Alle Muse esaltati i Saporimediterranei

REGGIO CALABRIA – Si è tenuto presso la Sala D’Arte di Via San Giuseppe l’ennesimo appuntamento delle -Piazze culturali- che ogni domenica animano un dibattito diverso e variegato su argomenti di vario interesse ed umanità.
L’ultima manifestazione organizzata dal Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” ha preso spunto dalla pubblicazione edita da Ethyca editore, “Saporimediterranei”, testo realizzato in occasione della Festa del Mare 2013 e che promuove il Mediterraneo come luogo di scambio e di civiltà, dal mondo romano in Libano, dalla preistoria in Sardegna, alle città greche in Sicilia, alla presenza araba in Spagna, all’Islam turco in Iugoslavia.
Il presidente prof. Giuseppe Livoti, in apertura di serata ha ricordato come parlare del Mediterraneo oggi vuol dire parlare di un mondo da proteggere e preservare cosa che purtroppo non sta accadendo, proprio per scelte dettate dall’alto e che noi calabresi sopportiamo probabilmente senza possibilità di ritorno. Un testo continua Livoti, che parla di cucina mediterranea, tra identità e sapori, modelli di nutrizione del Mediterraneo ed ancora rapporto tra il food ed il beverage.
Chiaro e di livello l’intervento del cardiologo dott. Enzo Amodeo: dal Mediterraneo provengono anche le nostre abitudini alimentari ed il pesce azzurro ha un ruolo di grande rilievo nella –famosa dieta- divenuta, ormai patrimonio culturale dell’Unesco. Dal pesce azzurro provengono carni digeribilissime ricche di una speciale qualità di grassi polisaturi, appartenenti alla famiglia degli omega che svolgono importanti funzioni per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche, oltre che ritardare l’invecchiamento cellulare per i potenti effetti antiossidanti sul metabolismo energetico.
Un dibattito aperto con contaminazioni varie, come il Coro delle Muse diretto egregiamente da Enza Cuzzola, che ha proposto un viaggio nel mondo grecanico con canti che esaltano il mare ma anche la montagna, ed ancora poesie in vernacolo reggino con Rossana Rossomando e Nanà Logiudice.
Di  rilievo l’intervento del consigliere regionale Giuseppe Giordano, che ha subito chiarito la posizione contraria allo smaltimento nel nostro mare delle armi chimiche siriane. E’ assurdo commenta, la Maddalena ha dato veto negativo, la Liguria pure ed altri porti italiani, mentre noi dobbiamo subire passivamente le scelte degli altri. L’operazione porto di Gioia Tauro non promuove proprio il nostro  mare,  luogo di arte e cultura, di arrivi e partenze;   tale smaltimento non si dovrebbe fare nel porto di Gioia Tauro poiché non ci sono garanzie di basi militari vicine, strutture sanitarie o ancora luoghi sicuri. Se poi queste sostanze come i -gas nervini- verranno liberate nel nostro mare per idrolisi, il danno sarà gravissimo. Quindi posizione contraria, condivisa anche dalle Muse e dal suo direttivo contro tale operazione.
I Sapori Mediterranei presentati hanno riguardato oltre che aspetti culinari e salutisti anche un momento dedicato alle collezioni storiche.
E per tale occasione la famiglia Manganella ha dato la possibilità di vedere oggetti in uso in cucina: piatti in peltro del 1700, una batteria completa di pentole del 1800 sopravvissuta alla guerra poiché sotterrata. L’avv. Giovanna Manganella ha descritto la funzionalità storica di tali oggetti, narrando episodi della sua nobile famiglia. Oggetti strani e particolari, come delle piccole anforette del 1800 che servivano per riscaldare l’acqua, venivano tenute  sempre sul fuoco ricorda l’avvocato, diverse per dimensione poiché collegate alla loro funzionalità giornaliera. E poi ancora libri di cucina con restituzioni grafiche accattivanti fino ai moderni ricettari del 1960
Una serata dedicata quindi al vivere bene di un tempo monito per il nostro futuro, d’altra parte  Levi -Strauss  affermava che cio’ che è “buono da mangiare” sarà “ buono da pensare”.
Domenica prossima è in arrivo alle Muse tutta l’equipe di Fimmina Tv –vero e proprio fenomeno televisivo nazionale- realizzato dal grande riscatto delle donne locresi guidate dalla manager calabrese Raffaella Rinaldis, mentre per lo spazio dedicato all’arte, le produzioni ceramiche dell’artista Rossella Marra.

La Giunta regionale chiede lo stato di emergenza per gli eventi alluvionali

REGGIO CALABRIA- La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza della Vicepresidente Antonella Stasi –  informa una nota dell’Ufficio stampa  – con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali.

Su proposta del Presidente Scopelliti, di concerto con il Sottosegretario con delega alla Protezione civile Giovanni Dima, è stata richiesta al Governo nazionale  la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’art.5 della legge 225/92, per gli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico, che hanno colpito il territorio regionale nel periodo 1-3 febbraio scorsi.

Su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, è stato deliberato di promuovere l’Accordo di programma  finalizzato alla realizzazione di un’ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana ed ai lavori di manutenzione straordinaria ed infrastrutturazione delle reti funzionali al
miglioramento della gestione del servizio di distribuzione idrica ed alla riduzione delle perdite nella regione per i comuni capoluogo.

Su proposta dell’Assessore alla Programmazione nazionale comunitaria Giacomo Mancini, è stata deliberata la rimodulazione del piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013 – asse III ambiente .

Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri,  è stata integrat

Riconoscimento alla giornalista e scrittrice Anna Rosa Macrì

COSENZA- Per chi come Anna Rosa Macrì ha raccontato da sempre le vite degli altri e le storie di migliaia di persone, è divenuta quasi un’urgenza e un dovere raccontare la sua storia e quella della sua famiglia che diventano, a loro volta, la storia di tante altre persone, se è vero come è vero che nel racconto pubblicato dall’ottobre scorso per i tipi della Rubbettino editore, si riflettono esperienze di vita e ricordi di ognuno di noi, tale e tanta è l’universalità dei temi affrontati in “Da che parte sta il mare”, questo il titolo del romanzo vergato dalla Macrì.
Per oltre 36 anni apprezzatissima giornalista della Rai calabrese, alla quale approdò nel 1978, unica ad avere avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto di gomito con Enzo Biagi, Anna Rosa Macrì è anche autrice di un bel pugno di libri, meritevoli di particolare considerazione, ma di cui l’ultimo rappresenta forse il suo momento più alto. Ora che ha preso commiato dalla RAI, dal settembre scorso, ma nessuno può considerarla veramente in pensione, perché i veri talenti come lei in pensione non vanno mai, accompagna volentieri il suo libro in giro per la Calabria, con l’attenzione e le cure amorevoli dovute ad una storia speciale, quella “di un pezzo di Sud e di un pezzo di Calabria” tratteggiati nella seconda metà del secolo scorso, poco prima del boom economico.
Nel suo giro Anna Rosa Macrì e il suo libro sono stati intercettati dalla Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi che ha voluto tributare alla giornalista calabrese, originaria di Melito Porto Salvo, ma cosentina d’adozione, un significativo omaggio, attribuendole un riconoscimento per il complesso della sua attività.
La cerimonia si è svolta nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi. La seduta speciale della Commissione cultura è stata introdotta dal Presidente Claudio Nigro, presenti, tra gli altri, la Vice Presidente Maria Lucente che ha brillantemente svolto il compito di relatrice, e i consiglieri Mimmo Frammartino e Francesco Perri.
Alla cerimonia hanno preso parte anche il capo ufficio stampa di Palazzo dei Bruzi Elena Scrivano, alcune colleghe della sede regionale RAI, la regista Brunella Eugeni e Adriana Manna della segreteria di redazione, più un gruppo di affezionate lettrici di Anna Rosa Macrì che la seguono un po’ ovunque.
La relatrice Lucente ha messo in evidenza “la particolare osmosi sollecitata dal libro che solo chi sa scrivere può determinare. Si dimentica di essere lettrice e si diventa protagonista.” E la Lucente ha colto moltissime analogie tra il romanzo di Anna Rosa Macrì e alcune esperienze del suo vissuto, quando anche lei, come la giornalista, era bambina e viveva con trepidazione e speranza quegli anni tra il dopoguerra e il boom.
Per Maria Lucente il romanzo di Anna Rosa Macrì è “un tuffo nel vissuto interiore, descritto con una solarità unica che regala spaccati di emozione, recuperando sensazioni, suoni e rumori.”
La giornalista si dice “commossa come non mai e orgogliosamente contenta della cerimonia per l’alchimia di sensibilità che si sono incrociate”. Cosentina d’adozione, la Macrì racconta del suo arrivo a Cosenza nel 1978, dopo un lungo peregrinare tra Milano, Roma, Frosinone. “Da Reggio non si veniva a Cosenza. E’ con l’Università che comincia la mescolanza tra calabresi e calabresi. Sono tornata in Calabria facendo un giro molto lungo. E’ Cosenza che in un certo senso mi ha chiamata.” E ripercorre con la mente l’arrivo in stazione, il primo pernottamento all’Hotel Imperiale che oggi non c’è più.
Come Cesare Pavese dice nel “Mestiere di vivere”che ci sono città madri, città sorelle e città amanti, Anna Rosa Macrì paragona Cosenza a una sorella. “Senza appartenerci troppo, sono stata bene qui, un po’ da immigrata, un po’ da straniera, un po’ da estranea.
Ho fatto il mio mestiere stando molto dentro alle cose e molto fuori per ben 36 anni.
Non ho appartenenze se non quella cocciuta ad una sinistra che ho cominciato a frequentare durante il ’68 milanese.”
Questa sua non appartenenza “nè ad un partito, nè ad un gruppo, nè ai potenti”,  è anche il suo orgoglio ed insieme la forza della sua libertà, della sua leggerezza e serenità.
A Cosenza non ha parenti, “nè vivi, nè morti” eppure è rimasta qui. In un rapporto da sorella a sorella. Eppure avrebbe potuto raggiungere i suoi figli che adesso sono altrove, dopo aver studiato qui.
Del suo lavoro di giornalista ricorda il gusto, la curiosità e la passione con cui lo ha svolto. Preferisce glissare, quasi in un moto di pudore e insieme di rispetto, sull’incontro professionale con Enzo Biagi di cui tutti sanno e che forse e senza forse è stata la gratificazione più grande di una carriera costellata di apprezzamenti, servizi memorabili, pagine significative, da incorniciare, ma anche di qualche amarezza che ha fatto in fretta a dimenticare, “perché bisogna pensare in positivo anche sulla ripresa del Paese e sul futuro dei nostri figli”.
Quando arriva il momento di parlare del  suo libro più recente, “Da che parte sta il mare”, dice che “tutti i libri sono autobiografici e al tempo stesso non lo sono”.
Non ci vuole molto, però, a capire che la bambina di otto anni al centro del romanzo certamente le somiglia tantissimo. Quella raccontata nel libro è “una Calabria molto povera in cui mancava quasi tutto e nella quale vive questa famiglia piuttosto complessa con un padre sognatore che voleva fare il giornalista a tutti i costi e per questa ragione aveva lasciato il posto fisso, abbandonando con la sua scelta le convenzioni piccolo-borghesi, diventando quasi un irregolare.”
Siccome soldi in casa, con questi sogni di carta, non ne arrivavano tanti, è la madre, insegnante e latinista, a prendere sulle sue spalle le redini della famiglia, a maggior ragione dopo la morte prematura del padre.
Ed è la stessa figura materna a prendere per mano la famiglia e le altre quattro donne di casa tenendo le sue lezioni private, anche quando la cecità le aveva tolto ogni possibilità di leggere, a intere generazioni di ragazzi di Reggio Calabria, ricchi e poveri, i primi che potevano permettersi di pagare la lezione, gli altri che in cambio lasciavano due uova. Ed è attorno al grande tavolo da pranzo che riuniva tutti i suoi allievi, insegnando loro, comprese le proprie figlie, che con la cultura si può cambiare il mondo perché la cultura dà da mangiare e fa diventare liberi.
E che la storia che ha raccontato ha i tratti dell’universalità Anna Rosa lo ha capito da un pezzo e, una volta di più quando ha ricevuto la mail di una lettrice americana che le ha scritto dal Connecticut dopo essere stata, nell’ottobre scorso, alla presentazione romana del libro.”Ma lei ha raccontato la mia storia!”- ha scritto nella mail.
Sì, è proprio così.

La Calabria al “Fruit Logistica” di Berlino

CATANZARO- La Regione Calabria prenderà parte anche quest’anno alla Fiera internazionale “Fruit Logistica”,  che si svolgerà a Berlino dal 5 al 7 febbraio prossimi.
La manifestazione costituisce il salone leader mondiale della filiera ortofrutticola, e rappresenta una grande opportunità di confronto tra gli altri operatori del comparto ortofrutticolo, un fondamentale momento di incontro tra la clientela internazionale e un’occasione per conoscere, valutare e analizzare le innovazioni e le tendenze di un mercato così dinamico e in continua espansione come quello ortofrutticolo, sia per quanto riguarda i prodotti che i servizi.
“Il nostro obiettivo – dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra  – è quello di far conoscere al mondo intero la qualità, la genuinità e l’unicità dei prodotti della nostra terra, ma anche quello di dare alle nostre aziende la possibilità di affermare e consolidare la propria presenza sui mercati europei e internazionali. Tra l’altro – aggiunge Trematerra -, Fruit Logistica è un evento molto importante per le aziende e le organizzazioni dei produttori calabresi che avranno modo di confrontarsi con i principali attori internazionali del comparto ortofrutticolo, sulle tecniche di produzione ed anche sulle dinamiche del commercio al dettaglio e all’ingrosso. Mi auguro che, come lo scorso anno, lo stand della Regione Calabria venga visitato da numerosissimi buyer, che certamente apprezzeranno le eccellenze della nostra terra”.
Alla prestigiosa kermesse tedesca saranno presenti i dipartimenti Agricoltura e Internazionalizzazione, rappresentati dall’assessore Trematerra, dal dirigente generale Giuseppe Zimbalatti e dal dirigente del settore valorizzazione e promozione risorse agricole e filiere produttive Giacomo Giovinazzo. Alla “Fruit Logistica” sarà allestito anche uno stand nel quale alcune tra le più rappresentative aziende agricole calabresi e organizzazioni dei produttori ortofrutticoli esporranno le produzioni nostrane.
I rappresentanti dell’amministrazione regionale, inoltre, prenderanno parte alla cena di presentazione e networking che si terrà nel “Salone delle feste” dell’Ambasciata italiana a Berlino, prestigioso evento che ha sempre lo scopo di mettere in mostra e valorizzare le produzioni ortofrutticole dei vari territori.

10 anni di Facebook

COSENZA- Era il 4 febbraio del 2004 quando in un college americano la tecnologia e l’originalità diedero vita a Facebook .  Dieci candeline per il social network più cliccato del web, tradotto in 70 lingue, frequentato ogni mese da 1/7 della popolazione mondiale. Oggi Faccialibro di Mark  Zuckerberg compie i suoi primi dieci anni, vantando milioni di iscritti nel mondo. Distanze abbattute, facilità di incontro, ironia, satira politica, proteste, censura, “mi piace”, condivisione, e-commerce. Questi sono solo alcuni degli elementi del mondo virtuale parallelo e rapido che ha coinvolto non solo le generazioni dell’i-tech ma anche il mondo dei ragazzi della terza età, sempre più forzatamente tecnologici. Facebook ha cambiato le nostre vite, ha influenzato i rapporti umani, ha unito e diviso, ci ha fatto compagnia, ci ha aperto gli occhi sul mondo. Segno della globalizzazione, ha cambiato il nostro linguaggio sempre più grafico, ha scattato foto di momenti da “taggare”, ha reso pubblici stati d’animo ed emozioni. Se domani ci svegliassimo senza far parte di questo circuito facebokiano, cosa ci mancherebbe di più?

Rossana Muraca

Scopelliti scrive a Cecchi Paone: “Caro Alessandro sarai capolista Ncd”

Dopo le polemiche che in questi giorni hanno visto coinvolto Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, accusato dall’Arcigay per alcune recenti affermazioni ambigue e discriminanti riguardo la posizione degli omosessuali in politica, una lettera sembra smorzare i toni. Scopelliti ha scritto ad Alessandro Cecchi Paone, giornalista ex parlamentare nonché omossessuale dichiarato, il quale aveva replicato al governatore accusandolo di discriminazione nei confronti dei gay. “Caro Alessandro – scrive Scopelliti – ho letto la tua lettera aperta pubblicata su l’Ora della Calabria e ti dico fin da adesso che se tu manterrai fede all’impegno assunto pubblicamente da oggi sei gia’ non un candidato della mia lista, ma il capolista del Nuovo Centro Destra a Reggio Calabria. Chi conosce la mia storia politica di trent’anni e quella personale – sostiene – sa perfettamente qual e’ la considerazione che ho sempre avuto nei confronti degli uomini indipendentemente dalle loro idee e preferenze, l’unica vera distinzione che ho sempre fatto, e’ su questa mi consentirai di essere sì discriminatorio, e’ tra le persone per bene e quelle che non lo sono, i mafiosi. Qui – aggiunge – mi riconoscerai questo limite se la lotta a ogni mafia che devasta il nostro territorio puo’ significare un limite senza se e senza ma. Giovedì, come già annunciato, incontrerò i rappresentanti locali dell’Arcigay e cosi’ come sono solito fare con franchezza spiegherò loro il senso delle mie affermazioni. Venerdì invece faremo in piazza a Reggio Calabria una manifestazione per rilanciare un concetto chiaro e forte, ora basta la nostra città deve ripartire. Questa sarebbe l’occasione ideale – conclude – per ufficializzare fin da ora con la tua presenza l’impegno per Reggio Calabria con il Nuovo Centrodestra o con la lista Scopelliti Presidente”.

La Cgil interviene sul caso Banca Carime

COSENZA- Ci risiamo. A poco più di un anno dal confronto tra i vertici del gruppo UBI e le Organizzazioni Sindacali che, oltre alla fuoruscita di diverse decine di lavoratori, aveva visto lo spostamento da Cosenza a Bari della struttura della Direzione Generale che si occupa dei crediti agevolati alle piccole e medie imprese, nonché la chiusura e/o il ridimensionamento di diverse agenzie nel territorio calabrese,  la partita si riapre nuovamente e per Cosenza rischia di essere ancora una volta – forse l’ultima – particolarmente dolorosa.
Tra le misure che verranno adottate dal punto di vista organizzativo, giustificate dalla necessità di  contenere i costi di gestione, c’è l’accentramento su Bari dell’ultima struttura direzionale della Banca rimasta a Cosenza: il Servizio Staff e Supporto della Direzione Generale. Siamo con questo alla fine di un percorso inarrestabile che, dalla costituzione di Carime, ha visto la spoliazione del nostro territorio, con l’accentramento al Nord delle strutture dotate dei poteri decisionali, in ossequio al cosiddetto modello “federale” che solo formalmente ha lasciato autonomia alle Direzioni Generali delle singole aziende. UBI non ha avuto il coraggio, come ha fatto Banca Intesa, di scegliere il modello  della “banca unica”, cioè l’accentramento nella Capogruppo delle strutture direzionali, così davvero conseguendo risparmi e sinergie, attraverso la cassazione di inutili organi amministrativi, nei quali siedono anche i  rappresentanti dei territori e delle imprenditorie locali che – e pensiamo sia il caso di Banca Carime – non sempre sono stati all’altezza del ruolo ricoperto. Continuiamo a chiederci se in Carime qualcuno di tali esponenti abbia almeno chiesto di approfondire le motivazioni addotte per lo spostamento di questo come degli altri Uffici in precedenza, prima di accettarlo senza alcuna reazione. Così come nessuna reazione ci sembra provenire dagli esponenti della politica e delle istituzioni locali che hanno assistito inermi, da più di un ventennio, allo smantellamento di quella che per Cosenza e per la Calabria era una istituzione: la Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania. Nel Centro Direzionale di Cosenza in venti anni si è passato da oltre ottocento lavoratori a qualche decina di dipendenti, che svolgono le loro attività esclusivamente per la società di servizi del Gruppo, in un palazzo semideserto, in parte già dismesso e probabilmente sempre sul mercato fino a che non si troverà un compratore, come accaduto per l’immobile gemello, ora sede della Provincia di Cosenza.
Ma come se non bastasse, dal cilindro del “mago UBI” è uscita anche la chiusura di sei filiali in Calabria – e di queste quattro tra Cosenza e provincia – con qualche piccolo intervento di “maquillage” per alcune altre, in taluni casi perfino in contraddizione con interventi analoghi decisi precedentemente. Ci chiediamo, al riguardo, se chiudere lo sportello vicino al Tribunale di Cosenza non sia un “regalo” che si fa alla vicina concorrenza – ci sono infatti altri due agenzie bancarie nei dintorni – ovvero alle Poste Italiane nel caso di Aiello Calabro, Altomonte o Saracena, dove non sono presenti altre banche.
Un tristissimo epilogo, dunque,  per una storia più che centenaria, le cui ricadute graveranno ancora una volta esclusivamente sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, mentre la FISAC CGIL, nel silenzio assordante delle istituzioni, della politica e della società cosentina e calabrese,  cercherà di tutelarli al meglio, sapendo già questa “manutenzione” costerà ai dipendenti coinvolti mobilità territoriale e “riconversione professionale”, terminologia quest’ultima che vuol dire una perdita secca di professionalità e di specializzazioni.
Accettare passivamente da parte di chi ha responsabilità nella gestione della Banca tale inesorabile declino, senza neppure cercare altre soluzioni, ci pare dunque colpevole ed inaccettabile, così come lo è il silenzio che ormai da troppi anni circonda tutte le vicende che hanno investito Banca Carime. Ancora una volta ci appelliamo a quanti – e speriamo siano in tanti – intendano spendere anche una sola parola per difendere la presenza di Banca Carime a Cosenza ed in Calabria, al fine di riaprire la discussione su scelte che non sono esclusivamente di natura organizzativa ma rischiano di avere un impatto devastante per l’intera economia del nostro territorio.

Centenario Cosenza Calcio: i bambini cosentini al San Vito

COSENZA- Il Consigliere comunale Andrea Falbo, capogruppo facente funzioni del gruppo misto in Consiglio comunale, ha indirizzato una proposta al Presidente della Commissione consiliare sport Francesco Spadafora e  all’Assessore agli impianti sportivi del Comune di Cosenza Carmine Manna, al fine di organizzare allo stadio San Vito, in occasione del Centenario del Cosenza Calcio, una giornata dello sport dedicata ai bambini e ai ragazzi della città e della provincia di Cosenza.
La proposta, sostenuta anche dall’altro consigliere comunale del gruppo misto Roberto Bartolomeo, è stata unanimemente condivisa dalla Commissione sport che si renderà parte attiva con l’Assessore Carmine Manna.
In particolare, la proposta del Consigliere Falbo prevede il coinvolgimento, nella giornata dello sport da organizzare al San Vito, degli studenti delle scuole materne, elementari e medie della città e della provincia, nonché delle scuole calcio di tutta  la provincia. “L’obiettivo – ha sottolineato Falbo nella sua proposta – è quello di instillare nei ragazzi, attraverso la partecipazione ai giochi e alle attività sportive che saranno promosse nell’ambito della giornata, i valori dello sport. Sarebbe anche l’occasione per riportare allo stadio – ha aggiunto il consigliere Falbo – tantissimi giovani con la sciarpa rossoblù al collo, in omaggio alla storia e ai colori della nostra squadra di calcio.”

Restaurate 320 opere d’arte del patrimonio artistico calabrese

CATANZARO – L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha convocato per giovedì prossimo, 6 febbraio, alle ore 11, alla Fondazione “Terina” di Lamezia Terme, i beneficiari delle 320 opere d’arte restaurate dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali con il finanziamento della Regione Calabria.

Insieme all’assessore saranno presenti il vescovo delegato ai Beni Culturali della Conferenza Episcopale Calabra Luigi Renzo, il direttore Regionale del Ministero dei Beni Culturali Francesco Prosperetti e il soprintendente ai Beni Storico Artistici Fabio De Chirico. Alla manifestazione sono stati invitati 60 sindaci di tutta la Calabria.

Le opere coinvolte in questo programma provengono da tutto il territorio calabrese: dipinti su tela e tavola, sculture, manufatti lignei, oreficerie e argenti, arredi sacri e paramenti liturgici, legati principalmente alla tradizione artistica e artigianale locale, che costituiscono una cospicua parte del patrimonio artistico della regione oltre ad alcuni capolavori come “L’Eterno Padre” dell’artista napoletano Battistello Caracciolo appartenente alla Chiesa Matrice di Stilo e “L’Immacolata” di Francesco De Mura della Chiesa di San Francesco di Assisi di Rende, la coppia di paliotti d’altare su cuoio della Chiesa della Maddalena di Morano Calabro o il soffitto su carta della chiesa di Santa Barbara di Taverna.

Verifiche di sicurezza per il cimitero di Colle Mussano

COSENZA – I lavori per la messa in sicurezza del cimitero di Colle Mussano sono stati al centro di un incontro tra il presidente della Commissione consiliare Lavori Pubblici Roberto Sacco ed il vicesindaco e assessore al Bilancio Luciano Vigna.

L’incontro ha seguito il sopralluogo che la Commissione Lavori Pubblici ha effettuato nel cimitero di Colle Mussano. Nel corso del sopralluogo la Commissione ha rilevato alcune criticità, soprattutto nella zona ovest del Cimitero dove sono state rilevate consistenti infiltrazioni d’acqua.

Durante l’incontro di questa mattina Luciano Vigna ha rassicurato Sacco sottolineando l’avvio di un’attività di perizia per procedere successivamente all’affidamento dei lavori di messa in sicurezza.