Messina – Cosenza, le pagelle dei Lupi.

Frattali voto 7: per lui dovrebbero trovare una divisa a parte: completamente blu con la S di Superman stampata sopra. I lettori perdonino l’ennesimo paragone fumettistico, ma per intenderci. O forse, passando dalla DC alla Marvel, il paragone sarebbe più azzeccato parlando di Mr. Fantastic, l’uomo di gomma dei Fantastici 4. Si, forse meglio quest’esempio rispetto a quello trito e ritrito di Clark Kent: d’altronde, l’allungabilità di Mr. Frattali sembra non avere confini.

Mannini voto 5,5: ancora non ci siamo, e quanto ci dispiace. Il giovane terzino arrivato in prestito dal Siena con ampie prospettive resta ancorato alla soglia del “Potrei, ma non riesco”. Una soglia anomala, rispetto al più noto “Vorrei, ma non posso.” Le sovrapposizioni arrivano, soprattutto nel primo tempo, ed in qualche caso sono anche pericolose, ma difensivamente il ragazzo non c’è e si vede: ipotiposi di ciò, l’anticipo subito su un filtrante abbastanza lento nel corso della prima frazione. Così non va, urge correre ai ripari.

Palazzi voto 6,5: partita di gran sostanza per l’altro terzino, aspramente criticato dopo il pareggio interno con il Foggia. Lontano dai riflettori del San Vito, il buon Mirko fa il suo e anche quello degli altri, tappando buchi e ripartendo, sovrapponendosi ed aiutando, scalciando e crossando. Dei due, sembra quello messo meglio come condizione e come gambe.

Guidi voto 6: perde sicurezza nel finale, rischiando di mandare Chiaria in porta: si allunga il conto delle birre da offrire a Frattali per i salvataggi effettuati sui suoi svarioni difensivi. A parte il rischio patatrac, conduce la solita partita di sostanza ed eleganza, con due piedi che sembrano nati per dettare tempi a centrocampo e non per randellare gratuitamente i fucilieri avversari. Diffidato, si fa ammonire e salterà la prossima.

Blondett voto 6: anche lui rischia tantissimo, stavolta nel corso del primo tempo, quando mette sui piedi avversari l’occasione del vantaggio che, per sua fortuna, Guerriera spara alle stelle. Compie un intervento poco ortodosso ai danni di Chiaria, sempre nel corso dei primi quarantacinque, ma da lì in poi si distingue per il piglio del grande giocatore con cui contiene le sfuriate giallorosse.

Meduri voto 6: lo si aspettava, dopo gli errori contro il Foggia, ed eccolo qui, di nuovo a svolgere il suo compitino, di nuovo senza infamia e senza lode, di nuovo nel girone dei “sei politici.” Una partita discretamente anonima, con pochi palloni smistati e pochi calci distribuiti. Non fa beneficenza oggi, niente medaglia Fair Play. Ma per i Lupi è meglio così.

Giordano voto 7: Meduri scompare di fianco a lui e a Bigoni, motori imperterriti del centrocampo. Se all’inizio del campionato era apparso decisamente sulle gambe, ora è diventato un Edgar Davids di bassa categoria, ma con dei piedi decisamente raffinati e capaci di mettere in mezzo palloni insidiosi per la squadra avversaria. Quando Castagnetti -si spera- tornerà, di sicuro non prenderà il posto del mastino napoletano.

Bigoni voto 7: quanto fanno innamorare la dedizione e la corsa di questo giovanissimo. In ogni partita suda per la maglia, e da quando gioca mezzala smista palloni in quantità industriale. E poi: corsa, corsa, tanta corsa, cross bassi, alti, aperture magiche. Meraviglia Bigoni.

Alessandro voto 5,5: oggi sembra, per la prima volta da quando è iniziato il torneo, esattamente l’ombra di se stesso: pigro, svogliato, intestardito nell’uno contro uno. Oggi non si possono fare paragoni fumettistici, oggi Alessandro è tornato un giocatore normale. Ma noi sappiamo che normale non è, e che tornerà a deliziarci con qualche fuga, qualche dribbling, qualche gol. Gli subentra Calderini, s.v. come Napolano: giocano troppo poco per essere presi in esame.

Mosciaro voto 5,5: indecisi se premiarlo per la classe o denigrarlo per le occasioni sprecate, decidiamo che “In media stat virtus”, come dicevano i Latini. E poiché i Latini avevano sempre ragione, gli affibbiamo un cinque e mezzo che sa di rimpianto per quello che poteva essere e che non è stato per sua mancanza, ovvero un bell’otto pieno con tanto di complimenti e rose, e fiori, e baci. Un Mosciaro ad intermittenza non è quello che serve al Cosenza, purtroppo.

De Angelis voto 7,5: una spanna sopra tutti gli altri per il lavoro fatto, per gli assist dispensati e per il continuo dimostrare, partita dopo partita, che questa è la sua annata: a trentatre anni da compiere, sembra aver raggiunto la pienissima maturazione da centravanti di rapina, che anche oggi rischia di giocare il Messina, salvo essere giocato, a sua volta, dal palo. Ma con questo centravanti si, il Cosenza può puntare alla promozione.

Francesco La Luna

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