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Carenza idrica a Rende, manovre aggiuntive di Acque Potabili per migliorare il servizio

RENDE (CS) –  Nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Rende, il direttore di Acque Potabili e Servizi Idrici Integrati, Alessando Tenuta, su richiesta del sindaco Marcello Manna, è intervenuto per una informativa riguardante la crisi idrica che sta interessando il territorio rendese.

«I mesi di settembre, ottobre, novembre sono i periodi di massima magra delle sorgenti; quest’anno, in particolare, si è verificato, ed è attualmente in essere, un abbassamento delle portate delle sorgenti che giungono dal Pollino e che,  inoltre, alimentano il grosso Acquedotto  Abatemarco – spiega il direttore Tenuta – in questo momento, purtroppo, si sta registrando una diminuizione dell’acqua del 40%, vale a dire circa 40 litri in meno rispetto alla normale fornitura di acqua di 110 l/s». 

Per sopperire alla riduzione della portata d’acqua, i tecnici di Acque Potabili e Sorical SPA, le due società che gestiscono il servizio idrico, stanno avviando delle manovre aggiuntive sulle condotte adduttrici per superare le criticità dovute alla carenza idrica delle sorgenti.

Si tratta di interventi mirati per far arrivare e garantire l’acqua anche nelle zone più alte del territorio, in cui il disagio è maggiore: Roges, Commenda, Arcavacata; garantendo che l’acqua resti in pressione. Dunque, i tecnici di Aque Potabili, in costante contatto con il Comune di Rende e Sorical, stanno cercando di mettere in atto tutte le operazioni possibili affinchè i disagi, causati da una crisi idrica di tale portata, vengano limitati.

«Stiamo razionando l’acqua in diverse zone della città e, stiamo facendo il possibile per distribuirla equamente. Essa è poca e, di conseguenza, svuotandosi i serbatoi, si sta verificando uno scompenso della rete», chiosa Alessandro Tenuta.

Oliverio, «L’acqua è un bene prezioso, basta divisioni»

COSENZA – «L’acqua è un bene prezioso e noi non possiamo assolutamente permetterci di sprecarla o di gestirla male, attardandoci in polemiche inutili e dannose. Compito di ogni amministratore, a qualsiasi livello, quindi, non è quello di ingaggiare duelli che screditano chi li promuove, ma cooperare, lavorare insieme ad un progetto comune, sedendosi intorno ad un tavolo ed individuando soluzioni possibili».

E’ quanto ha affermato il Presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo ieri sera alla presentazione del libro di Giuseppe Viggiani “La rete idrica di Cosenza. Origine, aggravamento e risoluzione di un problema storico”.  All’incontro, moderato dal giornalista Adriano Mollo, sono intervenuti l’ex Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unical, prof. Paolo Veltri e l’editore Michele Falco.

Nel corso del suo intervento, il Presidente della Giunta regionale ha illustrato le tappe del lavoro compiuto dal governo regionale.

«In questi anni -ha detto Oliverio- abbiamo lavorato su diversi fronti. Il primo riguarda il problema dell’approvvigionamento idrico e il completamento dei grandi invasi rimasti fino ad oggi sospesi ed incompiuti e su cui sono state investite risorse considerevoli. Finalmente nei giorni scorsi, dopo 35 anni, abbiamo messo la parola “fine” ad una lunga telenovela e abbiamo portato l’acqua del Menta nelle case dei cittadini di Reggio Calabria. Stiamo per sbloccare un altro grande invaso, quello del Metramo, su cui abbiamo aperto un confronto serrato con il Ministero competente ed a cui abbiamo già destinato 26 milioni di euro. Stiamo valutando il recupero della Diga dell’Esaro, un’ altra grande opera incompiuta su cui sono stati investiti fior di quattrini e stiamo lavorando per sbloccare alcuni invasi minori, opere finite e non utilizzate come Redisole, Vutturino, ecc.Il secondo livello su cui siamo intervenuti riguarda la ingegnerizzazione e l’ammodernamento delle reti delle cinque città capoluogo su cui abbiamo programmato e investito risorse cospicue. Il terzo aspetto riguarda il problema della gestione, rispetto alla quale stiamo chiudendo una fase abbastanza impegnativa e delicata che è quello di fare della Sorical, attualmente in liquidazione, un soggetto unico interamente pubblico perché, come ho sostenuto in campagna elettorale e scritto nel nostro programma di governo, io sono per la gestione pubblica dell’acqua. Non a caso sono stato, da Presidente della Provincia di Cosenza, uno tra i più convinti sostenitori del referendum popolare dedicato a questo tema. In questo quadro vanno affrontati i problemi del ciclo integrato dell’acqua, all’interno del quale c’è il problema dell’ammodernamento delle reti. Un’opera il cui scopo è quello di “far pagare tutti per pagare meno” e che dovrà vedere fortemente impegnati gli amministratori locali».

«La Calabria -ha concluso Oliverio- ha nell’acqua un patrimonio importante e non può permettersi di disperderla o di utilizzarla male. Compito di ogni amministratore è quello di alzare l’asticella della responsabilità e della qualità delle azioni che si vanno a mettere in campo non solo per qualificare i servizi, rendendoli sempre più efficienti e più efficaci, ma soprattutto per rendere questa preziosa risorsa produttiva sia per quanto riguarda la produzione di nuova energia idroelettrica che per il suo impiego a scopo irriguo, due aspetti su cui, da circa 30 anni, è mancata la necessaria attenzione. In questa direzione abbiamo lavorato e continueremo a lavorare».

Rottura alla rete idrica, zona universitaria e quartieri di Rende da giorni senz’acqua

RENDE (CS) – Ha del paradossale, e per certi versi anche del drammatico, quanto sta succedendo in alcuni quartieri di Rende.

Dalla mattinata di sabato i cittadini sono costretti a convivere con un blocco totale dell’erogazione idrica a causa di una rottura della rete idrica.

Fin qui potrebbe sembrare l’ormai consueta criticità di una rete al limite del collasso. Ma la cosa più fastidiosa è la superficialità con cui questo tipo di situazioni vengono affrontate. Superficialità dovuta ad una prima riparazione fatta in maniera approssimativa che non ha risolto il problema ed ha richiesto un nuovo intervento (si spera risolutivo). Superficialità nella comunicazione tenendo allo scuro la cittadinanza di un problema. Superficialità nel sottovalutare l’impatto che la mancanza di un bene primario ha sulla comunità.

Una conduttura impazzita in contrada Dattoli ha messo a nudo le criticità degli enti chiamati a gestire queste situazioni che con continui rimpalli di responsabilità regalano fine settimana da rabdomanti ai cittadini.

Acqua, un nuovo progetto europeo firmato CNR di Rende e ISAFOM

RENDE (CS) –  E’ partito un nuovo progetto europeo che vede tra i protagonisti l’Istituto per i Sistemi agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFOM) del CNR di Rende. Si tratta del progetto INNOMED (Innovative option for water resources management in the Mediterranean), i cui partner, oltre al CNR-ISAFOM, sono lo spagnolo CSIC di Saragozza (Spanish National Research Council), il francese CIRAD (French agricultural research organization), il Politecnico di Milano, la portoghese NOVA.ID.FCT (Association for Innovation and Development of the Faculty of Sciences and Technology), il cipriota CYI (Cyprus Institute), e, infine, il RIFC (Selectia Research Institute of Field Crops) con sede in Moldavia.

L’Obiettivo del progetto INNOMED, di durata triennale, è quello di «affrontare le sfide relative all’acqua a livello europeo e internazionale, attraverso lo sviluppo di azioni di ricerca e innovazione transnazionali, per verificare gli effetti fisici ed economici sul bilancio idrologico di diverse opzioni di gestione forestale e agricola». In particolare, esso i si prefigge di «migliorare la gestione della risorsa idrica considerando aspetti ecologici ed economici, elaborare misure a sostegno delle politiche in materia di acqua e uso del suolo, promuovere strumenti per una migliore comprensione dei principali processi idrologici a diverse scale, garantire l’uso efficiente delle risorse idriche sia nel settore forestale che agricolo, collegare questioni ecologiche, economiche e sociali, integrandole nei processi decisionali, istituire sistemi di valutazione delle risorse idriche per l’agricoltura e la silvicoltura, promuovere la collaborazione internazionale e lo scambio di conoscenze tra i paesi EU».

Come ha spiegato Tommaso Caloiero, ingegnere civile e ricercatore presso il CNR-ISAFOM, nel corso della presentazione del progetto svoltasi presso l’azienda Bio-Sila con sede nel territorio di Longobucco, lo stesso «si propone di affrontare, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie di misura e di metodologie avanzate di modellazione matematica dei processi idrologici che avvengono a scala di bacino, il problema dell’ottimizzazione della gestione delle risorse idriche per mitigare la vulnerabilità quali-quantitativa delle stesse ai cambiamenti climatici anche attraverso una corretta attuazione di pratiche silviculturali».

Per la Calabria, al centro del programma scientifico c’è il bacino sperimentale del Bonis, situato nella Sila greca cosentina (sottobacino del torrente Cino), dove si effettuano, da oltre vent’anni, studi riguardanti gli «effetti degli interventi selvicolturali sul bilancio idrologico».

«Il monitoraggio ambientale a lungo termine riveste ad oggi un’importanza strategica – fa presente Gaetano Pellicone, assegnista di ricerca del CNR-ISAFOM – nel comprendere in modo esaustivo, attraverso la sperimentazione scientifica, quali potrebbero essere i probabili effetti del cambiamento climatico sulle nostre foreste attraverso lo studio del ciclo idrologico e del carbonio e, allo stesso tempo, capire se le attuali politiche di gestione forestale consentono di ottenere, nel prossimo futuro, un valido effetto mitigatore del clima o se iniziare a pensare ad alternative di gestione nuove che hanno in sé il carattere della dinamicità connotato, quest’ultimo, indispensabile in un contesto ambientale in continuo e progressivo cambiamento. È in quest’ottica e con questa mission – è la sua conclusione – che il CNR-ISAFOM di Rende (CS) prosegue da circa 30 anni le sue attività di ricerca in un sito sperimentale ricadente nel comune di Longobucco e denominato “Bonis” dal toponimo che ne indica l’ubicazione. Nello specifico, si tratta di un bacino idrologico di circa 140 ettari e coperto in prevalenza da pino laricio, una specie endemica che rappresenta e caratterizza a pieno il nostro territorio calabrese. Al suo interno, sono attualmente presenti diverse tipologie di stazioni di monitoraggio finalizzate all’approfondimento di aspetti riguardanti l’efficienza d’uso delle risorse idriche e del bilancio del carbonio in ecosistema forestale. Un bene della collettività che necessita di continue cure e attenzioni non solo da parte del CNR ma da parte di tutti gli enti pubblici che ognuno per propria competenza ne garantisce il suo attuale funzionamento».

Anche il Robot NAO al Festival dell’Energia e dell’Acqua

RENDE (CS) Tutto è pronto per l’undicesima edizione del “Festival dell’Energia e dell’Acqua”, che si svolgerà dal 27 al 29 marzo presso il Museo del Presente di Rende. La Regione Calabria ha appena approvato l’evento, organizzato dall’Associazione Energia Calabria, dall’Ordine degli Ingegneri di Cosenza e dalla Fondazione Mediterranea per l’Ingegneria.

L’EVENTO PER PRESENTARE LE ULTIME NOVITA’ TECNOLOGICHE

Durante la manifestazione, le più importanti aziende del settore energetico e dell’acqua, sia calabresi che nazionali, esporranno le ultime novità tecnologiche. Le stesse aziende poi, insieme a specialisti italiani ed esteri, animeranno il dibattito dei tre giorni, articolati in sei sessioni di conferenze. Cambiamenti climatici, transizione energetica, sviluppo urbano sostenibile, contratti di fiume, rischio idrogeologico e nuove tecnologie ambientali sono i principali temi in agenda.

«L’evento, oramai da molti anni riferimento nel settore, è atteso come importante occasione di aggiornamento professionale e opportunità di confronto tra professionisti, imprese e Pubbliche Istituzioni» le parole dell’ing. Nicola De Nardi, direttore dell’Evento, che anticipa entusiasta un presentatore d’eccezione: il “Robot NAO”. Gli organizzatori per facilitare la visita del Festival da parte delle scuole dell’area urbana predisporranno un servizio di navetta gratuita dedicato a studenti e insegnanti. L’ingresso è libero con orario continuato dalle 9.00 alle 20.00.

 

Borgia, vietato uso di acqua per uso potabile e alimentare

BORGIA (CZ) Vietato l’uso di acqua per uso potabile e alimentare delle acque immesse in rete nel centro urbano di Borgia e delle contrade viciniore.

L’ordinanza del sindaco, Elisa Sacco, è conseguente alla nota n.5678 dell’1 dicembre 2017 dell’Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro – Dipartimento di Prevenzione, acquisita agli atti del Comune di Borgia, con la quale si propone un provvedimento restrittivo, a tutela della salute pubblica, relativamente all’erogazione dell’acqua destinata al consumo umano.

In seguito alla comunicazione dell’Asp occorre con urgenza a limitare l’uso dell’acqua di tutta la rete comunale alimentata dall’acquedotto dal quale attinge il punto di campionamento in questione, ossia l’intero abitato di Borgia centro e le contrade viciniore.

Considerato che la competente Asp ha avanzato la proposta di provvedimento restrittivo a seguito delle analisi fatte sui campioni prelevati in data 29 novembre 2017 presso la fontana  pubblica ubicata in via Calogero, il sindaco Sacco ordina che le acque immesse in rete nel centro urbano di Borgia e delle contrade viciniore non potranno essere utilizzate per uso alimentare, lavaggio e preparazione di alimenti; igiene orale; lavaggio stoviglie o utensili da cucina;  apparecchiature sanitarie; oggetti per l’infanzia (potranno essere utilizzate, di contro, per la pulizia della casa, per il funzionamento degli impianti sanitari, per l’igiene della persona).

A seguito di emanazione di ordinanza di non potabilità dell’acqua il sindaco Sacco ha richiesto la fornitura eccezionale di acqua potabile alla Protezione Civile Regionale, non avendo ancora ricevuto risposta dagli uffici regionali competenti, l’Amministrazione comunale ha deciso di acquistare 1000 blister da 6 di acqua minerale da 2lt che verranno distribuiti nella giornata di domani sul territorio del centro e nella frazione di Donnantona. Seguiranno aggiornamenti su orari, luoghi e modalità di distribuzione.

A scuola senz’acqua, Bianca Rende, «Il sindaco intervenga tempestivamente»

 

COSENZA – «Constatare che un dirigente scolastico, dopo ripetute sollecitazioni, abbia dovuto interessare e scrivere addirittura al Prefetto per intervenire tempestivamente al fine di scongiurare la sospensione delle attività didattiche per motivi di imminente pericolo per l’incolumità e la sicurezza delle persone nei prossimi giorni è davvero una sconfitta per le istituzioni che hanno la responsabilità delle scuole cittadine e che dovrebbero essere più attente alle esigenze di tutti i fruitori, specie se giovanissimi». E’ quanto affermato in una nota da Bianca Rende, consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi e componente del gruppo PD. Da un sopralluogo effettuato nella giornata di ieri alla scuola media statale di primo grado “G.B. Vico” – continua la consigliera – « è emerso lo stato di degrado e di fatiscenza dei servizi igienico sanitari, strutturali e la mancanza d’acqua, problema quest’ultimo che sarà finalmente risolto nei prossimi giorni con l’istallazione di una nuova cisterna».  «Sarebbe auspicabile – continua Bianca Rende –  che il primo cittadino, insieme ai tecnici responsabili, effettui un sopralluogo anche nell’edificio scolastico in questione non solo per rispondere alle sollecitazioni del dirigente, ma soprattutto per verificare lo stato dei luoghi e risolvere definitivamente l’emergenza predisponendo un piano di interventi strutturali e migliorativi. E’ infine apprezzabile che la commissione lavori pubblici stia facendo dei sopralluoghi in tutte le scuole però, l’amministrazione comunale deve risolvere emergenze e problemi, dare risposte ed essere tempestiva nelle azioni. Sollecitiamo pertanto il sindaco ad agire e predisporre risorse adeguate per garantire ambienti accoglienti e civili per le cittadine e i cittadini di domani».

Siccità, «Siamo in emergenza», Sorical «La situazione della provincia di Cosenza è preoccupante»

CATANZARO – «Nonostante l’inizio della stagione delle piogge,la carenza idrica si avrà anche per i prossimi mesi. Le falde, a causa del lungo periodo di scarse precipitazioni, si sono impoverite e le sorgenti in questi mesi hanno ridotto la portata a livelli preoccupanti, non solo in provincia di Cosenza ma anche nel Catanzarese e Vibonese». Lo ha dichiarato la Sorical, gestore delle sorgenti degli acquedotti regionali rileva un calo di portata che anche nel mese di ottobre, in netta controtendenza rispetto al recente passato, al punto da far segnare punte record per alcuni schemi come l’Abatemarco-Capodacqua(-25%) al servizio di 25 Comuni tra cui Cosenza, Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo. L’acquedotto Bufalo (-27%), al servizio di 16 comuni a Sud di Cosenza tra cui Mendicino, Rogliano, Grimaldi ed Aiello Calabro;   Cali più vistosi per le sorgenti più piccole degli Schemi acquedottistici Rende Uniti, Marano Uniti, Fondente-Botte Donatoal servizio dei Casali del Manco con cali tra il 35 e il 40%. In crisi anche gli acquedotti al servizio della Sibaritide e Basso Jonio: ilMacrocioli,a servizio di diversi comuni tra cui Mirto e Calopezzati; Preoccupa anche l’Ejano che preleva acqua dal massiccio del Pollino, nel Comune di Frascineto, e alimentapopolosi centri abitati come Cassano Jonio, Villapiana, Cerchiara, Trebisacce e Roseto (verso nord)e Corigliano Calabro verso sud; Nella Presila Catanzarese in calodel 40% le sorgenti dell’acquedotto Posino a servizio di Tiriolo, Gimigliano, Miglierina, Amato. L’Alto Simeri è in calo del 22%, nelle scorse settimane è entrata in crisi l’erogazione ai Comuni di Pentone, Sorbo, Magisano, Simeri Crichi, Soveria Simeri, Zagarise e Sellia Superiore e Sorical ha chiesto ad A2A un maggiore rilascio di acqua dalla diga del Passante. Nel Vibonese in calo da mesidel 30% l’acquedotto Monte Poro al servizio di Briatico, Cessaniti, Filandari, Zungri, San Costantino, Rombiolo, Ionadi, Filandari e Briatico. In calo del 30% anche le sorgenti del Tuccio che alimenta la parte sud della città dello Stretto fino a Melito Porto Salvo. I tecnici della Sorical, per sopperire alla ridotta produzione delle sorgenti, dove è possibile, sta utilizzando acqua emunta dai pozzi che, negli anni scorsi, venivano attivati solo in piena estate per soddisfare la maggiore domanda per l’aumento della popolazione. Diversi Comuni, a causa della siccità, hanno chiesto e ottenuto dalla Sorical supporto tecnico per la valutazione di una migliore distribuzione delle erogazioni sul territorio comunale in base alla mappatura della rete interne e dei quartieri in maggiore difficoltà ed evitare, il più possibile, le chiusure notturne dei serbatoi. Sorical fa presente che nonostante la siccità in corso, l’acqua erogata ai serbatoi sarebbe sufficiente al soddisfacimento del fabbisogno della popolazione sottesa se non si disperdesse a causa della vetustà della reti cittadine. Anche in questo caso Sorical è intervenuta a proprie spese a supporto dei Comuni con squadre di ricerca perdite per alleviare i disagi.In tal senso è stata ripristinata la regolare erogazione all’Università della Calabria dove squadre della Sorical, hanno rilevato e riparato due grosse perdite di difficile individuazione che disperdevano il 60% dell’acqua disponibile. Mentre a Reggio Calabria i tecnici stanno lavorando a supporto del Comune per l’ efficientamento della rete municipale ed è in corso di esecuzione la costruzione del bypass al Cedir.

A questo link trovate la cartina con gli acquedotti divisi per zone

 

http://soricalspa.it/page/Infrastrutture/infrastrutture.html

Rubinetti a secco, Guccione, «Questa è la nuova soap opera di Occhiuto»

COSENZA – «Rubinetti a secco. Ecco il titolo della nuova soap opera di Mario Occhiuto. Se non fosse per le pene dell’inferno a cui sono sottoposti i cosentini. L’amministrazione comunale e il primo cittadino non possono essere spettatori in una congiuntura così difficile, con un calo della portata d’acqua direttamente dalle sorgenti. Il calo è fisiologico, ma nessuna misura eccezionale è stata messa in atto per garantire l’erogazione di un servizio essenziale». E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della coalizione La Grande Cosenza. «Giocare allo scaricabarile, chiamando in causa – sostiene Carlo Guccione – le amministrazioni comunali precedenti e la Sorical, è uno sport praticato troppo spesso dal sindaco architetto.  In sette anni non ha fatto nulla per ridurre le perdite.  La competenza sulle rete idrica cittadina è tutta di Occhiuto e non della Sorical. Il sindaco deve smetterla di raccontare falsità. Piuttosto che impiegare una cifra importante per le luminarie, pensi a come arginare il problema della dispersione idrica. Il problema deve essere affrontato con misure eccezionali utilizzando la protezione civile per garantire in città la distribuzione dell’acqua. In alcuni quartieri arriva soltanto per un’ora. La diminuzione della portata delle sorgenti non si risolverà in tempi brevi. Per questo è necessario garantire tutte le misure necessarie affinché si diano risposte concrete in un momento eccezionale di difficoltà. L’amministrazione comunale non può essere spettatrice e non può cercare di ingaggiare un corpo a corpo con Sorical per tentare di scaricare le proprie responsabilità e la mancanza di iniziative che segnalano una inerzia amministrativa su questo terreno da parte dalla giunta comunale». «La rete idrica – continua Carlo Guccione – è un colabrodo. Lo sappiamo bene. Occhiuto se ne infischia. Ha soltanto l’abilità di mostrare un impegno nei fatti inesistente. Non pensa di attivare procedure minime, essenziali come la presenza della protezione civile in quei quartieri dove l’acqua è un miraggio che dura al massimo due ore al giorno con il rischio concreto per la salute di molti cittadini. Tra le luci e l’acqua Occhiuto preferisce le prime senza ombra di dubbio. Le luminarie sono un tema da mettere in cima alla sua agenda amministrativa. E l’acqua? L’acqua viene dopo il marketing territoriale, le luminarie, la Cosenza Marittima. Ormai è in pieno delirio. Non mi meraviglierei se Occhiuto pensasse di risolvere il problema idrico desalinizzando l’acqua di Paola e utilizzando lo stesso procedimento in atto negli Emirati Arabi. Siamo in presenza di una amministrazione senza concretezza, che ha trasformato la nostra città in un luogo senza servizi essenziali e poco appetibile per chi decide di viverci. Non basta una gita lungo il Mab o nei tesori, peraltro anche abbandonati, del centro storico. Serve altro per trasformare Cosenza in una città europea, vivibile, sostenibile. Serve l’acqua, in primis».

 

Sistema idrico calabrese al collasso. Grave la situazione nel cosentino

COSENZA – Il sistema idrico calabrese è ormai al collasso. La Regione non riesce più a far ripartire la grande rete integrata, la Sorical è senza liquidità, le amministrazioni sono inadempienti, i dati sulla siccità sono allarmanti e i cittadini disperati. Pesanti le ripercussioni che la mancanza di acqua sta provocando, non solo tra famiglie e cittadini, anche molte attività commerciali sono al collasso. Ieri si è tenuta a Cosenza una riunione con i vertici comunali, alla presenza dell’assessore Francesco De Cicco .Il quadro emerso è preoccupante. C’è una riduzione idrica del 25% oltre la media e la situazione è destinata a peggiorare. Intanto si sta cercando di avviare soluzioni tampone con la messa in funzione di un serbatoio in località Cozzo Muoio che servirà il centro città e si sta procedendo alla verifica della potabilità dell’acqua di due nuovi pozzi in località Colle Mussano. Al momento sono 22 i comuni calabresi a rischio. Diversi anche in provincia di Cosenza, Fiumefreddo Bruzio, Montalto Uffugo, San Sosti, San Fili, Marano Principato, Santa Domenica di Talao e Carolei.

 

Raffaella Aquino