Occhiuto al Road Show dell’Anci, «Necessaria una rigenerazione urbana»

COSENZA – «Si impone un’idea di rigenerazione urbana che deve arrivare dopo 50 anni di crescita indiscriminata e di consumo del territorio». Mario Occhiuto lo ha detto a chiare lettere, sia come Sindaco di Cosenza, città che ospita fino a oggi il Road Show delle Città medie dell’ANCI, sia come Presidente della Fondazione Patrimonio dell’Associazione dei comuni italiani.Un monito il suo che è arrivato a conclusione della prima giornata del Road Show che nella sua sessione pomeridiana si è trasferito dal Museo Multimediale di Piazza Bilotti al Chiostro di San Domenico.

«L’Anci è in prima linea – ha sottolineato Occhiuto – ed ora si aprono scenari nuovi anche grazie a gruppi di investitori che prima interagivano solo con i Comuni delle grandi città. L’Italia è un Paese con tante realtà urbane. Ora abbiamo delle possibilità ulteriori. Finora – ha aggiunto il Sindaco di Cosenza nelle sue conclusioni – abbiamo portato avanti un confronto molto serrato con il precedente governo e continueremo a farlo anche con l’attuale, rispetto a temi che riguardano le normative urbanistiche che devono essere assolutamente adeguate, anche perché – ha rimarcato Mario Occhiuto – la cassetta degli attrezzi non è più quella degli anni ’40».
Nella prima delle due tavole rotonde della sessione pomeridiana, sul tema «Un nuovo umanesimo, le città visibili» nel corso della quale si era parlato di valorizzazione del patrimonio e di strategie di sviluppo urbano, il Sindaco Occhiuto soffermandosi ancora sulle strategie di rigenerazione urbana nelle città, aveva evidenziato la necessità secondo la quale «la valorizzazione del territorio e degli immobili devono procedere di pari passo. Non si può – aveva ancora affermato – valorizzare un pezzo di città senza una visione complessiva che abbia una prospettiva di crescita di tutta la città. Con l’Anci stiamo promuovendo la necessità che i finanziamenti sul recupero delle periferie non sia un progetto spot di un anno, ma un progetto che deve andare avanti.

GLI OBIETTIVI E LE AZIONI STRATEGICHE DEL COMUNE

La prima cosa da fare è non creare più nuove periferie». Approfittando poi della presenza del Presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi, Occhiuto ha inoltre ribadito gli obiettivi e le azioni strategiche dell’Amministrazione comunale finalizzate a promuovere e migliorare la salute dei cittadini e la qualità della loro vita : dal Parco del Benessere alla Città dello Sport che sorgerà nell’area dove sarà realizzato anche il nuovo stadio “San Vito-Gigi Marulla”, opera che, oltre ad ospitare eventi sportivi di prestigio, non sarà disgiunta da un’importante azione di riqualificazione urbana di tutta l’area circostante. Il Sindaco ha ricordato come l’asse longitudinale che collega Cosenza fino a Rende incrocerà l’altro asse longitudinale che si sviluppa lungo il Campagnano e che ingloberà tutti gli impianti sportivi fino al nuovo Stadio, «un’opera di architettura contemporanea – ha detto Occhiuto – che da edificio utilizzato una volta ogni due settimane sarà posto al centro dell’area urbana compresa tra Cosenza, Rende e Castrolibero, diventando incubatore di una serie di attività: dal cinema agli spazi museali, alle attività per lo sport e lo spettacolo». A dare sostanza al progetto per la realizzazione del nuovo stadio “San Vito-Marulla”, anche l’intervento  del Presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi che dopo aver sottolineato la lungimiranza del Sindaco Occhiuto, ma anche della Società del Cosenza Calcio, cui ha formulato gli auguri per la promozione in serie B, esprimendo l’auspicio per traguardi ancora più ambiziosi, ha detto che «il progetto del nuovo stadio a Cosenza non solo può esprimere tutto il suo potenziale, ma vedere anche la concretezza dell’inizio materiale dei lavori, al più tardi all’inizio del 2019». La concretezza dell’inizio dei lavori del nuovo Stadio è stata ribadita anche da Paolo Scordino, Direttore Sviluppo Mercato DeA Capital che ha riconosciuto alla città di Cosenza un vero e proprio primato nell’utilizzare i nuovi strumenti finanziari   che consentiranno l’operazione, auspicando che dall’esperienza della città dei Bruzi altre possano derivarne, seguendone l’esempio.

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