“Non ce la dai a bere”, progetto Asp Catanzaro contro l’alcolismo

Catanzaro – “Non ce la dai a bere” è il nome del progetto promosso dal Servizio di Alcologia del Ser.T. dell’Asp di Catanzaro, diretto dal Dott. Giovanni Falvo, che sarà presentato lunedì 7 aprile, alle ore 11:00, nei locali del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia Terme.
Il progetto rientra in una serie di iniziative ed attività che il Ser.T. di Lamezia Terme sta sviluppando da anni per promuovere la salute attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione generale ed a rischio, costruendo reti di interazione e coinvolgimento con enti pubblici e privati, associazioni di volontariato e realtà territoriali aggregative che hanno permesso di mantenere desta l’attenzione sul rapporto esistente tra stile di vita e salute e di richiamare i diversi attori sociali alle responsabilità inerenti ai diversi ruoli esercitati. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di aumentare la consapevolezza del rischio connesso ad uso e abuso di alcool, nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte: giovani e donne.
Riferisce la Dott.ssa Mirella Samele, dirigente medico Alcologia Sert Lamezia Terme, che “secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, l’obesità e sovrappeso, l’abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, l’eccesso di grassi nel sangue e l’ipertensione arteriosa. Tali condizioni sono influenzate da comportamenti individuali e sono fortemente sostenute dall’ambiente di vita e da quello sociale”. Spiega ancora dott.ssa Samele che “per quanto attiene, in particolare, alle dipendenze, si registra un trend in aumento dell’uso ed abuso di alcol tra le donne ed i giovani ed un parallelo aumento delle patologie croniche e degli eventi acuti – incidenti stradali, infortuni domestici e sul lavoro – ad essi correlati.” “Nella identificazione delle strategie d’azione –  dice ancora la dirigente medico – grande rilievo viene dato alla necessità di agire attraverso l’informazione, che può aumentare la consapevolezza, favorire la percezione del rischio, gettando le fondamenta di una cultura della salute che deve radicarsi il più possibile a tutti i livelli della società, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione dei diversi stakeholders, mentre per quanto attiene al Sistema Sanitario, devono essere garantiti i tre grossi ambiti di tutela della salute, dalla prevenzione alla terapia e riabilitazione, che devono ricondursi a diversi ambiti di responsabilità inerenti alle attività di informazione/formazione ed erogazione di servizi”. Da tutte queste considerazioni nasce il progetto “Non ce la dai a bere” che, sulla base delle recenti esperienze maturate nel campo della prevenzione delle dipendenze ed avvalendosi delle reti sociosanitarie, già attivate, e della collaborazione organizzativa dell’Associazione InOperaAc, intende rinforzare il messaggio di salute già promosso con le iniziative realizzate e diffonderlo quanto più possibile per aumentare il livello di responsabilità personale e collettiva in tema di dipendenza.
Il piano di attività del progetto prevede incontri di formazione/informazione nel Liceo Scientifico “G.Galilei” e nella Scuola Media Nicotera e il coinvolgimento di soggetti aziendali, operatori degli Istituti, Comune, Ass. InOperaAC, Cooperativa Malgrado Tutto, Motoclub Lamezia. La campagna di comunicazione contro l’alcolismo include altresì un challenge fotografico sul fenomeno dell’alcolismo, attraverso Instagram, con esposizione, il 10 maggio, con inizio alle ore 19:00, nel chiostro di San Domenico, delle migliori fotografie e premiazione della più bella in assoluto. Durante tutta la serata saranno inoltre proiettati mini video amatoriali sul tema.

l’Ecosistema Fattoria della Piana premiata all’interno della manifestazione “L’ambiente, i suoi diritti, le sue opportunità”

REGGIO CALABRIA – Carmelo Basile e l’Ecosistema Fattoria della Piana (il modello ecosostenibile che l’imprenditore ha implementato in Calabria) premiati all’interno della manifestazione “L’ambiente, i suoi diritti, le sue opportunità” prevista nella terza giornata del programma di eventi realizzato da Panorama nella provincia di Reggio Calabria

Durante i lavori del workshop “L’ambiente, i suoi diritti, le sue opportunità” tenutosi nel Palazzo dell’amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, Carmelo Basile amministratore unico della Cooperativa Fattoria della Piana Società Agricola è stato premiato da Piero Nigrelli (direttore del settore ciclo di Confindustria ANCMA) per la capacità di aver puntato sulla sostenibilità per creare una azienda di successo.

Il premio consegnato consiste in un mezzo di trasporto ecosostenibile, una bicicletta EICMA e rimanda allo spirito che caratterizza l’esperienza imprenditoriale che Carmelo Basile ha voluto trasmettere nell’esperienza e nella realizzazione dell’Ecosistema della Fattoria della Piana in un’ottica di riscoperta di mezzi antichi, ricette e tradizioni ma ammiccando alle più emozionanti novità ed evoluzioni tecnologiche puntando alla salvaguardia dell’ambiente.

Il workshop e la cerimonia di premiazione, all’interno del programma organizzato da Panorama (che prevede dieci tappe, in tutta la penisola, per raccontare il Paese migliore e tutte le forme d’eccellenza sul territorio attraverso tavole rotonde, eventi culturali, incontri, convegni, happening) si è tenuta alla presenza, di Mario Caligiuri Assessore alla Cultura della Regione Calabria, Giuseppe Capocelli (Business and Innovation Development, Client Executive IBM), Annalia Paravati Capogreco (Presidente del Fai di Reggio Calabria), Eduardo Lamberti-Castronuovo (Assessore politiche e pianificazione culturale – Beni culturali e difesa della legalità), Antonello Montante (Presidente EICMA), Francesco Prosperetti (Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria), Francesco Siclari (Presidente Costruttori ANCE).

Slow food calabria guarda al futuro

LAMEZIA TERME – Ritorno alla terra, sostegno alle aree interne, difesa della biodiversità, attenzione al gusto.
Giovani, Expo, educazione alimentare e dialogo tra territori al centro della prossima programmazione.

Slow Food Calabria esiste eccome. Lo dimostrano il numero di soci (quasi mille) che fa registrare l’aumento percentuale più alto in Italia, le condotte territoriali raddoppiate negli ultimi anni, il consolidamento della rete Terra Madre, del settore educazione, quello che riguarda i numerosi Presidi regionali, gli eventi con la “chiocciola” che sono ormai un punto fermo nell’azione regionale.

Un movimento che si avvia al congresso regionale del prossimo 12 aprile a Lamezia Terme, sotto la presidenza di Nicola Fiorita, che guarda al futuro – senza dimenticare la vetrina dell’Expo 2015 – con alcuni punti fermi che diventeranno l’azione programmatica da e per i territori. La volontà è quella di rafforzare la realtà calabrese di Slow Food e renderla sempre più «visibile e riconoscibile» – e radicarla sempre meglio «per svolgere un ruolo di rilievo sulla scena regionale sotto più versanti». Dalla educazione alimentare, alla lotta allo spreco, passando per il sostegno a piccole produzioni e al mondo agricolo, impulso alla cultura della legalità e della salvaguardia ambientale. Una «rete di preziose realtà produttive, etiche, economiche» che vogliono sempre con maggiore incisività diventare «un attore “politico” legittimato a far sentire la propria voce su tutti i temi che toccano l’ambiente, la produzione agro-alimentare, l’utilizzo dei fondi comunitari, il destino della aree interne della regione» aggiunge il Presidente regionale, Nicola Fiorita.
Nel nuovo quadriennio che si aprirà da aprile in poi, dopo la elezione della nuova struttura regionale, i punti nodali della nuova azione di sensibilizzazione e cura dei territorio passa necessariamente da sette capisaldi.

1. Tornare alla terra
Slow Food Calabria deve avere l’ambizione di portare i suoi 1.000 soci a sporcarsi le mani con la terra. Solo così si potrà incentivare un dialogo credibile con i contadini della nostra regione e si potrà restituire loro dignità e prospettive. La Calabria, nonostante quaranta e più anni di modernizzazione irrazionale resta ancora una regione a forte vocazione agricola, ed è dalle sue campagne, da quello che resta di un sapere millenario e di una cultura gastronomica e popolare che si può ricostruire una identità autonoma e un autonomo progetto di sviluppo.

2. Sostenere le aree interne e i centri storici
Slow Food Calabria è parte attiva del Progetto nazionale sugli Appennini che lega la difesa della biodiversità e la ricomposizione di un progetto di sviluppo sostenibile al destino delle aree interne dell’Italia e al sostegno della sua economia. In un quadro complessivo di sfarinamento delle comunità e cortocircuito del modello economico imperante fino a qualche anno fa, bisogna ripartire dagli uomini e dalle donne delle zone interne perché la Calabria, la cui vita si è svolta per secoli all’interno e nelle montagne, è stata ed è ancora terra di viaggi, di passaggi, di scambi, di cultura. Così come bisogna sostenere il recupero dei centri storici, dove viene tuttora custodito quel che resta del miglior patrimonio identitario di questa regione.

3. Difendere la biodiversità
Il rilancio del Arca del Gusto e il suo stretto collegamento al progetto dei Presidi rappresentano un’altra delle sfide del prossimo biennio. Catalogare, difendere, promuovere sono le parole d’ordine che devono guidare l’azione futura di Slow Food Calabria.
4. Coniugare gusto con giusto. Un impegno per le produzioni etiche
Molte delle idee avanzate nel tempo da Slow Food Italia sono divenute progressivamente di comune condivisione. Pensiamo alla filiera corta, al km zero, all’abbinamento saperi-sapori. Oggi, un’associazione che si proponga di cambiare il mondo attraverso una rivoluzione gastronomica non può non avere come sua priorità la dimensione etica delle produzione. E qui, Slow Food Calabria può e deve giocare un ruolo di primo piano, ponendo al centro del dibattito pubblico il sostegno ai produttori che gestiscono terreni confiscati alle mafie ma anche facendosi promotore di un progetto sulla certificazione etica delle produzioni agro-alimentari

5. Educare – Sviluppo del progetto “Orto in Condotta”
L’Orto in Condotta prende avvio nel 2004 divenendo lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole. Si tratta di un progetto strutturale in cui Slow Food Italia ha investito molte risorse, anche perché mette in campo la possibilità di creare nuove generazioni sensibili ed informate ai principi che guidano l’associazione. Nella nostra regione sono attivi, solo due orti – Messignadi di Oppido M. (RC) e Santa Caterina sullo Jonio (CZ). Occorre rilanciare il progetto ponendosi l’obiettivo minimo di un orto per provincia.
La centralità del tema comporta l’impegno a verificare possibili sinergie anche con altre organizzazioni formative (le Università, prime fra tutte) e a sviluppare tutte le possibili occasioni educative.

6. Un mare di possibilità
La Calabria è una montagna in mezzo al mare. Riscoprire la montagna non significa dimenticare il mare. E’ dal mare che provengono ancora molte delle possibilità di questa terra, ma la loro concretizzazione presuppone che questo mare sia amato, curato, difeso, ripulito, rispettato. L’impegno per un mare e per una pesca sostenibile deve essere, ancora una volta, declinato a partire da chi il mare lo abita e lo vive: i pesci, i pescatori.

7. Un nuovo made in Calabria
Le potenzialità della Calabria restano ancora sostanzialmente inespresse e, per certi versi, inesprimibili fino a quando non si riuscirà a procedere contemporaneamente in due sensi. Si tratta, da un lato, di far conoscere la produzione di qualità presente in Regione, la sua ricchezza qualitativa e quantitativa, gli enormi progressi compiuti in settori come quello dell’olio e del vino. Dall’altro alto occorre denunciare e neutralizzare le numerose truffe che si nascondo dietro la commercializzazione di prodotti falsamente tipici, la cui distribuzione appanna la credibilità del nostra Regione e compromette ogni serio intento di valorizzazione.

Corso di Lingua Spagnola, Tu hablas Espanol?

COSENZA – Il Club Giovani Soci BCC Mediocrati dà il via alle sue attività culturali per il 2014 con il primo corso di lingua spagnola. 

Il corso è di livello intermedio e sarà tenuto dal professore aggregato di Lingua e Traduzione Spagnola, Mario Francisco Benvenuto, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Calabria.

La prima lezione si terrà lunedì 7 aprile, alle ore 17 e 30, nella sala De Cardona, all’interno del centro direzionale della BCC Mediocrati , in via Alfieri a Rende,.
Tutti i partecipanti, frequentando almeno il 65 % delle lezioni, riceveranno un attestato di partecipazione.

 

Calabria: in arrivo 4 milioni di euro a sostegno del settore bergamotticolo

Sono state approvate le graduatorie definitive – azione A “aiuti a sostegno degli investimenti nelle aziende bergamotticole” ed azione B “aiuti a sostegno degli investimenti per la trasformazione e la commercializzazione del bergamotto e dei suoi derivati” che destinano ben quattro milioni di euro ad interventi nel settore bergamotticolo.

Si tratta – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale –  di un importante sostegno agli imprenditori ed alle imprese di lavorazione, trasformazione e commercializzazione del territorio reggino, che sottolinea ancora una volta l’impegno profuso dalla Regione, in particolare dall’Assessore Trematerra e dal Dipartimento Agricoltura, nell’opera di tutela e valorizzazione dei prodotti di eccellenza.

Ad esprime soddisfazione è stato proprio l’Assessore Trematerra, il quale, assieme al Presidente Scopelliti, è costantemente impegnato nella fase di sostengo alle aziende della filiera del bergamotto che si trovano nel reggino, nella zona di produzione della DOP “Bergamotto di Reggio Calabria ”. Le aziende beneficiarie, grazie a questi finanziamenti, avranno la possibilità di effettuare diversi interventi: realizzare investimenti per l’ammodernamento aziendale,  introdurre nuove tecniche di gestione, sostenere la riconversione colturale e/o l’ampliamento delle superfici coltivate mediante la  realizzazione di nuovi impianti,  migliorare la qualità delle produzioni, sostenere l’introduzione di sistemi di qualità, accelerare l’adeguamento delle produzioni alle normative comunitarie in materia di ambiente, sicurezza sul lavoro, igiene, per quanto riguarda l’azione A. La finalità dell’azione B, invece, è quella di ottenere un incremento del valore aggiunto dei prodotti agricoli attraverso investimenti finalizzati a creazione, ammodernamento e miglioramento dell’efficienza delle strutture operanti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, e al miglioramento qualitativo della produzione lavorata e trasformata.

“Innanzitutto desidero ringraziare il dipartimento  – ha dichiarato Trematerra –  per la rapidità e l’efficienza con cui la macchina amministrativa, in pochi mesi, è riuscita a reperire i fondi da destinare al settore bergamotticolo ed a gestire l’istruttoria del bando. Si tratta di un comparto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra Calabria  – ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale –  una vera e propria eccellenza che intendiamo continuare a valorizzare e promuovere”.

Rifiuti, Barbanti (M5S): “Il commissariamento è stato la vera emergenza”

On. Sebastiano Barbanti

ROMA – La Dda di Reggio Calabria inizia a far luce sugli anni più bui dell’emergenza rifiuti in Calabria e rafforza l’idea che tutti abbiamo sempre sostenuto: il commissariamento del settore è stata un’operazione di vantaggio per “prenditori” e faccendieri con la complicità di interi pezzi dello Stato. La convinzione si rafforza nel leggere il nome del Prefetto Goffredo Sottile e del commissario di governo Adelchi Andrea Ottaviano nel registro degli indagati stilato dal Pm Sara Ombra perché sospettati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti. Secondo l’accusa, insieme ad amministratori delegati delle società di raccolta e trasporto rifiuti e ai responsabili dei numerosi impianti di conferimento e trattamento, avrebbero sversato e fatto sversare illecitamente migliaia di tonnellate di spazzatura nelle discariche private calabresi create ad hoc per arginare l’emergenza.

Tonnellate e tonnellate di rifiuti di ogni genere sarebbero così stati smaltiti indiscriminatamente nelle discariche di Rossano, Alli e Pianopoli e in parte bruciati nell’inceneritore di Gioia Tauro. Se l’accusa dovesse reggere, quello creato in questi anni sarebbe un danno incalcolabile all’ambiente calabrese e alla salute dei cittadini. La cosa che più preoccupa, però, è la commistione criminale rintracciata dalla Dda reggina tra imprenditori privati senza scrupoli e alti funzionari dello stato, che in vista di lauti guadagni avrebbero messo da parte il proprio ruolo di controllo, chiudendo ambedue gli occhi.

Come Movimento 5 Stelle denunciamo da tempo il malaffare che tiene in pugno il settore dei rifiuti in Calabria e ogni volta ci scontriamo con un muro di gomma. Il nostro piano sulla gestione dei rifiuti, che – scartando ogni considerazione delle discariche – ricalca nient’altro che le direttive europee e le esperienze virtuose portate avanti in molte Regioni d’Italia, è sempre stato messo da parte a vantaggio di Piani poco chiari che cozzano con i reali interventi che si dovrebbero realizzare.

Continuando così non solo non si potrà mai risolvere l’emergenza rifiuti in Calabria ma seguiterà lo sperpero dei soldi sottratti con le tasse ai cittadini ; almeno fino a quando non riusciremo ad entrare nei palazzi del potere regionale per scardinare quel sistema affaristico-politico che sta distruggendo il futuro di migliaia di calabresi onesti.

 

Pisl, la task force Mise-Ue visita Tropea

TROPEA (VV) – L’assessore regionale al bilancio e alla programmazione Giacomo Mancini ha illustrato, a Tropea, alla task force Mise-Ue, il bilancio positivo sullo stato di attuazione dei Progetti integrati di sviluppo locale.

Si tratta  – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – della seconda tappa della due giorni calabrese della delegazione formata da rappresentanti della Comunità Europea e del Mise che accompagna la Regione Calabria rispetto all’avanzamento del Programma operativo regionale.

Dopo la visita a Serrastretta, dove giovedì scorso la delegazione del Mise e dell’Ue ha avuto modo di constatare la valenza dei due Pisl finanziati sul territorio che vanno dal fiume Amato al monte del Reventino, questa mattina a Tropea il commissario e gli amministratori degli altri comuni interessati hanno delineato lo stato di attuazione del Pisl della tipologia Borghi d’eccellenza che prevede il recupero e la valorizzazione di edifici di particolare pregio storico nei comuni di Tropea, Drapia, Nicotera e Serra San Bruno, mete dei sopralluoghi effettuati questa mattina.

“A disposizione dei territori – ha dichiarato Mancini ci sono 406 milioni di fondi comunitari per idee e progetti che hanno messo in moto sinergie tra comuni mai realizzate prima. Inoltre si è creata una collaborazione fattiva e dinamica tra l’Amministrazione Regionale e gli enti locali che, sposando la dinamica della progettazione integrata, ha fatto sì che in 700 giorni si sia passati dalla pubblicazione del bando all’erogazione delle prime risorse.

Il Pisl dal titolo “Tra arte e cultura” del valore di circa 2 milioni di euro prevede il recupero e la valorizzazione di edifici storici, con l’obiettivo di creare attrattori di interesse culturale. In particolare, l’idea è quella di realizzare dei musei/pinacoteche nei comuni interessati che sono Tropea, Drapia, Nicotera e Serra San Bruno (dotati di un vasto patrimonio culturale), in modo da determinare riverberazioni positive in termini di rifunzionalizzazione e rivitalizzazione socio-economica, in un’ottica di sviluppo locale integrato tra i centri storici del Pisl.

I membri della task force  e l’assessore Mancini, accompagnati dagli amministratori comunali e da tecnici ed esperti del Dipartimento programmazione, hanno visitato il palazzo di Santa Chiara di Tropea, che ospiterà la pinacoteca e il museo del mare, e il castello di Drapia. Edifici storici di altissimo pregio che hanno favorevolmente colpito i rappresentanti del Mise e della Comunità Europea.

“Lavoreremo fino all’ultimo giorno utile –  ha infine assicurato l’assessore Mancini -per portare a casa i risultati di un lavoro lungo e corale. Quella dei Pisl è la sfida che la Calabria ha dimostrato di voler vincere e siamo orgogliosi dei risultati che abbiamo ottenuto. Ora è il momento di accelerare per tagliare il traguardo”.

Sottoscritto l’accordo tra la Regione e la Provincia di Reggio. All’ente reggino arriveranno 9 milioni di euro

CATANZARO – Presso la Direzione Generale del Dipartimento Bilancio della Regione Calabria – si legge in una nota dell’ufficio stampa della Giunta – si è tenuto un incontro relativo al riconoscimento dei debiti pregressi in favore della Provincia di Reggio Calabria per il personale trasferito ai sensi della L.R. n. 34/2002.

Al termine della riunione le parti hanno sottoscritto un accordo che chiude una vicenda che si trascinava da 7 anni. La Regione riconosce all’ente reggino la somma di circa 9 milioni di euro. Analogo provvedimento era stato adottato con la Provincia di Cosenza per circa 8,5 milioni di euro. Nei confronti delle altre Province la Regione dovrà ottenere un rimborso.
L’incontro è stato fortemente voluto dal Presidente Scopelliti anche alla luce della recente riforma Del Rio e fa seguito ad un’altra riunione tenutasi lo scorso 24 ottobre. L’atto è stato sottoscritto dal Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio Pietro Manna, dal Dirigente Generale del Dipartimento Personale Umberto Nucara, dal Dirigente del Settore Economico Giuseppe Longo per la Regione Calabria e dal Segretario-Direttore Generale Antonino Minicuci, da Attilio Battaglia, Dirigente del Settore Giuridico e Paolo Morisani, Dirigente del settore Economico, per la Provincia di Reggio Calabria. Sono stati concordati i criteri per la definizione della insorgente vertenza relativa alle competenze arretrate previste dagli aumenti contrattuali dei C.C.N.L. EE.LL. di lavoro, nonché agli stipendi non liquidati dalla Regione Calabria per indisponibilità di Bilancio per gli anni dal 2007 al 2012. m.c.

 

Sold out per Salemme e il suo diavolo custode. Al comico consegnato il Premio Chicco d’oro e il Premio Agis Calabria


COSENZA – Tutto esaurito, ieri sera, per il terzo appuntamento della rassegna “Teatro di Primavera”. Si prevede un altro sold out per la seconda replica del “Diavolo Custode” di Vincenzo Salemme in programma, questa sera.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza. Sul palco del Teatro A. Rendano sei spettacoli all’insegna del divertimento. Prosa, cabaret e musica questi gli ingredienti della rassegna ideata da“Musica & Musica”, l’Associazione culturale “Le Pleiadi” e “GF Management” .
Lunghi applausi e tante risate per l’esilarante comicità di Salemme in “Il Diavolo Custode” che chiuderà proprio sul palco del teatro A. Rendano la sua lunga tournée.
Il comico napoletano inoltre, ieri, ha ricevuto due riconoscimenti. Il rosone d’argento dell’Agis Calabria (consegnato dal Presidente dell’associazione Giuseppe Citrigno) e il Chicco D’Oro. Premio assegnato ogni anno al personaggio dello spettacolo più amato dal pubblico. A consegnarlo Gaetano Aiello dell’Azienda Caffè Aiello.

Un gradito ritorno a Cosenza per Vincenzo Salemme che ripropone nella rassegna “Teatro di Primavera” il suo spettacolo campione d’incassi. Il commediografo napoletano – vincitore in passato del Premio Totò e del Premio Vittorio Gassman – dimostra il suo valore a tutto tondo come autore, regista e attore di un testo teatrale che tratteggia con toni surreali la crisi economica e la perdita dei valori della nostra società. Gustavo, protagonista della commedia, è un uomo onesto come tanti altri. Titolare di un bar dal nome poco invitante “Vespasiano” si affanna quotidianamente per pagare il mutuo tra i litigi con la moglie, i capricci della figlia che aspira a diventare velina e un fratello prete truffaldino. Ma a salvarlo da questo inferno sale, sulla terra, il suo diavolo custode che gli offre una seconda possibilità. Salemme tratteggia gag esilaranti e siparietti di pura improvvisazione che si susseguono senza respiro, in uno spettacolo che rinnova e rende omaggio alla grande commedia napoletana. Salemme, anche questa volta, si è buttato a capofitto nei dialoghi improvvisati con il pubblico, è sceso in platea abbandonandosi a un botta e risposta con gli spettatori che si sono lasciati coinvolgere prendendo parte e diventando anche loro personaggi della commedia. Una girandola di colpi di scena in cui Salemme veste i panni di un diavolo tentatore che, sotto mentite spoglie, cerca di svelare la realtà a Gustavo. In una società in cui ci si ammazza per i soldi e in cui non c’è più il tempo per gustare i piccoli piaceri della vita, non si ha più il coraggio di essere felici così chiude la sua irresistibile commedia Salemme. Tutto questo raccontato con il ritmo della farsa per lasciare il passo, in alcuni passaggi, alla moderna commedia brillante.

“Il diavolo custode” scritto, diretto e interpretato dallo stesso Salemme con Nicola Acunzo, Domenico Aria, Floriana e Martino, Andrea De Maria,Antonio Guerriero,Raffaella Nocerino,Giovanno Robò.
Una commedia che parte dall’attualità, che fa riflettere e sorridere. “Una società civile dovrebbe consentire a chiunque di vivere con serenità senza ansie da debiti e da usurai. E, invece, oggi ci si ammazza perché non si hanno soldi. Il denaro uccide e chi non ha soldi non è niente. Ma che mondo è questo?”. Così dichiara Salemme e continua: “Ho voluto fare uno spettacolo che vi facesse venire voglia di parlare di più con voi stessi, col diavolo che è in voi senza averne tanta paura, perché se quel diavolo è in voi forse è solo un povero diavolo e non può farvi del male. E magari vorrebbe darvi solo una seconda possibilità”.

Per informazioni si può telefonare a Inprimafila al n.0984795699
Cosenza, 4 Aprile 2014

Per info: cell. 347/8114566; raffaellasalamina@mjagency.it
Ufficio Stampa: Raffaella Salamina – MJA Media Journalism Agency

Pietro Tassone su arresto assassini della madre Antonia Critelli

Pietro Tassone

CATANZARO – “Voglio esprimere a nome di tutta la mia famiglia, i più sentiti ringraziamenti per l’operazione investigativa che ha portato all’arresto degli assassini di mia madre”.

È rivolto al Procuratore Lombardo, al Pm, al questore Carella,al capo della mobile Rupertie ai suoi agentie all’ispettore Pizzuti, il plauso del presidente della Confcommercio di Catanzaro Pietro Tassone, figlio della signora Antonia Critelli morta nella notte del 23 marzo del 2009 per mano dei suoi aguzzini che si sono introdotti nella casa di Pontepiccolo per derubarla.
“Aver consegnato alla giustizia gli autori dell’atroce delitto – afferma Tassone – lenisce solo in parte il dolore che quotidianamente vivo con i miei familiari, un dolore che sono convinto di aver condiviso in questi lunghi anni con tutta la città che mai ha smesso di mostrarmi solidarietà e incitamento a non smettere di crederci e a non mollare la presa”.

“Sapevo di poter serenamente contare sull’impegno degli inquirenti – dice Pietro Tassone – perchèhanno mantenuto sempre alta l’attenzione sul caso. Per questo motivo, stamane, ho voluto esprimere personalmente ad ognuno di loro la mia gratitudine, stringendo la mano a coloro che per me, da oggi, rappresentano una estensione naturale della mia famiglia”.
“Un caloroso ringraziamento – dice ancora Tassone –devo rivolgerlo anche alle tante persone che, sin dalle prime ore del mattino, hanno voluto testimoniarmi la loro vicinanza e felicità”.
“Ora il pensiero – conclude – è rivolto al processo, nel quale sono certo, anche la magistratura saprà dare soddisfazione non solo alla mia famiglia, ma all’intera comunità, con una pena certa ed esemplare”.