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Cosenza, l’Amministrazione comunale festeggia i 100 anni della signora Renata Maria Cundari

COSENZA – Un secolo di vita e non sentirlo. Le 100 primavere sono quelle festeggiate nel pomeriggio di oggi, in un locale di Aprigliano, dalla signora Renata Maria Cundari, nata a Cosenza il 7 aprile del 1923. L’Amministrazione comunale non ha voluto mancare all’appuntamento e a portare gli auguri del Sindaco Franz Caruso è stato il consigliere Francesco Turco, delegato per l’occasione dal primo cittadino per far sentire l’abbraccio del Comune in una occasione così importante.

Secondogenita di 6 figli, la signora Renata Maria Cundari ha dedicato la sua vita alla famiglia per la quale è stata un punto di riferimento indiscusso. Carattere forte e fiera del fatto di essere completamente indipendente, ha vissuto la sua giovinezza negli anni 40 tra i rintocchi del campanile della Chiesa di Santa Teresa, abitando nelle immediate vicinanze, in Piazza XXV Luglio. I suoi racconti dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e delle vicissitudini di quel periodo a Cosenza sono diventati proverbiali, come riferito dalla nipote Alessandra Colosimo.
È stata una vera emozione ha sottolineato il delegato del Sindaco, Francesco Turco partecipare a questa giornata di festa e di condivisione per il raggiungimento di un importante traguardo. Sono – queste – esperienze che lasciano, in chi è più giovane, i segni di una importante lezione si saggezza e di umanità che ci fa comprendere, una volta di più, il messaggio di cui sono portatori gli anziani che, grazie al loro vissuto, trasferiscono alle nuove generazioni quegli insegnamenti che derivano da un patrimonio inestimabile del quale tutti, a cominciare dalle istituzioni, hanno il dovere di prendersi cura.
Il compleanno per i 100 anni della signora Renata Maria Cundari è stato anche l’occasione per sfogliare l’album dei ricordi, quelli delle feste in casa di amici e parenti o le frequentazioni dei primi cinematografi dove aveva modo di manifestarsi la sua passione per la settima arte. Nonostante i numerosi corteggiatori, la signora Cundari, maturò, però, la decisione di non sposarsi e di rimanere single, dedicandosi alla sua adorata mamma e appagando il desiderio di maternità accudendo la nipote Alessandra, con lei fin dalla più tenera età. Da tutti ben voluta, la signora Renata Maria, sempre elegante con il suo immancabile rossetto rosso, è considerata, nel suo quartiere, una vera istituzione e ancora oggi, all’età di 100 anni, la sua compagnia sorprende, diverte e cattura l’attenzione di tutti per la sua mente ancora lucidissima, vivace e curiosa. Al termine dei festeggiamenti, il consigliere Francesco Turco ha rivolto alla signora Cundari e ai suoi familiari anche gli auguri di una Pasqua serena. Alla festa era presente anche il consigliere comunale di Aprigliano Francesco Tarantino.

L’Amministrazione comunale di Cosenza festeggia i 100 anni della signora Maria Perrotta

COSENZA – Un compleanno speciale, quello dei cento anni, festeggiato nel calore della sua famiglia. L’importante traguardo la signora Maria Perrotta lo ha condiviso con i suoi cinque figli, Cristina, Luisa, Delia, Natalina e Francesco, e i suoi dieci nipoti e gli undici pronipoti. Dapprima nella sua abitazione di via Popilia, poi al ristorante.
A portare il messaggio di auguri del Sindaco Franz Caruso è stato il consigliere delegato del primo cittadino, Francesco Turco, che ha voluto incontrare personalmente la signora Maria per esternarle le più vive congratulazioni dell’Amministrazione comunale.
Donna instancabile ed iperattiva, Maria Perrotta ha dedicato una vita intera alla sua famiglia. Nella sua semplicità, ha sempre amato il lavoro nei campi, forte di una consolidata tradizione contadina radicata nelle sue origini. E a quelle tradizioni è rimasta, ancora oggi, sempre legata. “Sono stato molto felice – ha detto il consigliere delegato Francesco Turco – di poter condividere con la signora Maria Perrotta ed i suoi familiari questo importante momento che coincide con un traguardo così significativo e che la fa entrare, a pieno titolo, tra le cosentine più longeve. Un vero privilegio per me poterle portare il saluto del Sindaco Franz Caruso. Gli anziani – ha sottolineato ancora il consigliere Turco – rappresentano un patrimonio inestimabile da salvaguardare in ogni circostanza e da trattare con assoluto rispetto. Noi, come Amministrazione comunale, aderendo all’impostazione del Sindaco Franz Caruso, siamo impegnati nello sforzo di garantire agli anziani attenzione e considerazione, nella piena consapevolezza che il loro ruolo all’interno della società equivale ad una grande risorsa per i valori di umanità, saggezza ed esperienza di cui sono depositari”.

Cosenza festeggia i 100 anni della signora Maria Ottolenghi

COSENZA – La sua vita come i fotogrammi di un film, nel quale i momenti drammatici si alternano alle scene felici di una famiglia molto coesa e legata agli antichi valori.

La vita della signora Maria Ottolenghi parte da molto lontano, il 29 ottobre del 1919,  ed arriva altrettanto lontano, fino ai giorni nostri.

la signora ottolenghi con la figlia antonella
La signora Maria con la figlia Antonella

E questa mattina, nel Chiostro di San Domenico, le sue 100 primavere sono state festeggiate dal Comune di Cosenza, rappresentato per l’occasione dall’Assessore Rosaria Succurro – che ha sostituito il Sindaco Mario Occhiuto impegnato altrove. Ma il primo cittadino non ha fatto mancare il suo calore e la sua vicinanza alla signora Ottolenghi ed ha voluto che l’Assessore Succurro le consegnasse una pergamena. «La città di Cosenza – scrive Occhiuto nella pergamena predisposta dalla responsabile del cerimoniale Elena Mittembergher – oggi può vantare di annoverarla tra le cittadine più longeve. La vita le ha concesso il privilegio di festeggiare insieme ai suoi cari questo importante traguardo. Felice di poter condividere con lei questo momento lieto, a nome mio e dell’Amministrazione comunale, desidero esprimerle le più vive congratulazioni, augurandole ancora tanti attimi felici come questo nel calore della sua famiglia÷. Ed il calore della famiglia ha accompagnato la signora Maria anche stamattina, durante la breve ma significativa cerimonia. Con lei c’erano, infatti, la figlia Antonella (nella foto a lato) ed il nipote Gianni. 

Cento anni portati con fierezza.

Elegante, profumata della sua inseparabile acqua di colonia, alla quale non rinuncerebbe per nessun motivo al mondo, la signora Maria Ottolenghi ha una memoria di ferro e ricorda con estrema lucidità episodi del passato, ripartiti tra gioie e dolori. Tra i dolori più grandi, la guerra. Il secondo conflitto mondiale costrinse, infatti, all’allontanamento da casa suo marito, Orlando Perrone che al fronte era radiotelegrafista e durante la guerra tornò molto utile all’esercito. Erano sposati da poco Maria e Orlando, e lei aveva solo 19 anni. Il distacco fu carico di sofferenza, ma Maria non si perse d’animo, restando ad aspettare il suo sposo. Gli anni della guerra per Orlando furono travagliatissimi, quasi un calvario. Catturato in Jugoslavia, Orlando fu deportato prima in Polonia, poi in Cecoslovacchia, infine in Germania in un campo di concentramento. I suoi commilitoni non fecero più ritorno a casa. Per Orlando, per fortuna, le cose andarono diversamente. Aiutato da alcuni partigiani, riuscì a scappare e, inaspettatamente, quando tutto sembrava perduto, si ricongiunse alla sua famiglia e alla sua sposa.

Nel 1962 Maria Ottolenghi e il marito si trasferiscono a Cosenza (lei è originaria di Roggiano Gravina, ma è cresciuta a Fagnano Castello perché il padre era capocaontoniere e quindi soggetto a spostamenti frequenti). Antonella, la loro figlia (l’altro si chiama Adolfo) si iscrive all’Istituto Magistrale. Vorrebbe seguire le orme paterne, che fa il pittore decoratore e il restauratore, soprattutto di chiese, ma il Liceo Artistico a Cosenza non c’è ancora e allora opta per il Magistrale. I genitori la seguono a Cosenza e lì resteranno per tantissimi anni, mettendo su casa in corso Umberto, al civico 79. Una casa che la signora Maria ha lasciato da qualche anno, dopo la morte del marito, per dividersi tra i due figli, gli otto nipoti e i sei pronipoti. A chi le chiede qual è il segreto della sua longevità risponde senza esitazioni: «Mangio di tutto, ma soprattutto molta verdura». Ama preparare la pasta fatta in casa e il pane: «ho impastato fino a 30 chili di pane». Dispensa sorrisi e baci a tutti, specchio fedele di una bonomìa che si coglie a vista. «Anche io so riconoscere le brave persone – dice con convinzione – perché la gente buona si riconosce subito». 

Con il nipote Gianni Testa

L’amore della famiglia e due nipoti famosi

Oggi si gode i successi di due nipoti noti, entrambi impegnati nel mondo dello spettacolo e del cinema: il produttore e vocal coach Gianni Testa e l’attrice e conduttrice Larissa Volpentesta. E da un abbraccio a Gianni, presente stamattina nel Chiostro di San Domenico, si capisce quanto affetto  possa per loro provare!

 

 

 

 

L’Aquila della Polizia compie 100 anni, ieri solenne cerimonia a Roma

ROMA – “I cento anni dell’Aquila della Polizia di Stato”  è il titolo della mostra allestita ieri a Roma, sulla splendida terrazza del Pincio in occasione del 167° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato ed al cospetto delle massime autorità dello Stato.

Quattro bassorilievi raffiguranti l’evoluzione dell’emblema del corpo, realizzate dal maestro Pino Savoia, Sovrintendente Capo in forza alla questura di Cosenza e responsabile dell’Ufficio di Polizia Scientifica del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano, raccontano più di ogni altro brand indendity la mission ed i peculiari compiti di questa importante istituzione nazionale.

La Polizia italiana ha mutato negli anni più volte la denominazione e l’ordinamento, pur conservando gli stessi compiti istituzionali.

Dal 1919, anno dell’introduzione dell’aquila come emblema del corpo, ad oggi si sono susseguiti:

il Corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza; il Corpo degli Agenti P.S.; il Corpo delle Guardie di  P.S. ed dal 1981 l’attuale Polizia di Stato.

È interessante notare, osservando le opere del maestro Pino Savoia come, sul petto rampante e fra le ali spiegate delle quattro aquile in mostra, gli attributi sabaudi (ovvero la corona e lo scudo crociato) abbiano lasciato il posto, nel corso del tempo, al monogramma repubblicano “R I”. Testimonianza di un percorso storico vissuto sempre in prima linea, fra la gente.

Savoia, già responsabile dell’archivio fotografico dell’Ufficio Storico della Polizia, nonché membro del gruppo di lavoro preposto alla rielaborazione delle uniformi e dei distintivi della Polizia di Stato, sottolinea quanto sia emblematico, dato che di emblemi si sta parlando, che a raccontare questa vocazione di servizio verso i cittadini sia proprio lo stemma distintivo del Corpo, capace di temprare il suo carattere identitario non nella standardizzazione dei suoi attributi iconografici, ma sulla capacità di evolversi, restando fedele alla sua funzione di baluardo della libertà nella legalità.

Oggi, questo prezioso simbolo si appresta a diventare anche distintivo di qualifica, all’interno del più ampio progetto di riordino dei nuovi segni identificativi degli appartenenti alla Polizia di Stato, come Amministrazione civile ad ordinamento Speciale.

 

A Cassano si celebrano i 100 anni dalla nascita di Aldo Moro

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Il centenario dalla nascita di Aldo Moro (23 settembre 1916) costituisce un’occasione per riconsiderare una personalità ricca e complessa, protagonista per oltre un trentennio della nostra vita nazionale, la cui immagine si è frantumata, e in parte dispersa, nella drammatiche vicende degli anni Settanta.

L’intento è quello di riprendere e riannodare le fila di un percorso interrotto enucleando quanto di quel cammino, che fu collettivo e coinvolse la nazione intera, le istituzioni, la cultura e la politica, che sia ancora dentro il nostro presente, in grado di suscitare tensioni e fermenti

Per commemorare l’evento su iniziativa del Nuovo CDU e del Movimento la Calabria che Vuoi, venerdì 23 settembre 2016, alle ore 18.00, presso l’Hotel Terme Sibarite di Cassano All’Ionio, si terrà una manifestazione a cui prenderanno parte:Mario Tassone, già deputato al parlamento; Franco Ambrogio, già parlamentare della Repubblica; Giuseppe Aloise, già deputato al parlamento; Dionisio Gallo, segretario regionale del Nuovo CDU; Gianluca Gallo, coordinatore del Movimento la Calabria che Vuoi. I lavori saranno coordinati dal giornalista Francesco Garofalo.

Modestina Guagliardi compie 100 anni e Zumpano festeggia

ZUMPANO (COSENZA) – È stata una giornata piacevole quella vissuta dalla comunità di Zumpano, paese alle porte di Cosenza, che ha festeggiato la sua neo centenaria, Modestina Guagliardi. La festa in onore di nonna Modestina, come viene chiamata da tutti i suoi compaesani, si è tenuta dopo una santa messa celebrata dal parroco di Zumpano presso l’abitazione dell’anziana signora. Il celebrante ha regalato alla festeggiata un bel rosario, donato alla neocentenaria dal Vescovo di Cosenza, Mons. Salvatore Nunnari, che a sua volta l’aveva ricevuto in dono da Papa Francesco. Oltre ai tanti regali dei parenti e degli amici, accorsi per la piacevole occasione, i riconoscimenti in onore della festeggiata sono proseguiti con la consegna di una targa e di un bel mazzo di fiori da parte del Sindaco di Zumpano, Maria Lucente. Molto gradito dai parenti il saluto del locale presidente provinciale dell’UNPLI, Domenico Bloise. Estremamente apprezzato dalla comunità presente il dono dell’Amministrazione Comunale, consegnato per onorare la speciale storia dell’amata concittadina.

A seguire, l’immancabile buffet, preparato dalle donne del paese, attorno al quale è stato possibile condividere con la protagonista e i suoi concittadini la gioia per un traguardo così singolare. Un bel soffio da parte della festeggiata e subito si è spenta la candelina posta su una gustosa torta con sopra scritto l’ambito traguardo. Emozionato suo figlio Amerigo Siciliano che, nelle interviste rilasciate agli operatori televisivi, presenti per testimoniare ai telespettatori calabresi il particolare momento di festa, ha ricordato commosso la storia di sua madre. Modestina Guagliardi, sposatasi giovanissima, ebbe la sfortuna di rimanere subito vedova all’età di soli diciannove anni. Un drammatico episodio al quale ha reagito con dignità e forza d’animo. La centenaria scelse, infatti, di non risposarsi e di dedicare l’intera vita al suo piccolo bambino, all’epoca di soli tre anni. Amerigo, nonostante le difficoltà del tempo e di una crescita senza un genitore, crebbe comunque spensierato ed amato, trovò lavoro e divenne a sua volta padre di tre figli e, oggi, nonno felice di sei nipoti. Una linea di discendenza ben nutrita, quella della signora Guagliardi, che però non le ha mai impedito di essere vicina a tanti tra i suoi concittadini: per loro, infatti, la porta della nonna di Zumpano è sempre stata aperta.

Inoltre, sin da piccolissima e fino all’età di ottanta anni, Modestina, che non si spostò mai dalla sua terra natia, ha lavorato per molte giovani donne del borgo posto alle porte di Cosenza: fu proprio lei, infatti, la ricamatrice di decine e decine di corredi matrimoniali delle donne di Zumpano. Nel corso della cerimonia, il primo cittadino Maria Lucente si è così espressa: “Questa giornata di festa non è stata solo il giusto omaggio alla veneranda età raggiunta da nonna Modestina, ma anche il giusto riconoscimento per una vita condotta all’insegna dell’amore per il prossimo. Una persona vicina a tutti, mai invadente, sempre pronta a regalare un consiglio a chi lo richiedeva, una parola di conforto a chi ne aveva bisogno. Una presenza costante e ben voluta da tutti”.