Una Università aperta alla città

La Flc Cgil coglie l’occasione per tracciare un percorso che porti a costruire un terreno di sereno confronto democratico ove tutte le componenti la comunità accademica possano fornire il loro contributo per la costruzione di un’università condivisa e partecipata, libera e democratica. Ritiene indispensabile, per il rilancio culturale e politico dell’ateneo, uno sforzo collettivo ed una comunità di intenti per superare le contrapposizioni e gli interessi particolari ed affermare un progetto comune per la crescita e lo sviluppo dell’università e del territorio su cui insiste.

E’ necessario rilanciare il rapporto tra l’Università e il territorio a vari livelli per evitare di cadere nell’inaccettabile alternativa tra aumento delle tasse per gli studenti, sviluppo dell’Università e valorizzazione delle risorse umane (retribuzioni e reclutamento). L’apertura al territorio non può, però essere invocata esclusivamente come opportunità di reperimento di risorse: una nuova committenza per l’Università e la ricerca pubblica, la crescita di nuove fonti di finanziamento per gli atenei richiedono anche una nuova responsabilità sociale dell’Università e una nuova capacità di interloquire con i bisogni e le strategie del territorio. Riteniamo decisivo il nodo del rapporto che l’Università riesce a costruire con le domande dei cittadini, della società. L’apertura dell’Università al mondo esterno richiede che queste relazioni siano governate in modo certo e trasparente. Ciò vuol dire definire regole efficaci per la gestione del conto terzi, dei consorzi, delle convenzioni, definire un ruolo per l’Università della Calabria nel sistema cittadino e regionale dell’innovazione, discutere il profilo dell’offerta didattica. E’ necessario che le risorse derivanti da queste relazioni siano reinvestite per la riqualificazione dei servizi, per sostenere la ricerca e valorizzare l’impegno di tutti i lavoratori che a vario titolo garantiscono il funzionamento dell’ateneo. L’attività di ricerca non è affare privato di un singolo ricercatore ma ha luogo perché inserita in una struttura gestionale, in un ambiente formativo e in un sistema di servizi che la rende possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *