Maria Saladino: Il lavoro prima di tutti

Maria Saladino

COSENZA – “Dalla nostra identità storica, dal nostro inconfondibile retaggio culturale, dal nostro esempio e modello di integrazione sovranazionale, di comunità di diritto, di economia sociale di mercato….”, deriva la Patente Socio Politica per chiedere agli elettori di affidarci la rappresentanza Europea, consapevoli di poter determinare una più forte e finalizzata coesione politica europea, una più convinta e determinata leadership Italiana nella politica europea.

Dalle nostre parti queste belle parole si sommano con le negatività di una crisi globale che ha impoverito il tessuto produttivo e ad una politica regionale dei compari e degli amici che tanto danno ha prodotto e produrrà fino all’insediamento del prossimo Governo Regionale che speriamo avvenga al più presto.

Nel giorno della Festa del Lavoro desidero urlare con forza che dietro i numeri ci sono le persone, le aziende, le famiglie coinvolte, le ali spezzate ad una classe di imprenditori, artigiani e commercianti che rappresentavano lo storia dell’imprenditoria produttiva meridionale. I numeri già all’attenzione del Governo nazionale parlano di un meridione intero ferito dalle “morti fiscali” che segnano tristemente il volto di un parte del Paese che non ha più le forze per andare avanti. Per questo ora più che mai occorrerà battersi nell’Europa dei vasi comunicanti, per un livellamento che porti alla fine della crisi artata nelle nazioni più povere che rende disponibili risorse ed investimenti per le nazioni ad economia più forte, determinando un circolo virtuoso per le prime e vizioso per gli altri, che ha gambizzato anche la nostra economia.

Ben venga il messaggio del Presidente Renzi, che parla di una riconquista, approfittando del semestre europeo a guida italiana, del ruolo di leadership del nostro Paese in Europa ma occorre, in Italia, resuscitare i tanti soggetti produttivi che sono tenuti nel limbo da politiche a volte di persecuzione fiscale operata dal gestore nazionale.

Equitalia va trasformata in uno “strumento di recupero”, oltre che della area di evasione anche delle potenzialità di chi non può più operare in maniera virtuosa, che dia la possibilità di resurrezione al tessuto produttivo degli imprenditori e commercianti.

La giornata di domani mi auguro possa archiviare la stagione delle feste nel ricordo dei tanti lavoratori che il lavoro lo hanno perso e dei sacrifici di vite umane che una classe lavorativa esposta ai tanti rischi ambientali, qualche volta sconosciuti, si trova a piangere. Occorre dire anche “no” alle elemosine ai familiari delle vittime, pensando alla “Marlane” di Praia ed alle famiglie coinvolte nonché a tutte le realtà, tante, che rappresentavano le occasioni su cui tanti giovani dell’epoca hanno fondato le loro famiglie, oggi in mezzo al guado sociale.
Casi e storie che portano con se una doppia tristezza sociale: la mancanza di sostegno europeo, a volte colpe di coesione europea, ma soprattutto l’assenza di chi ci ha rappresentato senza rappresentarci.
Allo stesso tempo voglio rivolgere la mia solidarietà, ma anche quella del Partito Democratico che mi onoro di rappresentare in questa competizione europe, ai lavoratori della testata giornalistica “L’Ora della Calabria” costretti ad una battaglia che poco ha di Europeo è tanto di mala politica.
Il mio impegno sarà fare del lavoro, giovanile e non, la battaglia primaria della mia delega a Bruxelles che i cittadini meridionali mi affideranno.
Castrovillari, 30 aprile 2014

F.to Maria Saladino
Candidata PD al Parlamento Europeo

A Zagarise l’Unicef inaugura i nuovi locali della scuola

Un momento del convegno

ZAGARISE (CZ) – L’Amministrazione Comunale di Zagarise, alla presenza del Comitato Provinciale UNICEF di Catanzaro, che ha patrocinato l’iniziativa, e delle locali autorità civili, militari e religiose, ha inaugurato dei nuovi locali nella scuola Paolo Emilio Tulelli.

La manifestazione, tenutasi nella prima parte della giornata presso i locali del Centro di Informazione Turistica, è stata introdotta dall’Assessore Comunale alla Cultura, Adele Guzzetti, ed ha visto coinvolti tutti i bambini e il corpo docente della scuola interessata. Dopo il prezioso contributo offerto dal Mini Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Pancrazio Catalano, e di alcune sue piccole colleghe di studio, che hanno stimolato i presenti con una serie di interventi sul tema della giornata, sono intervenuti nell’ordine: Antonietta Ferrazzo, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Sersale, di cui Zagarise fa parte; l’Assessore ai Lavori Pubblici di Catanzaro, Giuseppe Vitale, presente nella veste di direttore dei lavori di ristrutturazione dell’edificio; il parroco don Antonio Ranieri; il sindaco del comune presilano, Pietro Raimondo.

Come giusto compimento e a sintesi dei contributi presentati nel corso dei lavori è intervenuta la Presidente dell’Unicef di Catanzaro, Annamaria Fonti Iembo, che si è complimentata per le attività svolte dalla dirigenza scolastica e da tutto il corpo docente della scuola, oltre a lodare l’azione amministrativa del sindaco Raimondo e dell’assessore Guzzetti per l’importante lavoro svolto in favore dei bambini di Zagarise. Al termine della prima parte della manifestazione, tutti i presenti hanno partecipato gioiosamente al taglio del nastro, che ha sancito l’attesa inaugurazione dei nuovi locali della scuola di Zagarise. Il progetto di recupero dell’istituto scolastico Tulelli è stato reso possibile grazie ad un finanziamento ministeriale erogato a favore del Comune di Zagarise, nell’ambito del progetto su sicurezza, prevenzione, riduzione del rischio e vulnerabilità degli elementi non strutturali. Grazie all’impegno del sindaco uscente, Pietro Raimondo, Zagarise è stato uno dei sei comuni della provincia di Catanzaro ad entrare nel piano stralcio del Programma Straordinario Ministeriale per interventi su edifici scolastici. Il Comune, tra l’altro, ha ottenuto per questo intervento conservativo e innovativo il finanziamento più alto, con un ammontare di ben 550.000 euro.

Lo stesso edificio è stato beneficiario anche di un finanziamento regionale per la realizzazione di un impianto fotovoltaico dell’ammontare di 105.000 euro. Peraltro, per merito del lavoro certosino svolto congiuntamente da tutta l’Amministrazione Comunale, che ha fortemente creduto nella bontà del progetto preliminare, grazie all’abolizione dei costi dell’energia elettrica e agli introiti che deriveranno dalla vendita dell’energia in eccesso prodotta dall’impianto, il Comune otterrà un consistente risparmio, quantificabile in decine di migliaia di euro. Per la realizzazione dell’impianto sono stati impiegati pannelli fotovoltaici di ultima generazione che saranno in grado di garantire una produzione di energia annua pari a 33.000 KWH. Insomma: un altro giorno di festa per tutta la comunità e un altro brillante risultato portato a compimento dal Comune di Zagarise.

Entra in casa e violenta donna, arrestato

CASTROVILLARI (CS)– Armato di pistola e col volto travisato si è introdotto nell’abitazione di una donna e dopo averla percossa e immobilizzata l’ha violentata. I carabinieri della Compagnia di Castrovillari sono comunque riusciti ad identificarlo e ad arrestarlo. T.M., 46 anni, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni. Prima di fuggire l’uomo ha legato la donna ad una sedia dove è stata trovata da alcuni familiari.

Entra in scuola per rubare, arrestato

ROSSANO (CS)- Si è introdotto nell’istituto tecnico commerciale di Rossano e ha distrutto il distributore degli alimenti per rubare il denaro, ma è stato arrestato dai carabinieri.

Josip Conka, 37 anni, di origini albanesi, sorvegliato speciale, è stato sorpreso mentre tentava di portare via i soldi. Visti i carabinieri, ha tentato di fuggire ma è stato bloccato poco dopo. E’ accusato di furto e violazione della sorveglianza speciale. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Gerace Libro Aperto: si aprono i libri della terza edizione

GERACE (RC) – È la voce dei ragazzi a fare da prologo alla terza edizione di Gerace Libro Aperto.

Nell’aula magna della scuola “Scoleri” gli alunni della scuola primaria e secondaria inferiore dell’Istituto Comprensivo “Cinque Martiri” si sono cimentati in un partecipato momento di lettura e interpretazione di testi, alternandosi nel raccontare ai propri compagni i classici letti per l’occasione. Il piacere della lettura si impara già dai primi libri e il coinvolgimento dei più piccoli nelle manifestazioni culturali diventa elemento essenziale per stimolare in loro la partecipazione e l’educazione alla bellezza. E sono stati gli stessi studenti a prendere in consegna i testi donati alla scuola da parte degli editori che in questi giorni espongono le proprie pubblicazioni.

Nel pomeriggio invece l’apertura ufficiale di Gerace Libro Aperto e delle monumentali porte della chiesa di San Francesco d’Assisi. Dieci gli stand allestiti all’interno, dieci le case editrici calabresi che hanno deciso di partecipare quest’anno alla manifestazione. Allungando lo sguardo nella spaziosa navata da poco restaurata fanno bella mostra di sè Franco Pancallo, Rubbettino, Pellegrini, Laruffa, Ferrari, Sabbiarossa, Falzea, Disoblio, Leonida e Ottolibri.

Un festival che ruota intorno ai libri, ma non è solo di libri. L’avvio della manifestazione, accompagnato da una degustazione di vini offerta dall’Associazione Italiana Sommelier, è stata l’occasione per ricordare tutte le iniziative che arricchiscono Gerace Libro Aperto. Gli incontri con gli autori e le loro opere, previsti nel corso dei cinque giorni, saranno come di consueto contornati da momenti di musica, recitazione, arte e cinema.

Accademia Senocrito

I visitatori che seguono la manifestazione e i turisti che passeggiano nelle viuzze di Gerace hanno infatti la possibilità di aggiungere al loro tour la Collettiva di artisti nella area espositiva del Centro Visita del Parco Nazionale dell’Aspromonte e le installazioni d’arte contemporanea ospitate nel Museo Civico e all’Annunziatella.

Un evento culturale a tutto tondo dunque che offre anche per la serata uno spazio di intrattenimento con la rassegna cinematografica “Sublimazione del rosa”. Frida, Chanel, Marilyn tra le figure di donne scelte per le proiezioni al Museo Civico.

Ma il fulcro dell’iniziativa rimane sempre l’attenzione ai libri e agli editori, che con impegno e caparbietà portano avanti il proprio lavoro culturale in una terra complessa come quella calabrese. A Leonida con “L’amico dell’ulivo” di Antonino Valere il compito di inaugurare la rassegna ed aprire la strada ai diversi incontri previsti dal ricco ed articolato programma. Libri e musica vi aspettano per un primo maggio di dibattito sull’ebook con Mimmo Gangemi e di ritmi coinvolgenti con Fabio Macagnino, Mujura e Quartaumentata.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Sambiase, incontro pubblico con l’Amministrazione comunale sui lavori dello stadio

Ultime novità sullo stadio del Sambiase. I lavori di ristrutturazione dell’impianto sportivo del Gianni Renda saranno infatti argomento di dibattito – come informa una nota stampa della società – nel corso dell’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme per venerdì 2 Maggio alle ore 17,30 presso il Mercato Coperto di Sambiase, sito in Piazza Botticelli.  Appuntamento importante dunque per il club delle Due Torri, che si prepara al delicato impegno della semifinale playoff di domenica a Castrovillari. All’ incontro sarà presente anche una rappresentanza della stessa A.S.D. Sambiase 1962 nonché del Comitato “Noi Vogliamo il Gianni Renda”.

Magarò: “tutti i lavoratori hanno diritto al Primo Maggio”

«Anche nella giornata del Primo Maggio ci saranno, in Calabria come nel resto del Paese, centinaia di persone impiegate nella grande distribuzione che trascorreranno la giornata sul posto di lavoro.

C’è chi sostiene che i centri commerciali siano la nuova piazza dove le persone si incontrano nel tempo libero. Io dico che sarebbe meglio trascorrere le domeniche e le giornate festive in compagnia della famiglia, degli amici, in Sila, sull’Aspromonte, sulle nostre coste, nei nostri centri storici».

Lo afferma in una nota Salvatore Magarò, consigliere regionale della Calabria e Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta che, al riguardo, ha depositato ieri una proposta di provvedimento amministrativo per sostenere un referendum abrogativo delle norme nazionali contenute nel cosiddetto decreto Salva Italia che hanno sancito la liberalizzazione dei giorni e degli orari di apertura delle attività commerciali.

«Sulla materia diversi altri consigli regionali hanno già deliberato o stanno per deliberare, a norma dell’art. 75  della  Costituzione  che  prevede  l’indizione  di  una  consultazione  popolare  per ottenere l’abrogazione totale o parziale di una legge, quando a richiederlo siano almeno cinque consigli regionali. Mi risulta che una procedura analoga sia stata avviata tra l’altro dalle regioni Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.

Penso – ha aggiunto Magarò – che nella giornata del Primo Maggio, in cui si riflette, tra l’altro, anche sulle condizioni di molti lavoratori, in alcuni casi sottopagati, precari o a nero, non si debba restare indifferenti di fronte agli effetti che scaturiscono da una liberalizzazione selvaggia che, di fatto, sui territori, si traduce in deregulation.

Già i Vescovi italiani si erano criticamente espressi nelle scorse settimane, in merito ai rischi sociali delle aperture indiscriminate degli esercizi commerciali, critiche che ho sostenuto con convinzione ed anche con alcune iniziative pubbliche.

Peraltro, ritengo che la liberalizzazione non incentiva né rilancia i consumi, depressi non per mancanza di tempo per gli acquisti, ma per il generale impoverimento dei consumatori.

Il rischio quindi, è che la mercificazione dei giorni festivi finisca col disgregare il nostro tessuto sociale, perché in discussione non ci sono solo gli equilibri economici ma anche quelli delle famiglie e degli individui.

In questa ottica io sto al fianco dei lavoratori che avrebbero il desiderio di condividere le festività con i propri cari, in particolare i figli, e che sono costretti dalla necessità a sacrificare la domenica. E’ inaccettabile che il lavoro da strumento di dignità si trasformi in strumento di ricatto.

Il valore del rispetto della persona umana – ha concluso Magarò – è un dovere civico prima ancora che etico o religioso. Ritengo quindi sia indispensabile tutelare gli spazi e i tempi in cui più agevolmente si svolgono le relazioni parentali e i legami affettivi, anche al fine di interrompere la disgregazione sociale a cui stiamo assistendo».

Le Acli per la Festa del lavoro

COSENZA – Le Acli Provinciali di Cosenza presenti alle manifestazione per il Primo Maggio distribuiranno un volantino con le idee e le proposte delle Acli per il lavoro.

Secondo le Acli qualità del lavoro, della vita, dell’economia e delle istituzioni fanno parte di un medesimo percorso che può condurci ad uscire dalla crisi.

Il lavoro va tutelato maggiormente contro la precarietà con l’introduzione di un contratto di ingresso orientato al tempo indeterminato nell’arco di tre anni. Va superato lo squilibrio tra chi rimane senza lavoro e chi pur di conservarlo è disposto a turni sempre più massacranti, ripartendo il lavoro, facendo spazio ai giovani e offrendo opportunità a chi viene espulso dal mondo del lavoro molto prima dell’età pensionabile.

In questo modo, secondo le Acli, il lavoro diviene una forza per sconfiggere la povertà e l’esclusione, da cui si esce anche attraverso l’istituzione di un reddito di inclusione sociale e con politiche per la famiglia (detrazioni fiscali per lavori di cura). Dal lavoro vengono pure i criteri per riformare l’economia e la finanza, riducendo la quota di ricchezza dissipata dalla speculazione finanziaria, che provoca l’abbassamento dei salari ed i tagli al welfare, e per una nuova politica industriale, per un piano straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione.

Anche l’Unione Europea deve concorrere a rilanciare il lavoro, sostengono le Acli, anche attraverso l’istituzione di una certificazione sociale europea dei prodotti che sanzioni chi sfrutta o schiavizza i lavoratori e per garantire il mantenimento dei diritti e delle tutele per i migranti e per tutti i lavoratori che si spostano per lavoro da un Paese all’altro.

Carceri: Stato di agitazione per la polizia penitenziaria di Catanzaro

CATANZARO – E’ stato proclamato lo stato di agitazione della Polizia Penitenziaria e ad annunciarlo sono le segreterie regionali delle loro organizzazioni sindacali Uil , Osapp, Cisl , Ugl. La manifestazione Le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali Uil , Osapp, Cisl , Ugl, Cgil di Polizia Penitenziaria.
«Tale iniziativa – e’ scritto in una nota – nasce dalla circostanza che l’apertura del nuovo padiglione di reclusione ordinaria – RO – presso l’Istituto penitenziario di Siano non e’ stata accompagnata da un adeguato contingente di Polizia Penitenziaria per come invece era stato preannunciato».
Le risorse umane da implementare nel penitenziario, oltre all’organico parziale di Lamezia Terme, doveva interessare 35 unita’ con provvedimento di distacco fino al mese di giugno al quale poi dovrebbe conseguire un’assegnazione definitiva – si auspica – di pari unita’. In realta’ – prosegue la nota – nell’istituto ne sono arrivati meno della meta’.

E gli arrivi sfioreranno i 200 detenuti tra maggio e gniugno per un totale definitivo di 288. I sindacati lamentano “l’inadeguata attenzione che il Provveditore rivolge alle organizzazioni sindacali. Per garantire il buon funzionamento del nuovo padiglione – a pieno regime – sono state calcolate 87 unita’ di Polizia Penitenziaria. Attualmente puo’ contare su meno di 40 unita’. «Si comprende, dunque, – spiegano i sindacati – come la circostanza del mancato arrivo di almeno – anche se non sufficienti – 20 unita’ possa di fatto determinare un totale corto circuito dei diritti del personale con inevitabili riflessi sulla sicurezza. Se dovesse permanere dunque l’incertezza sui numeri – si lege in conclusione – non ci sara’ alternativa alla protesta permanente»

L’Assessore Salerno è intervenuto sulla festa del primo maggio

CATANZARO – L’Assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla festa del Lavoro:
“Quello del 2014 – ha dichiarato l’Assessore Salerno – non è un bel primo maggio, non lo è per l’Italia costretta a fare i conti,  ormai da qualche anno, con una crescente disoccupazione e non lo è per la Calabria dove gli indici relativi alla disoccupazione sono allarmanti soprattutto per quanto riguarda i giovani.
La nostra regione con il 22,2%, nel 2013, ha fatto registrare il tasso di disoccupazione più alto d’Italia e  quella giovanile è al 56,1%,  il 16% in più della media nazionale, il 33,3% superiore alla media europea.
Dati straordinariamente preoccupanti e che vanno letti in uno con quelli relativi ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga, nel 2013 ne sono stati finanziati in Italia  per 2,5 miliardi di euro e servono ancora risorse per coprire interamente l’annualità.
E’ una situazione ben nota e le costanti e cicliche manifestazioni davanti all’assessorato regionale al lavoro rendono evidente come dietro ai numeri, che sono gravi ma possono apparire anche freddi, ci siano storie personali, angosce familiari, disperazioni alla ricerca di risposte definitive e rassicuranti.
In questi lunghi e difficili mesi nei quali ho ricoperto il ruolo di assessore regionale al lavoro ho ascoltato le richieste di chi un lavoro non ce l’ha e di chi ce lo aveva ed a causa della crisi economica lo ha improvvisamente perso; ho sentito le voci  legittimamente rabbiose di chi non riesce a far fronte alle necessità quotidiane, di chi davanti ai figli vive questa condizione di precarietà come una lesione della propria dignità di madre o di padre.
Ho avuto la triste possibilità di verificare come una situazione del genere spinga tanti a mettere tutti i politici, chi ha responsabilità e chi no, in un unico calderone; mi sono reso conto di quanto sia difficile, se non impossibile di fronte alla disperazione ed all’angoscia lavorativa, spiegare le scelte, le decisioni, i provvedimenti, la vicinanza nei confronti dei lavoratori, dei disoccupati, di chi è alla ricerca di un lavoro che dia senso alla propria esistenza e gli consenta di rimanere in Calabria.
Abbiamo fatto sforzi straordinari per reggere l’onda d’urto della crisi, cito solo alcune delle iniziative intraprese: dal recupero di  ingenti risorse da destinare ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga allo strumento del credito sociale, dalla scelta di elaborare strumenti di sostegno che consentano il mantenimento dei livelli occupazionali all’impegno sulle decine di vertenze aziendali aperte in Calabria.
Tutto quello che era nelle nostre possibilità l’abbiamo fatto ma ci sono tre enormi problemi e da questi dipendono i risultati definitivi.
Il primo è  rappresentato  dalle risorse che sono insufficienti, sono aumentate in tutta Italia le esigenze e parallelamente sono diminuiti i fondi e questa è una situazione dalla quale occorre uscire al più presto.
Poi c’è il tema della burocrazia che rende complicatissimi percorsi che invece dovrebbero essere veloci e spediti proprio perché il loro punto d’arrivo è rappresentato dalla necessità di dare risposte a situazioni difficili; penso che gli interventi legislativi sulla disciplina del lavoro siano necessari ed utili ma l’urgenza riguarda innanzitutto gli strumenti e le procedure di intervento.
Passatemi una metafora, è come fare il restilyng di un’autovettura, ne rendiamo più attraente la linea ed  aumentiamo la potenza del motore ma se poi per metterla in moto o per fargli prendere una direzione ci si mette dei mesi vuol dire che si è solo perso tempo; da questo punto di vista l’impegno del Governo Renzi e la volontà espressa da Alfano sono incoraggianti, speriamo che snellimento burocratico e velocità nelle decisioni arrivino presto.
Infine il terzo ed ultimo problema, questa regione è strutturalmente troppo debole  e non è capace al suo interno di essere e sentirsi sistema; una responsabilità che riguarda innanzitutto la politica ma anche tutti coloro che – nell’ambito del proprio ruolo – possono dare una concreta mano d’aiuto.
Lo sport più in voga è quello dello scarico delle responsabilità, se c’è un problema l’atteggiamento immediato non è quello del contributo costruttivo ma quello più negativo e dannoso di chi si impegna non per risolverlo ma per individuare ragioni – giuste o sbagliate che siano  – per far dipendere quel problema dalla responsabilità dell’avversario.
Per tutte queste ragioni penso che questo non sia un bel primo maggio, che questo giorno abbia una forza evocativa straordinaria ma allo stesso tempo – nelle condizioni date e di fronte alle tante e vuote celebrazioni retoriche – rischia di trasformarsi in una presa per i fondelli.
A  chi ha un lavoro precario, a chi il lavoro lo ha perso o ancora a chi guarda ad un’occupazione ormai come un miraggio, a loro in questo primo maggio non va il mio augurio ma un abbraccio che vuol dire una sola cosa: so quanto sia difficile la condizione che vivete e come ho fatto in questi mesi continuerò ad impegnarmi al massimo  delle mie possibilità e fin quando sarà possibile”.