Granillo

Falcomatà ha deciso: Reggina-Bisceglie si gioca

REGGIO CALABRIA – Alla fine si gioca. Il sindaco Falcomatà ha dato il via libera all’apertura del Granillo, quindi Reggina e Bisceglie scenderanno regolarmente in campo. Si risolve, almeno momentaneamente, una questione paradossale, per la quale le squadre, a poche ore dal fischio d’inizio, ancora non sapevano se avrebbero giocato.

Una situazione ancora più grave se si pensa che il Granillo, uno degli stadi più prestigiosi della categoria, qualche anno fa ospitava la Serie A. Nel suo comunicato con cui si annuncia il benestare del sindaco, la Reggina preme proprio sulla necessità di superare gli intoppi burocratici per non creare danni sia sportivi che economici alla società.

«Il Club non può non esprimere rammarico per le dinamiche e la tempistica che hanno portato all’autorizzazione per l’utilizzo dello stadio “Granillo” ed evidenzia con preoccupazione la necessità immediata di sbloccare l’iter autorizzativo per le gare interne con congruo anticipo rispetto alla data della gara e ciò al fine di consentire la più ampia partecipazione popolare all’evento calcistico che per il club rappresenta momento di aggregazione e spinta per la squadra ma anche unico momento di ritorno economico in un panorama che espone la società e i singoli a sacrifici personali continui e insopportabili».

Una situazione insostenibile nel professionismo, che spinge la società amaranto a chiedere da subito alle autorità di intervenire, così da ottenere per tempo l’autorizzazione per il prossimo match casalingo col Monopoli. «In quest’ottica fin da ora la Reggina 1914 invita calorosamente le autorità competenti e il Sindaco a volersi attivare fin da lunedi 24 p.v. al fine di garantire con i congrui giorni di anticipo il regolare svolgimento di Reggina-Monopoli, in programma al “Granillo” il prossimo 29 settembre, consentendo la apertura delle operazioni di prevendita a partire da mercoledi 26 p.v, al fine di evitare pericolose resse e di offrire ai tifosi il servizio migliore».

Dopo la disfatta con la Svezia il calcio italiano avrebbe dovuto cambiare, con riforme in grado di ricostruire dalle fondamenta anche le categorie minori. Un anno dopo, tra mancati ripescaggi e autorizzazioni siglate poche ore prima della partita, la situazione, se possibile, sembra essere peggiorata.

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