del pianeta. Ciò, anche e soprattutto in relazione alle grandi questioni della pace, della solidarietà, della giustizia sociale e ad una loro proiezione e declinazione universale.

Anche per queste ragioni assume un valore fondamentale ed appare in tutta la sua portata l’interrogativo posto a base del convegno di Arcavacata: “E possibile determinare un equilibrio di valori tra la tradizione culturale e politica della democrazia occidentale, la variegata e complessa cultura del mondo islamico, la razionalità tecnologica e efficientista dei paesi asiatici, la cultura politica della Cina e della Russia, e le varie esigenze culturali della gran parte dell’umanità che soffre per la povertà, le guerre, le epidemie e le carestie?”.

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