Guccione invoca il referendum per dare vita alla Grande Cosenza

COSENZA – L’esito positivo del referendum consultivo attraverso il quale quattro comuni della Presila cosentina hanno scelto di accorparsi per dare vita ad un’unica amministrazione municipale, spinge il consigliere regionale Carlo Guccione a rilanciare l’ipotesi di costruire una grande area urbana di Cosenza, insieme a Rende ed a Castrolibero. «L’occasione delle dichiarazioni programmatiche, espresse oggi dal sindaco Occhiuto in consiglio comunale,  può rappresentare un momento di confronto in grado di aprire scenari virtuosi e nuove opportunità per la città. Ognuno ha il suo ruolo. E noi siamo un’opposizione che lavora per il bene comune e per  conquistare il governo della città» dice Guccione nella seduta del consiglio comunale. «Il punto di partenza di ogni ragionamento non può non essere quello che Cosenza ha perso centralità e funzioni. Siamo passati da 120mila abitanti del 1975 agli attuali 70mila. La città di Cosenza da molto tempo è diventata marginale e ha subito un forte ridimensionamento, non solo demografico, ma anche nel suo ruolo politico e amministrativo. La città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, quella Grande Cosenza  che abbiamo lanciato nelle ultime amministrative – ha spiegato Carlo Guccione – può essere la risposta alla crisi di governance di questo territorio e il primo passo verso un comune unico di oltre 150mila abitanti con una prestigiosa università. Nelle prossime settimane, insieme ai consiglieri regionali Franco Sergio e Orlandino Greco, presenteremo una proposta di legge regionale per un referendum consultivo sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero. È importante che i sindaci di Cosenza, Rende e Castrolibero abbiano manifestato, nel corso di un incontro pubblico, la volontà di creare il comune unico e abbiano dato mandato ai rispettivi segretari comunali di verificare quali sono i passaggi amministrativi da attuare in funzione della città unica. Oggi è tempo di dare voce ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero attraverso il referendum consultivo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *