[#Games] Il Mistero della Sindrome di Lavandonia

Bello il mondo dei Pokémon, vero? Ricco di colori, amicizia, fiducia e tanti, tanti mostriciattoli tutti pronti a diventare i migliori amici degli allenatori, un mondo utopistico insomma. Ma su questa realtà cosi tranquilla aleggia un alone di mistero e di incertezza che attanaglia la serie di videogiochi, a partire addirittura da Pokémon Verde, primissimo titolo uscito solo sul mercato giapponese.
Diventata molto famosa, ma ancora poco conosciuta da tantissimi giocatori, Nerd30, in questa ultima horror night dell’estate vi spaventerà non poco parlandovi della sindrome di Lavandonia, dannoso fenomeno audio-visivo della primissima edizione della fortunata serie giapponese.
Si premette  che tutte le informazioni riportare non sono certe a causa di alcune leggi della prefettura di Kyoto sulla divulgazione, ma sono venuti fuori tantissimi contenuti, portati alla luce da alcuni componenti del team di sviluppo di Pokémon Verde.

I primi casi del fenomeno sono iniziati dopo pochi mesi dall’uscita del gioco: il nuovo titolo ha attirato tantissimi bambini e ragazzini che non vedevano l’ora di catturare tutti i Pokémon; chi possedeva un Game Boy, aveva quasi sicuramente una cartuccia del gioco. A un certo punto dell’avventura ci si trova a esplorare una città un po’ fuorimano, piccolissima, senza nulla di particolare, nemmeno una palestra; l’unica cosa che la contraddistingue è la Torre Pokémon, il cimitero dove riposano i piccoli amici passati a miglior vita. Lavandonia, appunto, è un luogo tetro e spettrale il cui tema caratteristico è una musichetta a 8 bit particolarmente macabra e inquietante. Grazie alla dipendente della Game Freak Satou Harue, autrice di un referto in cui sono riportati nomi, date e sintomi, è stato possibile scoprire che una serie di misteriosi morti infantili, avvenute durante il ’96, hanno tutte un denominatore comune: i Pokémon. Sembra infatti che il tema di Lavandonia della prima versione rilasciata della gioco sia il frutto di un esperimento su beats binaurali che hanno un particolare ascendente sui giocatori fra i 7 e i 12 anni che giocano con cuffie o auricolari. I sintomi predominanti del caso sono: forti emicranie, sbalzi di umore, irascibilità, dipendenza dal gioco, violenza, isolamento, inattività e, nella maggior parte dei casi, tendenze suicide.
Queste particolari frequenze, però, non recano danni a ragazzi e adulti; è risaputo infatti che, crescendo, non si è più in grado di percepire determinate onde sonore, mentre i bambini, ancora sensibili a determinate frequenze, vengono colpiti direttamente.
Ma non finisce qui: se da una parte ha colpito in maniera tragica la componente audio, anche il comparto grafico ha giocato un suo ruolo fondamentale. Sono tre i fenomeni visivi incriminati:

Sembra che al terzo piano della Torre Pokémon fosse possibile imbattersi nella “White Hand”, apparizione che si presenta come una mano mozzata, dalle dita disossate e con tendini e vene penzolanti ben in evidenza. Essa avrà due attacchi durante il combattimento, “Pugno” e “Brutalità”: l’animazione del primo vede la mano chiudersi e oscillare avanti e indietro, mentre il secondo rimane un mistero, visto che dei sei frames previsti ne appaiono solo tre.

white hand
Visitando il cimitero dei Pokémon a Lavandonia è normale, anche nelle attuali cartucce, imbattersi nei fantasmi. Tornando alla prima versione del gioco rilasciata, particolarmente inquietante è l’animazione del Pokémon 731, che potrebbe capitare incontrando proprio uno di questi esseri; la figura del classico fantasma verrà sostituita da varie immagini in sequenza ritraenti la bandiera dell’impero giapponese, un edificio e quella che sembra la rappresentazione di un uomo in piedi al di sopra di un tavolo su cui giace qualcosa, forse un cadavere. La storia diventa ancora più raccapricciante quando, facendo un passo indietro, si scopre che l’Unità 731 era un’unità segreta dell’esercito guidata dall’impero durante la seconda guerra mondiale, adibita alla ricerca biologica e chimica che sperimentava anche sugli esseri umani e famosa, quindi, per i suoi crimini di guerra.

pk 731
L’ultimo disturbante fenomeno visivo è quello che il giocatore avrebbe dovuto trovare all’ultimo piano della Torre Pokémon, il cosiddetto Buried Alive, rimpiazzato poi dal fantasma di Marowak. Rappresentato come un cadavere umano in decomposizione che viene fuori dal terreno, la figura avrebbe dovuto essere il boss della torre. E’ stato programmato per avere due White Hands, un Gengar e un Muk e, soprattutto, per non perdere: in caso di vittoria del giocatore, il gioco si sarebbe dovuto bloccare, in caso di vittoria del mostro, la memoria interna del gioco avrebbe dovuto scaricare l’immagine del protagonista divorato dal Buried Alive, sovrascrivendola a quella iniziale del giocatore.

buried alive

Visti questi eventi, sembra che le prime cartucce di Pokémon Verde siano state ritirate dal mercato e sostituite con le copie convenzionali del gioco. Per questo, ancora oggi, la verità sulla città di Lavandonia e sulle sue terribili conseguenze resta un mistero. Possibile che i programmatori-capo della Game Freak avessero in mente di effettuare macabri esperimenti sui bambini? Probabilmente non lo sapremo mai.

Paolo Gabriele De Luca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *