Modesto

Rende, Modesto: «Potevamo chiuderla prima»

COSENZA – Nonostante la superiorità numerica per buona parte della gara, contro la Cavese il Rende non ingrana la settima marcia, ma il pareggio in terra campana non intacca le certezze che i biancorossi si sono conquistati sul campo.

L’analisi di Modesto

«Se giochi in undici uomini contro dieci devi cercare di chiudere la partita – spiega il tecnico Modesto -, senza essere frettolosi, e noi purtroppo lo siamo stati. La partita potevamo chiuderla prima del recupero quando c’era un fallo laterale per noi, invece dal rinvio del portiere è nata la situazione del pareggio». In sintesi: «Non siamo stati abbastanza cattivi. Loro invece sono stati bravi a crederci fino all’ultimo e fino all’ultimo hanno dato tutto».

Rimpianti

Il Rende ha perso quindi una ghiotta occasione. Propri demeriti? «Sicuramente non aver chiuso la partita – prosegue l’allenatore crotonese -. Potevamo essere più cinici. Spesso, in situaziome di contropiede, in superiorità, invece di aprire il gioco ed andare a chiudere saltavamo l’uomo. Non siamo stati bravi a gestire la partita nel modo giusto. La Cavese invece fino all’ultimo ha cercato il pareggio».

Modesto comunque non fa drammi

«L’atteggiamento della squadra è stato comunque quello di attaccare. Arrivavamo in area sempre con 5 uomini però in questa partita spesso abbiamo sbagliato  l’ultimo passaggio. Ci sono stati errori tecnici ma credo ci possa stare. Stiamo vivendo comunque un momento straordinario, i ragazzi giocano bene, stanno crescendo e si divertono. Non posso chiedere loro altro. Tantomeno me la sento di puntare il dito contro i miei giocatori. Nel calcio l’errore ci sta e si paga, ma solo chi non gioca non sbaglia. E quando si sbaglia si impara».

In sostanza per Modesto quello conquistato stasera in trasferta è comunque «un punto d’oro per come si è messa la partita». E ora da lunedì testa alla sfida interna con la Casertana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *