Cosenza – Juve Stabia, le pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 5,5: innegabili le colpe sulla segnatura stabiese, ma poi salva su Bombagi (22′), Gammone (23′) ed ancora Gammone (30′). Tre parate fondamentali che tengono a galla la squadra e la salvano da un tracollo che sarebbe stato davvero definitivo. Quantomeno il pipelet combina qualcosa.

Zanini voto 4: invocato a gran voce, gioca sulla fascia che non gli appartiene ed, ovviamente, gioca male: già sfiduciato dall’inizio, benché mai provato (eccezion fatta per Cremona, sempre che quella si voglia considerare una effettiva partita ufficiale), non riesce a far bene né in copertura né in fase offensiva. Gli subentra Tortolano, voto 4,5: fermo da anni luce, devono averlo trovato ibernato in pieno stile Futurama, tant’è che il ragazzo mostra ampi cenni di inconsistenza offensiva, pur provandoci raramente.

Tedeschi voto 4,5: pronti via e subito un liscio da Gialappa’s libera un attaccante stabiese al tiro, con Ravaglia che costringe il centravanti ospite ad allargarsi. Stranamente non comanda la difesa, e perde un sacco di palloni senza poi recuperarli.

Magli voto 4,5: quando Tedeschi non è in giornata, il classe ’91 ex Brescia sembra impedito e non prende un pallone che sia uno per avviare l’azione in vece del collega di reparto. Anche lui ampiamente sotto la sufficienza.

Ciancio voto 4: i due terzini oggi fanno a gara a chi è più disastroso, e risulta seriamente difficile trovare un vincitore che sia uno solo. Pessimo anche l’ex di turno il quale, dopo aver inanellato una serie di prestazioni buone, viene invitato ad un corso di caraibici dal terzino ospite che rischia di fargli saltare i legamenti in più di un’occasione.

Criaco voto 6,5: rispolveriamo una vecchia canzone: “Tu, tu che sei diverso, almeno tu, nell’universo”: questo è Criaco nel Cosenza di oggi. L’unico (insieme a qualche altro, per la verità) che corre, ramazza e picchia, mettendoci tutto sé stesso. Grazie Ciri.

Caccetta voto 5,5: giocatore di categoria superiore senza i 90′ nelle gambe. 70′ da bacio accademico, ultimi 20′ senza lucidità e motore. Sintesi accurata.

Arrigoni voto 3,5: il peggiore. Non è giusto trovare un capro espiatorio, ma non credo sia giusto neanche giocare così male. O meglio, una partita storta una tantum ci può stare, ma non una ogni volta. Rientra in mezzo al campo causa squalifica di Corsi, Fornito e probabilmente di qualunque altra cosa si muovesse nel perimetro antistante il campo di allenamento e sfodera una prestazione indecorosa. Al suo posto Sperotto, voto 6: luce dei nostri occhi, finalmente un terzino come si deve. Grazie Dio per avercelo ridato e non togliercelo più.

Alessandro voto 5: ed alza di mezzo voto solo per gli ultimi dieci minuti in cui crea due o tre azioni che potrebbero portare al pareggio, perché altrimenti sembra essere tornato quello di inizio stagione: il nulla.

Calderini voto 6,5: eccolo qui, il nostro Elio, il solito vox clamans in deserto. Ho deciso che questo sarà il suo soprannome. Il povero cosentino d’adozione breakka (credo sia un neologismo) ogni volta che può, con assoli che giungono sul fondo od alla conclusione. Succo della storia? Il possibile l’abbiamo fatto, l’impossibile lo stiamo facendo, per i miracoli rivolgersi altrove. Lo rileva Mosciaro, voto 4: entri, ti procuri il rigore e lo sbagli?

Cori voto 5,5: è un altro dei meno peggio in campo, perché combina ciò che può. Che non è un attaccante di razza lo si è capito, ma i palloni di testa li raggiunge e li indirizza verso ogni dove: già, peccato che non gli arrivino più di quattro lanci oggi e quindi si deve arrangiare sulle seconde palle, sulle quali sgomita da leone. Cala alla distanza.

Francesco La Luna

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