Il Quotidiano “El Pais” sulle tracce dei sindaci donna in prima linea contro la ‘ndrangheta. SecondoPianoNews.Com ripropone il reportage di ieri sull’inserto speciale

“Sindaci per l’imperativo morale. Avevano professioni redditizie e sapevano poco di politica. Poi queste quattro donne coraggiose sono state lanciate nell’arena dei governi (locali) in Italia per la lotta contro la corruzione e la mafia, ma soprattutto per difendere il bene comune”. E’ questo il titolo di un lungo reportage (11 pagine) dedicato a quattro sindaci donna calabresi apparso nell’inserto settimanale di ieri del prestigioso quotidiano spagnolo “El Pais” e che SecondoPianoNews.Com ripropone sul periodico online. Si tratta dei sindaci di Rosarno, Elisabetta Tripodi; di Isola Capo  Rizzuto (Crotone), Caterina Girasole; di Decollatura (Catanzaro), Annamaria Cardamone e il sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) Maria Carmela Lanzetta. Nel servizio emerge uno spaccato che riflette il disagio di donne in prima linea contro la ‘ndrangheta, malaffare e sottosviluppo culturale. E’ il racconto di esperienze vissute tra sentimenti, famiglia, minacce e intimidazioni, ma anche il tentativo, nonostante tutto, di compiere ogni sforzo per introdurre buone prassi amministrative in una terra in cui è spesso forte la tentazione di lasciar perdere e andare via. “El Pais” parte da Rosarno, nella piana di Gioia Tauro, per raccontare l’avventura amministrativa di Elisabetta Tripodi tra la rivolta degli immigrati della sua città e i problemi del comune, come l’abusivismo selvaggio fino agli scioglimenti per mafia. “Dopo aver vissuto 15 anni in Lombardia – racconta la Tripodi – ho deciso di scendere giù per fare qualcosa per la mia terra. E così alla fine ho deciso di presentare la mia candidatura al comune”. Lo scenario che si è ritrovato la Tripodi è “apocalittico”, descrive “El Pais”. Oggi le sue stanze sono sorvegliate costantemente da scorte armate, come nel caso del sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta, recentemente al centro di una offensiva criminale che è balzata agli onori della cronaca nazionale. Quando le ‘ndrine le hanno bruciato la farmacia, racconta Lanzetta a “El Pais”, “è stato terribile, non solo perché era l’unica attività che possedevamo, ma, soprattutto per i grandi sacrifici e l’impegno personale prestato verso le persone più umili”. Tutto il reportage su SecondoPianoNews.com

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