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Elezioni, l’Antimafia mostra gli impresentabili: anche 2 candidati dal cosentino

COSENZA – L’esame delle liste elettorali effettuato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie ha riguardato 57 consigli comunali, 4 capoluoghi di regione (Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo) e 22 capoluoghi di provincia. In 14 Regioni.

La Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie ha esaminato 19782 nominativi. Di questi DICIOTTO sono risultati impresentabili, di cui due calabresi, due pugliesi, cinque laziali, un friulano, due campani, quattro siciliani, un veneto e un emiliano.

I nomi degli impresentabili: due candidati dal cosentino

Di seguito i nomi degli “impresentabili” da leggere dallo stenografico della seduta (tra qualche minuto): https://www.parlamento.it/leg/static/bgt/listasommcomm/4/53/s/18/index.html

Per quanto riguarda le elezioni del Consiglio comunale e del Sindaco di Belvedere Marittimo (CS), risulta in violazione dell’articolo 1, comma 1, lettera g), del Codice di autoregolamentazione, la candidatura di CARROZZINO Carmelina, per la lista «NITI PER BELVEDERE», che sostiene il candidato Sindaco Maria Rachele FILICETTI. Nei confronti della candidata, risulta emesso decreto che dispone il giudizio dal GUP del Tribunale di Cosenza in data 13 dicembre 2019, per il delitto di cui agli artt. 110 cp. e 12 quinquies della Legge n. 356/92 (ora 512 bis cp.) (fraudolento trasferimento di valori) con prossima udienza fissata per il 14 luglio 2022.

Per quanto riguarda le elezioni del Consiglio comunale e del Sindaco di Acri (CS), risulta in violazione dell’articolo 1, comma 1, lettera b) e j), del Codice di autoregolamentazione, la candidatura di MAIORANO Luigi, per la lista «PINO CAPALBO SINDACO», che sostiene il candidato Sindaco Pino CAPALBO. Nei confronti del candidato è stato emesso in data 13 febbraio 2017 decreto che dispone il giudizio, dal GUP del Tribunale di Catanzaro per il delitto di cui all’articolo 317 c.p. (concussione) aggravato ex art. 416 bis.1 cp. (aggravante mafiosa) con prossima udienza fissata per il 7 luglio 2022.

Morra «ci saremmo aspettati più collaborazione»

Il Sen. Nicola Morra, Presidente della commissione antimafia ringrazia per la straordinaria collaborazione i Tribunali, le Corti d’appello e le Procure per il lavoro fornito, elogiando in particolare però i consulenti e gli archivisti della commissione cui va un ringraziamento speciale per come hanno lavorato dimostrando abnegazione e senso del dovere assolutamente encomiabili.

«Il numero appena indicato è il frutto delle verifiche effettuate grazie alle prescrizioni del codice etico che questa Commissione si è dato nel rispetto degli elettori. Voglio ricordare – precisa il Presidente della Commissione parlamentare antimafia – che questo codice di autoregolamentazione è stato votato da tutta la Commissione ed è rappresentativo di tutti i partiti che l’hanno scritto e votato».

«Certo, ci saremmo aspettati ben più collaborazione dai partiti che – ricorda Morra – non hanno facilitato queste verifiche, in quanto avrebbero potuto inviare prima gli elenchi dei candidati e darci il tempo utile per fare le verifiche in tempi ragionevoli. Ci siamo dovuti affidare al duro lavoro degli uffici giudiziari, che seppur con organici spesso deficitari sono riusciti ad inviarci i nominativi con non poche difficoltà. Successivamente la Procura Nazionale Antimafia ha fatto un ulteriore lavoro in tempi assai celeri, lasciandoci infine l’onere di approfondire e perfezionare tutte le verifiche per offrire ai cittadini la possibilità di scegliere con consapevolezza».

«Si spera – conclude Morra – che per la prossima tornata elettorale i partiti, tutti, forniscano ai cittadini liste senza “impresentabili” facilitandoci il lavoro nei controlli preventivi sui candidati».

In questa tornata elettorale la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie ha esaminato 19782 nominativi, un numero record di candidati verificati, con un incremento del 65% circa rispetto alla precedente tornata elettorale.

Unical, webinar antimafia con Caligiuri sul rapporto tra multinazionali, mafie e democrazia

RENDE (CS) – Si terrà domani, venerdì 24 luglio alle 18, un webinar sul rapporto tra multinazionali, mafie e democrazia con il Presidente della Società Italiana di Intelligence, Prof. Mario Caligiuri, ordinario di Pedagogia della Comunicazione e Direttore del Master in Intelligence presso l’Università della Calabria. L’iniziativa è organizzata dal Laboratorio didattico di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria nato il 23 maggio 2011 e attivo presso il Corso di studi in Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Culture, Educazione e Società, diretto dal prof. Roberto Guarasci. Il seminario online sarà introdotto da Giancarlo Costabile del Laboratorio di Antimafia Unical. La discussione verrà trasmessa in diretta dall’Aula virtuale “Falcone e Borsellino” sulla pagina Facebook dell’emittente televisiva Calabria News 24: facebook.com/calabrianews24tv e sul canale youtube della medesima testata all’indirizzo: https://youtu.be/kz_trZWEJsQ

Nel corso della discussione sarà presentata l’ultima fatica editoriale di Mario Caligiuri “Il potere che sta conquistando il mondo. Le multinazionali dei Paesi senza democrazia”, scritta a quattro mani con il Prof. Giorgio Galli e pubblicata da Rubbettino.

 

Dalla quarta di copertina

Il vecchio ordine mondiale si sta rapidamente trasformando. Facendo seguito al fortunato volume Come si comanda il mondo in cui si dimostra la prevalenza dei leader della finanza su quelli della politica, gli autori analizzano il ruolo delle multinazionali cinesi, russe, brasiliane, indiane e islamiche. Vengono quindi approfonditi i rapporti con i fondi sovrani e la criminalità, i paradisi fiscali e la politica energetica. E fin qui, nulla di nuovo perché si replicano i modelli della democrazia liberale. Nel frattempo, però, la Cina sta diventando un gigante dell’intelligenza artificiale, egemonizzando l’Africa, il continente del futuro. In una situazione complessa più che il mercato è di nuovo lo Stato a essere protagonista nel XXI secolo, poiché queste multinazionali sono in gran parte subordinate ai governi nazionali. Il declinante Occidente riuscirà a individuare strategie per non soccombere nell’eterna lotta per il potere? È l’interrogativo fondamentale al quale cerca di rispondere questo libro.

All’Unical webinar sull’Antimafia sociale tra memoria e pratiche di r-esistenza civile

RENDE (CS) – Si terranno domani, giovedì 21 maggio, e sabato 23 maggio alle 14 due seminari online sull’Antimafia sociale tra memoria e pratiche di r-esistenza civile organizzati dal Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia, nato il 23 maggio 2011 nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria e attualmente attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società (già Lingue e Scienze dell’Educazione).
Il laboratorio, giunto al suo nono anno di attività, ha organizzato – senza utilizzare denaro pubblico, come si tiene a specificare nel comunicato stampa – «118 seminari e 26 incontri all’aperto, fuori dalle aule universitarie, toccando tutte le realtà del Mezzogiorno impegnate nel contrasto alle mafie, da Scampia a Palermo, dalla Piana di Gioia Tauro a San Luca. Oltre 3mila gli studenti coinvolti nelle aule di Scienze dell’Educazione e più di mille quelli impegnati nei laboratori di cittadinanza attiva nei territori.

Le iniziative scientifiche saranno trasmesse dalle pagine facebook di Scuola di Barbiana e da Calabria news 24 (per la giornata di sabato 23 maggio dedicata al ricordo di Giovanni Falcone e dei caduti a Capaci).

Agli incontri, introdotti da Giancarlo Costabile del Laboratorio di Antimafia, interverranno esponenti dell’Antimafia sociale come Don Pino Demasi, Referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro – che fu tra le altre cose il primo relatore di questo progetto universitario di didattica sociale ad Arcavacata – e Ciro Corona, Presidente dell’associazione R-Esistenza Anticamorra Scampia. Compito del giornalista de Il Quotidiano del Sud, Michele Inserra, sarà invece quello di spiegare l’importanza della comunicazione nella destrutturazione della mitologia mafiosa e nella denuncia di quella rete di collusioni e complicità che ha trasformato le mafie da crimine in soggetto politico-economico attivo nella società. Le iniziative saranno concluse da Edoardo Martinelli, allievo di don Milani e coautore di Lettera a una professoressa, che discuterà di cittadinanza attiva e ricostruzione sociale attraverso le periferie.

Unical, Pupo e Costabile a Catania per ricordare Borsellino e sostenere la magistratura antimafia

RENDE (CS) – Due docenti del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, Spartaco Pupo e Giancarlo Costabile, interverranno a Catania venerdì 19 luglio, nel giorno della strage di via D’Amelio, alla manifestazione promossa dalla Fondazione “La città invisibile”, presieduta dalla Prof.ssa Alfia Milazzo, per ricordare il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta e sostenere l’azione della magistratura antimafia. L’evento si terrà nella Chiesa di San Martino dei Bianchi (in via Vittorio Emanuele II, 189), alle 16.45, e vedrà la partecipazione, tra gli altri, del magistrato Nicolò Marino e dell’avvocato Enzo Guarnera. 

Il sostegno a Gratteri

Pupo e Costabile hanno nei giorni scorsi diffuso un appello in favore dell’azione giudiziaria che il Procuratore della DDA di Catanzaro, Nicola Gratteri, sta portando avanti per fare piena luce sui legami tra politica, burocrazia e mafia in Calabria.

Omaggio a tutte le vittime di mafia

«Abbiamo accettato l’invito – affermano Pupo e Costabile – non solo per rendere omaggio in terra siciliana al sacrificio di Borsellino e della sua scorta, e idealmente, attraverso loro, a tutte le vittime delle mafie, ma soprattutto per attualizzare il loro alto senso dello Stato a tutela delle istituzioni democratiche di questo Paese. Vogliamo – continua la nota dei due docenti Unical – spiegare le ragioni per le quali oggi sia prioritario schierarsi senza ambiguità di sorta al fianco della magistratura antimafia nello sforzo di stroncare le infiltrazioni mafiose nei diversi centri di potere. Se non si aggredisce la zona grigia della borghesia mafiosa e non si destruttura la cultura della connivenza e della complicità, il rischio è di dover convivere con una organizzazione statuale a sovranità limitata. Il compito della cultura, e in modo particolare dell’università, è promuovere in modo chiaro e netto una nuova opera di civilizzazione statuale, che non può in alcun modo tollerare la presenza organizzata di poteri paralleli e occulti portatori di interessi non compatibili con quelli dello Stato e della Costituzione. La partita comincia adesso, diceva Paolo Borsellino, ed è la partita della difesa culturale delle nostre istituzioni».

Locandina Catania per Borsellino (1)

«La cultura si schieri con Gratteri», il messaggio dei docenti Costabile e Pupo

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – «Esprimiamo forte preoccupazione – dichiarano Spartaco Pupo e Giancarlo Costabile, docenti del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria – per il clima di isolamento e indifferenza nei confronti delle recenti inchieste giudiziarie condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro in materia di corruzione e infiltrazione mafiosa nella pubblica amministrazione».

«Il lavoro condotto dalla magistratura antimafia in Calabria, e in modo particolare da Nicola Gratteri, sta evidenziando un contesto di diffusa illegalità che, pur in attesa dei doverosi approfondimenti e riscontri processuali, mette già in risalto la drammatica condizione in cui versa il tessuto socio-economico della nostra regione e, di conseguenza, la tenuta complessiva delle istituzioni e dell’ordine democratico.  Se non si interviene in questa fase, il rischio – continua la nota dei docenti dell’Unical – è di dover rassegnarci a convivere con apparati politico-istituzionali gravemente inquinati, attraversati da poteri paralleli e occulti, secondo un modello di organizzazione delle relazioni sociali di stampo tipicamente sudamericano, più che europeo. Le minacce e le diffide al procuratore Gratteri rendono ancora più urgente una presa di posizione netta da parte della società civile e culturale di questa terra, a partire dalle università, che non possono scegliere come registro il silenzio, ma devono piuttosto trovare il coraggio di far sentire la propria voce a sostegno di chi, come Gratteri, è impegnato in prima linea non solo nei confronti della repressione dell’apparato militare delle cosche, ma anche verso la destrutturazione di quelle dinamiche di corruzione e feudalità che attraversano la storia delle classi dirigenti locali Il voto di scambio tra politica e mafie, ad esempio, come denunciammo in un convegno tenutosi ad Arcavacata già nel novembre 2016, è la prova inconfutabile della storica vocazione delle classi dirigenti calabresi al rapporto con i poteri occulti deviati e massomafiosi, una tendenza che va compiutamente messa in discussione e stigmatizzata pubblicamente con prese di posizione ufficiali, senza ambiguità e reticenze di sorta, per costruire, nello spazio pubblico e della convivenza civile, una vera “cultura dello Stato”, come amava chiamarla il giudice Paolo Borsellino. Il compito delle università, soprattutto in Calabria, non è solo quello di laureare i nostri giovani ma è anche quello di promuovere un percorso di formazione critica delle coscienze in grado di farsi educazione alle regole e acquisizione dei princìpi e valori fondanti dello Stato. La legittimazione, sotto ogni forma, tacita o palese, dell’anti-Stato, in una terra in cui lo Stato, attraverso i suoi uomini migliori, cerca di affermarsi come potere civilizzatore, non è più ammessa»

 

 

Pedagogia dell’Antimafia, all’Unical la Lectio Magistralis di Facciolla

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà martedì 6 novembre alle ore 14.45 presso l’aula Solano (cubo 19/B, ponte carrabile) dell’Università della Calabria la Lectio Magistralis del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla su borghesia mafiosa e poteri deviati nell’ambito del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia. Il Dott. Facciolla parlerà ai 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione delle strategie più idonee per contrastare la cultura delle mafie e della corruzione.

«Il Procuratore Facciolla – afferma Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical – è un Magistrato esemplare da sempre impegnato nel contrasto del potere mafioso e del malaffare, con un rigore etico e una pratica comportamentale di assoluto pregio istituzionale e di grande valore professionale. Discutere apertamente di borghesia mafiosa e poteri deviati nelle Università significa andare alla radice del problema mafioso e del suo sviluppo, al di là di stantie retoriche sulla legalità. Iniziative come questa –  conclude Costabile – servono per riflettere concretamente sulla frattura storica che attraversa la nostra storia nazionale fin dalla sua genesi: quella tra Stato e società. Frattura che si può e deve ricomporre attraverso un’azione sinergica che veda coinvolte tutte le forze sane del Paese».

Operazione antimafia, sequestro beni per oltre un milione di euro

CATANZARO – I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e dal sost. Proc. Camillo Falvo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Vibo Valentia su richiesta di questa procura distrettuale.

Destinatario della misura ablativa è Pititto Salvatore di Mileto (VV), coinvolto nella nota operazione di polizia denominata “Stammer”, culminata nel mese di gennaio 2017 con l’arresto di 54 soggetti, ritenuti affiliati ovvero fiancheggiatori della cosca “Pititto” subordinata alla “cosca maggiore” dei “Fiare’” di San Gregorio D’Ippona, operante nella provincia di Vibo Valentia.

Le indagini patrimoniali, condotte dagli investigatori del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, prodromiche all’emanazione del provvedimento di sequestro, hanno consentito di ricostruire in capo al proposto un notevole complesso patrimoniale il cui valore e’ risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Il provvedimento di sequestro ha riguardato una ditta individuale, quote societarie, immobili, una autovettura e diversi rapporti bancari e finanziari il tutto per un valore complessivo stimato in oltre un milione e centomila euro. Il Pititto, per i fatti a lui contestati, è stato recentemente condannato a venti anni di reclusione al termine del processo di primo grado svoltosi con rito abbreviato.

Cosenza, il consigliere comunale Davide Bruno aderisce alla Lega

COSENZA – Continua senza sosta l’ascesa ed il radicamento della Lega di Salvini in Calabria e, in particolare, nella provincia di Cosenza; è di oggi la notizia che anche il consigliere comunale del capoluogo bruzio, Davide Bruno, ha firmato l’adesione alla Lega Salvini premier divenendo, a tutti gli effetti, un consigliere leghista di Cosenza. Davide Bruno, oggi consigliere comunale e nella precedente consiliatura già assessore, persona  nota e stimata nell’ambiente cosentino, ha maturato la convinzione di aderire alla Lega dopo aver ponderato attraverso vari incontri con i dirigenti leghisti ai vari livelli, regionale, provinciale e cittadino. Nella città di Cosenza l’adesione di Davide Bruno si aggiunge a quella di Vincenzo Granata, l’altro consigliere che nei giorni scorsi ha aderito rompendo il muro del silenzio che fino allo scorso marzo aveva circondato il mondo leghista nella città dei Bruzi.

SODDISFATTO IL COORDINATORE REGIONALE DOMENICO FURGIUELE

Su questa vicenda si dice molto soddisfatto il coordinatore regionale, l’On.le Domenico Furgiuele che dichiara quanto la Lega stia diventando, anche in Calabria,  sempre di più attrazione di quanti condividono un progetto di rinnovamento e di cambiamento nella città di Cosenza e nell’intera regione; sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario cittadino di Cosenza, Gianfranco Bonofiglio, che si dice personalmente soddisfatto dell’adesione del consigliere Bruno, giovane di rispecchiata moralità e di qualità politiche che saprà rappresentare le giuste istanze dei cittadini cosentini in una nuova ottica di rappresentanza politica.

COMPIACIMENTO E’ STATO ESPRESSO ANCHE DA BERNARDO SPADAFORA, SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA LEGA

Sull’adesione di Davide Bruno alla Lega registriamo anche una nota stampa del segretario provinciale e vicecoordinatore regionale Bernardo Spadafora: «Con questa adesione, fortemente voluta dal sottoscritto e dall’intera dirigenza regionale, salutata anche, con entusiasmo, da tanti dirigenti  territoriali, si è voluto dare un segnale tangibile di come la Lega intenda radicarsi sul territorio calabrese; Davide è un giovane consigliere comunale di Cosenza, già con un buon bagaglio di esperienza amministrativa, persona per bene, pulita e preparata, con alle spalle una esperienza di vita traumatica, figlio di un imprenditore coraggioso, vittima di mafia, perché si rifiutò di pagare la cosiddetta “tassa dell’altro stato”: il pizzo. Una ferita personale, per Davide, che non avremmo voluto riaprire, ma che lui stesso ha voluto ricordare, perché serva da monito; un segnale forte questo anche per tutti quei “mestieranti dell’antimafia” che si arricchiscono senza “sporcarsi le mani”, senza scendere e vivere i nostri ambienti, decretando, con le proprie “penne avvelenate”, chi è colpevole e chi è innocente, ledendo e passando sulla dignità di chi l’antimafia la vive nel quotidiano, “sporcandosi” appunto le mani e non “sputando” sentenze da qualche attico lontano e miliardario; un segnale netto anche nei confronti di chi pensa di utilizzare la Lega in Calabria come “diligenza da assaltare”, come treno o mezzo sul quale  fare veicolare le proprie ed esasperate aspirazioni personali, o peggio ancora i propri interessi». 

Il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical alla manifestazione reggina #primaglisfruttati

RENDE (CS) – Il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria parteciperà alla manifestazione reggina #primaglisfruttati, in programma nella mattinata di sabato 23 giugno. Ne dà comunicazione il responsabile delle attività didattiche, Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia e alla legalità presso l’ateneo di Arcavacata. «Aderiamo a questa manifestazione promossa da realtà sindacali di base (Usb) e del sociale (Sos Rosarno, Osservatorio sul Disagio abitativo, Centri sociali), afferma Giancarlo Costabile, perché ne condividiamo le istanze e le finalità. La mercificazione del lavoro e il suo sfruttamento sono la base ideologica da cui le mafie traggono linfa vitale. La condizione dei migranti della Piana di Gioia Tauro e di tantissimi territori meridionali è sotto gli occhi di tutti: caporalato, miseria e negazione dei più elementari diritti sociali sono il triste volto di uno stare al mondo che non può continuare a vederci come spettatori passivi di questa tragedia collettiva. Il compito della pedagogia e il ruolo dell’Università, continua Costabile, non possono circoscriversi ad una didattica di potere funzionale allo status quo, ma piuttosto devono essere improntati alla costruzione di una didattica sociale che si faccia prassi del cambiamento popolare. Saremo a Reggio, conclude Giancarlo Costabile, per Soumaila Sacko e per tutti quei poveri e migranti che vivono all’ombra della storia. L’aritmetica delle povertà non ha mai interessato più di tanto il sistema universitario, che si nutre, spesso e volentieri, di compromessi e pratiche servili di potere. Ma accanto a questa pedagogia complice delle mafie e della violenza, c’è spazio anche per un’altra pedagogia che si affermi come tensione etica  e didattica del cambiamento nella costruzione di una società solidale e inclusiva».

 

Unical, studenti di Pedagogia dell’Antimafia dalla Guardia di Finanza di Gioia Tauro per studiare la ‘ndrangheta

GIOIA TAURO (RC) – Costruire una rete permanente di prevenzione alla cultura mafiosa, creando operativamente sinergie istituzionali tra apparati dello Stato e lavorando in modo sistemico sulla formazione alla legalità dei giovani, è stato il focus della giornata di studio che si è svolta nei giorni scorsi presso il Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, alla quale hanno partecipato 52 studenti universitari che stanno frequentando il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria.

Ospiti della Caserma Umberto Sorrentino con Inserra e Ruotolo

Gli studenti, accompagnati da Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia e alla legalità presso l’UniCal e responsabile didattico del progetto, hanno visitato la Caserma Umberto Sorrentino, incontrando il Comandante Ten. Col. Giampiero Carrieri e i militari in servizio presso il locale Reparto della GdF. Nella discussione, che ha registrato anche i contributi dei giornalisti Michele Inserra e Sandro Ruotolo, si è più volte posto l’accento sulla necessità di sensibilizzare la coscienza civile dei giovani e del territorio, in modo da stimolare il più possibile la denuncia verso il sistema di potere mafioso e le sue infiltrazioni nella pubblica amministrazione. Inserra e Ruotolo hanno evidenziato, poi, le caratteristiche del fenomeno mafioso di matrice ‘ndranghetista (la sua struttura familistica, nello specifico), comparandole con quelle delle altre mafie italiane e straniere.

Studiare il business per contrastare il fenomeno

Il Comandante Carrieri ha, inoltre, spiegato agli alunni del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia il business della droga e le strategie di contrasto della GdF al narcotraffico mondiale, senza dimenticare l’azione repressiva nei confronti dell’economia illegale. Particolare attenzione è stata, infine, posta sull’analisi della condizione del Porto di Gioia Tauro — che i ragazzi hanno visitato nel pomeriggio accompagnati dai finanzieri — oggetto delle rotte internazionali del traffico di stupefacenti e di significativi successi dello Stato con ingenti sequestri di droga, come recentemente accaduto con i 2mila chili di cocaina recuperati proprio al Porto di Gioia nel 2017.

Gli studenti poi ricevuti al tribunale di Palmi

Dopo il seminario svolto in Caserma, gli universitari, accompagnati dal Comandante Carrieri, si sono spostati presso il Tribunale di Palmi dove hanno avuto modo di incontrare e dibattere il tema dell’educazione alla giustizia e alla cittadinanza attiva con il Presidente Concettina Epifanio, il Procuratore Aggiunto della Città Giuseppe Salvatore Casciaro, Don Giovanni Tillieci, Parroco di San Gaetano Catanoso di Gioia Tauro, e i giornalisti Michele Inserra e Sandro Ruotolo. A conclusione della manifestazione, il Comandante Ten. Col. Giampiero Carrieri è stato premiato dal Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’UniCal per la sua attività di contrasto alle mafie e all’illegalità, a difesa dei valori della Repubblica. La giornata si è conclusa con la visita alla Chiesa di San Gaetano Catanoso, che sorge, come la Caserma Sorrentino, sui beni confiscati alle locali famiglie di ‘ndrangheta.