Calabria: donne Confagricoltura rispondono a Francesca Chaouqui

Cosenza – ”Come Confagricoltura Donna Calabria (Associazione di Imprenditrici Agricole) siamo rimaste basite dalle parole espresse da Francesca Chaouqui nell’articolo titolato ”Sono nata nella terra dove e’ stata uccisa Fabiana: io sono scappata, lei non c’e’ riuscita” apparso sul Corriere della Sera del 27/05 u.s. Siamo un gruppo di Donne che, dopo i piu’ variegati percorsi scolastici, per lo piu’ universitari, ha deciso di impegnarsi nella loro terra. Abbiamo sentito il dovere di contribuire alla crescita del proprio Paese. In particolare, a suo avviso forse scioccamente, ci impegniamo quotidianamente nella nostra meravigliosa e, pur martoriata Calabria,affinche’ i nostri figli, non siano costretti ad emigrare ma, soprattutto, a vivere con la tristezza di chi e’ stato costretto ad abbandonare, suo malgrado, la propria terra.

Lavoriamo con entusiasmo e determinazione, puntiamo sull’innovazione, sulla multifunzionalita’ e spendiamo il nostro tempo anche nella vita associativa, perche’ siamo convinte che mettere insieme le singole esperienze, possa rafforzare tutte le altre. E pur nelle innegabili difficolta’ che incontriamo quotidianamente, ci facciamo carico anche delle nostre famiglie e, soprattutto, dell’educazione dei nostri figli. Con amore e tenerezza insegniamo loro il rispetto della natura e del prossimo: Volere demonizzare la nostra terra e considerarla fucina di mostruosita’ comportamentali, e’ un atto di estrema falsita’ e vilta’, operato da chi vuole chiedere scusa al mondo delle sue origini – denunciano – . Origini ,peraltro, di grande spessore storico e culturale”.

”Oggi a Corigliano si piange Fabiana, cosi’ come in qualsiasi altra parte del mondo si piangono le vittime della violenza, perche’ la sua e’ una storia che inorridisce tutti gli uomini e, non attiene all’antropologia culturale di una data regione. Le auguriamo che lei possa acquisire una visione della vita meno limitata, anche per il lavoro che svolge, e che possa presto pacificarsi con le sue origini e con la sua terra che e’ ancora abitata da uomini che sanno amare”, concludono.

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