Cosenza, Statella dal dischetto decide la contesa con il Messina

COSENZA – MESSINA 1-0

COSENZA (4-4-2): Perina 6; Corsi 6,5 Tedeschi 5,5 Blondett 6 D’Anna 6,5; Criaco 5,5 (1′ st Filippini 6) Capece 5,5 Caccetta 6 Statella 7; Mungo 5,5 (15′ st Ranieri 6) Baclet 6 (30′ st Gambino sv). In panchina: Saracco, Quintiero, Cavallaro, Meroni, Appiah, Bilotta, Collocolo, Madrigali, Scalise. Allenatore: Roselli 6,5

MESSINA (4-3-2-1): Berardi 6; Palumbo 5,5 Rea 6 Bruno 6 De Vito 5,5; Nardini 5,5 (23′ st Mancini 6) Musacci 6 (41′ st Musacci sv) Foresta 6; Milinkovic 6 Ferri 6 (33′ st Madonia sv); Pozzebon 6. In panchina: Russo, Marseglia, Mileto, Rafati, Bramati, Ricozzi, Saitta, Gaetano, Benfatta, Akrapovic. Allenatore: Lucarelli 6

ARBITRO: Meleleo di Casarano 6

MARCATORE: 39′ st rig. Statella (C)

NOTE: spettatori 2059 di cui 69 ospiti. Ammoniti: Milinkovic, Musacci, Mancini, Rea (M). Angoli: 6-1. Recupero: 0′ pt, 4′ st

COSENZA – Seconda vittoria consecutiva per il Cosenza che nei minuti finali supera il Messina dopo una partita giocata non ad altissimo livello. Decide la partita un rigore nel finale realizzato da Statella. Al Marulla arriva il Messina dell’allenatore Cristiano Lucarelli che propone un 4-3-2-1 con Pozzebon unica punta e alle sue spalle Milinkovic e Ferri (foto sito ufficiale del Cosenza). Per i silani ritorno al 4-4-2, Ranieri parte dalla panchina: al suo posto rientra Capece.

Cosenza attacca, Messina resiste

La formazione allenata da Roselli si propone sin da subito spingendo dalla parta destra del campo. Al minuto 8 Tedeschi sfiora il vantaggio di testa evitato grazie all’intervento in tuffo di Berardi. Il Messina, invece, cerca di contenere gli avversari provando a ripartire dalle retrovie. D’Anna dalla distanza tenta una conclusione al 12′ ma l’estremo difensore blocca senza problemi. La squadra di Lucarelli si fa vedere dalle parti di Perina al 24′ grazie ad un’azione di contropiede non finalizzata da Foresta che spedisce la sfera alta sopra la traversa.

Dopo sessanta secondi uno schema proposto da calcio piazzato non dà esito favorevole ai silani. Nella successiva azione Capece calcia dalla distanza con un potente tiro che, però, termina al lato. Il pallino del gioco è in mano al Cosenza, sin dai primi scampoli di partita, con il Messina in fase di attesa e di eventuale spinta dalla parte destra del rettangolo di gioco. I siciliani attaccano con Pozzebon al 42′ ma il suo tiro si spegne sul fondo. Nessun minuto di recupero e squadre negli spogliatoi.

Statella su rigore fa gioire i tifosi

La seconda frazione si apre con un cambio del Cosenza: entra Filippini ed esce Criaco. Al 1′ della ripresa Baclet si accentra e lascia partire un destro che termina alto. Mister Roselli resta fedele al 4-4-2 facendo posizionare Filippini e Baclet in avanti e spostando Mungo come quarto di centrocampo. Cosenza in ottica offensiva con Caccetta dai 25 metri da un lato, Pozzebon con un tiro rimpallato dall’altro. Il Messina sfiora il vantaggio con un tiro di Pozzebon dai 30 metri di poco al lato. Secondo cambio per i silani al 15′ con l’ingresso di Ranieri e l’uscita di Ranieri. Musacci al minuto 23 manda la sfera alta sopra la porta difesa da Perina con un tiro sbilenco. Cambio ospite al 26′: esce Nardini ed entra Mancini. Pericolo per il Cosenza ancora una volta con Pozzebon che non inquadra la porta.

Roselli opta per l’ultima sostituzione al 30′ con l’uscita di Baclet e l’ingresso di Gambino: si passa al 4-3-3. Lucarelli manda in campo al minuto 33 Madonia che lascia il posto a Ferri. Mancini impegna Perina con un tiro da fuori: il portiere silano si tuffa e manda in angolo. Ingenuità del centravanti del Messina Pozzebon che atterra Statella in area dopo aver perso la sfera: Meleleo di Casarano indica il penalty. Dal dischetto va Statella che supera il portiere portando i rossoblù in vantaggio. Ultimo cambio del Messina al 41′: entra Saitta ed esce Musacci. Il fischietto di giornata assegna 4 minuti di recupero: Messina proiettato in avanti alla ricerca del pareggio ma gli esiti non sono positivi e al Marulla il Cosenza ha la meglio.

Alessandro Artuso

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