Sanità: sicurezza e prevenzione

Catanzaro – Si è tenuto nel Presidio ospedaliero di Lamezia Terme dell’Asp di Catanzaro il convegno “Sicuramente in Ospedale: la prevenzione del rischio biologico e la sicurezza dell’operatore alla luce della Direttiva 32/2010/UE”, al quale tra gli altri hanno preso parte il Dott. Gerardo Mancuso, Direttore Generale dell’Asp, la dott.ssa Annalisa Spinelli, direzione sanitaria ospedale, Dott.ssa Raffaela Renne, Medico competente, Dott.ssa Micaela Scalese, Servizio di Farmacia.

L’iniziativa, promossa dalla Direzione Medica del Presidio e dalle Unità operative Farmacia e Medico Competente, è stata finalizzata a favorire l’adozione nella pratica clinica dei nuovi dispositivi di sicurezza che garantiscono una riduzione significativa delle punture accidentali e delle ferite da taglio. Ogni anno si registrano nel mondo oltre due milioni di infortuni biologici negli operatori sanitari, causati da ferite con oggetti taglienti ed acuminati, contaminati da pazienti affetti da malattie trasmissibili per via ematica. In Italia sono attesi circa centomila infortuni biologici ogni anno, con un costo diretto stimato di 72 milioni di €.
Gli sforzi tesi a ridurre la percentuale di tali complicanze, oltre che sull’utilizzo dei medical device  dotati di appropriati sistemi di sicurezza e nell’adozione delle precauzioni standard, devono essere incentrati sulla “cultura della sicurezza” nel luogo di lavoro e sulla promozione della “best practice” per rendere più sicure le pratiche operative a rischio.

Negli ultimi anni, il personale sanitario a rischio, in maggior parte quello infermieristico, ma non solo, ha potuto notare una diminuzione dei casi di puntura accidentale grazie a molti fattori: adozione di dispositivi di sicurezza, maggiore informazione e formazione sul tema, adozione di linee guida dedicate al problema e di adeguate normative.
Il Direttore dell’UO Farmacia, Dr. Josè Aloe, ha dichiarato che “L’adozione della Direttiva Europea 32/2010, che recepisce l’accordo quadro siglato da HOSPEM e FSESP si accompagna all’utilizzo, da parte degli operatori sanitari, di dispositivi medici, come siringhe, aghi-cannula, aghi a farfalla, che, rispetto ai precedenti, sono provvisti di un meccanismo di sicurezza. Il traguardo raggiunto da tali dispositivi si concretizza nella coniugazione della massima qualità della cura associata al minor rischio per l’operatore e per il paziente, con un positivo impatto economico, poiché i costi indiretti sono ridotti entro un limite accettabile, se non del tutto annullati.”

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