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Regione Calabria, al via una nuova fase per il Dipartimento Agricoltura

CATANZARO – Si è tenuta ieri una riunione tra il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, rappresentato dal Dirigente Generale Giacomo Giovinazzo e dal Consigliere Regionale delegato Mauro D’Acri, ed i rappresentanti delle organizzazioni di categoria agricole e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali.

Il Dirigente Generale Giovinazzo, che ha introdotto i lavori, ha ringraziato  i partecipanti ed i dirigenti di settore presenti, ed ha annunciato che si sta procedendo ad una vera e propria riorganizzazione del Dipartimento. «La condivisione sarà il nostro punto fermo – ha affermato il Dg – e con cadenza mensile questo tavolo si riunirà per fare il punto delle varie situazioni, per confrontarsi e lavorare di concerto. Le organizzazioni professionali infatti – ha precisato Giovinazzo – costituiscono una parte del segmento di filiera e saranno sempre più coinvolte nella programmazione e nella gestione dipartimentale, nonché nella risoluzione delle problematiche».

«Oggi riprendiamo gli incontri con i tavoli tecnici -ha affermato il Consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri- La giunta ha piena fiducia in questa nuova direzione e siamo certi che proseguiremo nel modo migliore, mettendo come sempre al centro dell’attenzione lo sviluppo dell’agricoltura e delle aziende calabresi”. Diversi gli argomenti trattati nel corso della riunione. Si è discusso innanzitutto della nuova programmazione dei fondi comunitari in agricoltura 2021-2027 e della spesa dell’attuale programmazione.  Il Dg ha sottolineato che si sta lavorando anche alla ristrutturazione di tutti i settori dipartimentali e delle Uotp. Il Dipartimento, inoltre, intende costruire un rinnovato  rapporto con l’ente strumentale Arsac, a partire dalla possibilità di sottoscrivere una convenzione per ricevere dall’ente un supporto per le istruttorie dei ricorsi del “Pacchetto Giovani. Il Dirigente Generale ha affermato poi di avere in programma una riunione con l’organismo pagatore Arcea che, deve diventare, insieme al Dipartimento, un punto di riferimento per la risoluzione delle problematiche degli agricoltori calabresi. E’ stato reso noto, inoltre, che il Dipartimento ha già inoltrato una nota ai CAA, al fine di richiamarli ad una maggiore responsabilità.

«Per quanto riguarda i bandi del PSR, il Dg ha parlato di vero e proprio “tagliando” da effettuare: “Come già fatto per il ‘Pacchetto Giovani’, ci sono in cantiere due nuovi bandi, uno relativo alla Misura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” ed uno per la Misura 4.2 “Sostegno ad investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli”. Bandi orientati alla semplificazione e ad una maggiore corrispondenza alle esigenze degli investimenti, con particolare attenzione al potenziamento delle filiere. Stiamo lavorando ad un altro bando -ha aggiunto- non afferente al PSR, che riguarda il bergamotto».

Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato dichiarato che a breve saranno pubblicate le graduatorie relative ai bandi della Misura 8 “Forestazione”, della 3.1.1. “Sostegno alle associazioni di agricoltori che partecipano per la prima volta a regimi di qualità” e della 7.3.1”Investimenti in accesso alla banda larga e ultra larga nelle aree rurali”. Gli altri obiettivi a breve termine del Dipartimento sono la risoluzione delle problematiche relative alle Misure a Superficie e a Investimento derivanti dal sistema Sian ed il miglioramento del sistema Uma. È stato annunciato, inoltre, che si sta progettando  un corso di formazione online destinato ai beneficiari della Misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali”. Verranno affrontati i rapporti tra il Dipartimento ed i Consorzi  di Bonifica, per quanto riguarda la risoluzione delle problematiche relative ai bilanci ed alle difficoltà operative degli stessi Consorzi. Infine, ma non per ordine di importanza, è stato evidenziata l’intenzione del Dipartimento Agricoltura di agevolare l’accesso al credito agli imprenditori agricoli e forestali, in particolare relativamente al Fei, Fondo Europeo per gli Investimenti, gestito dalla Bei, Banca Europea degli investimenti. Contemporaneamente saranno potenziati i rapporti con Ismea e sarà affrontata la questione Confidi inerente l’anticipo

Pacchetto Giovani, interpellanza del consigliere Gianluca Gallo

COSENZA – Esclusi dai finanziamenti del 2016, riammessi dal Tar ma lasciati ugualmente fuori dalla Regione. Ed ora per una norma capestro è a rischio anche il loro accesso ai fondi 2018.
È l’assurdo caso di cui si trovano ad essere protagonisti, loro malgrado, una quindicina di giovani agricoltori calabresi. La loro vicenda è finita ora al centro di un’interpellanza a firma del consigliere Gianluca Gallo. La storia: attraverso il Pacchetto Giovani la Regione, utilizzando fondi europei, si impegna a sostenere l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. «Nel 2016 – ricostruisce Gallo nel suo atto ispettivo, già depositato ed ora in attesa di risposta – dal bando restano esclusi in 150, poiché sprovvisti di titoli o per domande carenti di autodichiarazione possesso, come attesta nel Dicembre del 2017, con proprio decreto, il dirigente del Dipartimento agricoltura». In 15, però, non ci stanno. Contestano le decisioni degli uffici regionali, ricorrono al Tar. Il 20 Giugno 2018 arriva la sentenza, in forma breve tanto sono chiare, per i giudici, la natura del contendere e le responsabilità: la Regione ha torto. Viene condannata anche a pagare le spese legali. Soprattutto, però, «viene cassato il decreto dirigenziale e si ordina di dare immediata esecuzione alla sentenza», ricorda il capogruppo della Casa della Libertà. Quando però il provvedimento viene notificato, la Regione decide di opporsi. Si va allora al Consiglio di Stato, ed in sede cautelare matura un’altra bocciatura: la richiesta di sospensiva dell’efficacia della sentenza impugnata, avanzata dalla Regione, è respinta. «A quel punto – ragiona Gallo – in uno Stato di diritto si farebbe ciò che probabilmente sarebbe stato doveroso fare già dopo la pronuncia di prime cure: dare seguito a quanto stabilito dal collegio giudicante. Invece, con una protervia inspiegabile, il Dipartimento sceglie altra via». Ovvero: «Nelle disposizioni procedurali del Pacchetto Giovani 2018, nel burocratese del linguaggio usato, si stabilisce in sostanza che la partecipazione ad esso è aperta anche agli esclusi dal Pacchetto Giovani 2016, ma solo previa rinuncia, da parte di questi ultimi, alla eventuale domanda di riesame presentata in esito al bando 2016». Un atteggiamento, secondo il capogruppo della Cdl, «assurdo: si vuole imporre a 15 giovani che hanno creduto nella giustizia di astenersi dal rivendicare un diritto peraltro sin qui acclarato anche in sede giudiziaria quale condizione per essere ammessi ad una selezione il cui esito potrebbe poi rivelarsi, teoricamente, anche negativo. Col risultato di ritrovarsi senza la possibilità di accedere né ai finanziamenti del 2016, né a quelli del 2018». Conclude Gallo: «L’illogicità di tale modo di fare è evidente. Dispiace constatare che gli unici a non accorgersene siano gli inquilini dei piani alti della Cittadella. Per questo chiedo che la giunta regionale con urgenza spenda una parola di chiarezza in riferimento alla questione, spiegando se e come intenda garantire il rispetto dei diritti e della legge e, nel caso specifico, assicurare il rispetto dei diritti di una quindicina di giovani calabresi che null’altro chiedono, peraltro con ragioni riconosciute anche dai Tribunali, di poter investire nella loro Calabria».

 

Confagricoltura Cosenza, Granata, «Sì ai voucher nel nostro settore»

COSENZA – Ferve il dibattito, tra forze politiche e imprenditoriali, circa l’opportunità o meno della reintroduzione dell’uso dei voucher in alcuni settori, tra i quali l’agricoltura.

In linea con il Ministro delle politiche agricole Centinaio e con il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, la Presidente di Confagricoltura Cosenza, Paola Granata, ha sottolineato l’utilità che ha contraddistinto in passato l’utilizzo di tale strumento nel settore agricolo, in cui risulta stringente l’esigenza di fruire di prestazioni meramente occasionali ed accessorie.

«La soppressione dei voucher in agricoltura si è rivelata una decisione errata e affrettata – ha dichiarato la Presidente Granata – poiché, a causa dei numerosi vincoli e delle restrizioni che caratterizzano il contratto di prestazione occasionale, introdotto sostitutivamente ai voucher, esso non si è rivelato affatto funzionale in un settore peculiare quale quello della agricoltura».

«Sarebbe fortemente auspicabile il ritorno ai voucher in agricoltura – ha spiegato la Presidente Granata – in quanto essi hanno rappresentato, anche in passate contingenze economiche negative, una misura flessibile che ha permesso di evitare il decremento occupazionale nel nostro comparto,  di garantire trasparenza nella remunerazione del lavoro occasionale e di contrasto al lavoro nero».

Regione, si riunisce a Lattarico il Comitato di Sorveglianza del PSR

LATTARICO (CS) Dopodomani, venerdì 6 luglio, con inizio alle 9.30, si terrà presso la Tenuta “Contessa”, in località Contessa Soprana di Lattarico (Cs), il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014/2020, finanziato con il FEASR, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.

Alla riunione, che sarà presieduta dal Presidente della Regione Mario Oliverio, prenderanno parte  il Capo dell’Unità Italia della Direzione generale Agricoltura della Commissione Europea Filip Busz, la  referente del PSR Calabria della DG Agri della Commissione Europea Maria Merlo, Pasquale Giantomasi e Giovanna Ferrari del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Alessandro Mazzamati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché i rappresentanti del partenariato istituzionale, economico e sociale (sindacati, associazioni, università, organizzazioni di categoria, amministrazioni).

L’assemblea si aprirà con i saluti del Presidente Oliverio e del Consigliere regionale con delega all’ “Agricoltura” Mauro D’Acri.   A seguire, l’introduzione del Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari Carmelo Salvino.  I lavori saranno introdotti dall’Autorità di Gestione del PSR Calabria Alessandro Zanfino.

Le conclusioni, previste al termine della sessione pomeridiana, spetteranno al Presidente Oliverio.

L’ordine del giorno della riunione verterà sulla presentazione dello stato di attuazione del PSR, in termini di calendario dei bandi di gara, impegni e pagamenti al Q2 2018 e previsioni per il 2018 e 2019 (rischio N+3); sulle previsioni per il raggiungimento degli obiettivi di performance intermedi; sulle proposte di modifica di indicatori di performance; sulla nomina del valutatore e le attività di valutazione; sul soddisfacimento della condizionalità ex-ante; sulla nuova delimitazione delle zone soggette a vincoli naturali; sul piano di comunicazione; sullo stato di attuazione del piano di azione della Regione (ARCEA) per la riduzione del tasso di errore; varie ed eventuali.

La sessione dei lavori sarà trasmessa in diretta streaming ed, in pillole, sui social del PSR Calabria 2014/2020 (Facebook e Twitter).

Gli organi di stampa sono invitati a prendere parte all’evento.

Nel pomeriggio di domani, invece, sempre presso la Tenuta Contessa, si terrà la seduta tecnica interna, preparatoria al Comitato di Sorveglianza.

Agricoltura danneggiata dalla pioggia, Coldiretti: «La Regione verifichi»

CATANZARO- Negli ultimi giorni eccesso di pioggia e autentiche bombe d’acqua, in particolare nei Comuni di Nicotera e Joppolo nel Vibonese e nel reggino nei Comuni di Scilla, Bagnara Calabra e Reggio Calabria, hanno prodotto danni all’agricoltura e smottamenti ed allagamenti con difficoltà alla viabilità esta salendo la conta. «Sempre di più  – denuncia il Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro –  si è costretti a rilevare danni ai cittadini ed agricoltori per effetto di un costante abbandono delle aree interne, la scarsissima manutenzione e messa in sicurezza dei territori. Non investire nella prevenzione – continua –  oltre ad accrescere il rischio di dissesto idrogeologico fa lievitare, puntualmente, la spesa pubblica negli interventi post eventi in un rapporto uno a sette. L’andamento anomalo di questo periodo  conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo». Auspicando che ci possa essere una maggiore consapevolezza da parte delle Istituzioni sul contrasto di questi fenomeni di rischio, la Coldiretti chiede al Dipartimento Regionale Agricoltura di effettuare velocemente la verifica dei danni e dello stato delle colture e valutare la situazione che certamente non è buona e se necessario predisporre gli atti per la richiesta di calamità naturale.

 

Buone pratiche per l’agricoltura, nasce “I semi della legalità”

CATANZARO – Il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari presenta la prima buona pratica dell’agricoltura, dal nome “I semi della legalità”. Si tratta di un progetto che mira a promuovere e valorizzare l’agricoltura sociale, settore dalle mille potenzialità, che potrebbe rappresentare una importante opportunità per la Calabria.

Il progetto ha trovato terreno fertile alla Fiera di Montichiari

Il progetto indoor nasce dalla partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione “Fiera di Vita in Campagna/Salone di Origine”(Montichiari –BS- marzo 2017), punto d’incontro tra gli operatori del settore agricolo ed il mondo dell’agricoltura sociale, grazie al sostegno del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014/2020. All’iniziativa hanno aderito sei cooperative sociali che operano sul territorio calabrese, tutte impegnate nel settore dell’agricoltura e dell’inclusione sociale: Valle del Marro, Fattoria la casa di Nilla, La fattoria del benessere, Consorzio Macramè, Demetra onlus, I-Chora. La buona pratica nasce sulla base dell’esperienza maturata da parte di queste aziende che, negli anni, si sono distinte nei settori dell’agricoltura sociale, intesa anche come fornitura di servizi extra agricoli, quindi, ad esempio, fattorie didattiche e sociali, dell’inclusione sociale e produzioni di qualità. La peculiarità di alcune di queste aziende è quella di essere nate su terreni confiscati alla criminalità organizzata e quindi di aver restituito gli stessi alle popolazioni locali. La Regione Calabria infatti è impegnata in prima fila nella lotta alle mafie ed al caporalato.

Efficacia, efficienza, innovatività

Grande soddisfazione è stata espressa dal Consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, che ha sottolineato quanto siano importanti iniziative come questa : “Il progetto del PSR  parte dal presupposto che le attività delle cooperative sociali costituiscano risorse da valorizzare attraverso gli strumenti di programmazione, al fine di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio rurale e di migliorare la qualità della vita delle popolazioni calabresi.

“I semi della legalità” è stato valutato secondo i “criteri vincenti” individuati dal PSR Calabria 2014/2020, requisiti che puntano all’efficacia, all’efficienza e all’innovatività di un’idea . Tutti i progetti che beneficeranno delle risorse del PSR e che si candideranno a diventare “buona pratica”, verranno esaminate tenendo conto di aspetti legati anche alla modernità e all’originalità delle idee proposte. f.

La riforma dei reati alimentari, approvata dal Consiglio dei Ministri è una ottima notizia per la Calabria

«Molinaroci aiuterà a difendere in particolare l’olio di oliva e  succo di arance».

La riforma dei reati alimentari e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora piu’ pericolosa la criminalità nell’agroalimentare dove sviluppa un business significativo sottratto all’economia calabrese.

Questo va quindi contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato, come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari.

Il Disegno di Legge  – afferma Coldiretti Calabria – approvato da parte del Consiglio dei Ministri e presentato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando con nuove norme in materia di reati agroalimentari sulla base delle proposte presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti è davvero di grande rilevanza.

La criminalità organizzata, come emerge anche da diverse inchieste della magistratura in Calabria, (vedi succo di arance, olio di oliva, formaggi e derivati)  si sta appropriando di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano soffocando l’imprenditoria onesta ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza alimentare.

«Sempre di più, sul mercato i prodotti agrolimentari calabresi sono richiesti e quindi – commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – dobbiamo tutelare i primati internazionali conquistati nella qualità alimentare e le 18 certificazioni alimentari a livello comunitario di prodotti Dop/Igp e l’investimento che le imprese stanno facendo nel biologico  che in Calabria vede  8787 aziende in regime di  agricoltura biologica con una superficie complessiva di ha 160.164 ha e 984 le aziende in regime di agricoltura integrata per 18593 ettari.

Un patrimonio importante e che nel disciplinare dell’agricoltura integrata, pone la Calabria prima per essere “glifosato-free”. Proprio per questo – continua dobbiamo continuare ad essere all’avanguardia  in Europa di contrasto alle alterazioni, sofisticazioni e adulterazioni degli alimenti.

Va quindi sottolineata con soddisfazione – conclude Molinaro – la volontà con l’approvazione della riforma di procedere ad un aggiornamento delle norme penali, risalenti agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone».

“Le mani, la terra, le idee”, un progetto tra natura e inclusione

RENDE (CS) – Un piccolo paradiso alle porte di Rende. Un’oasi immersa nel verde per far conoscere e apprezzare le bellezze della natura. Si è tenuto questa mattina il convegno per la presentazione dei risultati del progetto “Le mani, la terra, le idee”. Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso il fondo per il volontariato, il progetto ideato da Antonio Cardamone, presidente dell’associazione O.N.L.U.S Arcalabria, è stato selezionato tra gli oltre mille progetti presentati classificandosi tra le prime 70 proposte. «Siamo giunti alla fine di questo percorso iniziato 10 mesi fa», ha spiegato Antonio Cardamone. Realizzato grazie al partneriato della città di Mendicino, dell’Istituto Comprensivo di Mendicino e dell’Unione Italiana Ciechi di Cosenza, il progetto, che ha visto la Croce Rossa Italia come parte attiva, è stato un vero e proprio percorso di inserimento lavorativo e sociale. Dieci mesi, 2400 ore di lavoro, più di 100 incontri sono i numeri che Antonio Cardamone ha svelato ai presenti, «obiettivi raggiunti e risultati al di là delle aspettative . Con impegno e dedizione, i ragazzi hanno acquisito le tecniche di coltivazione dell’orto e allevamento di animali».

LA CONOSCENZA DELLA NATURA

Entusiasmante l’esperienza degli alunni dell’istituto Comprensivo di Mendicino che sono stati avviati alla conoscenza del mondo dell’agricoltura attraverso la coltivazione dell’orto e la raccolta dei prodotti.

LA GRATITUDINE DEL SINDACO DI MENDICINO

«Ricordo il giorno in cui abbiamo illustrato il progetto al personale scolastico creduto nel progetto sin dall’inizio. Gli alunni delle scuole hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi al mondo della natura coltivando la terra. Mi piacerebbe realizzare una realtà come questa a Mendicino, anche se purtroppo non abbiamo terreni comunali incolti. La sfida è trovare un cittadino che metta a disposizione di un’associazione il proprio terreno», dichiara il sindaco di Mendicino Antonio Palermo.

UN ESEMPIO DI FATTIVITÀ

«Un esempio di fattività. Quello che avete visto è stato realizzato su un terreno comunale abbandonato. 27mila euro sono i fonei stanziati per l’acquisto di materiale» , ricorda il direttore amministrativo del progetto Davide Franceschiello. «Un progetto iniziato anni fa con la nascita di Sensopolis ,un parco multisensoriale sviluppato su 5 ettari di terreno, un centro di aggregazione per normodotati e persone con difficoltà fisiche e sensoriali», ricorda Pino Bilotti, presidente dell’U.I.C. Dalla sinergia tra Arcalabria e U.I.C di Cosenza è stata realizzata una fattoria didattica per far sperimentare ai visitatori le attività tipiche della vita contadina. Immersa tra gli alberi, un’area food che ospita anche container adibiti a museo e laboratorio per la lavorazione del latte.

INCLUSIONE

Nato con l’obiettivo di formare nel settore agricolo i disoccupati mendicinesi(che hanno poi abbandonato il progetto), il progetto si è trasformato in un vero e proprio progetto inclusivo per i migranti ospiti della Croce Rossa (Croce Rossa rappresentata da Antonio Schettini, presidente della Croce Rossa Italia di Cosenza) che hanno dimostrato il desiderio di lavorare e di inserirsi in società.
Con la consegna delle targhe ai partner del progetto, e degli attestati ai ragazzi, si chiude quello che è stato un esempio di integrazione e di lotta alla marginalità. Altri progetti bollono in pentola: se i risultati sono questi, non c’è che essere fiduciosi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

Stefano Caccavari e La “Mulinum” di San Floro al G7 sull’Agricoltura

CATANZARO – La startup Mulinum di San Floro è stata invitata al primo convegno sulle filiere agroalimentari che si é tenuto oggi a Bergamo, nella sede dell’Università della città lombarda, sede del G7 agricolo. Alla platea Stefano Caccavari ha presentato l’iniziativa imprenditoriale realizzata in Calabria con la nascita della filiera dei grani antichi biologici, soffermandosi anche sui futuri sviluppi in Toscana e altre regioni d’Italia. Mulinum rappresenta il primo caso in Italia di promozione di una filiera dal basso, grazie all’ uso dei social network e al supporto di centinaia di investitori. «Rappresentare il sud al G7 agricolo di Bergamo – ha detto Caccavari – è motivo di orgoglio proprio quando tutti pensano che al Sud non si possa creare valore e sviluppo. Noi di Mulinum esportiamo in altre regioni senza nessuna difficoltà, perché il modello è replicabile e scalabile senza difficoltà per chiunque voglia fare sana impresa».

PSR e diversificazione attività agricole, presentata la bozza del bando

CATANZARO – Si è riunito questa mattina, nella sede della Cittadella regionale, l’Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, per presentare la bozza del bando del PSR Calabria 2014/2020, relativo alla “diversificazione delle attività agricole per l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale e l’educazione ambientale” (Misura 16 cooperazione, intervento 16.9.1)”. Si tratta dell’ennesimo tassello, insieme alla proposta di legge sull’agricoltura, dellavoro del dipartimento Agricoltura, portato avanti dal Consigliere regionale delegato Mauro D’Acri.  «Abbiamo rivisto più volte la bozza di questo bando – ha affermato la Celi – e siamo stati i primi a dover studiare, perché abbiamo cercato di adeguare il più possibile il documento ai criteri di selezione del PSR, in modo da rendere il bando più aderente possibile alle reali esigenze dei territori e degli operatori agricoli ed offrire maggiori opportunità ai potenziali beneficiari. Aspettiamo nei prossimi giorni i vostri suggerimenti – ha aggiunto – per poter procedere velocemente alla pubblicazione del bando, che avrà la scadenza novanta giorni dopo la pubblicazione». «Con questo bando – ha dichiarato Zanfino – si apre una seconda fase del PSR Calabria. Dopo le misure agro-climatico- ambientali e quelle relative agli investimenti, ci concentriamo ora sulla parte del programma, ritenuta dalla stessa Commissione Europea, di maggiore qualità, perché per una regione come la Calabria la cooperazione è necessaria per fronteggiare la frammentazione, non solo aziendale ma anche culturale. Ed anche per innovare l’agricoltura con aspetti non prettamente agricoli, ma sociali, che possano garantire alle popolazioni delle aree rurali servizi essenziali che migliorino la qualità della vita. Con questo bando possano emergere realtà calabresi che già lavorano da tempo nel contesto dell’agricoltura sociale e che possano nascere delle nuove importanti best practices». La Misura 16 del PSR si sviluppa in interventi che sostengono forme di cooperazione e beneficiari diversificati ed è finalizzata al superamento degli svantaggi economici, ambientali e di altro genere, derivanti dalla frammentazione, oltre che allo sviluppo dell’innovazione, della crescita digitale e alla promozione del trasferimento di conoscenze nel settore agricolo, forestale.