Locri, l’Amministrazione cerca il sostegno delle associazioni per salvare gli alberi di platano

th (10)Dopo la sentenza del Giudice di Pace di Locri che ne ha disposto l’abbattimento. In merito alle ultime vicende legate alla sentenza del 30 giugno 2015 emessa dal dott. Antonio Figliomeni, Giudice di Pace di Locri, che ha disposto il taglio degli alberi presenti da circa venti anni lungo la strada che costeggia il Parco Archeologico di Locri e che collega la statale 106 con la contrada San Cono, l’Amministrazione Comunale continua la propria “battaglia” nel tentativo di salvare gli alberi dalla disposizione di abbattimento, dando mandato di seguire la vicenda al Vice Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Panetta, delegato alle periferie e alle contrade.

A tal proposito, il Consigliere Panetta chiede a sua volta supporto alle associazioni cittadine, in particolar modo a quelle impegnate nel sociale e nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio, invitandole a schierarsi al fianco dell’Amministrazione locrese, che ha intrapreso questo percorso di salvaguardia, forte anche del fatto che ben due proprietari sui tre interessati, non hanno chiesto l’abbattimento dei platani presenti lungo la strada. Nello specifico, delle tre proprietà attraversate dagli oltre 20 platani (da mare verso monte: Ministero dei Beni Culturali, Azienda Scaglione, Eredi Macrì) solo l’Azienda Scaglione intende avvalersi della sentenza emessa dal Giudice di Pace di Locri.

Oltretutto, nell’area oggetto di contesa, l’Amministrazione precisa che è anche in atto un progetto PISL inerente ad un miglioramento e riqualifica sia dal punto di vista della viabilità che del verde pubblico, essendo tale zona presente a ridosso del Parco Archeologico, e che i platani rientrano completamente all’interno di questo progetto.

L’Amministrazione vorrebbe quindi salvare i platani dall’abbattimento, contestando la sentenza del Giudice di Pace, la quale tiene conto solamente della distanza tra le piante e il limite della proprietà, e non del fatto che il terreno di riferimento, all’epoca della circostanza, era adibito ad altra coltivazione che nel tempo è stata modificata.

L’Amministrazione è anche pronta a proporre una valida alternativa alla sentenza del Giudice di Pace di Locri, proponendo un compromesso equo con l’Azienda Scaglione sulla base del presunto danno economico procurato nel tempo.

Si sottolinea inoltre che a tutt’oggi nessuna delle associazioni ambientaliste locali, che dovrebbero tutelare e salvaguardare il territorio, ha preso una chiara posizione sulla vicenda.

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