Primo Maggio a Riace per il presidente Oliverio

RIACE (RC) – Primo maggio a Riace per il Presidente della Regione Mario Oliverio che, nel pomeriggio, presso la mediateca del centro ionico, con il sindaco Mimmo Lucano, recentemente indicato dalla rivista “Fortune” come tra le cinquanta personalità più influenti del mondo, ha incontrato i cittadini del “paese dell’accoglienza” nel corso di una iniziativa pubblica alla quale hanno partecipato il Vescovo di Locri- Gerace Francesco Oliva e l’on. Giuseppe Oliverio a RiaceLavorato. Presenti ancora l’assessore regionale alla Lavoro Federica Roccisano,  il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, Giovanni Manoccio, delegato del Presidente per l’immigrazione, i sindaci  di Siderno Pietro Fuda , di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda il vicesindaco di Caulonia Katia Belcastro,  il giornalista Francesco Sorgiovanni che ha moderato i lavori. Nella Riace solidale, ” che viene a contatto con i problemi del mondo e propone soluzioni di umanità” nelle parole del sindaco, simbolo dell’accoglienza, modello e punto di riferimento per l’integrazione, nel giorno che segna una importante ricorrenza, una serie di riflessioni ed un confronto . E, nello spazio di un ex mattatoio recuperato e portato alla fruizione della collettività, una folla di persone che arrivano da molti Paesi, ed abitanti oggi del borgo le cui acque, nella Marina,  hanno custodito i Bronzi, accanto aOliverio, Oliva, Lucano chi a Riace è da sempre, insieme alle proprie famiglie. “Subito  dopo le elezioni- ha voluto ricordare il Presidente Oliverio- ebbi modo di sentire il sindaco e prospettargli  una visita, per via degli impegni via via spostata in avanti.  Questo incontro, dunque, è nato prima che Mimmo venisse citato da Fortune con l’importante riconoscimento.  Mimmo- ha aggiunto- è al servizio di una causa:  quella del riscatto della dignità umana. Riace  è un modello,  e lui stesso si  pone all’attenzione del mondo  perché afferma una visione del mondo diversa, alternativa ad uno stereotipo prevalente, e di fronte a ciò che si pone come rigurgiti. In una fase che vede ancora, come in passato altrove, l’esodo di milioni di uomini,  pensare di erigere  muri significa non aver capito come dare  risposte ai problemi.  I muri alimentano le guerre, non la pace, non il dialogo, non l’inclusione. Si illude che pensa di fronteggiare le emergenze  con strumenti e visioni anacronistici che non porteranno da nessuna parte. Il modello Riace- ha proseguito Oliverio- che è non solo di accoglienza ma di integrazione,  credo  che piano piano si imporrà, perché unico modello che potrà determinare un governo dei  processi in atto,  non in termini esclusivamente umanitari ma anche politici. Pochi  giorni fa, ai  rappresentanti della Commissione   Europa, venuti per l’evento di  lancio del POR 2014-2020, ora operativo, ho dato un mandato: riferire  alla Presidente della Commissione Europea che la Regione  Calabria è pronta a mettere in campo un progetto  di accoglienza come quello di Riace in tutta la Calabria, per i comuni che lo vorranno. In Calabria sono già 48  i  comuni che aderiscono al programma Sprar, più 14 per minori: cresce la disponibilità all’impegno ed all’accoglienza. Come Regione ci siamo proposti per un nuovo modello che potrebbe essere  importante, che  potrebbe essere un seme. Questa esperienza- ha detto ancora il Presidente della Regione –  è importante in sé ed anche perché sempre più esempio, pronto per l’emulazione. Il tipo di processo che Riace ha messo in atto può essere una risorsa, soprattutto per paesi che hanno subito spopolamento . Può essere un contributo ad usare un patrimonio che si può così recuperare. Può  essere una opportunità per la quale contiamo di investire risorse. Proprio ieri- ha detto inoltre- abbiamo  sottoscritto con il premier Renzi il Patto per la Calabria ;  il governo si è impegnato a realizzare alcuni obiettivi precisi, ed  investimenti in  settori cruciali. Un pacchetto di interventi che noi pensiamo debbano essere accompagnati da un progetto sull’immigrazione. L’esperienza di Riace – ha concluso Oliverio che ha visitato il “villaggio globale”  all’interno del borgo che ospita i laboratori artigianali ed altre attività, oltre il palazzo Pinnarò- deve essere valorizzata, come quella di comuni che hanno lavorato in questa direzione, per farne il punto di riferimento di un grande processo di trasformazione  democratica, rispetto a tendenze non accettabili. Vogliamo aiutare Riace e le  realtà ad essa simili a poter affrontare i problemi ed i bisogni che emergono”.In questa prospettiva, al  termine dell’incontro, è stato consegnato al sindaco Lucano l’atto ufficiale con cui la Regione assegna a Riace un milione di euro per interventi di qualificazione urbana per fronteggiare fenomeni di dissesto.

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