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Confronto nel mondo agricolo sulle misure del prossimo PSR

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Si è svolto anche a Corigliano Calabro l’incontro “Verso il nuovo PSR Calabria 2014/2020. Scriviamolo insieme”, organizzato dal Dipartimento regionale Agricoltura.

Dopo Cirò Marina anche il comprensorio di Corigliano, ha mostrato di gradire molto l’iniziativa di scendere in mezzo al mondo agricolo per un momento di ascolto, per discutere insieme sulla nuova programmazione dei fondi comunitari destinati al comparto agricolo e forestale per il periodo 2014/2020.

Numerosi gli spunti di riflessione proposti dalla platea del Centro di Eccellenza. La facilitazione dell’accesso al credito alle aziende e particolarmente ai giovani imprenditori, sembra essere uno degli argomenti più gettonati, così come la semplificazione e lo snellimento di una burocrazia troppo complicata e lenta, che spesso penalizza il mondo dell’imprenditoria. E per quanto riguarda il mondo dei giovani in agricoltura, è stato suggerito anche di cercare nuove forme per promuovere l’imprenditoria giovanile e di prevedere strumenti che possano sostenere i giovani imprenditori finanziati con la vecchia programmazione, con servizi di assistenza e consulenza.

Gli argomenti trattati hanno spaziato dalla proposta di sviluppare una progettazione integrata con altri settori quali il turismo, l’industria e la ricerca alla promozione della competitività del sistema agroalimentare, con la valorizzazione delle eccellenze ed una lotta efficace alla contraffazione. Dalla necessità di maggiore sviluppo delle conoscenze tecniche tra addetti ai lavori a quella di potenziare la progettazione integrata di filiera e puntare sull’innovazione, nel rispetto del territorio e delle produzioni tipiche, per essere sempre più competitivi sui mercati.

“Anche a Corigliano – ha affermato il dirigente Generale Giuseppe Zimbalatti – abbiamo raccolto elementi utili e costruttivi per non ricadere in errori del passato e costruire una programmazione migliore a beneficio delle nostre aziende agricole. Siamo soddisfatti di come la gente stia accettando di buon grado il nostro invito a fornirci indicazioni ed a recepire ed elaborare le novità insite nella nuova programmazione, previste dai regolamenti comunitari”. ”Eravamo certi della risposta di Corigliano – ha dichiarato l’Autorità di Gestione del PSR Alessandro Zanfino – perché si tratta di un territorio molto importante dal punto di vista agricolo ed era necessario incontrare e dare parola al tessuto imprenditoriale ed alle associazioni della zona. Le risorse comunitarie sono linfa vitale per un comparto che è fondamentale per questi territori- ha concluso – la condivisione è quindi essenziale per non sbagliare questa programmazione”.

Domani, venerdì 28 febbraio, alle 10, l’assessore Trematerra ed i dirigenti del Dipartimento Agricoltura saranno di scena a Reggio Calabria, nell’Aula Seminari del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea, per raccogliere gli interventi sui temi della prossima programmazione anche da parte del territorio reggino.

Persi 11mila posti di lavoro in Calabria secondo il rapporto Svimez

ROMA – Il mercato del lavoro italiano continua a deteriorarsi: nel primo trimestre 2013 il Sud ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente, 244mila il Centro-Nord. Gli occupati nel Mezzogiorno scendono quindi nei primi mesi del 2013 sotto la soglia dei 6 milioni: non accadeva da 36 anni, dal 1977. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013 presentato questa mattina. Nel 2012 il tasso di occupazione in età 15-64 è stato del 43,8% nel Mezzogiorno e del 63,8% nel Centro-Nord.

A livello regionale il tasso più alto si registra in Abruzzo (56,8%), il più basso in Campania, dove lavora solo il 40% della popolazione in età da lavoro. In valori assoluti, la Sicilia perde 38mila occupati, 11mila la Calabria, 6mila la Sardegna, 3mila la Basilicata. Nel Sud l’occupazione in agricoltura cala nel 2012 dell’1% e del 3,2% nell’industria, mentre tiene nei servizi (+0,3%).

A livello regionale, cala l’occupazione agricola in Abruzzo (-23,8%), Molise (-7%), Basilicata (-6,4%), Calabria (-5,6%), mentre cresce in Campania (+4,1%) e Sardegna (+5%).

Segno negativo per l’industria in tutte le regioni del Sud, a eccezione dell’Abruzzo (+3,9%), con le punte della Sardegna (-11%), della Sicilia (-6,9%) e del Molise (-5,6%).

Positivo invece il settore dei servizi, soprattutto in Molise (+3,2%), Campania (+2,5%), Sardegna (+1,1%). In valori assoluti, nel 2012, rispetto al 2011, il Sud ha perso oltre 4mila posti di lavoro in agricoltura, 42.800 nell’industria e ha registrato un incremento di 11.600 unità nei servizi.

L’assessore Trematerra si esprime riguardo le problematiche sulla pesca

L’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra  interviene in merito alle problematiche del comparto calabrese, anche in relazione a recenti esternazioni di esponenti politici e del comparto. “Quello della pesca, dice Trematerra, è senza dubbio un settore strategico da potenziare, implementando politiche di sviluppo integrate con il turismo, l’ambiente, l’agricoltura. Tutto ciò nella consapevolezza che la pesca non può e non deve rappresentare solo un’attività che punta allo sfruttamento della risorsa ittica, ma un’attività perfettamente integrata in un sistema che alimenti nuovi percorsi economici che, da un lato, assicurino il giusto reddito agli operatori e, dall’altro, risulti orientata a preservare l’ecosistema attraverso una riduzione dello sforzo di pesca ed un uso più consapevole e rispettoso dell’ambiente. E’ questa la direttrice – continua Trematerra – nella quale si muove il Dipartimento Agricoltura, con la condivisione ed il supporto di tutti i portatori di interesse, più volte sentiti e coinvolti, che hanno rappresentato e rappresentano quotidianamente un ausilio imprescindibile”.

L’assessore Trematerra sottolinea che “un ulteriore sforzo si sta facendo per poter dare ulteriori risposte concrete a quei territori particolarmente vocati, in termini di strutture per valorizzazione dei prodotti ittici, attraverso risorse comunitarie, benché ci si trovi nella delicata fase di fine programmazione”.

Consegna Mezzi antincendio

download (10)Catanzaro.Massimo impegno per la salvaguardia del patrimonio boschivo del territorio calabrese. E’ quanto l’Assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione, Michele Trematerra, sottolinea già da diverso tempo e che oggi si concretizza ulteriormente attraverso l’assegnazione all’Afor di ventidue nuovi automezzi che serviranno per rafforzare il servizio antincendio boschivo regionale. Nel piazzale della sede del Dipartimento Agricoltura di via Molè a Catanzaro, l’assessore Trematerra ha presentato infatti alla stampa i modernissimi mezzi assegnati alle squadre antincendio dell’Afor, che successivamente saranno trasferiti alla nuova azienda “Calabra Verde”, istituita con la legge regionale n.25/2013, che avrà, tra gli altri compiti, quello di gestire il servizio antincendio regionale dall’inizio del 2014. Alla consegna dei mezzi erano inoltre presenti il Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giuseppe Zimbalatti, il Commissario dell’Afor Federico Postorino, il dirigente del settore Foreste Giuseppe Oliva, il direttore tecnico del servizio Antincendio dell’Afor Alfredo Allevato, il dirigente della Protezione Civile Calabria Salvatore Mazzeo ed i vari responsabili dei servizi provinciali dell’Afor. Gli automezzi presentati sono dei modernissimi Pick-up fuoristrada con doppia cabina e modulo antincendio da quattrocento litri. Acquistati dal Dipartimento Agricoltura, i ventidue Pick-up vanno a sommarsi alle oltre cinquanta autobotti già operative, ai settanta mezzi fuoristrada adibiti al trasporto delle squadre ed ai cinque elicotteri regionali, nell’ottica di intervenire con maggiore efficacia sulla lotta agli incendi boschivi e di supportare gli spostamenti delle squadre addette a questo servizio. “L’acquisto di questi nuovi automezzi antincendio è un primo investimento importante – ha affermato l’assessore Trematerra – reso possibile grazie alla nuova legge regionale, la 25/2013 di istituzione dell’Azienda Calabria Verde fortemente voluta da questa governo regionale, volto a salvaguardare la ricchezza e le mille potenzialità dei boschi calabresi”.

Forte crisi per l’agricoltura: la Coldiretti ne risente

coldiretti calabriaL’agricoltura è in sofferenza, ma oggi, i morsi della crisi, sono lancinanti, si fanno sentire sulla zootecnia, e il mantenimento del  prodotto Lordo Vendibile, che, ancora, è il terzo comparto dell’agricoltura della regione”. Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria parla di una zootecnia in forte difficoltà, di una serie di servizi che non si possono più assicurare, di un abbandono, per l’assenza di una adeguata remunerazione delle produzioni degli allevamenti delle aree collinari e montane della regione. Oggi, la crisi colpisce non solo le aree interne dove produrre comporta sacrifici , ma, anche le zone vocate di pianura. La difficoltà di chiudere la trattativa sul prezzo del latte alla stalla nelle regioni del nord, provoca incertezza anche sul mercato calabrese e questo in una situazione che vede aggravarsi i costi di produzione che continuano a lievitare per l’aumento del prezzo del mais e delle altre materie prime. In tale situazione soprattutto per gli allevatori calabresi è sempre più difficile immaginare una luce alla fine del tunnel. Un contesto – aggiunge Molinaro – che mette a rischio le produzioni di eccellenza del settore lattiero-caseario e della zootecnia della Calabria e non remunera investimenti fatti negli anni precedenti, in particolare quelli indirizzati all’aumento della qualità. A risultare mortificati sono gli allevatori e i loro nuclei familiari che non solo non vengono premiati con un reddito adeguato agli sforzi compiuti ma, rischiano seriamente di dover dismettere le loro aziende.  In una situazione del genere occorre a maggior ragione assicurare una mano visibile delle istituzioni regionali, proprio per non vanificare il lavoro fatto per adeguare le imprese zootecniche calabresi agli standard produttivi e qualitativi delle regioni meglio strutturate.

Insediata la Commissione Tecnica per la Stesura delle Linee Guida sui Piani di Classifica dei Consorzi di Bonifica

CATANZARO – L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa ella Giunta – ha presieduto l’incontro sull’insediamento della commissione tecnica, istituita dalla Giunta regionale, per la stesura delle linee guida propedeutiche alla redazione dei piani di classifica da parte dei consorzi di bonifica.

Al tavolo tecnico hanno preso parte il direttore generale dell’Associazione nazionale delle bonifiche Annamaria Martuccelli, il dirigente regionale del settore  foreste e forestazione Giuseppe Oliva, il dirigente regionale del settore affari generali  Giuseppe Calabretta, il presidente regionale dell’Unione regionale delle bonifiche dell’irrigazione Marsio Blaiotta e alcuni rappresentanti dei  consorzi di bonifica calabresi.

L’assessore Trematerra nel ribadire la forte necessità di giungere all’approvazione delle linee guida, ha parlato di “un passo necessario per dare senso compiuto a quanto fatto fino ad oggi e per garantire equità impositiva. Dopo una serie di incontri– ha proseguito  – oggi siamo qui per dare il via ufficiale alla formulazione di un strumento condiviso e che tenga presente  il più possibile delle reali esigenze del mondo consortile. I criteri ai quali dobbiamo lavorare – ha spiegato l’esponente della Giunta -, in massima sinergia con i consorzi, non costituiscono semplicemente una questione tecnica, ma saranno anche frutto di scelte di carattere politico. L’auspicio è quello di giungere ad una visione di carattere generale già alla fine del mese di agosto, per arrivare a settembre all’approvazione definitiva. E questo, in piena sintonia con la Legge regionale n. 11 del 2003, affinché  i consorzi di bonifica calabresi possano dotarsi di quei piani di classifica, che rappresenteranno uno strumento indispensabile per l’individuazione dei benefici, derivanti dalla opere di bonifica ed idrauliche, necessari  all’imposizione dei tributi ai consorziati in maniera equa e razionale. I piani di classifica – ha concluso Trematerra – dovranno costituire uno strumento valido a 360 gradi, in modo da garantire l’omogeneità nei confronti dei territori, nell’interesse di tutti i consorzi e naturalmente della Regione”.

Il direttore generale dell’Anbi Martuccelli ha sottolineato “che il compito della Regione è quello di individuare i criteri direttivi che serviranno ad indirizzare le future attività di ogni consorzio. Le linee guida devono tener conto dei benefici sia di natura idraulica e di quella agricola, ispirati ai  principi inseriti nelle leggi regionali, e che tengano conto delle realtà  territoriali con riferimento alle situazioni catastali e delle opere esistenti nei vari comprensori. Inoltre – ha detto ancora Martuccelli – le linee guida devono indicare la natura del beneficio, distinguendo tra quello idrico e quello agricolo.  Nel contempo i consorzi dovranno definire il quadro conoscitivo territoriale, così da poter applicare successivamente i criteri direttivi individuati dalla commissione tecnica regionale”.

Il trattore killer colpisce ancora: l’ultima vittima ieri nel veronese

Il trattore sul quale stava trasportando legna giovedì pomeriggio in un campo nelle vicinanze del casello autostradale si è ribaltato finendo in un fossato colmo d’acqua e lui, Adriano Bonfante (62 anni), è rimasto intrappolato sotto il proprio trattore morendo annegato a Nogarole Rocca nel veronese.

E’ questa la tragica descrizione dell’incidente che ha coinvolto ancora una volta un agricoltore. Questa l’ennesima esistenza spezzata in un territorio in cui la percentuale delle vittime dei campi continua ad essere protagonista dell’emergenza morti sul lavoro.

Errori e morti che potrebbero essere evitati, eppure il bollettino dei decessi in agricoltura continua. E a confermarlo sono i dati quotidianamente aggiornati ed elaborati dal nostro Osservatorio Sicurezza sul  Lavoro (www.vegaengineering.com).
Nel primo quadrimestre 2013 sono state 125 le morti rilevate nel nostro Paese. Oltre il 40 per cento delle quali è stata individuata proprio in agricoltura. Praticamente quasi la metà delle vittime.

Quando poi si esaminano le cause di mortalità rilevate, si scopre che il ribaltamento di un mezzo o di un veicolo in movimento è quella più frequente (24 per cento delle 125 vittime del primo quadrimestre 2013);  dove spesso il veicolo in questione è un trattore.

E in effetti, le ragioni che conducono alla morte dei lavoratori, soprattutto in agricoltura, sono sempre le stesse; proprio per questo si può affermare che la conoscenza dell’ambiente di lavoro, la manutenzione delle macchine e la formazione degli operatori sarebbero sufficienti per ridurre drasticamente queste tipologie di infortuni. La realtà invece è ben diversa e il rischio viene sottovalutato anche per l’esagerata fiducia nelle proprie capacità e nella propria esperienza.
E poi c’è la questione delle macchine. I trattori dovrebbero essere manutenuti regolarmente ed utilizzati in modo adeguato con attrezzature  idonee, senza effettuare modifiche improprie.

Tra l’altro poi, secondo le normative vigenti, dovrebbero essere indossate delle cinture di sicurezza e i mezzi agricoli dotati di un roll-bar che impedisca in un eventuale ribaltamento di compiere oltre un quarto di giro.

Sembra assurdo che non si proceda con questi semplici accorgimenti, anche perché i costi della sicurezza sono assolutamente affrontabili. Sicuramente meno ‘onerosi’ che quelli di un incidente mortale senza contare la tragedia umana.

Firmato il decreto relativo allo stato di eccezionalità degli eventi calamitosi nel crotonese

Crotone – Il Consigliere provinciale con delega all’Agricoltura Umberto Lorecchio, rende noto che nella giornata di ieri il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, grazie anche all’interessamento della parlamentare crotonese Dorina Bianchi, ha firmato il decreto che amplia le provvidenze riconosciute con il decreto n° 993 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°30 del 5/2/2013. Con tale atto era stata dichiarata l’esistenza d’eccezionalità degli eventi calamitosi (siccità dal 1° giugno al 10 settembre 2012) nel territorio della provincia di Crotone. “Pertanto -dichiara Lorecchio- restiamo in attesa della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per poter avviare l’iter di presentazione delle domande da parte degli imprenditori agricoli dell’intero territorio provinciale”.

Agricoltura nel vibonese messa in pericolo dai cinghiali: Coldiretti lancia l’allarme

VIBO VALENTIA –  L’agricoltura del vibonese e in modo particolare quella della zona di Maierato sta pagando un prezzo enorme per un’emergenza che al momento appare di difficile soluzione: il proliferare senza alcun controllo di orde di cinghiali.  A lanciare l’allarme i soci di ASSOLAC della Provincia di Vibo Valentia esasperati e stanchi per i danni causati da questi animali che continuano a devastare le coltivazioni, dai campi seminati ad ortaggi, agli allevamenti in cui irrompono, con conseguenti danni economici elevatissimi. Il tema della corretta gestione del territorio e del contenimento degli animali selvatici incide direttamente sulla possibilità di sopravvivenza di numerose imprese agricole e zootecniche, è proprio questa la questione all’ordine del giorno: il rischio dell’ulteriore abbandono delle attività agricole già duramente colpite dal dissesto idrogeologico e ambientale che spingono alla ulteriore marginalizzazione delle aree agricole. L’abbandono dell’agricoltura e delle attività zootecniche si ripercuoterebbe negativamente e direttamente sulle possibilità residue di tenuta del territorio e della salvaguardia del paesaggio. La presenza massiccia dei cinghiali negli ultimi anni è diventata una vera e propria calamità alla quale nessuno sembra voler porre rimedio: inascoltate fino ad ora, sono state  le iniziative intraprese da Organizzazioni quali Coldiretti  alla scopo di sensibilizzare, attraverso i numerosi incontri l’Amministrazione Provinciale e la Prefettura, alla soluzione del problema.

Secondo la Coldiretti di Vibo, occorre porre sotto controllo al più presto la presenza di questi animali selvatici e sottoporre il territorio ad una efficace pianificazione faunistica-venatoria, occorre, prima di tutto che, in sintonia con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria, l’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), anche in Calabria dia delle indicazioni precise su come risolvere la questione dei danni da fauna selvatica. Serve uno sforzo congiunto di tutti i soggetti interessati: agricoltori allevatori, ambientalisti e addetti alle attività venatorie, coordinati dagli organi provinciali preposti, si impegnino per  la soluzione definitiva e duratura del problema con l’obiettivo che si restituisca tranquillità alle imprese per produrre e si salvaguardi l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.

Tre eccellenze calabresi alla fiera di Vita in Campagna

CATANZARO – Da domani, 22 marzo, al prossimo 24 marzo tre eccellenze calabresi saranno in primo piano alla fiera di Vita in Campagna, a Montichiari, in provincia di Brescia.

L’iniziativa, organizzata dalla rivista Vita in Campagna, del gruppo l’Informatore Agrario, è dedicata agli appassionati di orto, frutteto, giardino, allevamenti e casa di campagna, che, a migliaia la visiteranno.

L’Assessore Trematerra, che con il Dipartimento Agricoltura della Regione ha promosso e coordinato l’iniziativa, di concerto con il Presidente della Giunta Scopelliti, ha sottolineato che ”anche le produzioni di nicchia, sono uno strumento per conoscere il territorio calabrese. Cedro, Bergamotto e Liquirizia sono tre fiori all’occhiello dell’agroalimentare regionale. Abbiamo scelto questi prodotti unici e particolari perche’ pensiamo che la tipologia di manifestazione, consona alla riscoperta della vita in campagna, si coniughi bene con la riscoperta di prodotti ad alto valore culturale e territoriale”.