Giovani AP: «Rubinetti a secco a Rende, le promesse di Manna fanno acqua da tutte le parti»

RENDE (CS) –  «Manna prima dice pubblicamente che il problema idrico a Rende si sarebbe risolto nel giro di 24/36 ore, qualche giorno dopo afferma che “fino a gennaio sarà crisi idrica”. E’ di qualche giorno fa, infatti, la sua affermazione, che, insieme ad Acque Potabili, avrebbe risolto l’emergenza idrica al massimo in due giorni perché Sorical avrebbe aumentato la portata di 12 l/s. Successivamente emette un’ordinanza, la n° 202 del 10 novembre 2017, con la quale chiede al Prefetto di intimare alla Sorical di aumentare la portata in citta fino a 208 l/s. Insomma, Manna, ogni giorno cambia versione mentre i cittadini, le scuole e le attività commerciali sono con i rubinetti a secco ed i gravi disagi che ne conseguono. Cosa ancora più grave è che nella stessa ordinanza punta il dito contro Sorical, addossando alla ditta erogatrice le responsabilità della perdurante scarsa fornitura idrica. E’ vero che il problema esiste perché la quantità di acqua delle sorgenti sono realmente ridotte a causa della siccità di questa annata, problematica vissuta anche dalla maggior parte dei comuni della provincia di Cosenza. Eppure, qualche mese fa, Manna ha tenuto una riunione al Comune per affrontare e trovare soluzioni alla crisi idrica con il direttore generale Sorical, Incarnato, il responsabile di Acque Potabili, Tenuta e con la presenza dei due consiglieri Cuzzocrea e Franchino De Rango, con cui aveva garantito che il problema acqua sarebbe cessato.

Noi di Ap chiediamo allora di indire una riunione pubblica, alla presenza della Sorical, di Acque Potabili, dei comitati spontanei dei cittadini e dei commercianti, per convenire ad un accordo comune sugli orari di razionamento dell’acqua per le varie zone. Sarebbe logico se si procedesse ad una distribuzione equa su tutto il territorio di Rende. Magari, nelle zone residenziali e in quelle ad alta concentrazione di studenti, l’acqua potrebbe essere chiusa ad alternanza nelle ore diurne, quando i residenti sono fuori per lavoro o studio mentre nelle zone interessate da attività commerciali, come bar, ristoranti, alberghi ecc, l’acqua la si potrebbe chiudere nelle ore notturne, dopo le 23, quando le attività sono ormai chiuse.

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