[#JapanTime] La leggenda del Maneki Neko, il gatto della fortuna

Sarà capitato a tutti di entrare in un negozio orientale e notare la statua di un gatto con un braccio alzato, oppure vedere la stessa figura in un anime. Molti sanno che questo oggetto è denominato Maneki Neko (“gatto che ti chiama” o “gatto della fortuna”), ma la maggior parte non sa che dietro questo gattone si nasconde molta tradizione nipponica.

In questo nuovo Japan Time scopriremo le origini e le funzioni del Makeki Neko.

LA LEGGENDA

Narra la leggenda che nell’antica Tokyo ci fosse un tempio malandato e trascurato, il Tempio di Gotoku. Il salone principale era vecchio e l’altare era un semplice pezzo di legno. Questo tempio era abitato da un monaco che ogni giorno pregava verso l’altare, con la testa poggiata sul pavimento, chiedendo che quel luogo potesse tornare al suo antico splendore e sperando di poter trovare i fondi necessari per rimetterlo in sesto.
Una sera, mentre cucinava, il monaco vide un gatto seduto all’ingresso. Intenerito dall’animale, decise di dividere la sua cena con lui. Alla fine del pasto, il gattino miagolò e iniziò a fare le fusa. Da quella sera il monaco a il gatto iniziarono a mangiare ogni sera insieme.
Qualche tempo dopo il monaco, particolarmente abbattuto, disse al felino “ah se solo fossi un uomo e non un gatto, forse potresti essermi più di aiuto” e il gatto, strofinando la testa, rispose con un semplice “miao”. Poco dopo si abbatté sulla zona un potente temporale e nelle vicinanze stavano cercando riparo un feudatario con i suoi samurai. Nel bel mezzo della tempesta, Naotaka, il forestiero, vide il gattino che alzava una zampa come per salutarlo. Stupito dalla scena, l’uomo si avvicinò al micio, ma questo si allontanò leggermente, come per suggerire di seguirlo. Il feudatario e i suoi uomini arrivarono al tempio di Gotoku, dove trovarono grande ospitalità da parte del monaco. Naotaka, colpito dalla gentilezza e dall’ospitalità dell’uomo, decise di restaurare il tempio e farne il luogo di culto della sua famiglia. Da quel giorno quel posto vide solo prosperità.
Pochi anni dopo il gattino morì e il monaco eresse una statua nel giardino del tempio in suo onore che lo raffigurava con la zampa alzata in segno di saluto.

CARATTERISTICHE E STATUE

Caratteristica principale e più conosciuta del Maneki Neko è proprio la zampa sollevata: si dice che se è quella sinistra a essere alzata, allora il gatto porterà denaro e fortuna, mentre se a essere alzata è quella destra, porterà fortuna e salute. Si crede anche che più la zampa è sollevata, maggiore sarà la buona sorte.
E’ facile notare anche che il Maneki è decorato con vari accessori, tra cui un collarino, un bavaglino o un campanellino e inoltre, sotto la zampa non sollevata, viene rappresentata una moneta d’oro, il Koban (circa 1000 dollari).

Oggi i Maneki Neko si trovano di vari colori. Mentre una volta questi erano solo decorativi, oggi a ogni colore si associa un significato:

Bianco, è il Neko standard;

Nero, porta fortuna e tiene lontane le forze negative;

Rosso, è un colore vivace e tiene lontani gli spiriti maligni;

Oro, è associato al benessere economico;

Rosa, non è un colore facente parte della tradizione ma oggi è associato a sentimenti e amore;

Verde, di buon augurio nel conseguimento di obiettivi importanti;

Viola, di buon augurio per la realizzazione dei propri sogni;

Azzurro, aiuta nella crescita interiore e personale.

Natale si avvicina, e regalare un bel Maneki Neko può essere un pensiero molto carino visti gli importanti significati che si nascondono dietro questa semplice statuetta.  

                                                                                                                              Paolo Gabriele De Luca

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