Emiliano in Calabria: «Stop all’idea dell’uomo solo al comando»

LAMEZIA TERME (CZ) – Comincia da Reggio Calabria la due giorni di Michele Emiliano in Calabria. Il candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico ha preso parte ad un incontro sulle città metropolitane. «A Bari ho lottato a lungo perché questo passaggio si realizzasse – ha detto tra l’altro nel suo intervento – Devo dire che sono molto deluso, perché le città metropolitane, in realtà, sono un po’ come i Patti per il Mezzogiorno, delle prese in giro». Il secondo incontro si è svolto a Lamezia Terme, dove Emiliano ha parlato anche delle questioni politiche sul tavolo: «Se Renzi va sotto il 50% e gli altri due candidati alla segreteria del Pd riescono ad avere una buona affermazione, cambia il mondo e cambia questa idea di partito dell’uomo solo al comando». Lo ha detto Michele Emiliano, candidato alla segreteria del Pd, intervenendo ad un’iniziativa a Lamezia Terme. «La nostra è una mozione – ha aggiunto – che non ci sarebbe stata se non ce ne fosse stata la necessità. Siamo stati quasi costretti a candidarci per evitare che il congresso si svolgesse tra l’ex Presidente del Consiglio ed il suo Ministro della Giustizia. Un po’ come se io avessi fatto le primarie con un mio assessore. Questa ovviamente è costata tanta fatica perché avere 22 mila persone che hanno costruito con noi un fronte democratico, persone che prima non conoscevo perché non avevo una corrente, non avevo mai messo il naso fuori dalla Puglia, è un’emozione bellissima. Peraltro vi assicuro che sono tutte persone con un nome e un cognome, esistenti, a differenza delle migliaia e migliaia di tessere che leggo sui giornali che sono tessere fantasma. Quindi, sono molto contento. Abbiamo allontanato negli anni milioni di elettori che sono andati a ingrossare le fila del Movimento 5 Stelle e ne abbiamo perso altri con la scissione. Per quello che capisco sarebbero contentissimi se ce ne andassimo anche io e Orlando. In questo modo, probabilmente, occuperebbero tutte le sedie disponibili. Non si stanno occupando, però, del Paese. Il Movimento 5 Stelle, per quanto interessante sotto l’aspetto sociologico ed antropologico, non è ancora pronto però a governare l’Italia. Questo lo sanno più di tutti loro stessi. Quindi è da incoscienti ragionare in termini di potere quando si dovrebbe ragionare in termini di responsabilità». Adesso è atteso a Cosenza, dove è sostenuto da Marco Ambrogio, renziano della prima ora, e da Giovanni Manoccio, il cui feeling con il presidente Oliverio si è evidentemente raffreddato. Nessun ripensamento invece per la deputata Stefania Covello che a Renzi rimane fedele e che avverte la necessità di manifestarla questa sua fedeltà con una dichiarazione diffusa alle redazioni: «Il Presidente Emiliano dimentica di essere egli stesso un rappresentante delle istituzioni e gioca a fare il Masaniello – scrive nella nota – Per un po’ di visibilità alimenta solo un clima di delegittimazione di cui non si avverte il bisogno. Se non fosse distratto a fare il similgrillino – aggiunge – e si applicasse nella responsabilità che i cittadini pugliesi gli hanno affidato non avrebbe problemi a dire meno bugie sui patti per il Sud. Lo ricordo da sindaco di Bari contro Enrico Letta alla Fiera del Levante, quando cercava una liana per diventare Governatore. Lo ascoltiamo oggi da Governatore in cerca di altra liana. Sincerità per sincerità – conclude Stefania Covello – ad Emiliano consiglierei prudenza e più impegno a fare il suo dovere verso la Puglia».

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