Carne di cavallo e fenilbutazone

ROMA – Primo Mastrantoni, segretario Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), chiede chiarimenti al Ministro della Salute Renato Balduzzi, sull’utilizzo da parte di una nota multinazionale di carne di cavallo. “Che c’azzecca il fenilbutazone con la carne di cavallo? C’azzecca, perche’ il fenilbutazone e’ un farmaco antinfiammatorio e
antidolorifico usato in veterinaria per curare i cavalli sportivi. La presenza
di fenilbutazone nella carne di cavallo destinata all’alimentazione umana e’
proibita. Cosa farne di un cavallo sportivo a fine carriera e che e’ stato
trattato con il fenilbutazone? In teoria non se ne dovrebbe fare nulla: o si
lascia vivere fine alla fine o si abbatte e si porta all’inceneritore o si
aspettano sei mesi dall’ultimo trattamento per immetterlo nel circuito
alimentare. Le tre soluzioni sono ovviamente costose e, allora, se ne potrebbe
trovare una terza, magari immediatamente redditizia: l’utilizzo della carne di
cavallo al fenilbutazone per uso alimentare umano. E’ cosi’? Lo chiediamo al
ministro della Salute, Renato Balduzzi”.

 

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