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MeetUp Cinque Stelle a Cosenza, festa o flop?

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COSENZA – Sarà stata anche una festa di democrazia il primo incontro tra cittadini promosso dal MeetUp di Cosenza in vista delle prossime elezioni amministrative, come riportato da un comunicato stampa del Movimento Cinque Stelle. Di certo non è stato un successo di adesioni. Gli aspiranti consiglieri comunali sono solo 30 mentre nella lista di candidati a Palazzo dei Bruzi le caselle da riempire sono 32. C’è anche il rischio che la selezione programmata negli appuntamenti delle cosiddette graticole, riduca all’osso il numero dei papabili consiglieri, con la conseguenza, tutt’altro che remota, che i grillini siano costretti a rinunciare alla corsa ancora prima che cominci la campagna elettorale. Non c’è da stupirsi. Nelle amministrative nostrane il Movimento ha sempre raccolto le briciole. Forse anche a causa dei risultati, praticamente nulli, raggiunti dai rappresentanti cosentini eletti in Parlamento e a Bruxelles. A parte vestire i panni dei camerieri e intasare gli organi delle camere con interrogazioni e interpellanze, la loro presenza alla Camera, al Senato e all’Europarlamento, non ha lasciato tracce sul territorio. I prossimi appuntamenti con le “graticole” sono in calendario sabato 16 e domenica 24 gennaio. Il percorso di selezione previsto dal MeetUp di Cosenza si concluderà il 30 gennaio, giorno in cui si voterà per selezionare quali cittadini entreranno nella lista elettorale del Movimento 5 stelle. E dovranno essere almeno 21, il minimo richiesto dalle norme affinché le candidature siano valide.

Barbanti, a Cosenza logiche staliniste e naziste tra i Cinque Stelle

di SALVATORE BRUNO

 

COSENZA – Dialoga con Magorno perché l’interlocuzione con il governo regionale passa necessariamente dal Partito Democratico e sulle vicende amministrative di Cosenza annuncia un progetto comune con il senatore Molinari e l’Associazione Calabria Terra Libera. E sui travagli vissuti all’ombra di Palazzo dei Bruzi dal Movimento Cinque Stelle, lascia in cantina il fioretto, sferzando i suoi ex compagni a colpi di sciabola.

Sebastiano Barbanti, deputato cosentino, attualmente nel Gruppo Misto, sta lavorando sotto traccia, ma non troppo, per offrire il proprio contributo alla risoluzione delle tante emergenze che attanagliano la Calabria, mettendo sul tavolo questioni e soluzioni, sottoposte al segretario regionale del Pd. I due sono colleghi tra i banchi di Montecitorio. «Ma la Camera è chiusa dall’ultima decade di dicembre. In pratica erano più di venti giorni che non vedevo Magorno. Ho approfittato della nostra contemporanea presenza a Lamezia Terme per incontrarlo. Il motivo? Da tempo lavoro su temi che stanno a cuore a me ed ai cittadini della nostra regione. La sanità, la Sorical, la questione relativa alla Fondazione Terina. Si tratta di tematiche che riguardano il governo regionale. Il mio interlocutore dunque non può che essere Mario Oliverio ed il suo partito, ovvero i rappresentanti politici ed istituzionali deputati ad affrontare e risolvere le problematiche. Inutile attardarsi a denunciare quello che non va. La diagnosi non è sufficiente. Bisogna trovare le cure e proporle agli organismi che hanno il potere e gli strumenti per operare e cambiare le cose». Una sorta di collaborazione dall’esterno? «In realtà ritengo che le cose si cambiano da dentro, perché dall’esterno si possono esercitare soltanto pressioni limitate, destinate a rimanere lettera morta».

Questa collaborazione con il Pd potrebbe essere riproposta anche a Cosenza, in vista delle amministrative? «Su Cosenza, insieme al senatore Molinari e con l’Associazione Calabria Terra Libera, stiamo predisponendo una lista aperta al contributo dei cittadini. Non abbiamo preclusioni di carattere ideologico. Noi lavoriamo e lavoreremo sui temi, sui fatti concreti e sulla progettualità. Ovviamente i nostri candidati dovranno essere persone specchiate. Quindi la nostra lista sarà off limits per condannati e persone con carichi pendenti». Presenterete un vostro candidato a sindaco? «E’ un aspetto che valuteremo in seguito. I tempi non sono ancora maturi. In questa fase siamo impegnati a chiudere la lista dei candidati al consiglio comunale. Potremo avere un candidato sindaco di Calabria Terra Libera oppure entrare a far parte di uno schieramento più ampio. Sotto questo aspetto la palla adesso è nel campo dei partiti tradizionali. Noi non siamo per alzare steccati ideologici ed anacronistici che non portano a nulla se non ad essere destinati a rimanere ai margini della vita amministrativa. Se dovessero chiederci di sostenere un candidato a sindaco a noi gradito e con le carte in regola, saremo della partita». Da osservatore esterno il deputato Barbanti commenta anche la polemica tra il sindaco Occhiuto ed il senatore Morra, sul caso luminarie e sul famigerato servizio del Tg1. «Per la verità non ho seguito la vicenda, se non in maniera superficiale. E però Occhiuto non è abituato a parlare a vanvera. Se si è esposto in maniera così netta, qualcosa sotto ci sarà. Peraltro gli elementi ci sono tutti, visto che il presidente della Commissione di vigilanza Rai è un rappresentante del Movimento Cinque Stelle. Su questo mi consenta un inciso: non ho visto né sentito dichiarazioni da parte grillina sul caos generato dalla trasmissione di Capodanno. Se a presiedere la vigilanza Rai ci fosse stato l’esponente di un altro partito, sono certo che avrebbero sollevato un polverone, chiedendone le dimissioni». La sensazione è che il divorzio dal Movimento è stato tutt’altro che indolore. Peraltro anche a Cosenza i Cinque Stelle stanno vivendo un periodo non semplice. Il caso di Mario Corbelli ne è un esempio. «Corbelli da persona intelligente, ha capito la logica stalinista, anzi nazista che vige all’interno del Movimento Cinque Stelle a Cosenza, esercitata da esponenti che non esitano a mettere sul patibolo una persona che ha avuto la sola colpa di mettere in discussione una regola che potrebbe anche essere anche cambiata. Sa cosa penso? Che con questi chiari di luna, chissà se riusciranno a mettere insieme il numero minino di candidati per formare una lista».

 

Cosenza, il Capodanno e gli effetti sulle amministrative

Capodanno a cosenza con i litfibaCOSENZA – Nella Cosenza che ha appena mosso i primi passi nel 2016 può capitare che i festeggiamenti organizzati per salutare l’arrivo del nuovo anno, non siano da considerare soltanto un evento di intrattenimento e di spettacolo ma anche un rilevante fatto di carattere politico. Mario Occhiuto lo sa bene. Per questo, nell’allestimento del programma varato dall’Amministrazione e culminato con il concerto dei Litfiba, il sindaco non ha lasciato nulla al caso, consapevole che la riuscita della manifestazione di San Silvestro avrà un peso nella corsa che egli ha intrapreso per continuare a sedere sulla poltrona di sindaco. La partecipazione collettiva, l’organizzazione pressoché impeccabile, il dolce risveglio dei cosentini in una città immediatamente ripulita, sono tutti elementi che contribuiscono a far pendere la bilancia decisamente dalla parte del primo cittadino in carica. Inflitto un duro colpo alle opposizioni. Che infatti tacciono. Non una critica, non una parola, non una riga su facebook dove, quotidianamente, non mancano di riversare fiumi di critiche nei confronti del sindaco architetto. Vuota la bacheca di Paolini, idem per quella di Marco Ambrogio e di Sergio Nucci. Discorso a parte per Giacomo Mancini: per lui il cGiacomo Manciniapodanno in piazza è una questione di dna. Soprattutto però l’ex parlamentare ha l’intelligenza di condurre la propria campagna elettorale sul piano delle idee e delle proposte e non su quello dell’attacco all’avversario a tutti i costi.  E sa che per vincere, in politica, servono le alleanze. Il peso specifico di Giacomo Mancini in termini elettorali è determinante, soprattutto se sommato alla componente gentiliana. Agli osservatori più acuti non è sfuggita la nota diffusa nella scorsa settimana da Pino Gentile, ultimamente poco incline alle dichiarazioni. Gentile ha rotto il silenzio per sollecitare adeguate celebrazioni in occasione del centenario dalla nascita di Giacomo Mancini senior. Solo il desiderio di un politico navigato con origini socialiste? Più verosimilmente potrebbe essere il segnale della costituzione di un asse politico-istituzionale tra Gentile e Mancini, una formazione in grado di  occupare gli spazi liberati nella città di Cosenza dall’inerzia del Pd. A riempirli, per la verità, ci sta provando anche Enzo Paolini.  L’avvocato con la passione del rugby ha mostrato i muscoli nella Enzo-Paolinimanifestazione del cinema Modernissimo del 21 dicembre scorso. L’iniziativa però, non gli è riuscita granché. Numeri alla mano, se davvero avesse undici liste pronte a scendere in campo, la sala sarebbe stata traboccante di candidati, almeno trecento. Invece, per adesso, ci sono solo sigle, simboli ed elenchi con tante caselle vuote ancora da riempire. Gentile e Mancini invece, lavorano sotto traccia. La partita l’hanno spostata a Roma, dove godono di interlocutori di prestigio e dove il Partito Democratico e il Nuovo Centrodestra governano a braccetto e si siedono allo stesso tavolo. Il binomio è destinato ad essere replicato anche a Cosenza ed in Calabria. E se a Cosenza le frizioni del passato ostacolano una eventuale intesa tra Pd, Gentile e Mancini, finalizzata a definire una candidatura condivisa, a Roma sanno che questa è l’unica strada percorribile per tentare di scalzare Occhiuto. Per questo si lavora ad un ambizioso progetto: quello di individuare un aspirante sindaco che possa intercettare i consensi del centrosinistra, ma anche dell’area moderata. Una figura esterna ai partiti, che alimenti il soffio di civismo caro a Renzi e perseguito anche nella capitale e a Milano.  Per Gentile, Antonio, il senatore, il perfezionamento di questo progetto rappresenta anche il lasciapassare per una nomina nel Governo Renzi, fondamentale per garantirsi nel 2018, una candidatura al Parlamento. Intanto però, Occhiuto rafforza il proprio appeal ed ha ancora altre carte da giocare: presto sarà inaugurata la nuova Piazza Bilotti, poi toccherà al Ponte di Calatrava e al Planetario. A dargli una Mario occhiuto con fascia tricoloremano anche la positiva stagione del Cosenza, tornato a lottare per traguardi importanti grazie all’avvento del presidente Guarascio chiamato proprio da Occhiuto per salvare le sorti del calcio in città. L’architetto si presenterà con l’esclusivo sostegno di liste civiche e senza simboli di partito per spingere gli elettori ad esprimere un consenso sulla base del programma realizzato e non dell’appartenenza politica. La partita delle amministrative si presenta dunque, estremamente incerta e destinata a riservare numerosi colpi di scena. Ma il conto alla rovescia è già cominciato.

 

Cosenza: Renzi, il civismo e la candidatura a sindaco di Lucio Presta

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala

COSENZA – Arriva da Milano un segnale politico che potrebbe interessare da vicino anche la città di Cosenza. Per la candidatura a sindaco del capoluogo lombardo, Renzi punta tutte le sue carte su Giuseppe Sala. L’amministratore delegato di Expo 2015 non ha in tasca una tessera di partito e, a ben guardare, a distrarlo dal suo ruolo di manager privato ci pensò Letizia Moratti, la quale gli spalancò le porte di Palazzo Marino, nominandolo direttore generale del comune. Renzi, primarie o non primarie, vede in Giuseppe Sala l’uomo in grado di interpretare quel civismo di cui il presidente del Consiglio intende nutrirsi nelle amministrative di primavera. In tutta Italia. Cosenza compresa? Questo è da vedersi, ma tutti gli indizi anche in riva al Crati conducono a Lucio Presta, che non è certamente organico al Partito Democratico. E però non sono un mistero

Lucio Presta
Lucio Presta

né l’ambizione dell’agente di spettacolo, leader del movimento Amo Cosenza, né la sua amicizia con Renzi, consolidatasi ai tempi del Dante di Benigni a Piazza Santa Croce. In questa fase, assai delicata per il Pd nostrano, a causa dei noti contrasti interni tra le diverse anime dei democrat, Presta potrebbe rappresentare una soluzione in grado di mettere tutti d’accordo. Perché i renziani non vogliono candidare un esponente della corrente oliveriana, perché Oliverio non vuole che si rafforzino i renziani, perché ad oggi il Pd non sembra in grado di poter spendere un nome alternativo che possa mettere in discussione la riconferma di Mario Occhiuto. E, si sa, trovare un candidato autorevole con la prospettiva di perdere la partita, è impresa ardua. Lucio Presta questo problema non ce l’ha. Lo ha detto a chiare lettere ed il ruolo di parafulmine gli calza a pennello. Se le cose dovessero andare storte, non sarebbe un dramma per il Partito Democratico che vedrebbe salvaguardati i propri equilibri interni sul territorio. La

Mario Occhiuto
Mario Occhiuto

nomina di Ferdinando Aiello a commissario del Pd è eloquente di come il gruppo che si richiama alle posizioni del premier voglia esercitare un’azione di forza per sottrarre al segretario provinciale Luigi Guglielmelli, filo oliveriano, il controllo delle operazioni nella città dei bruzi. Restano alla finestra le altre componenti del centrosinistra, in attesa che giungano segnali chiari dal partito di riferimento della coalizione. Mentre procede questa infinita partita a scacchi dall’esito incerto, Mario Occhiuto continua a macinare consensi, anche perché ai suoi avversari politici,

che non trovano argomentazioni migliori di una passerella distrattamente dimenticata nei pressi della confluenza, il primo cittadino in carica contrappone l’ormai prossima realizzazione del Ponte di Calatrava. Quest’opera, insieme a Piazza Bilotti, alla riapertura del Castello Svevo, alla piena ripresa delle attività teatrali, ai lavori sulle condotte idriche , al mito di Alarico, ai Bocs ed ai servizi di bus turistici, rende appieno la cifra della concretezza che ha fin qui contraddistinto il mandato del sindaco-architetto, con il gusto dell’estetica.

Lucio Presta ufficializza la sua candidatura a Sindaco di Cosenza e dichiara: “Solo per amore”

amo cosenza 1COSENZA – Si dichiara “pronto a perdere”, ma solo perché gli altri sono già sicuri di vincere. Lucio Presta, noto manager televisivo di origine cosentina, ha annunciato ufficialmente alla stampa, questa mattina, la sua intenzione di candidarsi a sindaco di Cosenza nelle prossime elezioni amministrative del 2016. Sciolta ogni riserva, sulla quale hanno pesato due anni di valutazione, l’annuncio, tutt’altro che sorprendente, era nell’aria da tempo e ulteriormente avallato dall’impegno profuso nei confronti della città cosentina negli ultimi due anni.

A stupire è la motivazione che spinge uno stratega come Lucio Presta, uomo ormai di successo ed economicamente realizzato, abituato a vincere per natura, ad intraprendere un’avventura difficile che lui si dichiara “pronto a perdere, se davvero i cittadini reputeranno più bravo qualcun’ altro rispetto a me.” E’ il desiderio di vedere rinascere e crescere una città che, sempre secondo il manager, è ricca di giovani e potenzialità, spesso mal gestite, nei confronti della quale nutre un amore spassionato, figlio di un’infanzia dal sapore agrodolce che lo ha sempre tenuto, in qualche modo, legato alla Calabria. Una lista civica, “Amo Cosenza”, scevra da connubi politici prestabiliti, rappresentata da un gruppo di professionisti e di tecnici che, dotati di esperienze, che abbiano la capacità di far emergere al meglio la “sua” Cosenza. Lui, dal canto suo, intende metterci tutto l’impegno possibile, consapevole che ad oggi, gli “altri” impegni, quelli televisivi, possano andare avanti anche senza di lui. Nel suo mirino, prima di tutto, i  giovani, quelli che sta aiutando e nei quali crede senza remore poiché ritiene che ” essi meritino di non doversene andare via dalla loro città e di potersi realizzare lì dove nascono. Se aiuti loro e gli dai la possibilità di misurarsi con i meriti e non con le “raccomandazioni”, aiuti automaticamente anche gli adulti.”amo cosenza 2

E’ un Lucio Presta ben disposto, soprattutto nei confronti della stampa, con cui dichiara di voler instaurare un rapporto nuovo, fatto di confronti e critiche costruttive e alla quale si racconta, sempre con molta attenzione, tra una nota scaramantica e un aneddoto sull’infanzia. Un uomo che ha realizzato la sua fortuna e che, a quasi 56 anni, ha deciso di portare avanti, quello che lui definisce un sogno. Nessun secondo fine, nessuna spinta esterna. E’ disposto solo a vincere, ma “se perdo so dove tornare, perché non ho nessuna intenzione di fare il politico di professione”.

“Ci sono state e ci sono tuttora persone che mi dicono chi me l’ha fatto fare. Una di queste è Matteo Renzi. Io ho deciso di andare avanti, perché alla mia età e nella mia posizione non ho niente da perdere e tutto da guadagnare”.

Basterà?

 

Lia Giannini

 

 

 

Incontro al Sacal elezioni amministrative per Lamezia

th (36)Il senatore Nico D’ Ascola, parteciperà domani alla conferenza stampa che si terrà nella sala conferenze della Sacal, a Lamezia Terme (ore 18,00) in vista delle elezioni amministrative di domenica 31 maggio. All’ incontro con i candidati,  sarà presente il coordinatore  nazionale di Ncd, Gaetano Quagliariello. Il senatore D’Ascola e il coordinatore Quagliariello, interverranno poi, a Villa San Giovanni, presso l’Hotel de la Ville, all’ incontro  (ore 19,00) promosso dalla lista “Villa nel cuore”a sostegno del candidato a sindaco Antonio Messina. 

Elezioni comunali, “Solo Girifalco” è scesa in piazza

20150523_195148GIRIFALCO – Il ricordo al dottor Pietro Vonella, un minuto di silenzio alla memoria di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Sono questi gli emozionanti momenti che hanno preceduto la manifestazione elettorale promossa dalla lista numero 2 Solo Girifalco. Ospite della serata l’onorevole Franco Bruno. I lavori, aperti con i saluti del candidato a sindaco Pietrantonio Cristofaro, sono andati avanti con l’intervento dell’avvocato Eugenio Tedesco, sostenitore della lista. Poi è stata la volta dei candidati Teresa Rugieri e Nando Cosco. Quindi le conclusioni affidate all’onorevole Bruno.  “Ancora una volta – ha detto il candidato a sindaco Pietrantonio Cristofaro – la lista numero 2 Solo Girifalco parla alla sua gente. Lo fa con franchezza di sempre. Fino al 31 maggio vogliamo convincervi che cambiare si può. Dobbiamo ripartire insieme per ridare ossigeno alla nostra comunità da troppo tempo in affanno. Facciamolo per noi, per i nostri figli e per i tanti amici che stanno lontano da Girifalco.  Ed è anche a loro che noi vogliamo parlare. Anche per loro vogliamo agire. Per costruire una Girifalco migliore. Più accogliente e ricca di nuovi servizi”. Il perché del suo sostegno alla lista Solo Girifalco e le condizioni in cui versa oggi il paese sono stati gli argomenti trattati dall’avvocato Tedesco. Le speranze dei giovani sono, invece, stati i principi posti alla base del ragionamento della giovane candidata Teresa Rugieri. Più incentrato sul tema della sanità e sulle strutture sanitarie di Girifalco è stato il contributo di Nando Cosco. “Credo in questo progetto e garantisco il mio impegno alla nuova amministrazione comunale” – così ha detto, infine Franco Bruno.

Amministrative Pentone/Vincenzo Marino presenta la candidatura

Da sx Arturo Bova, Giovanni Puccio, Tonino Barberio, Vincenzo Marino, Giuseppe Parrotta.

PENTONE (CZ) – Idee semplici e piccoli obiettivi da realizzare in tempi brevi per un paese più vivibile, è questa la linea guida di ‘Rinascita per Pentone’, lista civica in corsa alle amministrative del centro presilano. Ieri, presso la sala consiliare del Comune, è stata presentata la candidatura a sindaco di Vincenzo Marino. Ma la presentazione non è stata un monologo: i cittadini stessi hanno avuto la possibilità di intervenire e porre domande. «L’ascolto prima di tutto – ha precisato a inizio serata Vincenzo Marino – seguirà il percorso di ‘Rinascita per Pentone’ di cui ho l’onore di essere il portavoce e non il candidato a Sindaco, perché tutti insieme condividiamo responsabilità e lavoro». Non a caso la campagna elettorale è partita nei giorni scorsi dall’incontro con le associazioni. Condivisione e partecipazione, infatti, sono le parole chiave del gruppo. Per questo il programma elettorale non è definito: sarà costruito insieme ai cittadini. Per coinvolgerli, già nei mesi scorsi sono stati distribuiti dei questionari, ora si può proporre la propria idea di paese nell’apposito spazio sul sito www.rinascitaperpentone.it. Il gruppo, quindi, pensa  a chi è lontano, agli emigranti, ma anche alle vicine frazioni. Il discorso di Marino si apre e si chiude proprio con loro: gli emigranti e le frazioni.

Alla presentazione di ieri sera sono intervenuti dirigenti ed esponenti del PD locale: Giovanni Puccio,già coordinatore regionale, Tonino Barberio, responsabile enti locali del PD provinciale, Arturo Bova, sindaco di Amaroni, Tonino Scalzo, consigliere regionale. Tutti hanno espresso il pieno sostegno alla candidatura di Vincenzo Marino, anche la federazione. Ma perché la presenza di un partito se ‘Rinascita per Pentone’ è una lista civica? La candidatura a sindaco di Vincenzo Marino è stata decretata dalle Primarie del 20 ottobre scorso promosse dal locale circolo PD, ma aperte a tutti. Per questo, per l’apertura a tutti, ‘Rinascita per Pentone’ è una lista civica. Tuttavia, Vincenzo Marino non si nasconde: afferma a chiare lettere che sarà espressione del PD. E sulle presunte divisioni interne al partito citate dai cittadini ribadisce: le Primarie sono state votate all’unanimità dalle assemblee con un solo astenuto e chiunque avrebbe potuto candidarsi.

Nella presentazione Vincenzo Marino ha tracciato le linee programmatiche della lista, alcune erano già emerse nell’incontro con le associazioni. Si tratta, però, di indicazioni generali. Perché il programma dettagliato sarà stilato insieme ai cittadini: ora è il momento di raccogliere bisogni e proposte del territorio. Vincenzo Marino fa riferimento a bilancio sociale, bilancio partecipato, istituzione di commissioni di cittadini (cultura, strade interpoderali ecc.) che affianchino gli amministratori. Sull’ambiente, un esperto sta lavorando a proposte che vadano anche nella direzione del turismo sostenibile. Sono già stati presi contatti con la rete dei comuni virtuosi. La raccolta differenziata è imprescindibile. Preventivi alla mano, già erano state offerte alcune proposte concrete all’attuale amministrazione: non sono pervenute risposte. Valorizzazione del territorio come risorsa, identità e indotto, spazio alle maestranze e alle professionalità dei pentonesi, sono altri punti basilari. Donne e giovani, associazioni, i protagonisti. Verifica degli obiettivi ogni cento giorni, il metodo. Trasparenza, accessibilità, rete con altre realtà, piano regolatore arricchiscono il quadro. Vincenzo Marino si sofferma sull’importanza delle regole per vivere bene: i cittadini devono fare la loro parte – vedi alla voce parcheggi, spazzatura, pulizia delle strade (bisogni degli animali inclusi) – ma le istituzioni devono dare gli strumenti per il loro rispetto – vedi la necessità di avere un vigile urbano che lavori a tempo pieno. Il candidato a sindaco/portavoce di ‘Rinascita per Pentone’ agli “avversari” politici propone di fare dei confronti pubblici di modo che i cittadini abbiano gli elementi per scegliere. Vincenzo Marino condanna i recenti episodi incresciosi e le pressioni e le minacce e ringrazia l’altra lista al momento candidata per aver accolto l’invito a partecipare alla serata.

Ma perché Vincenzo Marino ha deciso di candidarsi? «Non voglio citare poeti, filosofi e storici che pure sono il mio pane quotidiano – spiega – ma mia moglie, la quale nei momenti in cui emerge una legittima  stanchezza, dice sempre: ‘abbiamo tre figli, abbiamo investito nella vita e in questo paese abbiamo scelto di viverci, allora l’unica possibilità che abbiamo è migliorarlo e renderlo sempre più vivibile’».