Fusione Corigliano-Rossano, atteso decreto di Oliverio su referendum

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria nonché promotore e firmatario della proposta di Legge sulla fusione delle Città di Corigliano e Rossano, Giuseppe Graziano, rilancia l’invito, avanzato stamani  sulla stampa locale dal presidente del Comitato delle 100 Associazioni, Avv. Amerigo Minnicelli, al Governatore Oliverio affinché indica, nei tempi stabiliti dalla normativa vigente, la data del Referendum consultivo.

«Al netto delle polemiche e delle diverse posizioni – dichiara Graziano – che continuano ad emergere attorno all’argomento,  appare chiaro che l’ultima parola sull’esito di questo ambizioso progetto di unificazione istituzionale delle due maggiori città della Sibaritide debba essere dei cittadini. Quindi, senza tentennamenti, è necessario stabilire nei tempi previsti dalla legge la data del Referendum e procedere affinché tutta la popolazione possa essere messa nelle condizioni di avere un’idea chiara sulla prospettiva della fusione e determinarsi di conseguenza. Sono consapevole – precisa –  che il Presidente Oliverio, da sempre sostenitore del progetto di unificazione delle due Città, nel rispetto del suo ruolo istituzionale, seguirà coerentemente le tappe ed emanerà a breve il decreto di indizione del Referendum. Ma è opportuno, soprattutto nell’attuale contingenza, costellata dalle incursioni dei soliti sabotatori pronti a far saltare il banco, essere fermi e decisi. Così da evitare che nel momento delle decisioni possano sorgere ulteriori e, a questo punto, non più giustificabili cavilli, paure e obiezioni. Il progetto della fusione delle due municipalità di Rossano e Corigliano – ribadisce ancora Graziano – non è e non può diventare un affare privato. Sono in gioco gli interessi dei cittadini e soprattutto è in ballo il futuro di questo territorio. E su questo – conclude – non possiamo permettere che vi siano sopraffazioni o giochi di potere da parte di nessuno. Ogni confronto sulla necessità o meno di attuare questo progetto deve essere rimandata ad una democratica fase consultiva».

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