[#Recensione] Aggretsuko, Ironia Trash rivolta ai Millenials

VOTO: 7.5

L’insoddisfazione della generazione Y può risultare un veicolo di idee interessanti per i giapponesi, sufficiente per dare vita a un personaggio tanto controverso quanto interessante, in grado raccontare il mondo attuale con pungente ironia. Stiamo parlando di Retsuko, la piccola pandina rossa protagonista di Aggretsuko.

L’opera, prodotta dall’azienda nipponica Sanrio (Hello Kitty) e distribuita in tutto il mondo da Netflix, tratta la storia di una 25enne che, dopo 5 anni di impiego, si trova ad arrancare in un lavoro che la opprime, in una spirale di autoconvincimento nel cercare di essere un’impiegata perfetta, sopportando la competizione smodata tra colleghi in ufficio e il maschilismo del proprio capo. Una giovane che impiega il proprio entusiasmo per non cedere alle vie di fuga che potrebbero portarla a scelte sbagliate, come lasciare il proprio lavoro per un possibile matrimonio di comodo. Un mondo composto da personaggi antropomorfi, che enfatizza la temperanza di chi si muove intorno alla piccola Retsuko, esasperando episodi in cui ognuno di noi potrebbe rispecchiarsi, soprattutto se appartenente alla generazione Millenials. Ma come poter sopravvivere a situazioni tanto soffocanti per riuscire a perseguire i propri obiettivi? La dolce pandina ha trovato il suo veicolo di sfogo nei karaoke, in cui chiudersi per un sano abbandono al death metal. Il musino dolce di Retsuko, così, diventa quasi grottesco, mentre urla le sue insoddisfazioni e sfoga la rabbia accumulata durante il giorno.

Aggretsuko mostra il sacrificio e le paure di una generazione precaria, che combatte il disagio attuale con maturità, regalando risate di gusto al proprio pubblico, non tralasciando messaggi in grado di far riflettere la nostra generazione.

 

Miriam Caruso

 

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