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Presentato Abituarsi alla fine di Antonio Bastanza

COSENZA – L’urgente necessità di scappare verso nuovi posti, in un tempo indefinito, quasi interrotto, illuminato da epifanie in grado di restituirtelo più chiaro e comprensibile è il tema del romanzo Abituarsi alla fine. Requiem per un uomo disperso che segna l’esordio letterario di Antonio Bastanza.

Presentato ieri pomeriggio alla libreria Ubik di Cosenza l’incontro, moderato dalla giornalista Carla Monteforte, è stata l’occasione per entrare timidamente nella storia di un uomo come tanti, semplice, solo, insoddisfatto, a cui manca tutto e niente.

Un uomo senza nome, un precario ricercatore universitario che decide di fuggire dalla madre perché troppo simile a lui e dalla quotidianità della sua piccola città di provincia, scappa perché stanco delle aspettative inattese, perché ha scarsa fiducia in se stesso tanto da credere che siano unicamente gli altri ad autodeterminarlo.

Un viaggio che segna l’esigenza di sottrarsi ai doveri della vita per andare alla  ricerca del futuro attraverso gli incontri con quei personaggi che avevano costituito il suo piccolo microcosmo e che tanto aveva idealizzato nel passato, un percorso in cui il protagonista si interroga sui limiti della propria esistenza, ci si immerge per tornare a galla ed essere folgorato da una serie di piccole rivelazioni, una fra tutte capire come viene visto dagli sguardi degli altri per poi giungere a Londra quando non ci sarà nient’altro da fare.

E’ un romanzo autobiografico, spiega l’autore, che contiene tanti piccoli frammenti di Cosenza e si sviluppa attorno a un nodo che si scioglie solo alla fine, è un libro scritto in musica dove gli Afterhours, gli Scisma, David Bowie e i Joy Division, lo aiutano a disincagliarsi dalle ombre, perché scrivere è anche musica e Bastanza ci tiene a precisare che se fosse stato un po’ più intonato probabilmente avrebbe fatto il cantante ma per ora la penna sembra essergli più congeniale.

Il romanzo di Antonio Bastanza fa parte di un progetto più ampio che ha come obiettivo quello di far emergere le migliori realtà indipendenti del panorama cosentino, si tratta di un reading musicale che vede la collaborazione di Antonio Serra musicista dei The Blast.

Abituarsi alla fine non è un fallimento e nemmeno una resa ma è guardare dritto negli occhi la fine prima di esserne divorati, è capire qual è il modo migliore per ricominciare anche quando l’inizio vive tra la paura di andare e l’inquietudine del ritorno.

Gaia Santolla