L’ultimo Inganno, Un’Altra Iliade: Penultimo Appuntamento con la Rassegna Ricrii XII

l'ultimo ingannoLAMEZIA TERME (CZ) – Venerdì 24 aprile 2015, h. 21.00 al Teatro Umberto, penultimo appuntamento della Rassegna Ricrii XII di Scenari Visibili a Lamezia Terme. I due autori, noti in ambito non solo nazionale, per il loro personale percorso all’interno del teatro di narrazione e del teatro di impegno civile, con L’ultimo inganno – Un’altra Iliade spingono oltre la loro ricerca e provano ad esplorare una nuova forma ibrida, che fonde elementi della moderna narrazione, con il teatro di prosa e lo studio interpretativo del personaggio. Le battaglie, gli scontri, gli epici duelli, la caduta, l’oblio, le macerie, le mura distrutte, la fuga, la dispersione, la necessità di raccontare …un’Iliade vista di spalle, dai margini… dagli ultimi.

L’ultimo inganno non è infatti una semplice rilettura del poema omerico, ma una ri-costruzione di una storia che cambiando il punto di vista diventa immediatamente ed inevitabilmente altra. Un affondo nell’intimo smarrirsi dell’uomo davanti alla guerra, la guerra di ogni epoca, e nella sua, nonostante tutto, persistente e resistente vitalità. Salvatore Arena si cimenta in una prova d’attore in cui si affacciano due personaggi, due dimensioni, due altezze: Tersite, anti-eroe fuori dal coro, e una vedetta troiana condannata a ricordare.l'ultimo inganno2

Da questo contrappunto la storia si dipana, con voci alterne, e non tralascia niente. Il riso e il pianto. La farsa e la tragedia. La luce e il buio. L’orrore e la pietà. E tutto scorre, il ritmo è incalzante, nessun respiro in più del necessario. Nessuna concessione alla retorica. La storia vive e si alimenta dentro al cerchio del racconto. Affronta anche la fascinazione della narrazione epica, la straripante bellezza delle schiere armate, delle navi che oscurano il mare, delle insegne colorate, non ne nega l’essenza, la potenza dell’immagine, ma l’attraversa per andare oltre, e il senso che ne scaturisce è nuovo. Un amara vertigine, “un dolore bianco”. La lingua è ricca, multiforme, dirompente, procede per accumulo, raccoglie immagini classiche, costruzioni dialettali, citazioni shakespeariane, omaggi a Mimmo Cuticchio ed Eduardo, rimandi a Malick o ai canti popolari, ma con una precisa unità di fondo. Tutto in funzione del senso profondo del racconto e mai in maniera pretestuosa.

L’ultimo Inganno

Testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con: Salvatore Arena
scene: Aldo Zucco
drammaturgia dei suoni: Dario Andreoli
disegno luci: Beatrice Ficalbi
costumi: Patrizia Caggiati
equipe tecnica di scenografia: Antonino Alessi, Grazia Bono, Caterina Morano
assistente alla regia: Agnese Scotti

Cappellacci sulla Coppa Italia: “Sono contentissimo, ma non enfatizzate i miei meriti”

Sembra passata un’era geologica, eppure lo ieri calcistico non è poi così lontano se risponde al nome di Roberto cappellaCappellacci: abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex allenatore dei silani, ora in quel di Giulianova, sua città natale, e lo ringraziamo per la disponibilità:

Per chi si stesse chiedendo cosa stia facendo il Capp, la risposta è immediata: “Calcisticamente sono fermo, però la giornata la impegno con altri lavori”. Questo alla luce dell’esonero successivo alla sconfitta casalinga con la Juve Stabia [0 – 1, Bombagi 20′ pt, ndr], dopo un’annata che portò alla salvezza/promozione nell’anno della riforma dei campionati: “La mia esperienza si è conclusa ad ottobre, ma mi sembra un secolo che non sto più a Cosenza, anche perché un anno fa abbiamo raggiunto l’obiettivo della salvezza: questa stagione è andata male soprattutto per colpa mia, sono contento che la squadra ne sia uscita perché mi sarei sentito davvero male, soprattutto per i tifosi: la società ha fatto la scelta giusta ed i risultati si sono visti data la salvezza della squadra”. Cappellacci è stato, però, anche l’allenatore che, dopo Vittorio Mosele, ha portato i Lupi alla vittoria nel covo delle aquile catanzaresi [L’ultima vittoria in terra rivale risaliva alla stagione 1949/’50, nell’allora campionato di Serie C, girone D, con il risultato di 0 – 1 per effetto della rete di Lino Begnini al 70′ di gioco, ndr]: “Nel marasma delle prime dieci giornate c’è stata la nota, positiva e bellissima, della vittoria in Coppa a Catanzaro: certo, quasi tutti i meriti sono dei ragazzi, ma anche la fortuna c’ha messo il suo, perché abbiamo trovato un avversario in formazione rimaneggiata causa impegni di campionato – non enfatizzate i miei meriti, io ho fatto solo quella vittoria nel trofeo; poi la Coppa, per la stagione del Cosenza, è un obiettivo importante, perché spesso ci si arriva così per caso, ma quando sei lì non te la vuoi fare scappare: sentiamo spesso dire che in Coppa giocano magari quelli che hanno avuto meno chance, ma ad un passo dalla conquista cambia tutto: ovviamente domani sarò davanti la TV a seguire la partita e a tifare per i Lupi.”

Cappellacci ha seguito dalla panchina del Cosenza 44 partite, ed il suo score è in positivo: 16 infatti le gare vinte, 14 quelle finite in parità ed altrettante quelle terminate con un risultato sfavorevole ai Lupi.

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

A.S. da urlo, Jacurso è biancorossa

La squadra del presidente Ciliberto approda in Seconda Categoria dopo un campionato vissuto da protagonista.

Il match con il Falerna è terminato da 48 ore, e con esso il Jacurso ha chiuso in maniera trionfante uno dei campionati di Terza Categoria più avvincenti degli ultimi anni. Eppure l’entusiasmo in casa A.S. non si placa, e l’onda lunga dei festeggiamenti prosegue nella sua irrefrenabile corsa: dall’uno-due firmato Panzarella-Gallo (con il primo autore dell’ennesima prodezza di sinistro) ad oggi, la gioia sembra quasi essere aumentata e ad essa si aggiunge la consapevolezza di chi, a freddo, sa di aver raggiunto con merito un traguardo storico.

Immagini della festa
Immagini della festa

43 punti, frutto di 13 vittorie e 4 pareggi ottenuti in 20 incontri, con soli 18 gol subiti a dimostrazione di una solidità tale da sopperire anche a una leggera sterilità in fase offensiva: numeri da corazzata, se si considera che la seconda in classifica ha quasi subito il doppio delle reti. E a tal proposito, va dato merito ai biancorossi di aver tenuto a bada, dal 21 Dicembre in poi (giorno della conquista della vetta in quel di Decollatura), avversarie blasonate come Real Mortilla e Nuova Indomita Colosimi, partite a Settembre con chiare ambizioni di vittoria.

Viene naturale, al di là di alcune individualità di spicco presenti in rosa, mettere in evidenza la straordinaria forza di un gruppo che al suo interno, a dispetto delle pressioni cui è soggetta una squadra prima in classifica per mesi, ha trovato la forza necessaria per superare momenti di palese difficoltà, come quello successivo alla batosta subita a Girifalco alla terzultima di campionato. Non è stato infatti semplice ritrovarsi da un rassicurante +5 dalle inseguitrici a un preoccupante +2 a 180 minuti dal termine, ma ha impressionato l’unità e la coesione di ragazzi che, sostenuti da mister, dirigenza e tifosi, hanno dimostrato di saper fare bene le cose tanto in campo quanto fuori dal rettangolo di gioco, dove sono nate amicizie solide e sorprendenti considerando che molti dei componenti della rosa non avevano mai avuto modo di conoscersi prima della preparazione estiva.

Mister Tonino Ciliberto
Mister Tonino Ciliberto

 

Si concede a una lunga dichiarazione il mister Ciliberto, soddisfatto ma composto come quando dalla panchina si prodiga nel suggerire ai suoi uomini come muoversi in campo: “Ho da poco perso mio padre, una persona speciale che mi ha insegnato che attraverso il lavoro, la lealtà, il sacrificio e l’impegno si possono ottenere tutti i risultati. Al triplice fischio il mio primo pensiero è andato a lui, la scomparsa di un genitore o di una persona cara lascia sempre una ferita aperta. I miei ragazzi sono esplosi in un entusiasmo indicibile che è durato fino a notte inoltrata, con festeggiamenti che hanno coinvolto l’intera società e tutti i nostri meravigliosi tifosi. Ho avuto la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi fantastici che oltre ad essersi dimostrati veramente all’altezza dal punto di vista tecnico, si sono dimostrati dei ragazzi perbene, attaccati ai valori ed agli esempi positivi. E’ stata quindi innanzitutto la vittoria del gruppo cementato con pazienza, la vittoria di una vera e propria famiglia sportiva. Ho impostato la squadra su una base composta dal portierone Persico, da capitan Trovato, Fruci, dal “ giovane” Simonetta ( che ha cinquant’anni ma ancora gioca come un ragazzino), Perugino, Morelli, i due fratelli Gullo, il poeta Panzarella, ( autore di undici reti una più bella dell’altra e di grandi giocate), Saladino. Negli altri ruoli ho fatto ruotare tutti gli altri ragazzi, i vari Francesco e Antonio Fazio, Furfaro, il polpo Gallo autore della rete decisiva, Sodaro, Grasso, Rondinelli, Falvo, Buccafurni, Esposito, Cerra, ma il mio grazie va anche a tutti gli altri tesserati perché hanno contribuito al meritato successo, nessuno escluso. Vorrei infine ricordare due bellissimi gesti: quello dei giocatori e dei dirigenti della Libertas che ci hanno applauditi coralmente quando siamo passati in sfilata per le vie di Curinga e le parole dell’amico mister del Real Mortilla, Franco De Sarro, che mi hanno veramente commosso e che mi terrò sempre come ricordo”.

Il Presidente Pietro Ciliberto
Il Presidente Pietro Ciliberto

I sei punti ottenuti dunque nelle ultime due vibranti partite con San Pietro Lametino e Falerna hanno dato la vittoria matematica al sodalizio di Via Umberto I, che può inoltre ricordare questo torneo per i due derby vinti nella stracittadina contro la Don Bosco Jacurso. “Più delle vittorie nei Derby con la Don Bosco e più della vittoria finale del campionato, la gioia più grande mi è stata data dalle persone che lì con me a Falerna festeggiavano il raggiungimento di questo traguardo: la loro commozione e la loro felicità sono il regalo più bello” dice il presidentissimo “Pierino” Ciliberto, al timone da quando è nata la società nel 2012.

Mantiene l’aplomb, nonostante l’euforia del momento, il giovane direttore Matteo De Vito: “Vincere questo campionato, nonostante le difficoltà connesse alla mancata concessione del campo sportivo locale, sebbene lo avessimo richiesto, non è stato facile, ma ci ha maggiormente motivati a proseguire con il nostro progetto sportivo, convinti che i successi sarebbero arrivati. Così è stato grazie ad un fantastico gruppo di calciatori, che hanno dimostrato il loro grande amore per questa maglia. Il prossimo anno ci vedrà affrontare la nuova sfida dell’esordio in seconda categoria, che affronteremo con la grinta e l’entusiasmo giusto per far bene e confermarci“, queste le parole che riportano anche all’increscioso caso legato alla mancata concessione del campo sportivo “Morici” da parte dell’amministrazione comunale, con il Jacurso che si è visto costretto ad “emigrare” in quel di Maida.

Il DG Matteo De Vito
Il DG Matteo De Vito

Ecco in conclusione l’elenco di tutti i giocatori in rosa e di tutti i componenti dello staff tecnico e dirigenziale che hanno reso possibile la realizzazione di questa impresa sportiva:

Portieri: Giovanni Persico, Giovanni Marasco, Alessio Caruso; Difensori: Michele Esposito, Carlo Grasso, Vincenzo Trovato (capitano), Giovanni Fruci, Vincenzo Gallo, Cosimo Simonetta, Francesco Falvo, Giuseppe Sodaro, Davide Molinaro, Francesco Scorza; Centrocampisti: Morelli Giacinto, Domenico Panzarella, Vittorio Perugino, Giovanni Buccafurni, Vincenzo Furfaro, Francesco Fazio, Giovanni Gullo, Domenico Rondinelli, Roberto Cerra, Nico cantafio, Gabriele Chiaravalloti; Attaccanti: Valerio Gullo, Antonio Saladino, Antonio Bruno, Antonio Fazio, Giuseppe Gigliotti, Pietro Serratore.

Maria Iannuzzo (Presidente onorario), Pietro Ciliberto (Presidente), Matteo De Vito (DG), Antono Catozza (Segretario); Santo Buccafurni, Domenico Pintimalli, Roberto Pileggi, Antonio Rondinelli, Ferdinando Serratore, Emanuele Dell’Ali (Consiglio Direttivo); Bruno Ciliberto, Giuseppe Trino, Francesco Bongiovanni (Soci).

Tonino Ciliberto (allenatore), Pasquale Dattilo (allenatore in seconda), Salvatore Panduri (medico sociale).

di GIACINTO MORELLI

Cosenza, Roselli non si nasconde: “Gara anomala, sono preoccupato”

Nel calcio la sincerità non depone sempre a proprio favore: lo sa bene Giorgio Roselli, uomo che il dorato mondo del DSC_0478pallone l’ha vissuto e lo vive tuttora. Ci sono dei momenti, però, in cui la tensione prende il sopravvento e le parole escono di bocca sole: ad un giorno dalla Finalissima contro il Como, il Mister non si nasconde e si sfoga:

“Non è stato facile lavorare in questa settimana, si è parlato tanto di biglietti, mi sto rendendo conto che ci sono momenti in cui la squadra non è concentrata: è una situazione anomala ed ovviamente abbiamo meno certezze e meno sicurezze, sono molto più preoccupato oggi della finale playout col Pavia, perché se vinci hai fatto una cosa normale, se perdi hai fatto un danno irreparabile”. Parole che vengono via dal cuore, per un uomo che ha salvato la squadra lombarda per il rotto della cuffia, facendo un vero e proprio miracolo sportivo. C’è chi prevede che i primi dieci minuti saranno un attacco all’arma bianca dei lariani: Ciancio 2“Sono sincero, non conosco questo modo di ragionare, nel calcio ci sono momenti in cui si possono fare cose diverse, non penso che la strategia vada preventivata: ci sono delle situazioni in cui bisogna essere aggressivi, altre in cui bisogna temporeggiare, non si può leggere così facilmente una partita”. Il counter dei biglietti, alle 12:50, segnava 5079 paganti: sommati agli accreditati ed ai ritardatari, saranno all’incirca 7000 le persone presenti domani sera allo stadio: “Sicuramente ci sarà molta gente, ho visto tanti filmati in cui c’era il San Vito pieno: non tutti ancora hanno capito che questa società può fare cose buone, ma le cose buone bisogna prima vederle: noi stiamo preparando tutto alla grande per invogliare la città, certo non basta la finale, dev’essere un punto di partenza”. E la formazione? Stavolta il Mister è un po’ più reticente rispetto alla conferenza pre – Martina Franca, nella quale ci diede i titolari senza timori reverenziali: “Non so se ci sarà Tedeschi, è in preallarme Blondett Saraccoche comunque può anche giocare terzino destro, ho dei dubbi che sto tenendo per me; in porta nessun dubbio, giocherà Saracco, è il titolare della Coppa”. E a chi dice che il Cosenza ha le mani sulla coppa, il Mister risponde così: “Dire che non siamo favoriti sarebbe una bugia, le mani non le abbiamo sulla coppa però ed il Como giocherà coi titolari, sarà una partita di grande intensità e qualunque situazione può mettere in difficoltà noi e caricare loro o viceversa”.

Il Cosenza ha oggi effettuato la rifinitura, nella quale si sono visti con le casacche i seguenti dieci – Saracco partirà sicuramente titolare: Corsi, Tedeschi, Carrieri, Ciancio, Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella, De Angelis, Cesca. A metà allenamento Tedeschi ha dato però forfait, e la casacca è passata ad Edoardo Blondett: a meno di una pretattica, la formazione dovrebbe essere un 4 – 4 – 2  con gli effettivi di cui sopra, eccezion fatta per il già citato Tedeschi che lascerebbe il posto al giovane ex Sampdoria. I dubbi di Roselli – ipotizziamo – potrebbero essere sull’out di destra, con Fornito che comunque pare debba partire dalla panchina, ed in avanti, dove Calderini potrebbe essere una freccia da scoccare sin dal 1′ in vece di De Angelis.

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo ed Alessia Visciglia

Cosenza ritrova il suo Morricone. Il compositore Giuseppe Mazzuca al Rendano agli incontri della Commissione cultura

mazzuca

COSENZA – Quando, negli anni ’50 il padre Alfonso, compositore e autore, insieme a Stanislao Giacomantonio (fondatore del Conservatorio di Cosenza) di alcune canzoni molto popolari in quegli anni in tutta Italia, gli regalò il primo disco in vinile con due danze ungheresi di Brahms, eseguite dai prestigiosissimi Berliner Philarmoniker, il giovane Giuseppe Mazzuca non poteva minimamente immaginare che molto tempo dopo un suo lavoro, la ricostruzione del finale della nona sinfonia di Bruckner, sarebbe stata eseguita proprio dagli stessi Berliner Philarmoniker. Eppure la vita, a volte, va così.
Il destino, però, fa la sua parte fino a un certo punto, quando dall’altro lato c’è l’impegno, profuso a piene mani, la passione e, cosa che non guasta mai, anche una buona dose di umiltà. Oggi, a 76 anni, il cosentino Giuseppe Mazzuca è un compositore, librettista e storico della musica conosciuto in tutto il mondo, ma dalla sua città andò via che non aveva ancora vent’anni, nel 1957, destinazione Bologna, dove si iscrisse al Conservatorio, salvo trasferirsi tre anni dopo a Roma, continuando gli studi musicali a Santa Cecilia. Merito della Commissione cultura del Comune averlo invitato a tornare nella sua Cosenza per ritirare un riconoscimento, assegnatogli per i suoi alti meriti artistici e musicali, ma soprattutto per riannodare i fili di un legame, mai interrotto e che potrebbe conoscere occasioni di futura e proficua collaborazione.
Ieri l’incontro con Pippo Mazzuca, così chiamato dagli amici più stretti e che evoca in nome di un altro illustre compositore e direttore d’orchestra, il maestro Pippo Barzizza, si è svolto nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano, introdotto, come è consuetudine, dal Presidente della Commissione cultura Claudio Nigro.
A Mimmo Frammartino il compito, invece, del consigliere relatore, incaricato dall’organismo consiliare di ricostruire la carriera di Mazzuca. Frammartino ha elencato le molteplici qualità del compositore tra le quali si segnala “la grande umiltà e l’elevato grado di competenza. Chi più di Giuseppe Mazzuca – ha ricordato Frammartino – incarna la condizione del Nemo Propheta in patria? Ha saputo cogliere altrove le molteplici opportunità che gli si sono presentate. E, sfogliando l’album dei ricordi, ne evoca uno in particolare, quando l’ancora giovanissimo Giuseppe Mazzuca, dal suo piccolo balcone di via Calabria a Cosenza, contemplava quella villetta che molto tempo dopo sarebbe diventata la prima sede del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”. Preceduto dalla notorietà del padre Alfonso che, insieme ad Osvaldo Minervini aveva musicato il film “Il lupo della Sila” di Duilio Coletti, con Amedeo Nazzari e Silvana Mangano, anche Giuseppe Mazzuca  approda a Roma, dove inizia l’attività di compositore, entrando successivamente nella RCA. Sono gli anni in cui gli esplode anche la passione per il cinema, prendendo a frequentare assiduamente il “Filmstudio” di Trastevere, cineclub prevalentemente destinato alla programmazione del cinema d’autore. Curioso l’incontro con Totò, il Principe De
Curtis, che frequentava un ristorante ungherese dove distribuiva laute mance e dove Pippo Mazzuca era di casa. E fu la sua passione per il gulasch che si rivelò galeotta per fare la conoscenza del principe della risata. La stagione più bella e impegnativa per Pippo Mazzuca  ha inizio ai primi degli anni ’70. Sono gli anni nei quali  si impone come arrangiatore. Per Antonello Venditti arrangia “Lilly”, per Rino Gaetano “Aida”. Non è un caso che Mimmo Frammartino lo abbia considerato come “il nostro Morricone”. In effetti la carriera di Mazzuca ha più di un punto di contatto con il premio Oscar Ennio Morricone. Anche Morricone muove i suoi primi passi in RCA come arrangiatore di studio. Scrive musica per celebri canzoni (chi non ricorda “Se telefonando” interpretata da Mina di cui scrisse la musica, mentre le parole sono di Maurizio Costanzo) e poi il cinema. La trilogia del dollaro di Sergio Leone rappresenta la consacrazione per il maestro Morricone, un lunga sequela di film quelli musicati da Pippo Mazzuca, alcuni con nomi importanti del nostro cinema : il Marco Ferreri de “L’ape regina” con Tognazzi e la Vlady e poi  Ettore Scola, Mario Monicelli, Luigi Comencini e Nanni Loy, registi del collettivo “Signore e signori buonanotte”, film ad episodi anticipatore di molti temi ancora oggi attuali, di cui Mazzuca scrive le musiche collaborando con Lucio Dalla. Come Morricone, anche il compositore cosentino, dopo la musica da film, approda alla musica colta.
Quando interviene la Vice Presidente della Commissione cultura Maria Lucente (presenti anche i consiglieri Sergio Nucci e Massimo Commodaro) lo fa per dire che “il ritorno di Giuseppe Mazzuca a Cosenza equivale a un recupero straordinario di memoria storica. Questa iniziativa potrà sicuramente rappresentare un veicolo di rafforzamento di questa eccellenza cosentina”.
Poi Mazzuca prende a raccontarsi e a ricordare i suoi  60 anni di carriera, 25 dei quali trascorsi a scrivere canzoni per la RCA e a comporre colonne sonore per il cinema, fino all’80, quando decise di smettere per dedicarsi alla musica colta: la classica, l’opera, la sinfonica, la contemporanea.
Con Venditti arrangiò “Lilly”, ma anche “Compagno di scuola” e “Sotto il segno dei pesci”, Per Rino Gaetano anche la struggente “A me piace il Sud”. Del cantautore di Crotone ricorda la straordinaria bontà d’animo e i comportamenti “da principe, molto simili a De Gregori” per il quale collaborò al mixaggio dello storico album “Rimmel”. “Fu una vera tragedia apprendere la notizia della scomparsa di Rino Gaetano”. Unico rimpianto: non aver potuto concretizzare la collaborazione con Lucio Battisti che si stava profilando nel 1977. Tra gli altri calabresi con cui intrecciò la sua attività ci fu anche il produttore Mario Gallo, originario di Rovito (tra i film che produsse anche “Morte a Venezia “ di Luchino Visconti) e con cui Mazzuca collaborò per la colonna sonora di “Bim bum bam” di Aurelio Chiesa e “La caduta degli angeli ribelli” di Marco Tullio Giordana. Il congedo dal cinema Mazzuca lo prende componendo le musiche di “Nostos, il ritorno” di Franco Piavoli. Nel ’74 realizza il primo Long playing di musica contemporanea, “Voci intorno all’uomo”, grande successo su Radio Tre, con la direzione d’orchestra di Gianluigi Gelmetti.
Dall’80 si dedica solo alla classica. All’Accademia di S.Cecilia ritrova miracolosamente un suo amico d’infanzia, conosciuto a Bologna, dove, con la famiglia, Pippo Mazzuca aveva riparato per sfuggire ai bombardamenti che stavano arrivando al Sud, senza contare che in Emilia andò peggio. Era il compositore e direttore d’orchestra Nicola Hansalik Samale, un istriano che a Bologna abitava a pochi isolati da via Murri dove stava la famiglia Mazzuca. Un felice e fruttuoso ritrovarsi. Con Samale lavora incessantemente alla ricostruzione del finale della nona sinfonia di “Bruckner”. Un lavoro immane, durato 4 anni,  ma premiato da un successo mondiale che conta decine e decine di esecuzioni e nove edizioni discografiche. Memorabile il concerto in cui la nona di Bruckner venne eseguita,nel 2012, dai prestigiosissimi “Berliner Philarmoniker” diretti da Simon Rattle. Sempre con Samale, Pippo Mazzuca presentò una nuova ricostruzione, questa volta della Decima sinfonia di Mahler con i Wiener Symphoniker diretti da Martin Sieghart. Tra le sue composizioni più recenti, il dramma musicale sulla vita di Padre Pio “L’ultima messa”, un accenno del quale si è sentito risuonare ieri, durante l’incontro del Rendano, dove è stato proposto l’ascolto, complice il maestro Francesco Perri, dell’aria più interessante, “Portate l’amore”,  ma anche del “Kyrie” e di “Preghiera”, il duetto delle stimmate tra Padre Pio e la madre.
Il progetto al quale sta attualmente lavorando è “Francesco e il mare”, una cantata su San Francesco di Paola per i seicento anni dalla nascita, che Mazzuca vorrebbe poter rappresentare nella sua città con un’orchestra tutta calabrese e coinvolgendo anche la città di Tours, dove il Santo di Paola morì il 2 aprile 1507. Un progetto che potrebbe vedere la luce molto presto. E intanto si gode l’aria della sua città circondato da tanti amici venuti al “Rendano” a salutarlo: Raffaele Borretti, Ennio Commodaro, Flavio Giacomantonio, l’attuale direttrice del Conservatorio Antonella Calvelli.
Il suo ritorno a Cosenza ha provocato più di un moto di affetto, come quello che ha indotto Mazzuca a donare dischi e partiture alla Biblioteca Nazionale, al Comune di Cosenza e al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”.

Domani le grandi religioni insieme per la pace

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – le grandi religioniL’Associazione culturale Più di Cento – Tana per la Legalità, guidata da Salvatore Magarò, si rende promotrice di una straordinaria occasione di incontro e dialogo tra differenti confessioni religiose.

L’iniziativa, dal titolo “Le grandi religioni insieme per la pace” sarà ospitata a Castiglione Cosentino nel Frantoio dei Saperi Domani 22 aprile, alle ore 18.

Parteciperanno Padre Giuseppe Gabriele Murdaca dell’Ordine dei Frati Minori di Rende, Roque Pugliese, esponente della Comunità Ebraica di Napoli e del meridione, Joan Manea, rappresentante della Chiesa Ortodossa Rumena, Gaetano Caricati della Chiesa Avventista, Beniamino Viapiana della Chiesa Valdese.

I lavori saranno introdotti dai saluti del sindaco di Castiglione Cosentino Dora Lio e del sindaco di San Pietro in Guarano Francesco Cozza. Coordina Maria Locanto, dirigente delle Acli.

Concluderà Salvatore Magarò, ideatore della manifestazione.

Cosenza, giovedì 23 aprile incontro sull’Alfabeto Leopardiano

COSENZA – leoprGiovedì prossimo 23 aprile, alle 20,30 all’Italiana Hotels,  il prof. Vincenzo Ferraro, già Preside del Liceo classico Gioacchino da Fiore di Rende e Past President del Club Cosenza Nord, parlerà sul tema “Alfabeto leopardiano. Per una ecologia delle idee del XXI secolo”.  L’argomento darà modo al  relatore di spaziare dalle correnti filosofiche e poetiche dell’Ottocento fino ai più prosaici affanni contemporanei.  E, forse, dalla rinnovata memoria di aneliti e tormenti intellettuali di un grande autore italiano del passato, riscoperto grazie al recente film di Mario Martone “Il giovane favoloso”,  potranno emergere elementi di ispirazione e  guida per affrontare i nostri difficili tempi.

Domani al Modernissimo l’anteprima nazionale del docufilm di Massimo Scaglione

COSENZA – tenutaDomani, alle ore 18.30, nella sala del Supercinema Modernissimo di Cosenza sarà proiettato, in anteprima nazionale, il docu-film “Antonio Tenuta- I sogni cominciano con un’elica” diretto dal regista calabrese Massimo Scaglione.

Il docufilm sarà preceduto da un workshop “Sull’industria del cinema a SUD” con ospiti: il regista Massimo Scaglione; l’imprenditore Gloria Tenuta; Giuseppe Citrigno Presidente Anec; Alessandro Battisti già Amministratore Delegato di Cinecittà e Direttore Artistico del Festival del Cinema di San Paolo del Brasile; Avv. Marte Fabrizio Sezione Fondo Cinema BNL ed altri ospiti.

Antonio Tenuta I sogni Cominciano con un’elica è ispirato alla vita di Antonio Tenuta, imprenditore, ex bancario ed ex assistente di matematica finanziaria all’Università di Bari, che intorno alla prima metà degli anni ’70 creò in Calabria la Gias S.p.A., importante azienda calabrese operante nel settore della surgelazione dei prodotti della terra.

Docufilm di 33 minuti, occasione per il Regista Massimo Scaglione (reduce dal lungometraggio “La MOGLIE DEL SARTO” con Maria Grazia Cucinotta in programmazione attualmente su SKY) di rendere omaggio a un grande imprenditore calabrese.

La storia si dipana a partire dagli anni ‘40 in una Calabria contadina e in miseria attraversando poi, gli anni ‘50 e ‘60 anni dello sviluppo post bellico e delle lotte contadine. Antonio Tenuta, giovane bancario e professore universitario a Bari, tra gli anni ‘60/’70 abbandona la sua professione e rientra nella sua terra d’origine. Complice una sovrapproduzione di pomodori invenduta che anziché mandare al macero conserva in celle frigorifere di proprietà del padre: nasce il primo pomodoro surgelato. Da questo momento la GIAS SpA, che sembrava una semplice fabbrica di salse da pomodoro diventa una grande realtà mondiale nel campo dei surgelati. Un’azienda ancora viva ed attiva, ubicata nella piana del Crati, costola delle più grandi marche della surgelazione mondiale. Lungo la riva del Fiume Crati a ridosso dell’Autostrada del Sole, nascono pezzi di storia della tradizione culinaria Italiana. Antonio Tenuta si inventa e realizza alcuni tra i più rinomati prodotti della tavola: “La zuppa del casale”, “Quattro salti in padella”, “I grigliati del contadino”. Tutti prodotti “figli” del coraggio di un visionario e temerario imprenditore che fonda in Calabria la GIAT poi Gias S.p.A., un piccolo impero economico calabrese.

Una storia che mi ha appassionato e commosso – spiega nelle sue note di regia Scaglione – un calabrese che ha dato molto alla sua terra. Un uomo che ha creduto nei suoi sogni nonostante le avversità. Perchè così come soleva dire, un problema può diventare una grande opportunità”.

Interamente girato tra Cosenza, Mongrassano, Montalto e prodotto dalla Gias SpA e dalla Red Moon Film “Antonio Tenuta. I sogni cominciano da un’elica” è un emozionante spaccato del meridione d’Italia.

Il docufilm è stato selezionato al prossimo Festival di Berlino ed al Mercato Televisivo International di San Paolo in Brasile.

Questo progetto – spiega il regista Scaglione – è diventato un’importante occasione per quelle maestranze cinematografiche calabresi che da secondi ruoli sono diventate figure principali: direttore della fotografia, elettricista, scenografo, attori. Professionalità e maestranze – annuncia – che faranno parte del cast tecnico e artistico del mio prossimo film lungometraggio. Da qui ha inizio – conclude – un laboratorio cinematografico tutto made in Calabria”.

Confcommercio, a Cosenza si discute di strumenti finanziari per l’occupazione e la crescita

COSENZA – ConfcommercioConfcommercio Cosenza, in collaborazione con Fincalabra S.p.A. e la Regione Calabria, ha organizzato un seminario informativo sul Fondo Unico per l’Occupazione (FUOC) e sul Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria (FUIF), i due strumenti gestiti da Fincalabra che mettono sul mercato regionale liquidità a favore dell’occupazione e dello sviluppo d’impresa.

Il workshop si è svolto stamattina, in una sala conferenze Confcommercio gremita di imprenditori intervenuti per informarsi sulle forme di finanziamento messe in campo.

I lavori sono stati aperti dal Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri, che ha affermato: “Ci aspettavamo questa grande partecipazione. Per la Calabria si tratta di una rivoluzione. Il territorio comincia ad avvertire un sostanziale cambio di rotta che ci vede rispondere concretamente ed efficacemente ai bisogni delle imprese. Le risorse ci sono e dobbiamo distribuirle. Confcommercio, la più grande organizzazione territoriale della provincia, inaugura un tour di incontri per sostenere e rafforzare l’imprenditoria. Il seminario di oggi e la cooperazione con Fincalabra sono evidenti segni del nostro nuovo modo di fare”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del Presidente di Fincalabra, Luca Mannarino: “Sono particolarmente lieto di essere qui quest’oggi. La nuova vision di Fincalabra consiste in una totale apertura e nella creazione di sinergiche reti di collaborazione. Ci impegniamo a dare sostegno agli imprenditori, ai professionisti, alle donne e a quanti versano in condizioni di particolare disagio economico, mediante l’offerta di finanziamenti a tasso zero senza richiesta di garanzie bancarie. Le risorse sono elevate, con un plafond, nel caso del Fuoc, che arriva a finanziare fino a 750 mila euro. Si tratta di due misure finanziarie innovative, finalizzate a creare ricchezza condivisa ed effettive occasioni di crescita”.

Nel corso della stessa giornata è stato inoltre stipulato un importante protocollo d’intesa tra Confcommercio e Fincalabra per la realizzazione di Sportelli Informativi dedicati alle Misure Finanziarie a sostegno dell’imprenditoria. Gli sportelli saranno attivi nelle sedi Confcommercio di Cosenza e Corigliano Calabro. La Convenzione rappresenta un’ulteriore opportunità per gli imprenditori della provincia, che avranno modo di accedere agli strumenti finanziari e potranno contare sull’assistenza continua di personale specializzato.

Il Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Cocciolo, ha espresso una notevole soddisfazione per l’iniziativa: “ Noi ci siamo. Attraverso la stipula di questa convenzione intendiamo imprimere continuità e sistematicità alla collaborazione con Fincalabra. I nostri uffici sono a completa disposizione degli associati per offrire informazioni ed assistenza nell’istruzione delle pratiche di accesso alle misure. Intendiamo offrire un affiancamento continuo e mirato nonché consulenza tecnica specifica.”

Il Fuoc, in particolare, mette sul mercato regionale 57 milioni di euro (fondi europei) e prevede la creazione di circa 3 mila nuovi posti di lavoro. I prestiti a tasso zero vengono concessi attraverso tre linee d’intervento: il Fondo Microcredito, volto a sostenere l’imprenditorialità e l’auto-impiego soprattutto di soggetti svantaggiati, ed a favorire il sostegno alle microimprese non bancabili; il Fondo Approdo, finalizzato a concedere prestiti a giovani donne professioniste e il Fondo per l’Occupazione che promuove nuove assunzioni stabili da parte delle imprese.

Il Fuif è diretto a sostenere finanziariamente le PMI aventi unità operativa in Calabria, nella realizzazione di progetti di sviluppo aziendale, di potenziamento e/o di espansione di attività imprenditoriali. È articolato in quattro strumenti finanziari: Fondo per il Rafforzamento delle Imprese esistenti, Fondo Mezzanine, Fondo di Garanzia e Fondo Equity.

Nella convinzione della necessità di azioni coordinate e di un’articolazione su più livelli dei programmi a sostegno del territorio, Confcommercio si è immediatamente attivata offrendo ai numerosissimi imprenditori, al termine del seminario, l’opportunità di incontri one-to-one con gli esperti Fincalabra per acquisire maggiori informazioni e delucidazioni sugli strumenti finanziari oggetto del workshop.

È stata una giornata particolarmente interessante, organizzata in diversi momenti, che ha permesso di conoscere nel dettaglio le caratteristiche ed i vantaggi dei finanziamenti di Fincalabra.

Polizia Provinciale di Cosenza scopre grave taglio abusivo in Sila

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – POLIZIA PROV.LE_FIUME NETO-SAN GIOV.IN FIOREGli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore (Cs), durante un mirato servizio per la prevenzione e repressione dei reati ambientali e, in particolare riguardanti il demanio fluviale e lacuale, hanno scoperto, in Sila, un grave taglio abusivo di piante della specie Ontano nero (Alnus glutinosa). Il personale della Polizia Provinciale, coordinato dal Sostituto Commissario Maria Antonietta Pignataro, accertava il fatto criminoso lungo il fiume Neto, in agro di San Giovanni in Fiore, in un’area di notevole pregio naturalistico poiché insistente in zona sottoposta a vincolo paesistico, a vincolo idrogeologico ricadente nel Parco Nazionale della Sila e in Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) denominata “Sila Grande”. Quarantadue piante, tra cui alcune di notevoli dimensioni, erano state già abbattute e interamente trafugate dai luoghi. Tali circostanze, avrebbero prodotto, un evidente deterioramento ambientale e della difesa idraulica di tutta l’area, in quanto nei vari punti oggetto dei tagli fraudolenti, erano state create delle interruzioni della continuità del bosco ripariale, tale da alterare visibilmente il bene oggetto di tutela e protezione da parte dell’autorità.

Alla luce di quanto constatato, i poliziotti provinciali del distaccamento di San Giovanni in Fiore, procedevano con accuratezza nei rilievi del caso, informandone la competente Procura della Repubblica di Cosenza, cui è stata trasmessa una dettagliata informativa. I fatti accertati, integrerebbero numerose e pesanti ipotesi di reato: furto aggravato ai danni del demanio, danneggiamento aggravato, deturpamento di bellezze naturali, violazione del vincolo paesaggistico e della legge quadro sulle aree protette, tenuto conto del danneggiamento delle specie vegetali del parco della Sila. Gli autori rischiano pene dai tre ai dieci anni di reclusione.

La Polizia Provinciale ha già prontamente avviato un’attività investigativa tesa a identificare i rei, inoltre, la stessa, avendo compiti specifici di polizia ambientale, idraulica e demaniale, risulta specializzata nella prevenzione e contrasto proprio di questo genere di reati a danno del patrimonio naturale. La Provincia di Cosenza, tra le più vaste d’Italia, possiede un articolato e diffuso sistema di fiumi e torrenti, in gran parte selvaggi, questi corsi d’acqua, già iscritti nell’elenco delle acque pubbliche sono in ogni caso tutelati dalle vigenti normative ambientali e paesaggistiche, inoltre, nel demanio fluviale, gestito dalla Provincia, sono vietate una serie di attività e opere che possano comprometterne il delicato equilibrio idraulico, fondamentale per la difesa in caso di piene.

La Polizia Provinciale di Cosenza, negli anni, ha individuato numerosissimi autori di reati a danno proprio delle aree demaniali, sequestrando contestualmente un’ingente superficie situata lungo i fiumi e i torrenti, spesso occupati abusivamente per opera di privati.