Unical, consegnato il premio “L’amore è un seme…”

Non è stato semplicemente un premio “alla memoria”. Sarebbe, infatti,  riduttivo relegare l’iniziativa che s’è svolta ieri mattina allo University Club, “ L’Amore è un Seme…”, in memoria di Maria Rosaria Gentile, alla sfera delle commemorazioni postume; in questo caso,  di una dipendente dell’Università della Calabria.

Il premio – nelle intenzioni degli organizzatori (Bruna Adamo, Antonella Bevilacqua, Paola B. Helzel, Valentina. A. Mascali e Filippo Naccarato) – ha inteso rappresentare, proprio per ricordare al meglio l’impegno e la passione di Maria Rosaria Gentile,  una sorta di momento di riflessione finalizzato all’accrescimento morale, umano e professionale del Personale Tecnico Ammnistrativo dell’Ateneo.

Un obiettivo certamente centrato dalla manifestazione, soprattutto grazie alle emozioni e agli stimoli positivi che essa è riuscita ad offrire ai tanti che vi hanno preso parte.

Il Premio “L’Amore è un Seme…” è stato articolato in due sessioni: la prima, ha puntato a mettere in luce il comportamento del dipendente che meglio ha saputo interfacciarsi con i bisogni degli studenti, dando il giusto valore alle relazioni interpersonali; la seconda, ha voluto esaltare le capacità artistico-letterarie dei dipendenti dell’Università della Calabria.

L’iniziativa – che ha goduto del patrocinio del Cruc-Unical – ha visto premiati per la prima sessione: Gianluca Scarpelli e Caterina Vetere, designati vincitori ex aequo da un Comitato di studenti; per la seconda sessione (Arti Figurative), invece, hanno vinto  Eugenio Li Preti (Premio Scultura, con l’opera “La Catapulta”) e Teresa Trocino (Premio Pittura, “Manufatto in decoupage”). Il premio Poesia, invece, è andato a Lorella De Buono con la lirica “La danza dell’esistenza”.

All’iniziativa, moderata da Francesco Kostner, oltre a docenti, studenti e numerosi colleghi di Maria Rosaria, hanno partecipato il Pro Rettore, Prof. Gino Mirocle Crisci, l’ex direttore amministrativo, dott.ssa Bruna Adamo, e Mons. Giuseppe Agostino, Arcivescovo Emerito di Cosenza-Bisignano. Tutti hanno ricordato, non senza commozione, la figura di Maria Rosaria Gentile; in particolar modo la sua straordinaria capacità di confrontarsi con gli studenti e la grande dignità nell’affrontare una lunga malattia che l’aveva debilitata nel corpo ma non nella capacità di rapportarsi agli altri con amore, sincerità e disponibilità.

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