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“Aprire i cantieri dell’acqua”, la proposta di Coldiretti e Anbi Calabria

CROTONE – Coldiretti e Anbi Calabria lanciano le proposte per una nuova politica delle acque. Il convegno al quale parteciperà il presidente della Regione Mario Oliverio e avrà tra i relatori l’importante presenza di Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento MIPAAF – Politiche Europee Internazionali e Sviluppo Rurale e Massimo Gargano Direttore Generale ANBI, si terrà Lunedì 31 Luglio 2017 ore 17.30 a Crotone Sala BCC Crotone in via Unione Europea,15. Il tema è: Aprire i cantieri dell’acqua e…..riparte la Calabria”. In questi giorni il tema della siccità è stato al centro delle cronache e della conta dei danni che Coldiretti ha stimato in 310milioni di €uro.. La situazione si presenta difficile in diverse aree della Calabria , con situazioni di particolare criticità. Per superare l’emergenza occorre porre al centro la necessità di una programmazione e di una pianificazione degli interventi attraverso il PSRN, FSC,POR, Patto per la Calabria che consentiranno di evitare il ripetersi in futuro di crisi dovute a situazioni climatiche che ormai si verificano ciclicamente. Questo, si rende necessario per l’agroalimentare made in Calabria, per il reddito e la competitività delle produzioni agricole e per contrastare la siccità.

Di questo e di una seria politica di valorizzazione della risorsa idrica si parlerà quindi nel convegno organizzato da Coldiretti e ANBI Calabria nel quale sono previsti inoltre gli interventi di: Marsio Blaiotta  Presidente, ANBI Calabria, Benito Scazziota Tecnico ANBI, Roberto Torchia Presidente Consorzio Ionio Crotonese,  Nicodemo Oliverio Capogruppo PD Commissione Agricoltura Camera dei Deputati e Pietro Molinaro Presidente Coldiretti Calabria. Molto attese le conclusioni del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio.

 

Domani Cosenza a secco. Sospensione idrica per rottura Abatemarco

COSENZA – A causa dei lavori di riparazione di una rottura verificatasi sulla condotta adduttrice dell’acquedotto Abatemarco, nei comuni di Malvito, Santa Caterina Albanese e San Marco Argentano, nella giornata di domani, mercoledì 26 luglio, si renderà necessario sospendere l’erogazione idropotabile in città.
Lo ha comunicato al Comune di Cosenza la So.Ri.Cal. precisando che i lavori saranno presumibilmente ultimati nella stessa giornata di domani, con il conseguente ripristino della normale erogazione.

Domani riduzione della portata idrica in città

COSENZA – La Sorical informa che nella giornata di domani, martedì 25 luglio, l’acquedotto Abatemarco sarà disalimentato, dalle ore 9.00 alle ore 16.00, per  lavori di manutenzione sugli impianti di E-Distribuzione nell’omonima località del comune di Aprigliano. Pertanto, in quella fascia oraria, si  registrerà una riduzione della fornitura idropotabile. Ripristinata l’energia elettrica, l’impianto si riavvierà l’erogazione idrica alle utenze servite.

Rientrati i valori di balneabilità per Acquappesa, Falconara Albanese e Cariati

COSENZA – L’Arpacal ha comunicato questa mattina il rientro dei valori di balneabilità per i comuni di Acquappesa, Falconara Albanese – Torremezzo e Cariati. Nello scorso fine settimana, infatti, era stato comunicato ai sindaci il superamento dei valori limite previsti dalla normativa, relativamente alla Escherichia coli. Come da procedura, sono stati eseguiti i campionamenti suppletivi per verificare il rientro nei valori limite. E così è stato.

Per Acquappesa, quindi, il punto ritornato balneabile è quello denominato “50 metri a Sinistra del torrente Acquafetida”. Per Torremezzo di Falconara Albanese si tratta del punto “100 metri a Sinistra torrente Malpertuso”, mentre per Cariati il punto ritornato alla balneabilità è quello denominato “200 metri a sinistra fiume Nikà”.

Francesco Gervasi sulla crisi idrica della Calabria

COSENZA – Il caldo torrido spinge sempre più la Calabria ad affrontare una forte crisi idrica. Francesco Gervasi si esprime in merito alla situazione.

«La grave crisi idrica che la nostra regione e la nostra provincia bruzia in particolare stanno vivendo dimostra ancora una volta che la politica rincorre i problemi e che la risoluzione degli stessi inizia ad essere affrontata ed avviata quando quei problemi sono diventati, nel frattempo, vera e propria emergenza.

Il sistema idrico integrato calabrese necessita di una rivisitazione e di una riorganizzazione che lo riporti a standard efficienti e che gli consenta di ottimizzare la grande ricchezza di acqua presente nelle sorgenti e nel sottosuolo che solo in minima parte risulta sfruttata e che in larga parte si perde lungo le reti.

La Regione Calabria ha deciso con la Legge n. 18 del 2017 che siano i comuni a prendere in mano le redini e le sorti del ciclo integrato delle acque con l’istituzione dell’AIC, Autorità Idrica Calabrese. A farne parte saranno 40 comuni calabresi, suddivisi per province e per classi di popolazione, garantendo anche la rappresentanza dei piccoli comuni. I sindaci avranno una grande responsabilità e, al tempo stesso, una grossa opportunità, quella di rilanciare il sistema idrico regionale. Per conseguire un così importante obiettivo sarà indispensabile seguire un percorso di progettazione e programmazione serio, volto a migliorare tutto il ciclo, dalle adduzioni fino alla fase della depurazione; sarà necessario abbandonare la cultura dei campanili e liberarsi dai condizionamenti dei soliti notabili politici calabresi; sarà necessario evitare che anche questo nuovo organismo si trasformi nell’ennesimo “carrozzone” da sfruttare a fini elettorali.

La gravità della crisi idrica che stiamo vivendo in questi giorni e la necessità di rilanciare questa regione, fanalino di coda italiano in tutti i settori, impongono un cambio di rotta e un diffuso e profondo senso di responsabilità politica ed istituzionale.

Però non bisogna perdere tempo! La legge regionale 18 è stata emanata nel Maggio scorso e, ad oggi, solo una cinquantina di comuni della nostra provincia hanno adottato l’adesione con delibera di giunta. Occorre fare presto. La regione ha passato la palla ai comuni. I sindaci, ora, colgano questa occasione di diventare protagonisti del futuro delle risorse idriche calabresi.

Aldilà delle elezioni per la designazione dei 40 rappresentati dei comuni nell’AIC che dovrebbero tenersi nel mese di settembre e delle nomine del presidente e del direttore generale, gli amministratori locali devono da subito entrare nel merito della discussione di alcuni temi fondamentali:

  • le sorti di Sorical, con riguardo soprattutto agli investimenti che il socio privato del Gestore idrico calabrese (partecipato al 100% dalla francese Veolia) avrebbe dovuto fare e rispetto ai quali risulta inadempiente.
  • La forma giuridica che dovrà rivestire il nuovo soggetto che andrà a gestire il settore idrico, partendo però da un dato inequivocabile, sancito con il referendum del Giugno 2011. E cioè che l’acqua è un bene comune e in quanto tale deve essere pubblica, gestita da soggetti pubblici e non dunque oggetto di lucro e di affari.

Per questo motivo, nei prossimi giorni, da Consigliere Provinciale con delega al Servizio Idrico Integrato, mi farò promotore, assieme al Presidente Iacucci e agli altri attori istituzionali interessati, partendo dal Presidente della IV commissione regionale Bevacqua che ha già manifestato la propria disponibilità, di una serie di iniziative con i sindaci e gli amministratori comunali  per velocizzare l’iter che porterà alla nascita dell’AIC e per avviare una discussione più articolata sull’incidenza che l’AIC stessa avrà nel sistema idrico calabrese».

Rottura sulla condotta dell’Abatemarco, Cosenza rimane a secco

COSENZA – La Sorical ha comunicato al Comune di Cosenza che, a causa di una rottura rilevata su una condotta adduttrice dell’acquedotto Abatemarco, in località Marturano, nel comune di Cervicati, si è reso necessario sospendere l’erogazione idropotabile in città. Sempre da Sorical fanno sapere che «presumibilmente i lavori di riparazione della condotta in acciaio saranno ultimati nel tardo pomeriggio di oggi, 26 giugno, con il conseguente ripristino della completa funzionalità dell’Acquedotto».

Riserve idriche al minimo, incombe il pericolo della grande sete d’acqua

COSENZA – La grande sete affligge diversi comuni della provincia di Cosenza. Oltre a numerosi quartieri della città capoluogo, la carenza idrica si avverte in molte frazioni di Rende, a Mendicino ed in diversi centri urbani tra quelli servizi dall’Abatemarco. Le riserve di acqua sono al minimo, complice la siccità e la scarsa efficienza delle tubazioni. Negli ultimi anni sono mancati gli investimenti per rendere più efficiente il settore, contemporaneamente si sono raggiunte punte di evasione insostenibili che hanno messo in crisi l’intero sistema. Luigi Incarnato, commissario della Sorical non ha dubbi: «In Calabria il servizio idrico registra un’evasione del 50% con punte del 70%. Il consiglio regionale, la Regione e gli amministratori devono decidere se stare con gli abusi o con la gente onesta che paga regolarmente. La gestione del settore idropotabile regionale ha maturato crediti verso i Comuni per circa 500 milioni di euro. Erano 450 milioni prima della nascita di Sorical, erano 267 al fine 2013. Oggi ammontano a 170 milioni. E’ evidente che il mancato avvio del servizio idrico integrato con un unico soggetto gestore che incassa la tariffa direttamente dai cittadini, come avviene in tutta Italia, ha creato diseconomie che si riflettono sul servizio erogato dal cittadino e sui mancati investimenti sulle reti idriche comunali che rappresentano il “tallone d’Achille” del sistema. Oggi – aggiunge Incarnato – si immette più del doppio dell’acqua che serve nelle reti e il cittadino dovrebbe avere un dotazione più che doppia alle proprie necessità. Ma come è noto, alcune zone delle città e dei comuni registrano carenze, in altre gli sprechi sono enormi. In Puglia e Basilicata l’evasione è limitata rispettivamente al 5 e 8 % perché il soggetto gestore unico incassa dai cittadini e fattura ogni bimestre o trimestre rendendo i pagamenti sostenibili. La tariffa se incassata diventa bancabile e si possono fare gli investimenti. La Cassa per Mezzogiorno ha lasciato alla Regione un enorme patrimonio infrastrutturale che la Regione è chiamata a preservare. Dopo 40 anni occorre riprogrammare gli investimenti per garantire l’acqua per i prossimi anni. Dal 2010 inspiegabilmente sono stati fermati gli investimenti della Diga dell’Esaro e del Menta, infrastrutture che oggi ci servono per poter mitigare i cambiamenti climatici. Alla siccità – conclude Incarnato – bisogna rispondere con gli invasi e in Calabria vanno completati».

San Donato di Ninea-Licastro, riduzione o interruzione della fornitura idrica

SAN DONATO DI NINEA- LICASTRO (CS) – La Sorical informa che nella giornata di mercoledì 31 maggio, l’impianto di sollevamento Nascejume sarà disalimentato, dalle ore 8.45 alle ore 16.30, per  lavori di manutenzione dell’ENEL su impianti di propria gestione in località Licastro del Comune di San Donato di Ninea.

Pertanto, in quella fascia oraria, si  registrerà una riduzione o interruzione della fornitura idropotabile.

A conclusione dei lavori, l’impianto è  predisposto al riavvio immediato con ripristino automatico dell’erogazione idrica.

Acquedotto dell’Abatemarco in tilt, lavori in corso per tutta la notte

SANTA CATERINA ALBANESE (CS) – Sono in corso nel comune di Santa Caterina Albanese, e continueranno per tutta la notte fino ad ultimazione, i lavori di riparazione della condotta Abatemarco. Lo comunica la Sorical. Sul posto sta operando un’impresa specializzata con diversi operai, sotto le direttive del personale della Società di gestione delle risorse idriche. Ad ultimazione dei lavori verrà riavviata l’erogazione verso i serbatoi comunali e solo nelle ore successive, l’acqua arriverà a regime ai cittadini. Due gli eventi che hanno fatto entrare in tilt l’importante schema di adduzione regionale. La scorsa notte, probabilmente per un problema elettrico, si è bloccato l’impianto di sollevamento Nascijume, situato nel comune di Verbicaro, principale fonte di alimentazione idraulica dell’impianto e di tutto lo schema idrico. Già alle ore 11, dopo un intervento della squadra elettrica di Sorical, l’impianto è tornato a funzionare e alle ore 13.30, l’erogazione era a regime. Dopo quasi un’ora il sistema di telecontrollo ha segnalato un problema di portata e subito, diverse squadre, hanno iniziato un monitoraggio sui 63 km di rete individuando una cospicua rottura nel comune di Santa Caterina Albanese. Immediatamente è partita una squadra di manutenzione per procedere alla riparazione. I Comuni serviti dalla linea principale dell’Abatemarco sono stati immediatamente informati per procedere alle opportune manovre necessarie per ridurre al minimo i disagi Nel frattempo Sorical ha aperto la vasca di accumulo di Cozzo Muoio per approvvigionare i serbatoi della città di Cosenza.

Acqua, proposta tariffaria. Oliverio incontra i sindaci

CATANZARO – Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha partecipato stamani, nella Sala Verde della Cittadella, a Catanzaro, all’incontro con i Comuni sulla proposta tariffaria per il servizio idrico per il quadriennio 2016-2019. All’incontro ha preso parte anche il dirigente generale regionale ai Lavori Pubblici, Domenico Pallaria, nonchè Autorità Idrica facenti funzioni in regime transitorio. Durante la riunione operativa – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta – sono state affrontate tutte le questioni relative al servizio idrico integrato, alla luce della riforma che la Regione sta portando a compimento attraverso il disegno di Legge che verrà presentato nelle prossime settimane in Consiglio regionale e a seguito delle norme sempre più cogenti introdotte negli ultimi anni dallo Stato in materia di gestione unica del servizio. «Siamo di fronte a un processo di riordino normativo – ha detto Oliverio – che riconsegna il bene acqua nelle mani della sua comunità. L’acqua è un bene pubblico e su questo abbiamo fatto delle scelte chiare, non solo inserendo la questione all’interno del programma di governo, ma anche sostenendo tali ragioni nel referendum costituzionale. E nonostante i ritardi accumulati negli anni, ora siamo ad una fase di svolta in cui i protagonisti saranno soprattutto i Comuni attarverso la gestione pubblica. La Calabria dispone in gran quantità di acqua ma non ha saputo preservare questo bene. Esistono lacune e inadeguatezze nell’utilizzazione di questa risorsa. Attraverso il percorso che stiamo costruendo, per i Comuni sarà più facile valorizzare l’acqua». Oliverio ha ricordato il percorso che è stato individuato dalla Regione. «Tra poche settimane – ha detto – la riforma del servizio idrico integrato sarà Legge. Poi verrà istituita l’Autorità idrica, composta da 40 Comuni in rappresentanza delle varie fasce del territorio calabrese e dalla Regione. Ma tutti i Comuni saranno chiamati in causa affinché la gestione non risenta di ritardi e guasti. E si tenderà dunque a una tariffa unica per tutti, al contrario di quanto avviene oggi. Alcuni sindaci intervenuti all’incontro – si afferma ancora nel comunicato – hanno apprezzato le scelte messe in campo dalla Regione, ma hanno anche sottolineato i gravi problemi connessi alle reti idriche esistenti e agli impianti depurativi. Il servizio idrico integrato, è stato ricordato, è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue e deve essere gestito secondo i principi di efficienza ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie. E le disposizioni si applicano anche agli usi industriali. Inoltre, il dettaglio delle attività che compongono il servizio idrico è stato descritto dall’Aeegsi (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) nell’allegato 664 del 2015. In particolare sono state considerate facenti parte del Servizio Idrico anche le attività di vendita al’ingrosso dell’acqua e lo svolgimento del servizio di depurazione».