Fusione Corigliano-Rossano, il sindaco di Paludi sostiene il Sì

PALUDI (Cs) – «Sono sicuro che i concittadini di Rossano e di Corigliano non avranno alcuna remora, domenica 22 ottobre, ad esprimersi favorevolmente rispetto al progetto di fusione delle due città. La sfida alla quale, insieme alle popolazioni dei due centri direttamente interessati, sono chiamate anche tutte le comunità orbitanti attorno all’Area Urbana, dal basso all’alto jonio, è di portata epocale per tutto il territorio. Perché è indubbio che dal rafforzamento delle due principali città della Sibaritide ne deriverà un incremento del potere contrattuale complessivo dell’intera area, anche oltre i confini regionali». È quanto dichiara il Sindaco Domenico BAaldino sottolineando che a trarre vantaggi da questo processo di unificazione istituzionale, che darà vita alla terza più grande città della Calabria, saranno anche e soprattutto i tanti centri minori che a nord ed a sud di Rossano e di Corigliano potrebbero finalmente contare su un riferimento molto più importante della sola sommatoria aritmetica tra i due rispettivi bacini demografici. 

«Non è – scandisce Baldino – soltanto una questione di numeri o di soli finanziamenti che sicuramente dovranno e saranno importanti ed adeguati alla nuova grande realtà urbana e territoriale. L’aspetto al quale guardiamo tutti con maggiore attenzione è l’innegabile valenza culturale che sottende il percorso di condivisione intrapreso dalle due città. Mettersi insieme per essere più forti – continua – sia rispetto al governo delle emergenze comuni sia soprattutto per costruire su nuove basi le prospettive di un diverso sviluppo dell’intera area, rappresenta per tutti i comuni di questa parte della provincia di Cosenza una evidente sollecitazione a voler uscire, tutti insieme, dallo stallo e dall’isolamento che hanno purtroppo scandito gli ultimi decenni. La disunione tra Rossano e Corigliano – aggiunge – ha di fatto rispecchiato ed anzi in un certo senso alimentato quella tra tutti i comuni piccoli e grandi, autorizzando inutili municipalismi a catena e determinando l’immobilismo di un intero territorio rispetto a tutte le più importanti dinamiche di progresso. Nessuno tra i piccoli comuni ha oggi la forza – conclude Baldino – di intraprendere da solo direzioni virtuose tali da produrre una reale e sensibile inversione di tendenza, soprattutto in termini di sviluppo ed economia sostenibili. Serve stare insieme. Serve rafforzarsi. Serve condividere metodi e progetti. Serve mettere da parte egoismi e visioni del territorio e del mondo che hanno determinato tanti dei fallimenti che abbiamo sotto gli occhi e di cui siamo tutti corresponsabili. Ed è per tutte queste ragioni che serve la fusione tra Rossano e Corigliano».

 

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