Vigor Lamezia, Mirabelli verso il disimpegno

LAMEZIA TERME (CZ) – Verso un disimpegno di Marco Mirabelli dalla compagine dirigenziale della Vigor Lamezia? Al momento sono davvero alte le possibilità che l’ex presidente della Luzzese lasci la co-presidenza vigorina, magari (e non solo) perché fra l’altro ammaliato da altre “sirene”.

Dopo un mese e mezzo di presenza nell’entourage dirigenziale vigorino, è lo stesso Mirabelli in una nota a fare il punto sulla sua posizione all’interno della compagne dirigenziale. «Ad oggi non è stato possibile il cambio di passo da me auspicato. Ho accettato di sposare la causa biancoverde – prosegue – a condizione di poter portare, all’interno della società, freschezza, rinnovamento ed un modus operandi altamente professionale. Ad oggi, purtroppo, non è stato possibile cambiare ritmo, visto che ci si interstardisce, senz’altro in buona fede, su concetti e dinamiche che a conti fatti non hanno regalato nulla di buono in questi due anni. Ho intenzione di fare calcio in modo professionale, chiaro, pulito e trasparente. Metto alla base l’organizzazione, la professionalità ed il rispetto dei ruoli. Al momento questa è la situazione – conclude – ed a conti fatti viviamo, alle porte della stagione agonistica, uno stallo sempre più pericoloso. Tra problemi economici, organizzativi e logistici».

Quella di dare in gestione all’imprenditore cosentino la Vigor Lamezia, almeno per questa stagione, e con propositi altamente ambiziosi, poteva costituire una ciambella di salvataggio. Trovare un’intesa non è così impossibile ed insensato; e soprattutto un accordo non pareva tutto sommato così complicato pur nel rispetto dell’essere reciprocamente chiari. Purtroppo alla fine prevalgono una certa diffidenza personale ed inspiegabili egoismi (Mirabelli li chiama intestardimenti), frutto anche di strisciante opportunismo. Il socio di maggioranza, Claudio Arpaia, per ragioni magari legittime e per strategie, dal suo punto di vista (e non, invece, per molti altri osservatori di vicende vigorine), razionali, abbia deciso di non dare lo spazio che Mirabelli, dalla sua angolatura, chiedeva. Una decisione questa che va in controtendenza, che viene giudicata per molti versi strana, quasi autolesionista ed indirizzata verso una strana illogicità. Fare un passo indietro, momentaneo e limitato temporalmente (il tempo magari di vedere i biancoverdi concentratissimi a ritornare in serie D), sembra essere per chi ha potere decisionale un errore grave. Tuttavia dalla nota emessa, lo stesso Mirabelli non pare chiudere del tutto le porte e lasciando qualche (piccolo) spiraglio. Un accordo chiaro e ragionevole, è possibile anche in extremis; accordo nel quale ognuno si assume le proprie responsabilità e competenze economiche. Invece prevalgono egoismo, non cedere posizioni acquisite e “privilegiate”, ed non guardare ai guardare al bene colori, macroscopicamente arrugginitisi negli ultimi 15 mesi, biancoverdi. (f.c.)

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