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Appalti in Calabria, 20 indagati tra cui il presidente Oliverio e il sindaco di Cosenza per l’inchiesta “Lande Desolate”

CATANZARO – Venti persone, fra cui diversi esponenti politici di primo piano della politica calabrese, risultano essere indagate nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulla gestione di appalti pubblici. Al centro dell’inchiesta, secondo quanto , alcuni investimenti nella città di Cosenza ed in particolare quelli legati alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico. 

Il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, del Pd, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di Fi, aspirante candidato governatore, e l’ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo, hanno ricevuto, insieme ad altre 17 persone un avviso di conclusione indagini della Procura di Catanzaro in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione. L’inchiesta riguarda la metropolitana leggera e il nuovo ospedale di Cosenza. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati da Guardia di Finanza e Carabinieri. Fra gli indagati, secondo quanto si apprende, figurano anche la parlamentare Enza Bruno Bossio, Luca Morrone, figlio del consigliere regionale Ennio Morrone, Luigi Incarnato, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e oggi commissario della Sorical

Nell’ambito dell’inchiesta denominata dalla procura Lande desolate, Oliverio e Adamo sono indagati per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, aggravata dalla finalità di stipula di contratti e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio. L’indagine riguarda presunti illeciti in a tre appalti: l’impianto di risalita di Lorica, nella Sila cosentina, l’aviosuperficie di Scalea (Cosenza), e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza. Tra i reati ipotizzati, turbata libertà degli incanti, corruzione propria aggravata, traffico di influenze illecite, abuso in atti d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a: Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti di 63 anni; Santo Marazzita di 56; Pasquale Gidaro di 52; Arturo Veltri, di 37 anni; Giulio Marchi di 69 anni; Armando Latini 65 anni; Giovanni Forciniti di 55; Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni.

 

Chiuse indagini sul governatore Oliverio. Indagati Adamo e la Bruno Bossio per corruzione

CATANZARO – La Procura di Catanzaro ha emesso l’avviso di chiusura indagini nei confronti del governatore della Calabria Mario Oliverio nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate”. Il provvedimento è stato emesso anche nei confronti della deputata del Pd Enza Bruno Bossio e del marito, l’ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo. I tre sono indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio aggravata dalla finalità di stipula di contratti e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio.

L’indagine riguarda presunti illeciti in a tre appalti: l’impianto di risalita di Lorica, nella Sila cosentina, l’aviosuperficie di Scalea (Cosenza), e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza. In particolare, per quanto riguarda piazza Bilotti, a maggio 2016 Oliverio, insieme ad Adamo, Enza Bruno Bossio, al direttore dei lavori Francesco Tucci, e all’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri avrebbero stretto, secondo l’accusa, un “accordo illecito” per rallentare i lavori. Per gli inquirenti si sarebbero adoperati per fini politico-elettorali al rallentamento dei lavori in corso a Piazza Bilotti con lo scopo di non permettere al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di inaugurare l’opera.

Oliverio deve rispondere pure del reato di abuso d’ufficio che sarebbe stato commesso in concorso con Francesco Tucci, il dirigente della Regione Luigi Zinno, l’imprenditore Barbieri e ancora con Damiano Mele e Arturo Veltri. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagini figurano pure l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio, Carlo Cittadini, Vincenza De Caro, Ettore Della Fazia, Gionbattista Falvo, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Paola Rizzo, Marco Trozzo.

 

Terremoto politico a Rende, Adamo si dimette da segretario del PD

RENDE (CS) – Nell’anno delle elezioni amministrative a Rende ecco palesarsi un vero e proprio scossone politico.
Si registra infatti una clamorosa presa di posizione di Francesco Adamo per cercare di chiarire quelli che saranno i rapporti di forza in vista delle prossime elezioni comunali.

Queste le motivazioni che hanno spinto Adamo a fare un passo indietro da segretario del Partito Democratico di Rende.

«Care amiche, cari amici, è trascorso un anno da quando l’assemblea congressuale cittadina, che nella sua maggioranza ha creduto al desiderio di rinnovamento espresso nella mozione da me rappresentata, mi ha eletto segretario del circolo pd di Rende. Di questo ringrazio tutti, anche coloro che pensavano che più che un segretario di circolo fossi un’amico da manovrare al bisogno.

Premesso ciò mi preme ricordare lo stato di lacerazione in cui ho trovato il partito: una parte del pd all’opposizione in rispetto del mandato elettorale, l’altra sostenitrice dell’attuale maggioranza!!!!! Ciò ha creatoconfusione e disorientamento nonché rabbia tra gli elettori. Senza perdermi d’animo, ho cercato, quasi sempre, invano, la coesione e la condivisione convinto, erroneamente, che le divisioni fossero solo ideologiche’. Per mesi ho cercato di eliminare questa discrasia appellandomi, non solo a voce, ma con telefonate, mail e inviti nella sede del circolo, agli organismi provinciali e regionali, senza alcun esito. Il perdurare di tale situazione, aggravata dal moto ondoso delle correnti, a volte a destra, a volte a sinistra, ha reso tutto difficilissimo. Ho dovuto confrontarmi con le “assenze”, constatando come per taluni l’assenza rappresentasse l’essenza della politica causandone invece la morte, perche vengono meno i presupposti essenziali: il confronto e la partecipazione. Da ultimo in vista delle imminenti elezioni comunali, convinto della centralità del partito, ho provato a stimolare, senza perdermi d’animo e con l’entusiasmo che non mi ha mai abbandonato, la discussione offrendo una base concettuale frutto della mia esperienza e di quella di tanti amici e compagni con cui mi sono confrontato in questi anni. Ma niente. È’ stato piuttosto l’innesco di diatribe che non hanno avuto altro scopo se non quello di accentuare e rendere insanabili le divisioni, attraverso la semplice e, permettetemi di dire, banale conta numerica.
È arrivato il momento della chiarezza e della presa d’atto che l’obiettivo dell’unità non può dirsi raggiunto. Volendo fare un paragone calcistico, il circolo
PARTITO DEMOCRATICO di Rende è lo spogliatoio di una squadra dove l’allenatore convoca i calciatori parlando di schemi e strategie, con la consapevolezza che la squadra non giocherà alcuna partita, alcun campionato. Perché i calciatori, di fatto, giocano e tifano per altre squadre, che disputano altri campionati. E ovviamente non hanno alcun interesse perché la squadra scenda in campo.
Rende reclama risposte concrete ai suoi bisogni, non ai nostri. Non c’è più tempo per compiere un percorso di unità, non c’è più modo di raggiungere
questo obiettivo.
Non posso dire di aver fallito, piuttosto ci sarebbe stato bisogno di un percorso più lungo e di più tempo, più sincerità politica, più autonomia e minori sudditanze. Per questa ragione e per coerenza non ho altro modo che rinunciare a rappresentare un Pd che a Rende, più che altrove, è diviso e coltiva rancori e appartenenze che non sempre sono politiche. Non si può perseverare nella proposizione di schemi politici ormai desueti. Tali schemi non mi appartengono così come non appartengono a tanti. L’auspicio è che si possa frovare un luogo ideale in cui ragionare e misurarsi con le forze migliori per liberare le energie, definendo progetti che stimolino la rigenerazione politica.
Con questo obiettivo e in questa ottica, vale da parte mia sacrificare il ruolo che ho ricoperto con orgoglio, facendo un passo indietro che mi permetterà di farne
tanti e tanti in avanti con la consapevolezza di non essere da solo.
Non è un addio ma un arrivederci perché la mia militanza nel partito in cui credo, Continuerà, fuori da questi luoghi e da questi schemi».

Palmese, quattro gli arrivi in casa neroverde

PALMI (RC) – Nuovi arrivi in casa Palmese dopo il doppio colpo Barbieri-Taverniti. La società reggina ha acquisito le prestazioni sportive del centrocampista Matteo Adamo. Il ragazzo, classe 1996, è cresciuto nel settore giovanile della Roma. Nella stagione 2015/16 ha militato in Serie C con la maglia dell’Ancona. Una convocazione, nel torneo precedente, con i giallorossi nella gara giocata a “Marassi” tra Genoa e Roma.

Palmese, altri 3 calciatori in arrivo

Francesco Stillitano PalmeseSono altri 3 gli elementi giunti in casa neroverde. Francesco Stillitano, portiere classe 1998, ha avuto esperienze precedenti con il Roccella in Serie D.

Andrea Castellano, centrocampista del 1993, ritorna a vestire la maglia della Palmese dopo aver giocato con la maglia della Paolana. Nella sua carriera calcistica ha militato con Acireale, Cittanovese, Cosenza, Nuova Gioiese e Paolana.

Claudio Dascoli, altro centrocampista classe ‘99, ha giocato nello scorso torneo con l’Altamura. La squadra pugliese ha militato nel campionato di Serie D – Girone H.

Pd Rende a lezione di accoglienza sul modello Riace. Adamo: «Prototipo da perseguire»

RIACE (RC) – E’ stata una giornata intensa quella che alcuni militanti del circolo del Partito Democratico di Rende hanno trascorso martedì scorso a Riace, per osservare il modello di integrazione messo in essere dal sindaco “comunista umanitario e visionario” Domenico Lucano.

L’iniziativa, organizzata dal segretario del circolo Francesco Adamo e dal giovane dem Lorenzo Principe, è stata accolta con entusiasmo dai democrat rendesi e, nonostante la giornata lavorativa, è stato nutrito il gruppo di coloro i quali hanno partecipato alla gita politica. Difatti, nell’antico borgo di Riace convivono persone appartenenti a ben 20 etnie diverse. Ad accogliere il gruppo dem rendese il primo cittadino di Riace Mimmo Lucanto, sebbene un difficile consiglio comunale lo attendesse, che con cortesia e semplicità ha intrattenuto gli avventori ed ha risposto a tutte le domande postagli. «La solidarietà è strettamente collegata alla giustizia». Ha esordito Lucano. «Riace è l’epicentro di una storia che dimostra che l’immigrazione non è una cosa negativa». Riace

Il sindaco ha ripercorso la storia dell’accoglienza di Riace, iniziata venti anni fa allorquando un veliero con a bordo profughi del Kurdistan approda sulla spiaggia del paese. Le case abbandonate dai nostri emigrati, soprattutto in America, sono state destinate ai rifugiati. Riace è come Lampedusa, c’è un ricambio continuo e qualcuno ha deciso di fermarsi. La Locride è una terra di irta difficoltà, ma l’arrivo delle persone ha fatto sì che alcuni servizi potessero ripartire (quali l’asilo, un pronto soccorso, un frantoio). La logica assistenziale della quale la nostra terra ha fruito non è stata di aiuto nel creare sviluppo. Con i rifugiati nasce l’idea del turismo dell’accoglienza».

Lucano ha infine ribadito l’impegno a tutelare le risorse destinate all’accoglienza per non permettere che i soliti imprenditori (prenditori) dell’accoglienza facciano lucro sulle pelle dei rifugiati. «I 35 euro giornalieri se ben spesi possono bastare. Diamo fastidio perché dimostriamo che possiamo fare bene». Ha ricordato che lo sceneggiato televisivo “sul modello Riace”, interpretato da Beppe Fiorello, non è mai andato in onda «perché si vuole evitare di far conoscere la storia di Riace, dove l’arrivo dei rifugiati è stata una opportunità per il paeseå».

Il segretario del circolo, Francesco Adamo, ha commentato soddisfatto: «E’ stata una giornata che ricorderemo, un modello di integrazione quello di Mimmo Lucanto che, nonostante tutte le difficoltà che ha incontrato e che continua ad incontrare, ha fatto la storia e che lascia il segno, il suo modello ci offre un prototipo meritorio da perseguire».

Francesco Farina

Elezioni Cosenza, Leone (ncd): Serve un candidato unitario (AUDIO)

COSENZA – La visita del vicesegretario nazionale del Partito Democratico ha alimentato il dibattito sulle prossime amministrative di Cosenza. Lucio Presta sarà il candidato dell’Alleanza Civica guidata dal Pd, dal Psi, da Calabria in Rete, da Italia dei Valori, dall’Ala Verdiniana, dalle liste approntate dallo stesso manager dello spettacolo, dagli altri movimenti che hanno sottoscritto l’accordo su Presta. Il Pse, Scelta Civica e i Verdi sosterranno Enzo Paolini mentre il Nuovo Centro Destra non ha ancora sciolto le riserve. Al contrario, continua a chiedere al Pd, con cui governa a Palazzo Chigi, di fare un passo indietro per riunire l’intera coalizione sul nome di un candidato condiviso da tutti. Abbiamo sentito al riguardo Gianfranco Leone, membro del coordinamento regionale del Nuovo Centro Destra con funzioni di segretario amministrativo.

A Cosenza si profila la fine dell’amministrazione Occhiuto

Cosenza ( Cs) – E’ stato un lungo venerdì di passione quello che si sarebbe consumato ieri pomeriggio in un noto hotel cittadino. Da giorni, infatti, si paventava la possibilità di uno scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza che porterebbe il sindaco Mario Occhiuto al capolinea di questa sua prima legislatura. I consiglieri di minoranza, insieme ai pezzi della sua ex maggioranza, pare che ieri pomeriggio fossero pronti per la raccolta delle firme alla presenza di un notaio. L’ago della bilancia sarebbe rappresentato dal consigliere regionale  Ennio Morrone, il quale, sembrerebbe, intenzionato a mandare a casa il primo cittadino bruzio prima della fine naturale del suo mandato. Alla riunione di ieri, durata, pare molte ore, sarebbero stati presenti oltre allo stesso Morrone, anche Nicola Adamo, Carlo Guccione ed Enzo Paolini, uniti per determinare le sorti di una città. E non ci sarebbe da meravigliarsi se Occhiuto venisse mandato a casa con tre mesi di anticipo, i quattro politici sono avvezzi a decidere il destino di una città: molti ricorderanno quel 22 dicembre 2005, quando ben 32 consiglieri firmarono per lo scioglimento dell’assise comunale e il 18 gennaio 2006, l’allora sindaco Eva Catizione, fu costretta a dimettersi. Insomma, un gioco delle parti che, ancora una volta, tiene in bilico una città e la sua amministrazione. Al momento non vi è nulla di certo, ma,  pare che, la frenetica giornata di ieri abbia portato a raggiungere il numero necessario per fa cadere il sindaco Occhiuto. Le firme non sono state ancora depositate, ma ci sono le condizioni per capire quello che accadrà in vista delle prossime elezioni. Impossibile stabilire con certezza chi sarà il diretto antagonista di Occhiuto, per conoscere il nome bisogna infatti attendere il risultato delle primarie del prossimo 6 marzo, ma ci sono le condizioni per intuire come si starebbero delineando, cosa già nota, le future alleanze.  Al momento nessun commento da parte del primo cittadino di Cosenza.

 

Raffaella Aquino

Nicola Adamo può tornare in Calabria

nicola AdamoCOSENZA – La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza cautelare che imponeva a Nicola Adamo il divieto di dimora in Calabria nell’ambito dell’indagine ‘Rimborsopoli’, relativa ai fondi percepiti dai consiglieri regionali. «La Suprema Corte, accogliendo pienamente il nostro ricorso, ha restituito ad Adamo il pieno diritto di far rientro in Calabria da libero cittadino. Siamo altresì convinti che il processo fugherà ogni dubbio sulla correttezza dell’operato istituzionale del nostro assistito» hanno commentato gli avvocati Fabio Viglione ed Ugo Celestino che assistono l’ex assessore e consigliere regionale. Da segnalare la dichiarazione al riguardo di Pietro Mancini, figlio dell’indimenticato leader socialista Giacomo: «Esprimo, anche a nome della Fondazione Giacomo Mancini, il vivo compiacimento per il provvedimento della Corte di Cassazione, che ha annullato, senza rinvio al giudice di merito, il divieto di dimora, a Cosenza, nei confronti dell’onorevole Nicola Adamo. Un verdetto così chiaro e netto – aggiunge – pone interrogativi sui rapporti tra potere giudiziario e attività politica e sul loro necessario equilibrio, sui quali anche la Pietro ManciniFondazione promuoverà una discussione, che speriamo possa essere ampia e, soprattutto, utile. Per la giustizia, per la politica, per i cittadini della nostra Regione. Intanto, mi aggiungo ai tanti amici e sostenitori dell’onorevole Adamo, augurandogli un buon rientro, nella nostra città e nella sua famiglia, insieme a un caloroso in bocca al lupo per il suo impegno politico».