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Al Castello Svevo di Cosenza Andrea Scanzi si ebisisce con “E ti vengo a cercare”

COSENZA – Franco Battiato è stato un rivoluzionario in servizio permanente della musica italiana. Ha vissuto mille volte, reinventandosi ogni volta. Sperimentatore, mistico, pioniere. Originale e inquieto, lirico e pop, alto e (apparentemente) basso. Uno dei più grandi artisti italiani.

Andrea Scanzi, già autore a teatro di spettacoli analoghi su Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Ivan Graziani e Pink Floyd, ne ripercorre la carriera con particolare attenzione al (lungo) periodo d’oro che va da L’era del cinghiale bianco a Gommalacca, senza però dimenticare le sperimentazioni degli esordi e al tempo stesso gli ultimi lavori discografici, le cover e le tante collaborazioni.

Accanto a lui, a cantare e suonare alcuni dei brani più significativi di Battiato, Gianluca Di Febo, leader dei Terza Corsia e dei Floyd On The Wing (sul palco con Scanzi anche nello spettacolo Shine On dedicato ai Pink Floyd). Nello spettacolo sarà anche Battiato stesso, grazie a foto e a video che contrappunteranno il racconto.

E ti vengo a cercare è una maniera garbata per raccontare, e ringraziare, un gigante che ci ha insegnato com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire.

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Venerdì 17 Giugno 2022, dalle 21:00

Castello Svevo di Cosenza

di e con Andrea Scanzi

Voce e tastiere Gianluca Di Febo

Produzione Epoché Arteventi

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Ticket: posto unico 20 euro

�� Ticket online: https://tinyurl.com/mub6fwps

Inprimafila Cosenza: https://tinyurl.com/33t796zk

Premio letterario Caccuri: “un premio sempre più ricco e incisivo.”

IMG_1506CACCURI (KR) – Ad aggiudicarsi il Premio Letterario Caccuri è stato Claudio Martelli con il suo “Ricordati di vivere”, in cui il personale si incastra con il politico, imponendosi su Andrea Scanzi e Maria Latella. Così le riflessioni su 30 anni di vita umana e politica, con sullo sfondo la ferma consapevolezza che essere sinceri è un dovere se si vuol rendere testimonianza di ciò che si è fatto, diventano le destinatarie ideali dei voti delle giurie, quella nazionale e quella dei caccuriani, per un verdetto che premia un’autobiografia di esistenze e sogni. Fra gli intermezzi musicali del trio pop-lirico appassionante e i tanti riconoscimenti assegnati (come sempre firmati dal maestro orafo Michele Affidato), la serata scivola via che è un piacere. Sul palco, scaldato dalla conduzione di Salvatore Audia, al suo fianco Anna Falchi come eccezionale spalla, sale e sfila il meglio del panorama culturale italiano. Da Carlo Maria Lomartire, scrittore e giornalista invitato dal sempre interagente Pino Aprile a presentare quel suo La prima trattativa stato-mafia, a un pezzo di grande cinema italiano – insignito in effetti con il Premio Caccuri 2015 Letteratura e cinema – qual è Pupi Avati, che ha ritrovato in questa terra, dove ha appena finito di girare il suo ultimo film, l’Italia della sua infanzia. Fino al dirigente rai Antonio Azzolini a cui è andato il Premio Alessandro Salem. E mentre il Presidente del Premio Adolfo Barone e gli organizzatori Olimpio Talarico e Roberto de Candia danno appuntamento alla quinta edizione nel 2016, a cui lavoreranno già da domani, le somme sono pronte per essere tirate. Soprattutto quando, a tu per tu con i bilanci, l’immagine da ricalcare è quella di un Premio sempre più ricco, variegato, complesso, incisivo. Ed è anche questo il magico potere della cultura.