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La Tonno Callipo diventa maggiorenne! 18 anni di storia giallorossa in Serie A

VIBO VALENTIA – Con la stagione 2018-19 da poco andata in archivio, la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia ha compiuto la maggiore età!

Sono infatti diciotto le stagioni consecutive disputate dalla società giallorossa in Serie A dalla stagione 2001-02 ad oggi.

Una pagina importantissima di storia per il sodalizio presieduto dal patron Pippo Callipo e che la società vibonese vuole provare a raccontare attraverso la storia di numeri, statistiche, informazioni sui giocatori, sugli allenatori e tanto altro ancora. 

Sarà un grande contenitore dove, con dei focus settimanali dedicati ad ogni singolo tema, potrete immergervi nella gloriosa storia della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia.

Al via quindi dalla prossima settimana un viaggio lungo diciotto anni! Diciotto stagioni in Serie A, mille emozioni!

Comune Crosia, in arrivo il bonus cultura per i 18enni

CROSIA – L’amministrazione comunale di Crosia erogherà ai giovani nati nel 1998 che abbiano già compiuto 18 anni e che abbiano residenza in Italia, 500 Euro da spendere esclusivamente in cultura, nel raggio più ampio del termine. Gli uffici comunali su input dell’Esecutivo Russo hanno già predisposto gli elenchi dei cittadini neo diciottenni che riceveranno una comunicazione informativa. È quanto fa sapere l’Assessore alle Politiche giovanili, Simona Stasi.

I giovani che rientrano in questa misura, avranno la possibilità dispendere questi soldi in libri, teatro, cinema, musei e attività che contribuiscano all’arricchimento culturale.

È stata creata un’applicazione chiamata 18app, che è necessario scaricare sul proprio tablet o smartphone. Da qui i ragazzi potranno visionare tutti gli eventi e i servizi forniti dal Governo. I 500 euro, infatti, potranno sì essere spesi, ma solo in quelle attività culturali caldeggiate (e convenzionate) dal Governo. Prima di scaricare l’app, però, ci sono alcuni passi preliminari. Ci si dovrà, innanzitutto, registrare presso un provider: Poste Italiane, Aruba, Tim, Infocer e Sielte. Una volta fatto questo, si potrà accedere a Spid.

Spid altro non è che il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale. Questo sistema permette di essere riconosciuti in via ufficiale dallo Stato. Di conseguenza, grazie allo Spid, si avrà accesso al bonus di 500 euro, esteso anche agli stranieri residenti in Italia e in possesso di regolare permesso di soggiorno. Gli utenti entreranno così nel sistema che consentirà loro di visualizzare la spesa messa a disposizione una volta compiuti i 18 anni.

Il termine per registrarsi scade il 31 gennaio 2017. Mentre il bonus fornito dal Governo, che potrà essere utilizzato per biglietti del cinema, concerti, libri, musei, teatri, monumenti, mostre ed altri eventi culturali, dovrà essere speso entro il31 dicembre 2017.

Il sistema rilascerà un codice che dovrà essere presentato alla cassa dell’esercizio commerciale convenzionato con l’iniziativa. La spesa potrà altresì essere effettuata mediante shop online. Attraverso le credenziali i giovani potranno continuamente consultare gli eventi e le strutture abilitate. Ad ogni acquisto l’app verrà aggiornata in base al credito disponibile.

Cosenza, inflitti 18 anni di carcere all’assassino di Stanislao Sicilia

COSENZA – La Corte d’Assise di Cosenza ha condannato a 18 anni di carcere Carmine Cristini. Il 31enne di Montalto Uffugo, noto alle forze dell’ordine e già collaboratore di giustizia, è accusato di aver ucciso Stanislao Sicilia, il 29enne freddato nel dicembre del 2014 nella piazza del centro dell’area urbana cosentina. L’ex pentito è stato giudicato con rito abbreviato e ha sin da subito confessato le sue responsabilità. Il pm Giuseppe Cozzolino aveva chiesto la pena di 20 anni di reclusione. Cristini, nella precedente udienza, aveva rilasciato dichiarazioni spontanee in cui ha ribadito di aver sparato perché era stato aggredito. Sarebbe stata, quindi, legittima difesa. Per questo i suoi legali gli avvocati Elena Montesano e Giuseppe Manna avevano chiesto il minimo della pena tenendo conto della confessione e della legittima difesa. Il presidente della Corte, Giovanni Garofalo, al termine della camera di consiglio ha emesso la sentenza di condanna a 18 anni di carcere e al pagamento di 30mila euro a favore dei familiari della vittima.

Omicidio di Fabiana Luzzi, confermata la condanna per l’assassino

ROMA – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 18 anni di reclusione inflitta dalla sezione minori della Corte d’appello di Catanzaro nel 2014 a Davide Morrone, oggi ventenne ed all’epoca dei fatti minorenne, reo confesso dell ‘omicidio dell’ex fidanzata Fabiana Luzzi, di 16 anni, uccisa con 24 coltellate nel 2013 a Corigliano Calabro e data alle fiamme quando era ancora viva. La sentenza è stata emessa dopo quasi cinque ore di camera di consiglio. La Cassazione ha anche confermato, rigettando le richieste contrarie del Procuratore generale, Pietro Gaeta, l’esclusione nei confronti di Morrone dell’aggravante della premeditazione e la seminfermità mentale. Davide Morrone, per uccidere la ex fidanzata, attirò la giovane in una trappola dopo averla prelevata all’uscita di scuola. Morrone propose alla ragazza di raggiungere un luogo isolato per parlare di questioni riguardanti il loro rapporto. Una volta raggiunto il luogo dell’incontro, tra i due ragazzi iniziò una vivace discussione al culmine della quale Davide Morrone colpì ripetutamente con un coltello la ex fidanzata, lasciandola agonizzante. Il giovane poi si allontanò, si procurò una tanica col liquido infiammabile e tornò dopo circa un’ora sul posto. Versò il liquido sul corpo di Fabiana, che in quel momento era ancora viva, e le diede fuoco. La ragazza così morì tra atroci sofferenze. In primo grado il tribunale dei minorenni di Catanzaro condannò Morrone a 22 anni di reclusione, escludendo l’aggravante della premeditazione. In secondo grado la sezione minorenni della corte d’appello riconobbe al giovane anche la seminfermità mentale, accogliendo la richiesta del suo difensore, avvocato Giovanni Zagarese, con conseguente riduzione della condanna a 18 anni, pena confermata dalla Suprema Corte. Nei giorni scorsi il padre di Fabiana, Mario Luzzi, in vista del processo in Cassazione nei confronti dell’assassino della figlia, si era detto contrario ad un’ulteriore riduzione di pena nei confronti del giovane invocando, al contrario, l’ergastolo.