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[#Anime] Tutte le Nuove uscite dell’estate 2016

Domani avrà inizio ufficialmente la programmazione degli anime estiva, che ci terrà compagnia durante questi mesi afosi. Di seguito l’elenco in ordine di uscita e con i rispettivi Studi di produzione. Qual è l’anime che stavate aspettando con più ansia?

  1. Fukigen na Mononokean – 28/06/2016 – Pierrot
  2. Berserk 2016 – 01/07/2016 – GEMBA e Millepensee
  3. ReLife – 01/07/2016 – TMS Entertainment
  4. Days – 02/07/2016 – MAPPA
  5. First Love Monster (Hatsukoi Monster) – 02/07/2016 – Studio Deenorange
  6. Love Live! Sunshine!! – 02/07/2016 – Sunrise
  7. Rewrite – 02/07/2016 – 8 Bit
  8. Food Wars 2 (Shokugeki no Soma: Ni no Sara) – 02/07/2016 – J.C. Staff
  9. B-Project: Kodo Ambitious / B-Pro – 02/07/2016 – A-1 Pictures
  10. Arslan Senki: Fuujin Ranbu – 03/07/2016 – Liden Films e Felix Film
  11. Orange – 03/07/2016 – TMS Entertainment e Telecom Animation Film
  12. Tales of Zestiria: The X – 03/07/2016 – Ufotable
  13. Sweetness and Lightning (Amaama to Inazuma) – 04/07/2016 – TMS Entertainment e Shinei Animation
  14. Bananya – 04/07/2016 – TMS Entertainment
  15. D. Gray-Man Hallow – 04/07/2016 – TMS Entertainment
  16. Mob Psycho 100 – 04/07/2016 – Bones
  17. Puzzle & Dragons X (Pazudora X) – 04/07/2016 – Pierrot
  18. Saiki Kusuo no Psi Nan – 04/07/2016 – EGG FIRM e J.C. Staff
  19. Show by Rock!! Short!! – 04/07/2016 – Bones e Sanrio
  20. Taboo-Tatoo – 04/07/2016 – J.C. Staff
  21. Cheer Boys!! (Cheer Danshi!!) – 05/07/2016 – TMS Entertainment
  22. Fudanshi Koukou Seikatsu – 05/07/2016EMT Squared e Dream Creation
  23. Hybrid×Heart Magias Academy Ataraxia (Masou Gakuen HxH) – 05/07/2016 – Production IMS
  24. Scared Rider Xechs – 05/07/2016 – Satelight
  25. Servamp – 05/07/2016 – Brains Base
  26. Fate/Kaleid Liner Prisma Illya Drei!! – 06/07/2016 – SILVER LINK
  27. Mahou shoujo? NariaGirls – 06/07/2016 – Bouncy e KiLa
  28. Ozmafia!! – 06/07/2016 – Creators in Packdays
  29. Tsukiuta. THE ANIMATION – 06/07/2016 – Pierrot
  30. Binan Koukou Chikyuu Bouei-bu Love! Love! 2 – 07/07/2016 – Studio Comet
  31. Handa-kun – 07/07/2016 – Diomedea
  32. Kono Bijutsubu ni wa Mondai ga Aru! – 07/07/2016 – Feel.
  33. Regalia: The Three Sacred Stars – 07/07/2016 – Actas
  34. 91 Days – 08/07/2016 – Studio Shuka
  35. Alderamin on the Sky (Nejimaki Seirei Senki: Tenkyou no Alderamin) – 08/07/2016 – Madhouse
  36. Amanchu! – 08/07/2016 – J.C. Staff
  37. Thunderbolt Fantasy: Touri-ken Yuuki – 08/07/2016 – Nitroplus, Good Smile, PILI
  38. Ange Vierge – 09/07/2016 – Silver Link
  39. Hitori no Shita the outcast – 09/07/2016 – Emon Animation e Pandanium
  40. Time Travel Shoujo – 09/07/2016 – WAO World
  41. Dangaronpa 3 si divide in:
    The End of Hope’s Peak Academy – Mirai-hen – 11/07/2016 – Lerche
    The End of Hope’s Peak Academy – Zetsubou-hen – 14/07/2016 – Lerche
  42. Battery – 14/07/2016 – Zero-G e Notaitamina

                                                                                              Paolo Gabriele De Luca

Yῡrei, i fantasmi della tradizione giapponese

Il fulcro del Giappone non sono solo anime e manga, esso infatti è anche un Paese con una grande vastità di tradizioni, leggende e cultura che, ancora in tempi moderni, riescono ad avere molta influenza nella vita della popolazione. Di particolare interesse è il loro rapporto con il mondo dei morti, impregnato di usanze e credenze e, al tempo stesso, pieno di caratteri soprannaturali.


Scopriamo, per questa sesta #NerdHorrorNight, chi sono gli yūrei. 


Simili alle leggende occidentali, gli yūrei sono i fantasmi della tradizione nipponica, i quali sono incapaci di abbandonare il mondo dei vivi per raggiungere l’aldilà.
Secondo le credenze giapponesi, tutti gli uomini hanno un reikon, ovvero l’anima; quando si muore, lo spirito deve attendere il funerale per poter passare dall’altra parte. La cerimonia deve essere svolta nella maniera appropriata, in modo tale che la persona defunta diventi la protettrice della famiglia. Tuttavia, in caso di morti improvvise e violente, se i riti funebri non sono stati celebrati, o se lo spirito è trattenuto sulla Terra per motivazioni emotive, il reikon può trasformarsi in yūrei, ed entrare in contatto con il mondo fisico impossessandosi di oggetti, posti o, addirittura, persone.

fantasmi e giappone 2
Un tempo, la tradizione attribuiva ai fantasmi un aspetto umano. Quando, nel periodo Edo, si diffuse il gioco del Hyakumonogatari Kaidankai, cioè il raccontare a turno storie dell’orrore, come ci capita di vedere spesso in anime e manga, iniziò a diffondersi l’aspetto tipico di uno yūrei:

– Gli spettri giapponesi indossano, di solito, una grande veste bianca simile al kimono funerario del periodo Edo, caratteristica che rimanda molto alla concezione occidentale di spirito.
– Gli yūrei hanno, di solito, lunghi capelli scompigliati; si credeva, infatti, che i capelli continuassero a crescere dopo la morte.
– Le mani del fantasma sono cadaveriche e penzolano in avanti con i gomiti all’altezza dei fianchi. Inoltre, manca loro la parte inferiore del corpo e fluttuano nell’aria.
– I fuochi fatui sono parte integrante degli yūrei, fiammelle dalle tetre tonalità blu o viola che accompagnano in coppia lo spettro.

Esistono varie tipologie di fantasmi nipponici, tra cui gli Onryō, spiriti vendicativi che tornano a perseguitare chi li ha maltrattati in vita; i Jibakurei, spettri di persone morte suicide che infestano un luogo in particolare; le entità dei bambini, i Zashiki-Bokko, che, di solito, sono dispettosi.

fantasmi e giappone 3
Come si possono scacciare gli yūrei? Dipende da molti fattori, principalmente dal tipo di fantasma. Generalmente vengono mandati nell’aldilà celebrando i riti funebri o risolvendo il problema emotivo che li tiene legati al mondo dei vivi. Ma è più complicato di così; se, per esempio, ci si trova di fronte a un Onryō, bisogna ricorrere a degli esorcismi, dei quali possiamo trovare varianti nelle religioni shintoiste e buddhiste.
La figura dello spettro giapponese è molto simile alla concezione che si ha in Occidente delle entità ultraterrene. Si può notare, però, come il Paese del Sol Levante, a differenza degli occidentali, attribuisca molte più credenze e tradizioni, sfaccettando anche una figura, ormai molto diffusa ma mai molto approfondita, come quella del fantasma.

                                                                                                                               Paolo Gabriele De Luca

[#Anime] I fantasmi nell’animazione giapponese

Paura dei fantasmi? Allora ecco qualcosa che non fa assolutamente per voi.
Per l’oramai consueto appuntamento con la #NerdHorrorNight, questa volta proprio abbiamo scelto il tema degli spettri.
Nerd30 ha, ancora una volta, stilato per voi una lista di anime in cui sono presenti entità spiritiche e altre opere incentrate su di essi.

Ricordiamo subito Gotenks, fusione di Goten e Trunks in Dragon Ball, che è capace di usare l’attacco del “super fantasma kamikaze”, ovvero una serie di spiritelli che, quando sono vicini al nemico, si lasciano esplodere.
gotenks

Come non citare One Piece che, nella saga di Thriller Bark, ha dato il meglio di sé dal punto di vista horror. In questa parte della storia si trova, infatti, Perona, piratessa che ha mangiato il frutto del mare Horo Horo che le permette di generare fantasmi in grado di passare attraverso le persone, sottraendo tutta la voglia di vivere e la fiducia in se stessi.

perona one piece

Anime interamente incentrato sugli spiriti è Shaman King, i cui protagonisti sono, come dice il nome, sciamani in grado di controllare le entità e, successivamente, fondersi con esse.

shaman king

Passiamo a fantasmi molto più innocui con Ano Hana – ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno; la protagonista, infatti, è il fantasma di Menma, ragazza morta quando era ancora piccola e che è riapparsa a causa di un desiderio irrealizzato che la tiene ancorata al mondo dei vivi.

menma

Nella famosissima opera di Hiro Mashima, Fairy Tail, troviamo Mavis Verimilion, fondatrice della gilda di Fairy Tail che, sotto forma di spirito, continua a proteggerne i membri.

mavis

Anime dalle tinte gialle è Dusk Maiden of Amnesia, che tratta del fantasma della giovane Yuuko, che può essere visto solamente da Teiichi Niiya; i due si uniranno per scoprire il mistero dietro la morte della ragazza e per mano di chi.
yuuko

In Ranma ½ ci sono vari fantasmi che infestano la storia:

  • Nell’episodio 52, circolano delle voci riguardanti un fantasma che gira per i corridoi della scuola, diceria che, poi, si rivela essere vera.
  • Nell’episodio 135, appare sulla Terra lo spirito di una ragazza che sembra aver dimenticato qualcosa nel mondo dei vivi. Ranma e Akane la aiuteranno nella ricerca.

Blood Lad unisce, poi, due mondi dell’horror, ovvero quello degli zombie e dei fantasmi. La trama è incentrata, infatti, su Staz, zombie otaku e Fuyumi, una ragazza che viene uccisa e trasformata in spirito.

fuyumi

Opera dalle ambientazioni britanniche, in Seven Deadly Sins si trova Elaine, sorella di uno dei cavalieri protagonisti, King, che protegge la fontana della giovinezza da settecento anni.

elaine

Mikami Agenzia Acchiappafantasmi è un anime ambientato in una Tokyo del 1999 infestata da fantasmi e spiriti. Tra i protagonisti troviamo Okinu, una ragazza spettro.

 

mikami

Passiamo a Ghost Hunt, che racconta la storia di Shibuya Kazuya, un cacciatore di fantasmi, che sarà costretto ad assumere una nuova aiutante, Taniyama Mai, semplice ragazza che ama raccontare storie di spettri.
ghost hunt

Infine in Komodo No Omoka, Rossana dovrà interpretare la parte di un fantasma per un film che la porterà alla fama accanto a Charles.
rossana fantasma

Nell’animazione giapponese i fantasmi sono molto ricorrenti, sono così tanti che molti sfuggono anche all’attenzione di chi sta scrivendo. Solo qualche esempio, quindi, di quanto i nipponici siano incredibilmente intelligenti nel trasformare un figura che è nata per trasmettere paura, in un’entità dolce, buffa o seria, in base alla richiesta dell’opera.

Paolo Gabriele De Luca

 

[#Anime] I mostri del gotico classico nell’animazione nipponica

Per la quinta nerd horror night, Nerd30 è andato, solo per voi, alla ricerca di tutti gli elementi dell’horror classico negli anime, spulciando fra vampiri, zombie e mostri vari.

Iniziamo con gli zombie:

  • Quando si pronuncia la parola zombie e la si associa alla parole anime, a molti non può che saltare subito alla mente l’ambientazione spettrale di Thriller Bark in One Piece, nave-isola su cui sono presenti tantissime creature mostruose, tra cui i morti viventi.
    zombie thriller
  • “School-Live!” è un anime moe, termine utilizzato per indicare personaggi graziosi, ma dalle forti tinte horror contrastanti; l’intera trama, infatti, vedrà le giovani protagoniste combattere contro schiere di zombie.
    school live
  • Altri morti viventi sono in Zombie-Loan, opera in cui troviamo l’agenzia Zombie-Loan, appunto, che offre di poter rimanere al mondo come non morti dopo aver pagato parcelle carissime.zombie loan
  • Iniziato lo scorso Aprile, Kabaneri of the Iron Fortress è ambientato al tempo della rivoluzione industriale, durante la quale si diffonde un virus capace di trasformare gli uomini in Kabane, ovvero zombie.
    kabane

Ma cambiamo argomento, o meglio, cambiamo tipi di mostro. I vampiri sono la moda degli ultimi anni un po’ ovunque e gli anime non si sono tirati certo indietro dal presentare la loro versione:

  • Uno tra i più famosi è Vampire Knight, opera ambientata in una scuola con una particolare divisione degli studenti: la Day Class è frequentata da ragazzi normali, la Night Class da ragazzi dai lunghi canini.
    vampire knight
  • Come non citare Hellsing, con l’affascinante quanto letale vampiro Alucard.
    hellsing
  • Blood Lad racconta la storia di Staz, vampiro otaku ossessionato dal mondo degli umani.staz
  • Addirittura troviamo un’intera magione di vampiri in Diabolik Lovers, i cui membri sono tutti interessati alla protagonista, Yui Komori.diabolik lovers
  • Molto celebre è anche Owari no Seraph, anime in cui, dopo la decimazione della popolazione mondiale, i vampiri emergono dalle profondità della terra, portando con loro tutto ciò che si credeva essere un mito.
    owari no seraph
  • Continuiamo a parlare dei succhia sangue con Rosario + Vampire, anime che vede le vicende di Tsukune Aono, ragazzo che, non riuscendo a entrare in nessuna scuola privata, viene ammesso in quella che poi scoprirà essere una scuola per mostri. Qui conoscerà la bella Moka Akashiya, che si rivelerà essere una vampira.moka
  • Nell’anime Dance in the Vampire Bund, Mina Tepes è la principessa dei vampiri che vuole, dopo secoli di reclusione, unire la sua razza a quella degli umani.
    mina tepes

Questi sono solo alcuni degli adattamenti animati nipponici sui vampiri. Sono davvero tanti, anche troppi, quindi andiamo avanti con i nostri mostri e parliamo di licantropi:

  • Apriamo l’argomento lupi antropomorfi con Wolf’s Rain, anime in cui i lupi, cacciati per tanto tempo dall’uomo, hanno imparato a eludere gli umani trasformandosi in persone.wolf's rain
  • Wolf Children è un film anime che racconta di Hana, una ragazza di diciannove anni che, all’università, si innamora di un ragazzo che le rivela di essere un licantropo. La giovane rimarrà incinta prima di Yuki e poi di Ame che, a loro volta, potranno trasformarsi in lupi.wolf children
  • Riprendiamo Dance in the Vampire Bund perché, in una storia di vampiri, troviamo un lupo mannaro; Akira Kaburagi Regendorf è, infatti, un giovane licantropo.
    kaburagi
  • In Dragon Ball la trasformazione nel gigantesco scimmione Oozaru è ispirata a quella del licantropo, considerando che avviene solo nelle notti di luna piena e che la forma allungata del muso ricorda proprio quella di un lupo.
    oozaru

Un altro mostro che, ancora oggi, continua a far rabbrividire è la terribile creatura del dottor Frankenstein.

  • Per quanto riguarda l’animazione giapponese, esiste un film anime basato sul romanzo di Mary Shelley intitolato “Frankenstein”.
    frankenstein
  • Parlando del mostro di Frankenstein, viene subito alla mente Ottavio in Dragon Ball, androide del Fiocco Rosso, le cui sembianze sono molto simili a quelle della creatura.
    ottavio
  • Concludendo, comprende tutte queste tipologie di mostri “Carletto il Principe dei Mostri”, anime per bambini il cui protagonista è il piccolo Carletto, principe di Mostrilandia, un Paese abitato da mostri, appunto.  Il bambino deciderà di andare a vivere sulla Terra con i suoi aiutanti, Conte Dracula, Frank e Uomo Lupo.
    carletto il principe dei mostri

Pochi esempi di anime pieni di mostri. L’animazione nipponica è piena zeppa di zombie, vampiri e creature classiche dell’horror e, come al solito, i giapponesi hanno saputo dare una loro interpretazione di creature così spaventose.

Paolo Gabriele De Luca

[I Consigli di Nerd30] Colorful, un filo sottile tra la Vita e la Morte

La vita e la morte, due temi che da sempre tormentano la mente dell’uomo e su cui sono stati eseguiti studi e ricerche per poter trovare la ricetta dell’immortalità. Molti artisti e grandi menti hanno tentato di dare una loro interpretazione di questi due grandi ingranaggi che caratterizzano la nostra esistenza, così come hanno tentato anche semplici uomini, nel loro piccolo, una personale ricerca di risposte.
E vita e morte sono solo due delle molte tematiche di Colorful, film d’animazione giapponese del 2010, ispirato al romanzo omonimo di Eto Mori. L’opera è stata prodotta dalla Sunrise e dalla Ascension, sotto la regia di Keiichi Hara.
Ancora non edito in Italia, si spera che, un giorno, possa arrivare anche nel nostro Paese.

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Colorful è la storia di un’anima arrivata alla fase finale della morte, a cui viene offerto di reincarnarsi nel corpo di un adolescente suicida. L’anima, quindi, macchiatasi di una grave colpa nella precedente vita, tornerà a vivere, senza memoria, sotto le sembianze di Kobayashi Makoto. In questo nuovo viaggio dovrà ricordare, entro un tempo limite, il suo errore e scoprire perché l’adolescente in cui si è reincarnato ha deciso di togliersi la vita. L’essenza vitale di un’altra persona si troverà, quindi, a dover affrontare la difficile vita quotidiana del ragazzo.
Colorful ha tutte le carte per essere considerato un capolavoro.

Può sembrare una conclusione affrettata, ma andiamo ad analizzare quali sono, a nostro avviso, gli elementi che lo rendono tale. 

La forza del film sono i temi trattati: al centro delle vicende ruotano, ovviamente, la vita e la morte, mai analizzati direttamente, ma con grande sottigliezza e strategia. Lo spettatore, a conoscenza della loro costante presenza nel film, è come se non li percepisse, mettendoli quasi in secondo piano.
Vita e morte, in una sorta di piramide gerarchica, sono le tematiche chiave dell’opera, eppure sono inserite così delicatamente da rendere alla portata di tutti dei temi tanto profondi.

A dominare concretamente la scena, poi, sono altri contenuti molto sentiti, soprattutto per la complessa società in cui viviamo: primo fra tutti, tangibile già nei primi minuti del film, è il terribile mondo claustrofobico in cui, giorno per giorno, ogni individuo è costretto a vivere secondo schemi e obblighi già disegnati. Pressione che il Giappone percepisce particolarmente. Coloroful ci rende partecipi, quindi, delle conseguenze negative dell’oppressione sociale. La vita porterà ogni personaggio dell’opera a tentare qualche tipo di ribellione, in ogni sua forma, ed è proprio così che l’anime sviluppa i restanti temi: lo sfogo si concretizza con la prostituzione giovanile, contenuto attualissimo, soprattutto in Giappone; troviamo il tema del bullismo, quasi invisibile ma percepibile grazie ad alcuni personaggi;  infine quello dell’inevitabile emarginazione. Molto peculiare, e particolarmente sottile, è il tema del viaggio, rappresentato dalle suggestive scene tra le antiche stazioni del Tamaden, vecchia linea ferroviaria, metafora che, inserita al centro dell’opera, rende tangibile la voglia di fuggire da tutte queste restrizioni.


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In un film con così tanto da dire, i personaggi non possono che essere caratterizzati alla perfezione e in ogni minimo particolare. Il protagonista subirà un’evoluzione talmente graduale da non far quasi percepire che il corpo di Makoto è vissuto da un’altra entità; le vicende porteranno il personaggio principale a interessarsi sempre di più della vita dell’adolescente, facendoci quasi pensare che a vivere in quel corpo sia Makoto stesso. Partiamo dal presupposto che, oltre al ragazzo, in questo anime tutti i personaggi hanno un ruolo primario per la storia: è proprio il non essere fossilizzato su un unico protagonista che rende gli eventi dinamici. Fra i più importanti ricordiamo la famiglia di Makoto che, dopo la tragedia, è tornata molto unita, anche se c’è ancora qualche attrito; Purapura, messaggero divino dall’evidente psicologia umana; Hiroka, ragazza vivace dal carattere opposto a quello di Makoto, di cui egli è segretamente innamorato. Per scoprire qualcosa in più, conviene guardarlo.


Dal punto di vista tecnico, Colorful non ha nulla che non vada. La regia, le dinamiche, la fluidità dei movimenti, tutto perfettamente realizzato in modo impeccabile. Molte scene che ritraggono paesaggi sono realizzate talmente egregiamente da sembrare la riproduzione su tela di un artista. E’ sempre un piacere guardare qualcosa con una grafica di tale portata. La colonna sonora, inoltre, si adatta a ogni situazione e a ogni scena in cui è inserita, suscitando profonde emozioni.


Concludendo, Colorful è un’opera dalla grande monumentalità che non ha nulla da invidiare all’acclamatissimo Studio Ghibli. Con una delicatezza straordinaria, il film ci insegna quanto la vita sia preziosa e di come essa non debba mai essere buttata via, rinnovando, giorno per giorno, la voglia di essere parte del mondo.
Buona visione!

Paolo Gabriele De Luca

[#Anime] Influenze Mitologiche e Religiose nell’animazione giapponese

Per il quarto appuntamento della #NerdHorrorNight, incentrata sui riti religiosi, Nerd30 ha stilato una lista delle principali e più evidenti influenze mitologiche e religiose negli anime.

Si comincia da una pietra miliare dell’animazione nipponica: in Dragon Ball si trovano vari riferimenti inerenti alla mitologia:

  • Il drago Shenron ha il tipico aspetto di un drago cinese.

    shenron

  • Re Yammer è un dio che decide quali anime devono ascendere al Paradiso e quali devono discendere all’Inferno, come nella religione cinese.
    re yammer
  • La trasformazione in Oozaru Vegeta rimanda alla leggendaria metamorfosi in lupo mannaro, che avviene con la luna piena e fa perdere il controllo su se stessi.

    oozaru vegeta

Troviamo riferimenti anche nelle moderne pietre miliari dell’animazione giapponese, One Piece e Naruto. Per esempio, in One Piece:

  • Il potere di Brook, ovvero quello di resuscitare una sola volta, è ispirato ai fuochi fatui, tipici delle leggende giapponesi.
    brook
  • L’idra di Magellan è ispirata a Yamata no Orochi, mostro appartenente alla mitologia shintoista giapponese.

    idra di magellan

  • Durante la storia troviamo alcuni personaggi che hanno mangiato il frutto del mare Zoo Zoo mitologico: Sengoku è capace di trasformarsi in un Buddah dorato gigante.
    sengoku
    Marco può trasformarsi in una fenice.
    marco one piece
    Momonosuke può assumere le sembianze di un drago cinese.

    momonosuke

  • I due dinosauri della Franky Family si chiamano Sodoma e Gomorra, proprio come le due città distrutte da Dio nella mitologia ebraica.
  • Le armi ancestrali prendono il nome dalla mitologia greco-romana. Ad esempio, una delle armi è Pluton, che prende il nome da Plutone, dio romano dell’Ade; un’altra è Poseidon (in foto), che richiama Poseidone, dio greco del mare.
    poseidon

L’opera di Kishimoto, Naruto, è influenzata più che altro dalla mitologia nipponica:

  • Tra i miti giapponesi, le volpi a nove code sono due creature sagge, una bianca e una nera, che possiedono una sfera nera. Chiari i riferimenti, quindi, quelli in Naruto.
  • Orochimaru è chiaramente Yamata no Orochi in forma umana ed è capace di trasformarsi in un serpente a otto teste, identico a quello mitologico.

    orochimaru

  • Tutte le tecniche dell’arte oculare dello Sharingan ipnotico hanno i nomi dei Kami shintoisti, ovvero gli oggetti di venerazione della fede. Ad esempio, Amaterasu è la dea del sole, Tsukuyomi la dea della luna e Susanoo (in foto) il dio delle tempeste.
    susanoo
  • Sempre rimanendo in tema di arti oculari, tutte le tecniche del Rinnegan fanno riferimento al Samsara e alle sei vie della trasmigrazione della religione buddista.
    rinnegan

Come dimenticare I Cavalieri dello Zodiaco, opera che è un intero riferimento alla mitologia greca: protagonisti, antagonisti e ambientazioni sono tutti ispirati all’antica Grecia. Sono presenti, inoltre, ulteriori riferimenti ad ambiti esterni al mondo ellenistico. Vediamone un paio:

  • Salta subito alla mente Shaka (Virgo), cavaliere d’oro che usa tecniche e poteri ricollegabili alla religione buddista. Egli stesso si definisce come uomo più vicino a Buddha.
    shaka
  • Shura (Capricorn) è il cavaliere d’oro che ha nel suo braccio destro la spada Excalibur, chiaro riferimento al mito bretone di Re Artù.
    shura
  • L’intera saga filler di Asgard è basata su personaggi che hanno in comune nomi e caratteristiche di quelli della mitologia nordica. Spicca fra tutti Siegfried (Orion), palese riferimento alla leggenda di Sigfrido e il drago.
    sigfried

Anche Shaman King rimanda a diversi miti e religioni:

  • Gli spiriti degli sciamani possono assumere forme che ricordano varie mitologie, mentre altri hanno le sembianze di animali del mito.
  • Durante la storia, i protagonisti si imbatteranno negli X-Laws (in foto), un gruppo di sciamani con degli spiriti dalle sembianze di angeli, con nomi e ruoli che richiamano alla religione cristiana: per esempio, Michael è l’angelo più vicino a Dio.

    x laws

  • Gli Oni che Anna e Hao possono evocare sono caratteristici della tradizione giapponese.

Non dimentichiamoci dell’acclamatissimo Death Note, in cui Ryuk, uno dei personaggi più amati dell’opera, ha in sé due diversi rimandi:

  • innanzitutto è uno Shinigami, dio della morte giapponese e, inoltre, il suo vizio di mangiare mele richiama la storia del peccato originale di Adamo ed Eva.
    ryuk

La mitologia e la religione egizia sono certamente richiamate dall’intero anime di “Yu-Gi-Oh!

  • con i suoi oggetti del millennio.
    oggetti del millennio

Nella prima serie di Beyblade:

  • i quattro bit power dei protagonisti, creature che animano le trottole, sono il drago azzurro, la tigre bianca, la tartaruga nera e la fenice rossa, animali sacri della mitologia giapponese.

In Soul Eater:

  • salta all’occhio immediatamente che la Shibusen, scuola per maestri d’armi, è retta da uno shinigami.

    shinigami sama

Questi sono solo alcuni tra i più famosi esempi di anime e manga che sono fortemente influenzati dalle mitologie e le religioni e si trovano talmente tante simbologie che molte sfuggono all’occhio dello spettatore. Si parla del Giappone come di una società chiusa e forse in questo c’è un fondo di verità, però se nella cultura pop i nipponici si lasciano influenzare non solo dall’Oriente, ma anche dall’Occidente, significa che la voglia di apertura esiste.
Siamo noi, forse, che non sappiamo coglierla?

Paolo Gabriele De Luca

[#Anime] The Boy And The Beast: Recensione

Il 10 e 11 maggio i cinema italiani hanno ospitato il nuovo lungometraggio animato di Mamoru Hosoda, regista di film straordinari come “La ragazza che saltava nel tempo”, “Summer Wars” e “Wolf Children”. Hosoda è conosciuto soprattutto per la grande forza emotiva che riesce a dare ai suoi lavori. I suoi film, pur toccando a volte argomenti di fantasia, hanno il grande pregio di raccontare i sentimenti dei protagonisti con un realismo incredibile. Questo porta lo spettatore a vivere la storia sulla propria pelle e ad immedesimarsi totalmente nell’atmosfera del film.

C’è da dire che come al solito sono state effettuate delle dubbie scelte di distribuzione, mantenendo il film in sala per appena due giorni, con un biglietto prezzato come se fosse un blu-ray. Chi scrive si è ritrovato una sala deserta, con gli addetti del cinema che se la ridevano sotto i baffi a vedermi da solo a guardare un “cartone animato”, senza sapere che il cartone animato in questione ha delle inquadrature che da sole valgono quanto tutta la filmografia di Checco Zalone.

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Ma passiamo alla trama:

The Boy And The Beast racconta la storia di Ren, un bambino di appena nove anni che dopo la morte della madre decide di scappare dalla casa dei nonni. Mentre vaga per le strade di Tokyo incontra Kumatetsu, una bestia proveniente da una dimensione diversa da quella umana, in cui ogni persona ha l’aspetto di un animale. La bestia rimane incuriosita da Ren e gli chiede di seguirlo per farlo diventare un suo discepolo. All’inizio non andranno molto d’accordo, ma nonostante i continui litigi, tra loro inizia a nascere un forte legame.

The Boy And The Beast basa buona parte del film sul rapporto allievo-maestro, visto in una concezione più ampia.

Anche l’allievo ha tanto da insegnare al maestro

Sin dalle prime battute ci rendiamo conto che il burbero Kumatetsu non è proprio tagliato per fare il maestro, questo perché lui stesso non ne ha mai avuto uno che gli calzasse a pennello. Dall’altro lato il povero Ren non ha nessuna base di combattimento. Ma con il passare dei minuti ognuno di loro riesce a trovare il modo di valorizzare l’altro. Credo che il messaggio che Hosoda vuole trasmettere sia che il rapporto allievo-maestro è fatto di insegnamenti reciproci, in cui da un lato il maestro trasmette all’allievo le proprie conoscenze, e dell’altro l’allievo insegna al maestro nuove vie per farlo, in questo modo è l’insegnante stesso ad affinarsi.

Nelle prime battute Kumatetsu cerca di insegnare a Ren un modo per diventare forte, ma andando avanti nel film capiamo che quello che vuole trasmettere Hosoda è che la vera forza non può essere insegnata, ma può essere ottenuta solo grazie a qualcuno di importante, la nostra “Spada nel cuore”. Partendo da questo presupposto, Hosoda riesce a trasmettere la propria voglia di emozioni allo spettatore, giocando molto sul “non detto”. Infatti Ren e Kumatetsu passano i loro giorni litigando, ma chi guarda il film si rende conto che dietro questi litigi si nasconde un rapporto di totale simbiosi tra i due, un legame unico e indissolubile. In un certo senso questo film insegna che i rapporti migliori sono quelli in cui ci si confronta, in cui ognuno esprime le proprie opinioni anche a costo di andare contro l’altro, non quelli in cui ci si tiene tutto dentro in silenzio. L’uomo da solo è ben misera cosa, una creatura piena di oscurità, ma quest’ultima può essere combattuta grazie ai legami che nascono nel corso della vita.

the boy and the beast 2

Sul piano tecnico c’è veramente poco da dire. La regia di Hosoda è studiata nei minimi particolari. Di tanto in tanto abbiamo delle inquadrature fisse da lasciare a bocca aperta, dei veri e propri quadri, in cui il regista ci mostra le strade della città di Tokyo o del mondo delle bestie. In altri momenti l’inquadratura si muove con un dinamismo incredibile, con delle carrellate che sarebbero impossibili da riprodurre in un film live-action. Le animazioni sono magnifiche, con il solito character design di Yoshiyuki Sadamoto (Neon Genesis Evangelion), vero marchio di fabbrica di tutti i film di Hosoda. Oltre a questo abbiamo un sapiente utilizzo della computer grafica. Le musiche sono straordinarie, da ascoltare e riascoltare anche da sole, compresa la bellissima sigla finale dei Mr. Children.

The Boy And The Beast è un piccolo gioiellino dell’animazione nipponica, come gli altri lungometraggi di Hosoda, che consiglio di recuperare se non l’aveste ancora fatto. Chi scrive non vede l’ora che esca in blu-ray, perché voglio letteralmente consumarlo.

 

Antonio Vaccaro

 

 

 

 

 

[Anime] I consigli di Nerd30: Tokyo Magnitude 8.0

Torna l’appuntamento con la rubrica dei consigli del mese e questa volta trattereremo di un anime veramente incredibile sul piano emotivo, una di quelle opere che arrivano dritte al cuore dello spettatore. Un anime che azzardo a definire “l’opera audiovisiva che più mi ha fatto piangere nella mia vita”. Stiamo parlando naturalmente di Tokyo Magnitude 8.0, anime dello studio Bones di appena 11 episodi, disponibile in Italia grazie a Yamato Video, con un doppiaggio italiano di altissimo livello.

tokyo magnitude2

La trama è molto semplice: Tokyo viene sconvolta da un terremoto di magnitudo 8.0 della scala Richter, in cui rimangono coinvolti i due protagonisti della storia, la giovanissima Mirai e il fratellino Yuuki. Inizia quindi il viaggio dei due ragazzini, che dovranno tornare a casa dai loro genitori. A loro si unirà Mari, una fattorina motociclista che vuole tornare dalla madre e dalla figlia di appena quattro anni.

Parlare di questo anime non è affatto semplice, perché si tratta di un’opera che riesce ad imbrigliare i sentimenti e l’attenzione dello spettatore in un vortice dal quale è impossibile sfuggire. Gli avvenimenti riescono a catturarti, facendoti credere di essere con Mirai e Yuuki a vivere il dramma di trovarsi in una città devastata, in cui si rischia di morire da un momento all’altro.
Il più grande pregio di questo anime sono i personaggi, la cui caratterizzazione è talmente ben realizzata da renderli assolutamente veri. Non nego che in soli 11 episodi mi sono così affezionato ai due protagonisti da provare una sorta di affetto per loro, soprattutto per il piccolo Yuuki, un bambino veramente dolcissimo, grazie anche alla sua caratterizzazione grafica e alla voce italiana di Loretta Di Pisa.

tokyo magnitude

Tokyo Magnitude 8.0 è una storia drammatica e ricca di sentimenti, a cui solo un cuore di pietra può restare indifferente, in particolare nei tristissimi episodi finali, in cui è impossibile non piangere.

Sul piano tecnico la serie offre un character design molto semplice, ma che proprio per questo riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, amplificando esponenzialmente ogni emozione che scaturisce dal volto dei personaggi. Le musiche sono semplicemente eccezionali e hanno un ruolo fondamentale soprattutto negli ultimi episodi. La regia è studiata per aumentare l’impatto emotivo di ogni singola scena.

Anime consigliato a chi cerca una serie che lasci un segno e a chi vuole abbandonare il cuore ad una storia che lo metterà sentimentalmente a dura prova.

Antonio Vaccaro

[#Anime] My hero Academia, come diventare eroi

Il momento è finalmente giunto! E’ arrivato il tempo di prendere in mano la propria vita e diventare un paladino della giustizia. Non vedevi l’ora? E allora, caro aspirante eroe, accendi il computer, vai su VVVVID e clicca su My Hero Academia per entrare ufficialmente nel mondo dei supereroi.

L’anime, tratto dal manga di Kōhei Horikoshi, è iniziato col botto. Prodotto dallo studio Bones, in Giappone la  prima messa in onda è stata il 3 Aprile 2016. La serie è attualmente in simulcast sottotitolato su VVVVID, sito di streaming legale italiano. Fino a ora sono stati trasmessi cinque episodi, trasposizione dei primi sei capitoli del manga, e questa sera alle 18 verrà rilasciato il tanto atteso sesto episodio.

La trama risulta molto coinvolgente. Ambientato in tempi moderni, c’è una piccola differenza col mondo che conosciamo: la maggior parte degli umani ha sviluppato dei superpoteri, denominati Quirk, e questo ha portato alla nascita di eroi in grado di combattere i supercattivi del mondo. Izuku Midoriya è un adolescente di quattordici anni che frequenta l’ultimo anno delle scuole medie e che ha sempre sognato di diventare come il suo idolo, All Might, il più forte fra gli eroi. Ma il ragazzino non ha sviluppato nessun potere e, per questo, viene sempre deriso dai suoi compagni. Nonostante la sua normalità, però, Izuku reagirà ai soprusi e alla frustrazione dimostrando di avere ardore e forza d’animo, tanto da essere notato dallo stesso All Might. Riuscirà il nostro protagonista a diventare un vero paladino della giustizia?

my hero academia1
Chi scrive prenderà in considerazione esclusivamente l’anime: azione, pugni, supereroi, super-cattivi, e non solo, My Hero Academia ha tutto ciò che uno shōnen originale e di buona qualità necessita ma, ovviamente, non è solo botte. Si coglie, inotre, una sottile trama psicologica che coinvolge soprattutto la mente del protagonista, il giovane Izuku. E’ ben delineata la sofferenza, quasi paradossale, del ragazzo che, nonostante sia un normale essere umano, viene evidenziato il suo pregio nel perseverare nel raggiungere il obiettivo, nonostante sia tristemente consapevole della dura realtà. Già da questi pochi episodi riusciamo a cogliere molte e differenti sfaccettature della personalità di Izuku, cosa a cui, nell’attuale era One Piece, Naruto e shōnen simili, non siamo più abituati, visto il carattere volutamente leggero dei protagonisti. Per adesso sappiamo poco degli altri personaggi presenti nell’anime, delineati ancora superficialmente.

Le vicende partono in quarta e la storia risulta molto coinvolgente già dai primissimi minuti. Non riuscirete a staccare gli occhi dallo schermo, assicurato!
Buona parte del merito consiste nella perfetta fusione e alternanza fra azione, introspezione e umorismo, non saranno poche le scene, infatti, che vi strapperanno qualche risata nel giusto contesto. A completare il quadro le animazioni impeccabili che, dotate dell’originale tratto morbido che contraddistingue già i disegni del manga, permettono una visione piacevole e appassionante, senza mai stancare.

Consigliato? Certamente sì! My Hero Academia è un anime da non perdere.
Fra le più importanti attese della programmazione primaverile, si sta dimostrando all’altezza delle aspettative. Speriamo non cali il ritmo, anche se dopo un inizio del genere ci si aspetta un abbassamento di tensione; ma gli eventi della trama sembrano promettere che ciò non accadrà.

E allora forza, diventa anche tu un paladino della giustizia!

                                                                                          Paolo Gabriele De Luca

https://youtu.be/XtHo4aZAhl8

[#Anime] I Clown nell’Animazione Giapponese

Si chiama Coulrofobia, la paura dei clown. Immagina di guardare in tutta tranquillità un anime, proprio tu che hai la fobia del naso rosso; improvvisamente, durante la visione, appare un pagliaccio. Che sfortuna!
Per il terzo appuntamento con la horror night, la redazione di Nerd30 presenta una lista delle apparizioni dei clown nell’animazione giapponese e, nel caso siate coulrofobici, quali anime dovete assolutamente evitare.

  • Sicuramente ci viene subito alla mente One Piece. L’opera ha due rimandi:
     – Il più lampante è, ovviamente, il capitano dei pirati Bagy il Clown, uno tra i primi e famigerati nemici di Rufy e della sua ciurma.
    Bagy clown
    – Il secondo è il Dr. Indigo, scagnozzo del pirata Shiki, che compare nel film “One Piece: Strong World”. Il personaggio ha la faccia bianca e i capelli che ricordano quelli di un clown.

dr indigo

  • Nell’episodio 22 di Sailor Moon Super S, le eroine devono vedersela con il Magico Pierrot, un nemico con le sembianze di pagliaccio.

magico pierrot

  • In Hunter x Hunter troviamo due rimandi ai clown:
     – Uno dei principali antagonisti dell’opera è Hisoka, personaggio stravagante con la faccia che ricorda quella di un clown, le scarpe a punta e i tipici pantaloni larghi.hisoka
    – Durante la saga delle Formichimere, i protagonisti incontrano Kaito, un Hunter capace di richiamare con il Nen, l’energia spirituale degli umani, un pagliaccio parlante che fornisce un’arma al suo evocatore.

kaito

  • In Digimon Adventure troviamo Piedmon, un Digimon di livello mega con le sembianze di Pierrot, l’antica maschera italiana. L’abbigliamento è simile a quello di un pagliaccio.

piedmon

  • Nell’episodio 66 di Pokémon, Ash e Pikachu si imbattono in Stella, direttrice di un circo e allenatrice di un Mr. Mime che, durante gli spettacoli, è solita travestirsi anche da clown.
    stella
  • Nella terza serie di Black Butler, trasposizione dei volumi 6,7 e 8 del manga, Ciel e Sebastian entrano a far parte di un circo per indagare sulla misteriosa scomparsa di alcuni bambini.

black butler circo

  • Infine, vale la pena fare un riferimento alla “generazione di clown”, potenti avversari nel manga Soul Eater, che rappresentano la follia incarnata.

black clown

Pochi esempi quelli presi in esame, ma, in realtà, sono tantissimi i rimandi agli uomini col naso rosso nell’animazione nipponica. Da questi pochi casi sembra quasi che i clown, il cui compito dovrebbe essere quello di divertire, siano da rappresentare come i cattivi della narrazione. Forse i giapponesi saranno tutti coulrofobici?

Paolo Gabriele De Luca