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Gli brucia due auto e poi lo ferisce a colpi di pistola, arrestato per tentato omidicio a San Gregorio d’Ippona

VIBO VALENTIA – È stato identificato e arrestato il presunto responsabile del tentato omicidio di un uomo, avvenuto a San Gregorio d’Ippona lo scorso 10 febbraio. Alle prime luci dell’alba di oggi, infatti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura, guidata da Camillo Falvo, che ha coordinato tutta l’attività d’indagine unitamente al sostituto titolare, nei confronti di uomo, considerato il presunto autore.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per questioni legate ad una pregressa situazione debitoria della vittima, avrebbe attirato quest’ultima fuori dalla propria abitazione, incendiandogli le due autovetture di proprietà parcheggiate nelle vicinanze per poi, dopo una breve conversazione, sparargli tre colpi di pistola da distanza molto ravvicinata.

Solo la prontezza di riflessi della vittima, che è riuscita a spostare l’arma durante l’azione di fuoco, ha fatto sì che due colpi andassero a vuoto e solo uno lo attingesse alla gamba sinistra, cagionandogli ferite ritenute guaribili in almeno trenta giorni. Le indagini condotte in modo serrato dagli inquirenti, in un clima di scarsa collaborazione e tentativi di fuorviare le investigazioni, hanno tuttavia consentito ai militari e alla Procura di risalire all’identità del presunto autore, ora ristretto nel carcere di Vibo Valentia a disposizione della magistratura.

Agguato in pieno centro a Lamezia, un morto e due feriti. Si costituiscono i responsabili

LAMEZIA TERME – Si sono presentati e costituiti ai carabinieri autoaccusandosi di essere stati loro ad uccidere ieri sera a Lamezia Terme Luigi Trovato, 52 anni, ed a ferire il fratello Luciano e una persona che era insieme a loro, Pasquale D’Angela. Secondo quanto é emerso dalle indagini, i due responsabili avrebbero reagito ad un’aggressione ai loro danni parte delle vittime. I due feriti, seppure in condizioni gravi e ricoverati entrambi in prognosi riservata, non sarebbero in pericolo di vita.

Secondo quanto è stato possibile apprendere, le tre persone sarebbe state bersaglio di almeno due aggressori, e sarebbero state attinte da diversi colpi di pistola. Sull’asfalto si contano oltre dodici bossoli. Uno dei due sarebbe morto durante il trasporto in Pronto soccorso. Le forze dell’ordine – sul posto erano presenti i vertici del Comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro – stanno sentendo, in queste ore, titolari di attività commerciali della zona e cittadini per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. Si sarebbe trattato, comunque, di una sorta di inseguimento, a pistole spianate, in un’area molto trafficata della città.

Vittima e feriti su un’auto, gli aggressori indossavano dei passamontagna
I due Trovato e Pasquale D’Angela si trovavano, secondo quanto appreso, a bordo di un’automobile. La zona in cui è avvenuto il fatto è a poche decine di metri dal palazzo di giustizia. Le due persone che hanno messo in atto l’agguato indossavano dei passamontagna e si sono allontanati a bordo di un’automobile. Entrambi erano armati di pistole.

Rosarno, ucciso in agguato vicino a campo sportivo

ROSARNO (Cs) – Un uomo di 41 anni, Antonio Pupo, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco la scorsa notte in un agguato a Rosarno.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, l’uomo si trovava nei pressi del campo sportivo della cittadina della Piana quando è stato avvicinato da uno o più sicari che hanno fatto fuoco.
Soccorso e trasportato in ospedale a Gioia Tauro, Pupo vi è giunto cadavere e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sull’omicidio indagano i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e della Tenenza di Rosarno con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi. 

Agguato contro armiere cosca, illeso

VIBO VALENTIA – Un vero e proprio assalto da parte di un commando composto da almeno tre persone armate di fucile caricato a pallettoni e di pistola. È quello messo in atto nella tarda serata di ieri a Vibo Valentia contro Dominic Signoretta, di 43 anni, considerato l’armiere della cosca Mancuso della ‘ndrangheta e vicino al boss Pantaleone Mancuso, attualmente detenuto e padre del pentito Emanuele.

Signoretta si é salvato solo perché ha avuto la prontezza di rientrare precipitosamente in casa nel momento in cui ha avvertito i primi spari.

I colpi di arma da fuoco contro di lui si sono infranti contro il muro esterno della casa, lasciando segni profondi.
Dominic Signoretta attualmente si trova, infatti,  agli arresti domiciliari per scontare due condanne per detenzione abusiva di armi e e per traffico di droga.

Sull’agguato hanno avviato indagini i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia.

Inviata un’informativa di reato alla Procura antimafia di Catanzaro.

Agguato a Reggio, ucciso un commerciante cinquantenne

REGGIO CALABRIA – Un uomo è stato ucciso a Reggio Calabria, nel quartiere “Arghillà”. La vittima è Francesco Catalano, di 50 anni, commerciante di bombole di gas, presunto esponente della cosca Condello della ‘ndrangheta.

Catalano è stato ucciso in un agguato tesogli nel momento in cui è arrivato nei pressi di casa a bordo della propria automobile. Una persona gli si è avvicinata quando era ancora al posto di guida e gli ha sparato contro quattro colpi di pistola, uccidendolo all’istante. Indaga la Squadra mobile.
Catalano era noto agli inquirenti perché considerato vicino al boss Paolo Iannò, esponente della cosca Condello, da alcuni anni collaboratore di giustizia.

Il movente dell’assassinio del commerciante potrebbe essere maturato nell’ambito dello scontro in atto all’interno della cosca Condello per la supremazia all’interno del gruppo criminale.Quello di Catalano, comunque, è il primo omicidio di ‘ndrangheta che si verifica a Reggio Calabria da alcuni anni.

Foto di repertorio – Fonte Ansa

Corigliano, morto il 26enne ferito in un agguato lo scorso sabato

 

Agguato nel vibonese, imprenditore ferito da un colpo di pistola

VIBO VALENTIA – Un imprenditore è stato ferito a colpi di pistola ieri sera nel quartiere Affaccio, a Vibo Valentia, da un individuo sulla cui identità sono in corso indagini della Squadra mobile di Vibo.

La vittima, M.M., secondo quanto si è appreso, ha raccontato di essere stata avvicinata , mentre si trovava fuori dalla sua attività di vendita di ceramiche per uso privato e aziendale, da una persona che però non sarebbe riuscita a riconoscere a causa della pioggia e dal fatto che questa si copriva il volto con l’ombrello.

L’attentatore ha quindi esploso all’indirizzo dell’imprenditore 47enne un colpo di pistola ferendolo al piede.

Sul posto sono giunti i poliziotti della Squadra volante della questura di Vibo e l’equipe del Suem118 che ha provveduto a trasportare il ferito al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Foto di repertorio

 

Agguato nel reggino, Oliverio fa visita al piccolo Nicolay

REGGIO CALABRIA – Il presidente della Regione, Mario Oliverio, si è recato ieri sera presso gli Ospedali “Riuniti” di Reggio Calabria per fare visita al piccolo Nicolay, il bambino di nazionalità bulgara colpito durante un agguato di ‘ndrangheta a Seminara.

Il Presidente, accompagnato dai medici del reparto di Rianimazione, il Direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione, dott. Sebastiano Macheda e dalla dott.ssa Albanese, ha salutato il piccolo Nicolay con il quale si è intrattenuto qualche minuto a parlare.

Ai medici Oliverio ha chiesto notizie sul suo stato di salute che sta evolvendo positivamente.

Il Presidente Oliverio sin dal pomeriggio di sabato, appena appresa la notizia, aveva subito contattato il dott. Frank Benedetto, Direttore Generale degli Ospedali Riuniti, per avere informazioni sullo stato di salute di Nicolay. f.d.

 

Agguato Seminara, grave bambino di dieci anni

SEMINARA (RC) – Rimangono gravi le condizioni del piccolo di dieci anni, rimasto gravemente ferito nell’agguato in cui ieri è stato ucciso il pregiudicato Giuseppe Fabio Gioffrè, di 39 anni, presunto esponente dell’omonima cosca di ‘ndrangheta.

L’agguato

L’uomo é stato freddato mentre si trovava accanto al bambino in un terreno di sua proprietà in località “Venere” di Seminara. A compiere l’agguato sarebbero state due persone che erano armate di fucili caricati a pallettoni. Per Gioffrè, colpito in parti vitali, non c’è stato nulla da fare: é morto all’istante.

Le condizioni del bambino

Il bambino invece che era accanto a lui, é stato colpito da uno dei pallettoni sparati dagli assassini, che si sarebbero allontanati a piedi nelle campagne circostanti. Il piccolo é stato soccorso da alcune persone che sono accorse sul posto, richiamate dai colpi di fucile, e portato d’urgenza agli “Ospedali riuniti” di Reggio Calabria, dove si trova tuttora ricoverato in rianimazione. Avrebbe tre proiettili di lupara nel corpo, uno nei polmoni e due in un fianco.

Sull’accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Palmi.
   

Agguato a Toronto, ucciso presunto affiliato della ‘ndrangheta

ROMA – Agguato a Toronto, dove un uomo di origini italiane, Cosimo Commisso, 33 anni, è stato freddato assieme alla fidanzata, Chantelle Almeida, di 26 anni.
Secondo il quotidiano canadese National Post, l’uomo, residente a Vaughan, non ha precedenti penali, ma sarebbe legato a una “importante famiglia della criminalità organizzata” nell’area di Toronto e, secondo fonti della polizia citate dal giornale, “avrebbe legami personali con figure della criminalità”. “Gli investigatori – scrive il National Post – ritengono che Commisso fosse legato a John Ignagni, 33 anni, che fu ucciso in un’imboscata nel garage di un condominio nel centro di Toronto nel 2016”.
Il duplice omicidio è avvenuto venerdì sera e i killer hanno sparato al suv dove viaggiavano le due vittime.

 

Fonte Ansa