IntervistiamoCi – Marzo: Edoardo Blondett

È partito in sordina, collezionando panchine dalla prima contro il Tuttocuoio fino alla trasferta di Castel Rigone. Di lui si diceva un gran bene, si, ma nulla di più. Poi, contro il Melfi, la svolta: Pepe, titolare, si fa male e chiede il cambio. Tutti si aspettano Carrieri, e invece entra lui, il ragazzo della Samp, che sfodera una prestazione stratosferica prendendosi il posto da titolare, da lì in poi, come centrale e, in emergenza, come terzino. I lettori di ottoetrenta lo hanno votato come il migliore del mese di Marzo e noi lo abbiamo intervistato, mettendovi nell’uovo un regalo (seppur ritardatario).

D: Edoardo, tu provieni da una società di rilievo come la Sampdoria. Ora sei qui a Cosenza, a difendere le sorti di un blasone comunque molto importante: cosa pensi del pubblico di questa città?

R: Sicuramente non è una piazza facile, perché la città è comunque molto esigente, in quanto questa società ha calcato palcoscenici più importanti. Quindi è un pubblico indubbiamente caloroso, ma anche molto esigente. [A metà risposta passa Frattali, che prende simpaticamente in giro Edoardo dicendo di aver capito finalmente perché avesse messo il gel.]

D: A parte il fattore pubblico, com’è stata l’accoglienza della città e delle persone?

R: No, quella è stata la parte più bella. Io non ero mai stato al Sud, ed il calore che si dice che abbiano i meridionali l’ho ritrovato qua a Cosenza spesso e volentieri, quindi mi son trovato molto bene. Anche come città, non ci manca mai niente.

D: Abbiamo posto questa domanda anche a quelli che prima di te sono passati sotto le mie grinfie, e tutti ci hanno risposto alla stessa maniera: confermi che il più “vecchio” della squadra è Bigoni?

R: Si, assolutamente [ride, ndr]. No va beh, lui ha questa grande dote di essere inquadrato nel proprio professionismo in tutto e per tutto, quindi è un nonno si, ma un nonno professionista, senza ombra di dubbio.

D: Tu comunque sei un giocatore estremamente giovane, benché proveniente da un Settore importante come quello blucerchiato. Come ti trovi di fianco ad un uomo di esperienza come Nicholas?

R: Nicholas è sempre stato di grande aiuto, sia quando sono dovuto entrare a partita in corso, come contro il Melfi, sia nelle successive partite, così come negli allenamenti, è sempre pronto a dispensare consigli e a mettere una pezza per te. Se sto facendo bene è anche grazie a lui.

D: Una persona che sta un minimo a contatto con voi ha l’impressione che voi siate prima di tutto una famiglia e poi calciatori che condividono la stessa esperienza.

R: Si, è verissimo, viviamo praticamente tutti insieme, siamo perennemente insieme, anche dopo gli allenamenti, non è un rapporto che si limita al solo professionismo, ma comunque va al di là dell’aspetto lavorativo.

D: La componente portieri: per un difensore, quant’è importante avere alle spalle due portieri di grande livello come Gigi e Fede [Frattali ed Orlandi, ndr].

R: Importantissimo, anche perché sono forti, sia Gigi, come ha dimostrato partita dopo partita, sia Fede, che pure non ha potuto dimostrarlo, anche perché nell’unica partita che ha avuto a disposizione, dopo un’ottima prestazione, è stato espulso. Indubbiamente avere dietro un portiere di questo calibro ti conferisce una sicurezza fondamentale.

D: Quello che molti si chiedono, proprio perché hai impressionato in positivo, è se l’anno prossimo resterai a Cosenza, ovviamente dovrai parlare con la Sampdoria, ma sappiamo che l’intenzione del giocatore è sempre importante.

R: La mia volontà c’è, perché qui mi son trovato bene sia come città che anche sotto tanti altri aspetti, quindi a me potrebbe solo far piacere, anche perché l’anno prossimo sarà un campionato assolutamente importante, con grandi valori ed ovviamente aiuterebbe la mia crescita personale.

D: Va benissimo, ringraziamo Edoardo Blondett, al quale chiediamo un saluto per i lettori di Ottoetrenta.

R: Un saluto ad Ottetrenta che spesso seguo, così come la mia famiglia che su Facebook mi tagga sempre negli articoli e nelle interviste del vostro giornale.

 

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

 

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