Cosenza, il pagellone finale

DSC_1874Ravaglia voto 8,5: inizia bene sbarrando la strada a Salernitana e Foggia, crolla a Barletta, si fa male, rientra prendendone tre a Reggio, si fa trovare impreparato sul tiro di Bombagi che regala i tre punti alla Juve Stabia e l’esonero a Cappellacci, arriva Roselli, sfodera una gran prestazione a Lecce, sbarra la strada a Corona inchiodando il risultato sullo 0 – 0 col Messina e da lì diventa uno dei migliori della squadra che si salva meritatamente. Da ricordare anche i due rigori parati con la Reggina in Coppa Italia.


DSC_0677Saracco voto 7,5: 
viene gettato tra i titolari per la prima volta contro la Lupa Roma e l’esordio non è dei migliori, con il gol preso da Perrulli che vale il 2 – 0 per i capitolini. Un’uscita a vuoto a Caserta, porta inviolata col Catanzaro e poi torna in panca, ma ricomincia a vedere il campo con la Coppa Italia, mantenendo inviolata la porta contro Juve Stabia e Pontedera con due grandi prestazioni. Ancora un’ottima partita nella semifinale di ritorno e poi la vittoria a Como, dove si supera sul tiro di Le Noci che avrebbe potuto riaprire la partita; ancora protagonista contro il Martina Franca, conclude la stagione subendo quattro gol a Melfi.

DSC_2019Ciancio voto 8,5: arriva con tutti i crismi del grande campione ma si fa buttare fuori all’esordio con la Salernitana, e tra Barletta e Lupa Roma non è che faccia meglio. Risorge con Roselli ma, paradossalmente, dà il meglio di sé quando, per l’emergenza difesa, viene spostato a sinistra e Corsi prende il suo posto sull’altra fascia, guadagnandosi la riconferma a suon di chilometri percorsi e sigillando la vittoria della Coppa Italia con il gol che decide la finale di ritorno.

Zanini voto 6,5: viene quasi scartato a priori da Cappellacci che chiede due terzini di livello, all’arrivo di Roselli viene lanciato titolare contro il Lecce a fare il quinto di centrocampo. Mostra buone doti anche quando viene schierato terzo d’attacco contro la Reggina in Coppa, ma bisognerebbe vederlo meglio per giudicarlo.

DSC_1600Tedeschi voto 9: stagione da incorniciare per un difensore che con questa categoria c’entra ben poco: tra i pochi a salvarsi nel disastroso inizio di stagione, prima con Magli e poi con Carrieri blinda la difesa e fa cambiare passo alla squadra dopo la sconfitta di Catanzaro.

Carrieri voto 8,5: dopo due anni passati prevalentemente in tribuna ed al passo d’addio durante il mercato di gennaio, viene riscoperto nel momento dell’emergenza, giocando uno
spezzone di gara a Castellamare in Coppa e prendendo così un buon ritmo partita; mostruoso contro il Pontedera, dopo l’infortunio di Magli è titolare con Tedeschi e diviene perno della difesa, centro di una squadra imbattuta per due mesi circa.

 

DSC_0586Blondett voto 7,5: inizia in coppia con Magli ma nelle prime partite non è proprio tra i migliori in campo, benché spesso abbia la fascia di capitano al braccio. Si accomoda in panchina spesse volte con Roselli, che lo schiera da terzino quando Sperotto è out e Zanini non offre le giuste garanzie; infortunatosi a Catanzaro, rientra per il finale di stagione, disputato su discreti livelli.

Magli voto 8: in coppia con Blondett nelle prime giornate non fa bene, meglio con Tedeschi, insieme al quale regge per un discreto numero di partite. Difensore goleador – 3 marcature in stagione, tutte nella prima parte – subisce un infortunio che lo costringe
a restare fuori per lungo tempo, ma al rientro trova un insostituibile Carrieri a sbarrargli la strada.

Serpieri voto 6: arriva a gennaio da capitano della Lazio, gioca qualche spezzone di gara causa recupero dall’infortunio al crociato, col Pontedera fa faville e poi si rompe di nuovo, restando out fino a fine stagione.

DSC_1766Corsi voto 9: l’emblema, l’immagine, la fotografia di questo Cosenza tutto cuore, grinta, sudore e muscoli: uno che lo stemma dei Lupi l’ha cucito nell’anima, che ha rinunciato ad offerte più allettanti perché questa maglia è per lui un’altra pelle: tra i migliori quando viene spostato quarto in difesa, è anche tra i pochi a dannarsi l’anima nel periodo più nero della stagione, quando solo lui, Calderini e Criaco salvavano una nave che rischiava di sprofondare da un momento all’altro.

Sperotto voto 6,5: visto troppo poco per essere giudicato in modo decente, ha mostrato – nelle poche partite giocate – una capacità offensiva fuori dalla categoria.

 

Criaco voto 8,5: inizia nel suo ruolo di mezzala con Cappellacci, messo a tre, DSC_0649e recupera palloni a servizio dei Lupi quando nessuno sembrava avesse voglia di correre e sudare. All’arrivo di Roselli si accomoda in panchina, tanto da meditare il trasferimento a Teramo: invece stringe i denti e sposa, ancora una volta, la causa della città che l’ha abbracciato, rilanciato, amato, e ringrazia con il gol della vittoria contro il Pontedera al San Vito e quello che apre le danze a Como: due magie firmate Ciri, il reggino adottato dai Bruzi.

Fornito voto 7: scartato da Cappellacci nelle prime partite, fa vedere DSC_0811sprazzi di bel calcio nella sconfitta patita a Caserta e nel pareggio col Catanzaro; tra i pochi a salvarsi nella debacle di Reggio, con la Paganese prova ad ingegnarsi ma sfiora soltanto il gol, che arriva con la Vigor, un cioccolatino su punizione da incorniciare: peccato che da lì, più o meno, inizi il calvario del giovane napoletano, difficile da incamerare nel 4 – 4 – 2 di Roselli e spesso lasciato in panchina, in quanto poco adatto al ruolo dell’esterno – ed anche a quello dell’interditore. Con un cambio modulo potrebbe tornare utile l’anno prossimo?

DSC_0516Arrigoni voto 8,5: ad inizio anno sembrava di vedere la fotocopia di Michele Castagnetti, mediano d’impostazione dai piedi fatati lasciato partire troppo presto la scorsa stagione: nel gioco di Cappellacci, che non prevedeva lanci lunghi, i piedi dell’ex Pavia non erano la materia prima: l’arrivo di Roselli ci ha fatto riscoprire un giocatore essenziale per il centrocampo rossoblu’, un metronomo che ha fatto faville in coppia con Caccetta e che sarà rossoblu’ ancora per lungo tempo – si spera.

Caccetta voto 9: arriva in sordina ad ottobre, scarto di Bovo che DSC_2035predilige il progetto Salernitana, e recuperato dall’infortunio al ginocchio: prende posto in mezzo al campo e lì dimostra la sua caratura da giocatore di altro livello, padrone del campo ed autore di giocate che qualunque allenatore vorrebbe. Durante il mercato di gennaio le sirene della Juve Stabia rischiano di farlo cedere, e gioca alcune partite sotto i suoi standard: dopo il Catanzaro risorge con le reti a Reggina e Matera che lo incoronano sovrano del cerchio di mezzeria del San Vito.

Statella voto 9: giunge a gennaio dalla Pro Vercelli e subito Roselli, che si fida più di lui che della sua ombra, lo getta in campo dimostrando DSC_1399all’intera città di aver fatto un acquisto che è un lusso per la Lega Pro: passo rapido e corsa illimitata, subisce il j’accuse dell’intera città per aver fallito il gol del vantaggio a Catanzaro, ma si fa perdonare con la terza marcatura a Como, impreziosita da un fallo di mano che l’arbitro non nota. Anche lui sarà rossoblu’ la prossima stagione e – si spera –  per molte altre a venire.

Tortolano voto 7,5: scartato a priori da Cappellacci, con Roselli vede il campo un po’ più spesso, fino ad arrivare al primo gol in stagione – un rimpallo rocambolesco contro l’Ischia all’andata – e ad una partita vinta DSC_0068quasi da solo, con una doppietta regalata al San Vito contro l’Aversa Normanna. Si accende però a luce alterna, e per questo subisce il contraccolpo al momento dell’arrivo di Statella, che lo rilega spesso in panchina; suda però la maglia e si scioglie in lacrime – così come Corsi – dopo la sconfitta a Catanzaro.

Calderini voto 8,5: inizia la stagione con quattro marcature in dieci partite, nelle uniche partite – derby e Salerno a parte – in cui il Cosenza riesce a portare a casa punti; arriva Roselli e lui rimane perno della DSC_0128squadra, poi le sirene salentine ed un momento di bassa forma che dura fino al Matera, squadra che soffre da morire i contropiedisti come Elio, che infatti si guadagna e trasfora il rigore dell’uno a zero; poi meraviglioso gol contro il Lecce e altre buone prestazioni, fino alle panchine finale e ad un addio che sembra ormai inevitabile e scontato, con tanti rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato: chiude la stagione a quota nove segnature, ad un passo dalla doppia cifra.

De Angelis voto 9: meriti, solo meriti per il Capitano, rientrato in DSC_1308campo col Catanzaro, accantonato da Roselli per lungo tempo e poi rilanciato con la Casertana, con tanto di fascia al braccio, transitata per Blondett e Caccetta prima di giungere – giustamente – sul braccio di chi questa maglia la onora fino all’ultimo, nonostante l’anagrafe non menta e nonostante un ginocchio distrutto lo scorso anno. Sigla quattro reti in Coppa e ne diventa il capocannoniere, alzandola al cielo nella magica notte del 22 Aprile.

DSCF2183Cori voto 8: un centravanti così è sempre stato il sogno di molti degli addetti ai lavori rossoblu’: sgomita, crea spazi e – qualche volta, molto raramente – la butta anche dentro: il punto è che il gioco di Cappellacci non fa per lui, ragion per cui – doppietta di Matera a parte –  trova solo fischi. Anche lui vive il suo momento migliore con Roselli, finché non si becca – forse per troppo attaccamento alla causa – le sei giornate di squalifica che mandano in campo Cesca, risultato spesso tra i migliori: al suo rientro non trova più il posto fisso e deve lottare per riprenderselo, ma gli errori contro Aversa e Benevento che costano – a conti fatti – il nono posto ai Lupi pesano.

Cesca voto 8,5: arriva in punta di piedi e bersagliato dal San Vito, che lo addita come causa DSC_0530della prossima partenza di Manolo Mosciaro: lui cerca di prendersi le opportunità date, ma sbaglia in continuazione – errori sottoporta con la Salernitana in Coppa ed in Campionato, errore a Castellamare in Coppa – finché non arriva la squalifica di Cori, trova il campo con più frequenza e diviene pupillo dello stesso pubblico che prima lo beccava: tre assist per lui in finale di andata, un delirio e riconferma guadagnatissima per una metà di stagione davvero positiva.

DSC_0531Roselli voto 9: quando giunge all’ombra del Castello si presenta senza chiedere acquisti e dicendo che “I miei giocatori sono i migliori del mondo, non sono un mago ma proverò a fare di tutto per salvare la squadra”. Il miracolo è riuscito, anche doppio, con la vittoria del primo – storico – trofeo nazionale per una squadra calabrese: meritatissima la riconferma, ma ora si punta più in alto, molto più alto.

 

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo
Ph: Ludovica Scalzo

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