Cosenza, Rifondazione Comunista su ‘ndrangheta e appalti. Sit-in a piazza Bilotti

COSENZA – Il Circolo di Cosenza di Rifondazione Comunista organizza per giovedì 26 gennaio alle ore 16.00 un sit- in a piazza Bilotti, per denunciare il «sistema criminogeno degli appalti e delle grandi opere mangiasoldi» e per «contribuire e dare forza alla campagna elettorale sul referendum per garantire diritti e regole certe negli appalti pubblici». «Quella emersa in questi giorni nel nostro territorio è una vicenda fondata su un sistema degli appalti colabrodo che, paradossalmente, nega la certificazione antimafia alle cooperative di tipo B che dovrebbero avere il compito di reinserire nel mondo del lavoro anche chi ha avuto problemi con la giustizia, lo rilascia ad esponenti di spicco della borghesia mafiosa a cui il sistema demanda la gestione di decine di milioni di euro di soldi pubblici» si legge in un comunicato di denuncia diffuso dal Circolo bruzio. Dure critiche espresse nei confronti degli esponenti cittadini dei principali partiti: «Quanto accaduto rivela solo che il re è nudo. Di fronte a questa verità alcuni si eclissano, altri sciupano un’occasione per stare zitti. Il PD – che per mesi ha polemizzato sull’estetica di piazza Bilotti e che, tra una cena e l’altra, ha gestito l’appalto di Lorica – tace d’un silenzio assordante; la Santelli e gli Occhiuto tentano di scaricare su altri la paternità delle decisioni assunte, rimestando nel torbido e cercando di occultare responsabilità politiche oggettive. Nonostante gli impegni assunti formalmente il 26 aprile del 2013, è innegabile che il Comune di Cosenza abbia omesso di controllare, preoccupandosi di realizzare ad ogni costo “un’opera simbolo della politica del fare”. E già in questi giorni le opere aggiuntive, realizzate nelle immediate adiacenze di piazza Bilotti, fanno intuire un degrado quantomeno prematuro. Non ha garantito alcun controllo reale la Commissione trasversale di garanzia del Comune che doveva vigilare sui lavori, che è stata composta col manuale Cencelli ed in cui figura, fra gli altri, l’avvocato Oreste Morcavallo, indagato di recente per un’evasione fiscale milionaria ed il cui rampollo è stato eletto in Consiglio Comunale nella “Grande Cosenza” di Guccione. Non sono stati operati i controlli necessari sui subappalti, sullo sfruttamento della manodopera, sul mancato pagamento degli stipendi e dei contributi. Il Comune, fino ad oggi, non ha rispettato l’accordo sottoscritto con il sindacato che, in applicazione del codice degli appalti, prevedeva l’intervento sostitutivo da parte della stazione appaltante nel pagamento delle retribuzioni dei lavoratori. Dire ora che i lavori continuano perché sono state sequestrate solo le quote societarie di un’impresa che ha ceduto la sua partecipazione nell’ATI ed ha chiesto il concordato preventivo, dimostra da quale parte sta l’amministrazione comunale di Cosenza».

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