Cosenza, nozze coi fichi secchi.

Un Cosenza abbastanza brutto si prende tre punti importanti e, grazie al pareggio casalingo della Vigor contro il Martina Franca, rosicchia due punti alla capolista, portandosi così a meno tre e colmando quasi del tutto il Gap stabilitosi dopo il derby giocato domenica scorsa al D’Ippolito.

Cappellacci cambia 3/11 rispetto alla formazione della settimana precedente, con Meduri che prende il posto di Giordano, Napolano che rileva Criaco e soprattutto Calderini, richiesto a gran voce da stampa e addetti ai lavori, al posto di De Angelis. Confermato Mannini a sinistra e Mosciaro in avanti. Prima della partita, commemorazione in onore di Massimiliano Catena, bandiera del Cosenza tragicamente scomparsa il primo ottobre di ventuno anni fa il cui nome, oggi, è portato dalla Curva Nord.

I padroni di casa partono ad intermittenza, e ci pensa al solito Calderini ad accendere la luce: prima illumina per Alessandro che coglie il palo, poco dopo incorna su traversone dalla sinistra mandando il pallone a sfiorare l’incrocio dei pali. I ritmi sono però blandi, complici il gran caldo e gli stenti ancora evidenti di un’intesa inesistente tra i ragazzi agli ordini di Cappellacci. Al ’20 una punizione dal limite di Mosciaro viene deviata e sfiora l’incrocio dei pali, dieci minuti dopo Alessandro semina scompiglio sulla sinistra e mette in mezzo, ma Calderini manca il tap – in. Sugli sviluppi il tentativo di Mosciaro dai venti metri è respinto bene da Fiory. Passano cinque minuti e Frattali si supera in uscita bassa su Ripa, compiendo una parata di difficoltà considerevole. L’ultimo brivido lo regala Napolano che centra l’incrocio dei pali da trenta metri circa, scaldando il piede.

Nella ripresa, Cappellacci ricomincia con gli stessi undici. Dopo otto minuti cambia il parziale: su un’incursione di Alessandro con conseguente cross rasoterra al centro dell’area, Calderini manca l’appuntamento con il gol ma centra alla spalla Fiory, il quale resta a terra. Guardalinee ed arbitro non fermano il gioco ed il portiere è costretto a rialzarsi dolorante. Noncurante di quanto accaduto, Napolano vede il portiere distratto e ritenta dalla stessa distanza: il tiro è di potenza bastevole a beffare il guardiano dei tre legni avversari. Durante l’esultanza del numero sette, però, si crea scompiglio tra le panchine per l’episodio precedente. Tutto si risolve in una bolla di sapone, ma il nervosismo non abbandonerà più i ventidue in campo. Dal gol in poi, il Cosenza cerca di addormentare il gioco, con Guidi e Pepe abili a contenere le (non irresistibili, a onor del vero) sfuriate degli ospiti. L’emozione finale la sigla De Angelis, entrato al posto di Calderini, che si procura, realizza, ripete e realizza di nuovo un penalty a due minuti dal termine. Il signor Guarino non concede recupero e la partita termina così sul due a zero.

Per gli uomini di Cappellacci tre punti forse non meritatissimi, ma che fanno morale e classifica. Certo c’è ancora molto su cui lavorare, ma si confida nel lavoro della squadra e del tecnico. Vero è che non si può pretendere da una squadra costruita dal nulla dopo poche giornate, ma altrettanto vero è che il campionato sta per entrare nel vivo, e non ci si può far trovare impreparati. Per ora, ci si accontenta di fare le nozze coi fichi secchi.

 

Francesco La Luna

 

COSENZA – ARZANESE 2 – 0

COSENZA: Frattali; Bigoni, Guidi, Pepe, Mannini; Napolano (’30 st Giordano), Meduri, Castagnetti, Alessandro; Calderini (’40 st De Angelis), Mosciaro. All: Cappellacci.

ARZANESE: Fiory; Pacini (’40 pt Funari), Monti, Castellano, Picascia; Improta, Giacinti, Ausiello (‘1 st Gori), Leone (’16 st El Ouazni); Giannusa; Ripa. All: Ferraro.

MARCATORI: Napolano, De Angelis (C)

AMMONITI: Castagnetti, Calderini (C), Giacinti (A)

NOTE: CALCI D’ANGOLO: 2 – 3; FUORIGIOCO 2 – 7; SPETTATORI 1845 ca. RECUPERO 2′ e 0’.

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