Prestigioso accreditamento ottenuto da Arpacal

CATANZARO – L’Assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano è intervenuto – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – in merito al riconoscimento che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha ottenuto con l’accreditamento, che attesta la conformità ai requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”. “Registriamo – ha detto Pugliano – un nuovo ed importante traguardo per il sistema della protezione ambientale in Calabria, con il prestigioso riconoscimento dell’accreditamento che l’Arpacal ha ottenuto da Accredia, Ente Unico Italiano di Accreditamento, a comprova del fatto che tutte le nostre azioni sono sinergicamente rivolte a garantire la tracciabilità della “filiera ambiente” in tutti i suoi diversi ambiti”. Nello specifico l’accreditamento, rilasciato con il numero 1450 ad Arpacal da ACCREDIA, l’Ente Unico Italiano di Accreditamento, rappresenta il riconoscimento formale della competenza tecnica e gestionale del Settore Tecnico – Laboratorio Chimico di Cosenza ad effettuare prove chimiche in alimenti di origine vegetale ad alto contenuto di acqua. L’elenco delle prove accreditate è consultabile sul sito www.accredia.it. ACCREDIA, infatti, verificando la conformità dei Laboratori rispetto ai requisiti indicati nella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, attraverso visite ispettive dei propri Auditor, ha così accertato il pieno rispetto da parte dell’Arpacal delle prescrizioni indicate per ottenere l’accreditamento, che vanno dalla conformità degli ambienti di lavoro, alle strumentazioni ed apparecchiature ed impianti idonei per l’esecuzione delle prove, nonché i metodi di prova adeguati, e la verifica dell’opportuna esperienza e competenza della direzione e personale addetto alle prove. L’Accreditamento, quindi, garantisce che i rapporti di prova che riportano il marchio ACCREDIA siano rilasciati nel rispetto dei più stringenti requisiti internazionali in materia di valutazione della conformità e vengano accettati anche all’estero, in virtù di appositi accordi di mutuo riconoscimento tra i vari paesi dell´Unione Europea; ciò permette di evitare la ripetizione delle analisi da parte delle autorità dei paesi di esportazione. Arpacal, scegliendo di adottare un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) dei Laboratori di prova ha, infatti, assunto l’impegno di garantire e mantenere alto il livello di qualità dei propri servizi ed orientare il lavoro verso la soddisfazione dei clienti.“Fin dal mio insediamento – ha proseguito l’assessore Pugliano – ho posto tra gli obiettivi prioritari dell’Agenzia quello di sviluppare un Sistema di Gestione per la Qualità dei servizi prestati, chiedendo al management aziendale, al quale va il mio plauso, di iniziare da quelli più fortemente incidenti sulle relazioni con l’esterno, vale a dire i Laboratori di prova dei Dipartimenti Provinciali. Sulla base degli obiettivi, il direttore generale dell’Arpacal Sabrina Santagati, ha sviluppato un progetto pilota per l’accreditamento di prove sulla matrice alimenti e con l’individuazione di due laboratori “prioritari”. Lo scopo del progetto è stato di verificare la metodologia proposta e successivamente estenderlo alle altre strutture laboratoristiche dell’Arpacal. Questo percorso – ha detto ancora Pugliano – è stato possibile, oltre che dall’impegno profuso dal personale Arpacal coinvolto, anche dalla collaborazione ottenuta dal Sistema delle Agenzie ambientali, in particolare dall’Arpa Emilia Romagna che, forte dell’esperienza pluridecennale nel settore, ha svolto un ruolo decisivo fornendo supporto tecnico-scientifico e diffusione della conoscenza nell’ambito del percorso di costituzione del SGQ dei laboratori della nostra agenzia calabrese. Riteniamo fondamentale e prioritario per cogliere appieno i vantaggi di tale processo ed in una logica di miglioramento continuo sostenere – ha concluso Pugliano – questo strategico processo d’innovazione in seno all’Arpacal, ponendo come nuovo obiettivo quello di estendere progressivamente e con continuità l’applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità a tutti i processi, sviluppando modalità di confronto costante tra le diverse sedi e facilitando l’introduzione di iter procedurali comuni che possano valorizzare le attività che la Regione è chiamata a svolgere sull’Ambiente e sulla Salute, operando con efficace sinergia ed autorevolezza a garanzia della qualità del dato fornito e mirando ad accrescere la fiducia dei cittadini e delle istituzioni nei confronti dell’Arpacal e, quindi, del sistema Regione”.

La Calabria nel cuore alla Vigor Lamezia, Il maestro Tordo premia la Società del Presidente Arpaia

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LAMEZIA – L’orgoglio di essere calabresi, la passione per la propria terra ed il sogno di volare alto. Partendo da questi valori e dal desiderio di creare una rete tra le giovani eccellenze regionali, il maestro orafo Domenico Tordo ha inteso omaggiare la Dirigenza del Vigor Lamezia, del bracciale della collezione “La Calabria nel cuore”, per la straordinaria stagione calcistica che l’ha condotta dalla LegaPro2 alla storica promozione nel campionato di LegaPro.

La premiazione si è svolta ieri pomeriggio, giovedì 22 maggio 2014, a Lamezia Terme, negli uffici della prestigiosa azienda Arpaia srl, leader nella progettazione e fornitura di bottiglie e di un’ampia varietà di prodotti destinati all’imballaggio, di proprietà del Presidente della Società calcistica, Claudio Arpaia. Alla cerimonia (foto 1), promossa dallo staff di Cmp Agency Rossano, erano presenti, oltre al maestro Tordo ed al Patron biancoverde Arpaia, anche il presidente delle Fondazioni “I Sud del Mondo” e “Calabresi nel mondo”, nonché deputato calabrese di Forza Italia, Segretario della Quinta Commissione “Bilancio, Tesoro e Programmazione”, Giuseppe Galati, il già Presidente, ora Dirigente della Vigor Lamezia srl, Paolo Mascaro nonché l’allenatore Massimo Costantino, tra i maggiori artefici della splendida stagione vigorina.

Uno dei più grandi mali della nostra bella terra di Calabria – ha dichiarato il giovane maestro orafo Domenico Tordo – sono le rivalità campanilistiche che, troppo spesso, ci portano a criticare e prendere le distanze gli uni dagli altri, anziché fare rete ed allearci nelle sfide di riscatto di questa Regione che dovrebbero vederci camminare tutti uniti per la promozione delle eccellenze locali e la valorizzazione della nostra immagine agli occhi del resto della Penisola e del Mondo. Personalmente – continua – da calabrese mi sento orgoglioso dei risultati conseguiti dalla Vigor Lamezia, società di eccellenza sportiva, guidata da validi imprenditori e da un tecnico giovane ma esperto, alla quale auguro di raggiungere sempre maggiori traguardi e obiettivi. Per questo – conclude Tordo – ho voluto omaggiare la dirigenza e lo staff tecnico di un gioiello al quale tengo moltissimo, che fa parte della prima collezione che ho disegnato, “La Calabria nel cuore”, e che dedico a chi, come me, non soltanto ha accettato la sfida di tornare, ma vuole impegnarsi per restituire a questo splendido angolo di mondo, il prestigio e la dignità che in potenza possiede.

Ringrazio il giovane maestro – ha affermato Arpaia indossando il monile, apposto al bracciale verde come i colori sociali della Vigor – per aver inteso omaggiare la nostra società di un gioiello certamente ricco di un prezioso significato simbolico. Con la Vigor Lamezia abbiamo seguito lo stesso percorso ideale della Calabria nel cuore, noi in campo, cercando di portare alto il nome e l’orgoglio di questa terra, il maestro Tordo, invece, concretizzando questa idea aulica in un’opera d’arte. Da qui e per il prossimo futuro continueremo a difendere con orgoglio le nostre radici e la nostra identità.

Ho avuto già modo di apprezzare, nel recente passato – ha sottolineato l’On. Galati – non solo l’estro e l’ingegno indiscusso dell’artista, ma anche l’impegno di questo giovane che quotidianamente profonde energie per valorizzare il volto bello della Calabria. Il mio ruolo istituzionale e sociale mi vede impegnato a tutelare gli interessi di questa Regione e sono orgoglioso dell’iniziativa promossa da Tordo e dal suo staff, che mira a creare una rete proficua tra le eccellenze di questa terra. Per questo ho accolto volentieri l’invito a prendere parte a questa premiazione.

Al termine della cerimonia la Dirigenza ha consegnato al maestro Tordo le maglie ufficiali della stagione 2013/2014 della Vigor Lamezia. La classica biancoverde e la seconda amaranto con impresso il Bastione di Malta, monumento simbolo della Città.

riflessione del Commissario Wanda Ferro sulla scelta di Rhodio di lasciare la politica attiva

Il Commissario Wanda Ferro

CATANZARO – Le prossime elezioni di domenica non vedranno più, da protagonista, Guido Rhodio, perché, dopo cinquant’anni di attiva vita politica, ha deciso, autonomamente, di uscire di scena.
Mi piace spendere qualche parola per quest’uomo con cui, per ovvi motivi, non ho mai condiviso, nello stesso schieramento, alcuna battaglia elettorale.
Il primo motivo scaturisce dalla differenza generazionale ed il secondo dal fatto che, anche quando ho cominciato la mia attività di partito, eravamo su sponde diverse.
Proprio per questo mi sento più libera di poterne parlare senza condizionamento di alcun genere.
Quando, giovanissima ho cominciato la mia militanza nella destra, ho sentito per la prima volta parlare di quest’uomo fortemente impegnato, da sempre, nelle fila dell’allora democrazia cristiana, come un autentico interprete dei valori sociali dellaChiesa trasferiti nella testimonianza quotidiana politica.
Con il passare del tempo ho avuto modo di seguirlo, per i ruoli che andavo a ricoprire, attraverso le cronache, nella sua lunga attività anche all’interno delle Istituzioni. E’ uno di quegli uomini politici, come si suole dire, che appartiene ad una classe forte. E’ uno di quelli che prima di sedere al posto di Presidente della Giunta regionale, ha percorso tutte le tappe formative. Da consigliere comunale del suo paese, Squillace, dove sta concludendo la sua attività di sindaco, è passato a presidente di una delle prime unità sanitarie locali, quella di Chiaravalle. Ha ricoperto con grande capacità dal 1975 al1985 il difficile ruolo di vicepresidente ed assessore ai lavori pubblici e del bilancio della Provincia di Catanzaro, di cui oggi mi onoro di essere il Commissario. E’ stato consigliere nazionale dell’Anci. Transitato, quindi, alla Regione, ha ricoperto, nella quarta legislatura, la carica di vicepresidente della Giunta e di assessore ai lavori pubblici ed enti locali. Nella quintalegislatura, viene riconfermato nella carica di vicepresidente con delega all’agricoltura. Nel 1992, nel pieno della stagione di “mani pulite”, viene eletto Presidente della Regione. In questa veste è andato a ricoprire anche il ruolo della Conferenza dei Presidenti della regioni. Anche in quella sede, Guido Rhodio, ha registrato significativi apprezzamenti per i contributi di carattere politico ed amministrativo che riusciva a dare.
E’ stato membro del Comitato delle Regioni e dei Comuni d’Europa a Bruxelles. E sempre a livello europeo è stato più volte componente di diverse commissioni del Consiglio dei Comuni d’Europa che gli hanno consentito di portare la sua lunga esperienza anche nei Paesi dell’est.
E’ stato ed è, mi piace parlarne al presente, un politico di “razza”, come ve ne sono oramai pochi. Lo dimostra la sua storia.
Ha iniziato nel suo piccolo paese a muovere i primi passi in politica, forte degli insegnamenti del padre “Don Peppino”, il cui ricordo è ancora vivo tra gli squillacesi, è cresciuto nelle fila dell’azione cattolica ed ha voluto concludere la sua “carriera” sempre nella sua amata Squillace.
In questi dieci anni, in cui ha fatto il sindaco, ho apprezzato la sua capacità propositiva, il suo impegnointenso per il territorio, la sua capacità di essere punto di riferimento e di raccordo per il sindaci del comprensorio.
I nostri incontri non sono mai sconfinati in dissapori o malintesi, pur continuando a stare, io, da una parte politica, e lui da un’altra. Mi sono sempre confrontata con piacere con Rhodio perché vedevo con quanta esperienza e saggezza mi parlava dei problemi e con quanta passione per la sua città li sosteneva.
Sono davvero contenta di aver conosciuto, più da vicino, un uomo politico di grande competenza e signorilità come Guido Rhodio.
Capisco, però, che l’esigenza di cedere il passo ai giovani e quella di trascorrere qualche ora in più, dal prossimo ventisei maggio, assieme alla sua famiglia, lo hanno spinto a farequesta scelta. Mi auguro, di cuore, che egli possa continuare a dare sempre il suo intelligente contributo, seppure in ruoli diversi, per il nostro territorio.

Dichiarazione dell’Amministrazione comunale di Lamezia Terme per falso patrocinio

LAMEZIA TERME  – L’Amministrazione comunale, con riferimento alla manifestazione organizzata dall’associazione culturale Ad Maiora in piazza Mazzini per la presentazione del libro “Corporativismo del terzo millennio”, ha rilevato che sui manifesti e locandine tanto cartacee, quanto online, distribuiti alla stampa ed affissi in città, risulta il patrocinio del Comune di Lamezia Terme nonché il logo di CasaPound oltre a numerosi segni di identificazione dello stesso movimento politico. Pertanto, la manifestazione risulta essere organizzata dal movimento politico CasaPound.

L’Amministrazione comunale precisa che non è mai stato concesso alcun patrocinio del Comune alla manifestazione, né tantomeno la Giunta ha mai approvato alcuna delibera per la concessione del patrocinio stesso.
L’ufficio comunale competente afferma di non aver mai avuto alcun rapporto in merito alla manifestazione con casa pound e quindi di esser tratta in inganno. In ogni caso la concessione del patrocinio non è di competenza degli uffici.

 

Cosenza ComiCs 2014 Cineforum “X-men Giorni di un futuro passato”

ZUMPANO (CS) – In occasione dell’uscita nelle sale cinematografiche dell’ultimo film dedicato agli eroi mutanti dei fumetti di casa Marvel, “X-Men Giorni di un futuro passato”, lo staff del Cosenza ComiCs vi invita a partecipare al secondo cineforum da loro organizzato. In questo nuovo appuntamento si avrà la possibilità di dibattere sulle tematiche proposte dai disegnatori ed ideatori del fumetto dal quale è stato tratto il film, negli spazi gentilmente offerti dall’ Andromeda River di Zumpano.

I partecipanti all’evento avranno la possibilità di gareggiare in un contest incentrato sulla mitologia Marvel e di vincere alcuni gadget messi in palio dallo staff del Cosenza ComiCs.

Dopo la visione del film avrà inizio il cineforum, presieduto dagli organizzatori dell’evento, durante il quale si analizzerà il lungometraggio e si avrà la possibilità di confrontare con la platea le diverse opinioni a riguardo.
I partecipanti all’evento avranno diritto ad uno sconto speciale sul biglietto cinematografico.

 

 

Strage Capaci,che il ricordo servi a costruire una società basata sul rifiuto della mafia

CATANZARO –  Nel giorno dell’anniversario  della strage di Capaci,in cui vennero uccisi dalla mafia il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo ed i poliziotti della sua scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani,è doveroso dedicare un ricordo a tutte le vittime della criminalità, ai magistrati, alle forze dell’ordine, a tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita nell’adempimento del dovere. La memoria, però, non deve essere una pur doverosa celebrazione di quei Servitori dello Stato che hanno sacrificato il bene supremo della vita per l’affermazione della Giustizia e della Legalità, ma deve servire alla costruzione continua di una società in cui vedere affermati i valori del rispetto delle regole, della responsabilità, del rifiuto della mafia e delle sue logiche di violenza e di prevaricazione. Tra la primavera e l’estate del 1992 la criminalità ha spazzato via con il tritolo le vite di uomini e donne che hanno creduto fino in fondo che fosse possibile realizzare un futuro migliore da consegnare alle giovani generazioni. Uccidendo Falcone, Borsellino, uomini e donne delle scorte – voglio citare Emanuela Loi, prima donna assegnata a quel tipo di servizio – la criminalità ha soprattutto cercato di soffocare ogni speranza di rinascita per terre come quelle del nostro Sud, tanto baciate dal sole quanto oscurate dalla coltre di una criminalità che insanguina le strade, avvelena il territorio, sfregia tutto ciò che c’è di bello, consuma ogni risorsa, brucia ai nostri giovani le opportunità di realizzare i propri sogni mettendo a frutto i loro talenti, le loro competenze, le loro energie. Ecco allora che la memoria serve a parlare a quei giovani con il solo linguaggio credibile: quello dell’esempio. L’esempio di magistrati, di appartenenti alle forze dell’ordine e, perché no, dei tanti amministratori onesti che, compiendo il proprio dovere senza piegarsi alle intimidazioni e ai ricatti e senza accettare compromessi e connivenze, rappresentano il primo baluardo contro la pervasività della criminalità in ogni aspetto della vita quotidiana della comunità. Tenere acceso il fuoco della memoria oggi è doveroso, non soltanto perché molte verità sulla stagione delle stragi sono ancora da scrivere e vanno dissipate le ombre su inaccettabili coinvolgimenti di pezzi infedeli dello Stato. E’ doveroso perché la guerra contro chi difende la legalità, la convivenza civile, la democrazia nel nostro Paese non è ancora consegnata alla storia, ma è una realtà quotidiana. Una guerra forse meno eclatante ma certo non meno preoccupante, fatta di minacce, di tentativi di condizionamento, di violenza e di disprezzo per chi veste una divisa, per chi è chiamato a difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini, per chi in qualunque altro ruolo – amministratore, imprenditore, professionista, semplice cittadino – si schiera contro la criminalità e ogni forma di ingiustizia.  La lotta alla mafia non può essere delegata soltanto alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma è un dovere quotidiano della politica, delle istituzioni, di ogni singolo cittadino.

Scajolagate, Chiara Rizzo si avvale della facoltà di non rispondere

Stamattina di fronte al gip Olga Tarzia, Chiara Rizzo decide di non rispondere durate l’interrogatorio di garanzia. La moglie di Amedeo Matacena  lo ha deciso dopo che il giudice ha rigettato l’istanza dei legali della Rizzo di poter parlare con la donna.

“Un silenzio tecnico”, lo definiscono gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi. Il 29 maggio sarà interrogata dal sostituto della Dna Francesco Curcio e dal pm della Dda Giuseppe Lombardo.

Assessore Caligiuri interviene al convegno regionale di Confindustria

Reggio Calabria – L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri,è intervenuto in videoconferenza al convegno regionale di  Confindustria su come comunicare e difendere il valore, l’origine e la storia dei prodotti agroalimentari italiani, ha dichiarato che dobbiamo costruire un marchio della Calabria che abbia i colori della nostra cultura, l’intelligenza dei nostri giovani e i sapori delle nostre eccellenze agricole e alimentari. L’Assessore Caligiuri , dopo avere ribadito l’importanza della comunicazione e l’identità del marchio, decisivi in una società globalizzata tanto più in un territorio regionale dalla comunicazione debole , ha anche evidenziato come, in uno scenario nazionale difficile, elementi di dinamicità provengono in Calabria dai settori dell’agroalimentare e della cultura.  A riguardo, Caligiuri ha citato l’istituzione del Poli di innovazione, i bandi di “Calabria innova” per gli spin-off universitari, le start-up dei giovani laureati,il sostegno alle piccole e medie imprese. Inoltre Caligiuri ha evidenziato le iniziative sul piano culturale, dalla riapertura delle sale dei bronzi di Riace del Museo di Reggio Calabria alle iniziative per ricordare il pittore Mattia Preti, che culmineranno in autunno con l’esposizione a Taverna per la prima volta nella regione di una tela di Caravaggio,il più grande pittore di tutti i tempi. “La Calabria – ha concluso Caligiuri – sta dimostrando in questi anni grande vivacità culturale, contribuendo a costruire, in uno scenario difficile, un’identità regionale basata sulla cultura, nelle sue varie e molteplici espressioni”. In tale contesto, Caligiuri ha apprezzato l’iniziativa promossa dal Presidente regionale dell’Unione Industriali Giuseppe Speziali.

 

Visita Papa a Cassano: maxischermi, transenne kilometriche e palco da 50 metri

CASSANO ALLO JONIO (CS) – Fervono i preparativi per l’ormai imminente visita del Santo Padre il 21 giugno a Cassano all’ Jonio, zona dell’hinterland cosentino. La visita, prevede l’allestimento di un palco di 50 metri di larghezza e 25 di lunghezza nell’area di Sibari dove Papa Francesco celebrerà la messa al termine della visita a Cassano .

Saranno disponibili 50 mila sedie e 220 bagni chimici, di cui 20 per disabili. La messa potrà essere seguita nell’area anche da 4 mega schermi. L’amministrazione comunale di Cassano allo Jonio ha pubblicato un bando per la fornitura delle attrezzature.

L’attore e regista cosentino Franco Monaco in Commissione Cultura

Una voce che pochi possono ancora sbandierare con orgoglio e che lo accomuna, quanto a potenza, rigore, profondità e capacità seduttiva a quella dei grandi del teatro, come Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Giulio Bosetti, senza voler per questo esagerare o istituire paragoni improponibili.

Non è noto se nei suoi sessant’anni di attività teatrale si sia mai cimentato con una Lectura Dantis, ma se non lo ha fatto, si immagini cosa potrebbe diventare, affidata alla sua voce, la declamazione dei versi del sommo poeta.

Stiamo parlando di Franco Monaco, attore e regista cosentino, una vita dedicata al teatro e consacrata alle tavole del palcoscenico.

In occasione dei suoi sessant’anni di teatro, la Commissione cultura del Comune di Cosenza gli ha voluto consegnare un riconoscimento per il contributo che Monaco ha dato allo sviluppo della cultura in città ponendosi, con i suoi insegnamenti, al servizio anche delle giovani generazioni.

A volere fortemente Franco Monaco in commissione cultura è stata la Vice Presidente Maria Lucente che, durante la seduta nella quale l’attore e regista è stato ospite, ha ripercorso puntualmente buona parte del suo cursus honorum, soffermandosi anche e soprattutto sull’attività di formazione che Monaco ha svolto al servizio delle scuole cosentine, per una diffusione sempre più capillare del teatro negli istituti scolastici e per l’approfondimento che ha dedicato alla storia del teatro sotto l’aspetto didattico-educativo.

Il riconoscimento della Commissione cultura, ritirato alla presenza, oltre che della Vice Presidente Lucente, dei consiglieri Mimmo Frammartino, Francesco Perri, Antonio Ruffolo e Pino Spadafora, ha molto inorgoglito Franco Monaco che non ha trattenuto l’emozione.

“Se anche fosse stata un francobollo – ha detto – questa targa mi avrebbe emozionato come lo sono adesso. Ho il cuore che mi batte, un cuore che ha quattro volte vent’anni”.

Quel cuore davanti al quale, come dice la poesia di Aldo Palazzeschi,  “Chi sono?”, che ha regalato alla Commissione cultura e a tutti coloro che con la loro presenza lo hanno circondato d’affetto, mette una lente per farlo vedere alla gente. E proprio nello sciogliere l’interrogativo sulla sua identità, ispirato dalla poesia di Palazzeschi, Franco Monaco si definisce “il saltimbanco dell’anima mia”.

La sua lunga carriera è costellata da una totale dedizione al teatro e alla cultura.

Fondatore, nel 1954, del Gruppo Teatrale “Piccolo Teatro di Prosa Cosentino”, di cui è stato anche direttore, Franco Monaco chiuse questa prima esperienza  facendola confluire, nel 1969, dopo 16 anni di attività, nel “Gruppo Teatro Calabria”, di cui è stato direttore e nel quale si è impegnato in moltissimi lavori, sia come attore che come regista.

Nel 1967, Sindaco Mario Stancati, inaugura  il “Rendano” di Cosenza, dopo la ristrutturazione,  con tre atti unici di Ciardullo (Michele De Marco) : “Quarantuottu ‘u muortu chi parra”, ‘U suonnu di chist’uocchi”, “Vie de ‘nfiernu”.

Il Gruppo Teatro Calabria si scioglie nel 1972, ma è in quell’anno che prende il via un’altra delle esperienze più importanti dell’attività di Franco Monaco, il “Teatro Scuola”, di cui è direttore artistico. E’ in quegli anni che incontra il regista Rai Enrico Vincenti con il quale avvia un proficuo sodalizio artistico.

Negli allestimenti cui ha partecipato, sia come attore che come regista, Franco Monaco si è cimentato spesso con i classici e con le pagine più significative della nostra drammaturgia. Fanno parte di questa copiosissima schiera di lavori teatrali alcuni Pirandello, come “Bellavita”, “La patente”, “L’uomo dal fiore in bocca” e “Questa sera si recita a soggetto”, “Non ti conosco più” di Aldo De Benedetti, l’Antonello Capobrigante di Ghigo De Chiara, quasi un cult per quei tempi, era il 1961.

Ed è proprio De Chiara, che presiede nel 1970 la giuria del Premio “Incontri Silani” che lo premia  a Lorica con la “Giunchiglia d’oro”, come miglior giovane artista calabrese. Completano il quadro alcune messe in scena di testi del compianto Vincenzo Ziccarelli.

Tra le regie più significative e che restano scolpite nella memoria, anche un recital sui personaggi femminili pirandelliani, con la grande attrice Lydia Alfonsi. E la donna torna nei lavori di Monaco. La riprova sono, con un salto temporale di quasi trent’anni, siamo nel 1999, la regia e il testo di un altro significativo spettacolo, “La donna nella poesia di Fabrizio De Andrè”.

Da ricordare anche la lunga la militanza in Rai, nella sede regionale della Calabria. Erano gli anni del pionierismo radiotelevisivo nella nostra regione, contrappuntati dai primi giornali radio trasmessi con la sua inconfondibile voce, della felice stagione dei radiodrammi e del programma “Musica a richiesta” di cui chi era bambino negli anni sessanta ha un ricordo ancora nitido, mandando a memoria non solo la voce di Monaco, ma anche quella di un’altra grande professionista della Rai calabrese, Pupa Pisani. Al tributo della commissione cultura non hanno voluto mancare alcuni suoi compagni di viaggio, accomunati a Franco Monaco dall’inguaribile passione per il teatro: la moglie Anna D’Andrea, compagna d’arte e di vita, ma anche, tra gli altri, Graziano Olivieri ed Elio Giacobini. E Franco è felice, come un bambino!