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L’Udc denuncia: «Richiesti pagamenti non dovuti o già effettuati da tempo»

CASSANO ALL’IONIO (CS) – Sarebbero già numerosi i casi di cittadini raggiunti da cartelle esattoriali o da intimazioni di pagamento relative al pagamento di tributi comunali in realtà non dovuti o comunque già pagati. Lo segnala la segreteria sezionale dell’Udc, guidata da Antonio Atene.
Il caso, si specifica, riguarderebbe in particolare quanto richiesto dall’Ente, per annualità passate, a titolo di imposta comunale sugli immobili o in relazione al canone del servizio idrico integrato: «Si ha notizia di molti contribuenti che, destinatari di richieste infondate o errate, perché relativi a beni immobili non detenuti o a pagamenti in realtà già effettuati, in questi giorni sono stati costretti a rivolgersi a patronati e professionisti pur di riuscire a chiare la confusione originata dalla ricezione di cartelle e avvisi di mora in realtà infondati. Ed il tutto in un periodo non solo di particolare crisi finanziaria, ma anche di ingorgo di scadenze fiscali, col risultato di arrecare notevoli disagi ad ampia parte della popolazione». Aggiunge la segreteria sezionale dello scudocrociato: «In riferimento a decine di posizioni, quanto sta accadendo è, se possibile, ancor più grave, visto che molti sarebbero i casi di richieste già oggetto di chiarimento con gli uffici nel corso degli anni passati, eppure ciononostante reiterate. Una situazione imbarazzante, rispetto alla quale si auspica un intervento risolutivo da parte del Comune». Anche perché, sottolinea ancora l’Udc, «nelle settimane passate l’amministrazione comunale aveva deciso di procedere alla costituzione di un pool di legali e di tecnici per migliorare l’efficienza del servizio. È evidente, a questo punto, la necessità di verificare l’ampiezza del fenomeno e di adottare misure volte a prevenire il suo diffondersi e, soprattutto, a scongiurare il moltiplicarsi di danni e inconvenienti per i cittadini e per l’ente stesso, che potrebbe trovarsi esposto al rischio di azioni risarcitorie per eventuali errori».

L’Udc smonta l’impostazione dell’amministrazione comunale

CASSANO ALLO IONIO – «E’ una manovra che mette le mani nelle tasche dei cittadini e di chi, attraverso il turismo delle seconde case, garantisce la sopravvivenza finanziaria dell’Ente e del comparto turistico. Come se non bastasse, si dilapidano i fondi ottenuti attraverso il risarcimento Syndial, ignorando lo stato di bisogno dei tanti malati oncologici per i quali è plausibile ritenere che la presenza nei campi di Cassano di tonnellate di ferriti sia stata una concausa determinante per contrarre la malattia».
È il giudizio che l’Udc, attraverso il suo segretario Antonio Atene, riserva al bilancio di previsione approvato dalla giunta comunale ed ora atteso al vaglio del consiglio. «Ne abbiamo discusso anche con le forze sindacali (CGIL, CISL E UIL) nel corso di un incontro molto proficuo e costruttivo, che ha portato ad un approfondimento sulle problematiche che vive il territorio ed al termine del quale anche da loro è venuta la condivisione di proposte che trasformeremo in emendamenti migliorativi, per irrobustire la programmazione dell’ente sotto il profilo dell’equità e della giustizia sociale», dice Atene. Poche ma qualificate le proposte che saranno messe sul tavolo «con spirito costruttivo», sottolinea l’esponente dello scudocrociato: si va «dal finanziamento di un’arteria a scorrimento veloce attraverso la vallata dell’Eiano all’istituzione del servizio di trasporto urbano tra Sibari e Cassano, per aggregare il territorio ed assicurare la rottura dell’isolamento viario e infrastrutturale». Attenzione anche al lavoro ed al commercio, attraverso «la creazione di un fondo al quale attingere per l’istituzione di borse lavoro per disoccupati e lavoratori svantaggiati ed a basso reddito, ma pure per tutelare le attività commerciali, pesantemente colpite dalla crisi degli ultimi anni».
E che nel paniere delle dimenticanze non finiscano i malati di tumore, insiste ancora Atene: «Per decenni – ricorda il segretario dell’Udc – Cassano è stata sede di siti di ferriti di zinco illecitamente stoccati nelle nostre campagne. Solo nel 2010, grazie agli sforzi delle amministrazioni comunali del tempo, si è giunti alla bonifica. Syndial ha liquidato al Comune una somma che vale come simbolico risarcimento di quella inquietante presenza sul territorio. Eppure, sindaco e maggioranza trascurano quanti delle ferriti, potenzialmente, potrebbero essere stati vittima. Per questo chiediamo che nel bilancio venga prevista un’apposita voce per assicurare sostegno alle famiglie con malati oncologici. Chiediamo inoltre che venga finanziato uno studio che consenta di accertare le conseguenze epidemiologiche della presenza della ferriti, che continuano a saltar fuori come funghi, come dimostra anche l’ultimo più recente sequestro effettuato nei giorni scorsi a Sibari dalla Guardia di Finanza. Sono queste le vere emergenze della città: nessuno può concedersi il lusso di ignorarle».