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Reggio chiama Rio, domani il lungomare Falcomatà viaggio nella tradizione brasiliana

REGGIO CALABRIA – Domani la cultura calabrese si mescolerà alla tradizione brasiliana grazie all’affascinante viaggio di Patrizia Giancotti con Peppe Consolmagno.

Domani sera, “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil”, il festival internazionale dedicato alla Cultura e alla Musica del Brasile, nato dalla partnership tra “Fatti di Musica” di Ruggero Pegna, festival del miglior live d’autore  alla trentunesima edizione e “Alziamo il sipario”, kermesse di eventi culturali e musicali dell’Amministrazione Comunale.

Lo spettacolo inizierà alle 21.30 nella magica cornice dell’Arena dello Stretto, incastonata nel lungomare Falcomatà, con lo spettacolo “Dal Mediterraneo al Brasile sulla rotta delle Sirene”, racconto per immagini e suoni dell’antropologa, fotografa e scrittrice Patrizia Giancotti accompagnata dallo straordinario musicista Peppe Consolmagno,voce e percussioni.

«Una narrazione per gli occhi, un concerto da vedere, oltre che da sentire – afferma Patrizia Giancotti – un viaggio visivo e sonoro sulla rotta delle Sirene dalle acque dello Stretto alle spiagge di Bahia, dal mito all’arte, dalla letteratura al suono, dal simbolo al rito, dal significato originario all’archetitelevideo@raipo universale».

Immagini proiettate su grandi schermi e racconti delle Sirene ritrovate in Calabria, il culto della Sirena Yemanjà e la festa a lei dedicata a Bahia, la musica in divenire che accompagna le immagini e dirige la traversata verso il Brasile.

«La Sirena è creatura di confine – prosegue la Giancotti – è mistero, è sapienza, è musica celestiale, è grido d’allarme, nella sua traiettorie unisce popoli di tutto il mondo, è specchio, pettine, ampolla, polena di nave e statuetta votiva in Brasile, dove, in un turbinio di danze e offerte floreali che finiscono tra le onde, viene celebrata come madre delle acque e del nutrimento».

Reggio e Rio, Calabria e Brasile, unite non solo dal panorama mozzafiato dell’Arena, ma anche da uno straordinario viaggio tra mito e realtà unico e originale,  dal Mediterraneo all’Atlantico.

Dopo la trionfale apertura di martedì scorso con i Tamburi di Luca Scorziello, guest Mario Venuti e Tony Canto, “Reggio chiama Rio” entra quindi nel clou, con una sequenza eccezionale di eventi, tutti all’Arena dello Stretto, con inizio alle ore 21.30 e ad ingresso libero.

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Il 15 luglio andrà in scena uno dei due soli concerti italiani di Maria Gadù con la sua band. La giovane cantautrice e chitarrista di San Paolo, vero nome Mayra Corrêa Aygadoux, che ha scalato le classifiche di tutto il mondo con l’hit Shimbalaié, riceverà il “Riccio d’Argento” del maestro orafo crotonese Gerardo Sacco che premia i migliori live di “Fatti di Musica”, per il suo “Successo Internazionale”. La Gadù, nonostante la sua giovane età, ha già ottenuto varie nomination ai Latin Grammy ed è considerata una delle nuove stelle della musica mondiale.

Il 16 luglio, serata di altissimo spessore artistico con l’ Omaggio a Tom Jobim, con il concerto di Jaques e Paula Morelembaum feat Cello Samba Trio, capitanati dal grande chitarrista Jurandir Santana, “Premio Braskem” per il miglior album jazz di Bahia.

Lunedì 17 luglio altro prestigioso appuntamento con il concerto di Hamilton De Holanda & Baile Do Almeidinha, lo straordinario bandolinista nato a Rio de Janeiro che  nel 2013 ha anche pubblicato “O que serà”, inciso insieme al nostro Stefano Bollani.

Il 9 agosto il concerto di Sergio Cammariere e la sua super band chiuderà la sessione estiva di “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil” all’Arena dello Stretto. Il musicista e cantautore calabrese, che spazia dalla musica d’autore al jazz, con suoni e ritmi profondamente mediterranei e latini, al Festival di Sanremo 2008 ha dedicato un omaggio alla bossa nova duettando con Gal Costa, una delle più belle voci brasiliane.

Dopo la sessione estiva, “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil” presenterà due eventi in autunno nella magica cornice del Teatro Cilea: il 4 novembre, l’unico straordinario concerto-evento in Italia di Gilberto Gil con lo spettacolare Cortejo Afro e il Nucleo de Opera da Bahia, direttamente dal carnevale di Bahia e, infine, il 28 novembre il concerto di Yamandù Costa.

In contemporanea, nel foyer del Cilea sarà allestita l’installazione fotografica di Patrizia Giancotti “A Alma da Bahia – il Brasile di Jorge Amado”, immagini, suoni e letteratura per una mostra che è il succo dell’ultradecennale lavoro dell’antropologa – fotografa in Brasile.

Tutte le informazioni su “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil” e “Alziamo il Sipario” sono reperibili ai siti: www.reggiocal.it e www.ruggeropegna.it.

Catanzaro, al Marca le “Rivelazioni Calabre” sulle tracce della storia passata

CATANZARO – Al Museo Marca di Catanzaro è stata inaugurata la settimana di eventi culturali dal titolo “Rivelazioni Calabre”, promossa dalle associazioni CulturAttiva e Terre Ioniche, con il sostegno della Provincia di Catanzaro e della Fondazione Rocco Guglielmo. In occasione dell’evento, ha fatto da apripista la mostra fotografica “Il borgo, sulla traccia della nostra storia”, ospitata nella gipsoteca del Marca: un’esposizione composta dalle immagini di borghi della Calabria ionica, realizzate da Nicola Romeo Arena e Anna Rotundo, che interagiscono con le meravigliose opere scultoree e pittoriche della preziosa collezione. La mostra sarà visitabile fino al 28 gennaio.
«La fotografia è uno dei “linguaggi” con cui abbiamo deciso di raccontare il nostro territorio – ha affermato la presidente di CulturAttiva, Angela Rubino -. La Calabria, nell’immaginario comune terra arida di ricchezze ed opportunità, viene riscoperta e narrata attraverso l’obbiettivo che, scrutando nei meandri dei suoi centri storici e spaziando nei suoi paesaggi, rivela bellezze inattese, racconta storie di vita passata e storie di un presente che pulsa, sulla scia delle passate glorie, in attesa di essere visto e valorizzato come merita».
«I borghi sono la traccia che oggi vive spesso nel silenzio assordante dell’abbandono – ha spiegato Nicola Romeo Arena, presidente di Terre Ioniche -. Ed è proprio seguendo questa traccia, come primo passo, che vogliamo proporre un percorso di riscoperta che parta dalle immagini di alcune di queste testimonianze e che ci possa ricondurre in questi luoghi alla riscoperta di un passato che ci appartiene».
Ieri, il racconto della terra di Calabria si è svolto anche attraverso il linguaggio teatrale, con il monologo “Dietro il sud” scritto ed interpretato da Emanuela Bianchi, già vincitrice del premio della critica “Gaia Italia” al Fringe Festival di Roma con la messa in scena de “Lamagara”. Con “Dietro il sud” l’attrice ed antropologa ha indagato il tema del viaggio visto come opportunità e anche come ricerca di gratificazione e migliori condizioni di vita, tema che ci appartiene come calabresi.
Gli altri protagonisti della rassegna saranno: le associazioni “Route 106”, “Riviera e borghi degli angeli” e Ra.Gi. Onlus; i volumi “La seta a Catanzaro e Lione”, di Angela Rubino e “Alimentazione e cibo nella Calabria popolare”, di Luigi Elia, accompagnati rispettivamente dall’intervento dei ragazzi della cooperativa “Nido di seta” e da quello dello scrittore e filosofo pitagorico Salvatore Mongiardo. Ed infine il testo “Orme dimenticate”, di Silvana Franco.

A Marcellinara la seconda tappa del V Festival del Dialetto e lingue di minoranza

MARCELLINARA (CZ) – La seconda tappa del V Festival del Dialetto e lingue di minoranza si svolgerà il prossimo sabato 28 maggio a Marcellinara, paesino in provincia di Catanzaro, ospitata dall’Amministrazione locale, sotto la guida del dottor Vittorio Scerbo, con il patrocinio del MiBACT – Progetto Etnie e Letterature, diretto dal professor Pierfranco Bruni. In particolare, nel Palazzo dei Baroni Sanseverino si svolgerò un convegno, “I beni culturali e la civiltà contadina”, durante il quale l’antropologa Maria Zanoni presenterà il Vocabolario etnofotografico “Terra e casa”, pubblicato nell’ambito del progetto del Festival. L’incontro vedrà anche lo svolgimento di un reading poetico nelle locali parlate, con intermezzi musicali del Gruppo Radiolausberg, composto da giovani interpreti di suoni popolari dell’area del Pollino calabro-lucana.

Questa edizione del Festival, inoltre, sarà accolta dai Circoli calabresi dell’America Latina, come annunciato dal professore Mario Francisco Benvenuto, docente all’Università della Calabria, che ha tradotto in spagno la raccolta di poesie dialettali “M’arricordu”, edito da Arte26 per la Collana Festival Dialetto. Dunque, un appuntamento importante per riflettere sulla lingua come bene culturale che si lega ai fattori antropologici di unaq comunità.

 

 

 

 

Laurea ad honorem a Satriani, incontro tra antropologia e letteratura

RENDE (CS) Oggi, presso l’University Club si è tenuta la cerimonia ed il conferimento della Laurea ad Honorem in Filologia Moderna a Lobardi Satriani, importante politologo ed antropologo calabrese. Celebrazione ricca di emozione e ricordi nei confronti di colui che ha rappresentato uno dei pilastri dell’Università di Arcavacata, prima ancora che per lo sviluppo delle discipline antropologiche. Il Magnifico Rettore, Gino Mirocle Crisci, ha dato avvio alla celebrazione, commosso anche lui davanti a uno dei padri fondatori dell’Università. Il Direttore del Dipartimento degli studi Umanistici, Perrelli, ha preso poi la parola, parlando dell’evento come di “una giornata che conclude un ciclo“: il Professore Satriani è stato Preside di Lettere e Filosofia e con lui si chiude un cerchio importante nella vita della nostra Università. Tra i diversi argomenti trattati dal Professore Satriani, nota Perrelli, il tema più forte è sicuramente quello delle tradizioni popolari e la Calabria descritta dall’autore è sicuramente una terra diversa rispetto a quella odierna. Il Professore vibonese rappresenta una stagione gloriosa della Struttura rendese ed il conferimento della laurea non rappresenta soltanto un riconoscimento al suo lavoro ma è soprattutto un monito, un esempio da seguire e perseguire.

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L’intervento del Professore Perrelli è stato un momento per rivivere il passato di un mondo accademico che è stato partecipe di un forte cambiamento, mutamento che ha portato ad Ingrandire la Struttura e ad accogliere molte più facoltà ma che sicuramente rappresenta una Realtà diversa rispetto a quell’Università piccola e forte che era prima.  L’importanza di Satriani all’interno dell’intero panorama accademico è rappresentata dal suo modello antropologico che prevede la collaborazione dei diversi saperi. In un momento in cui i saperi si sono frantumati, l’interdisciplinarità rappresenta un grande punto di forza. Il secondo intervento è stato tenuto dal Professore Vito Teti che, allievo di Satriani, ha mostrato entusiasmo e commozione nel poter essere partecipe di questa gioia. Parole ricche di emozione e compiacimento hanno aperto un discorso che è partito dal passato e dai ricordi che fanno capire cosa abbia potuto significare la figura del docente nell’educazione antropologica del Professore di Etnologia.

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Satriani non è soltanto un professore noto per i corsi di Antropologia ed Etnologia tenuti in Calabria ma la sua fama è conosciuta in ambito internazionale. Il professore Teti ha tracciato poi alcuni punti chiave del lavoro di Satriani.

In un’epoca in cui si parla di essere nel posto giusto al momento giusto, il punto di forza del Professore è stato “l’attardamento”. Dopo circa un cinquantennio dal suo lavoro ci si rende conto che Satriani aveva ragione, le sue teorie sul Folklore rappresentano un elemento importantissimo all’interno del panorama antropologico. Nell’era del digitale e della globalizzazione ci si è resi conto di come in realtà la cultura popolare debba essere reinterpretata come elemento di contestazione. Un altro elemento cardine è il passato come utopia e come punto di riferimento; significativo in questo senso “Il Ponte di San Giacomo”, opera che mostra come il Cordoglio non debba essere considerato come qualcosa di frammentario e da escludere ma come una rivendicazione di un’alterità. L’utopia nella sua opera non è da intendersi come qualcosa di inarrivabile  bensì come isole di intimità in posti di sofferenza.

Satriani non è solo un antropologo importante, è stato Senatore e Presidente di importanti battaglie per la nostra terra. Siamo davanti alla visione anti-accademica di un accademico: “l’antropologo deve prendere parte quando è necessario“. Satriani è  (come direbbe Gertz) un antropologo autoriale, è un interprete della letteratura e come tale porta con sé una responsabilità: prendere la parola dell’altro significa farlo in maniera scientifica e umana. Vi è una forte correlazione tra letteratura e antropologia, non esiste una grande letteratura che non abbia uno sguardo sull’uomo. L’antropologia di Satriani è Autobiografia, l’inquietudine dello studioso corrisponde all’inquietudine di una terra. Gli interventi si concludono con la Laudatio del professore Librandi che ha mostrato come l’opera dell’autore abbia favorito una nuova concezione critica della cultura popolare. Quello che oggi viene dato per scontato è frutto di un lavoro difficile compiuto da molti studiosi. Satriani è partecipe di questo processo grazie al suo invito ad essere curiosi e alle sue ricerche sulle tradizioni. “Un mondo senza storia” viene rielaborato in un complesso di tradizioni, ad ogni cultura viene ridata la sua dignità.

Successivi al conferimento della Laurea, i ringraziamenti di Satriani, che conclude la giornata con i suoi ricordi e la sua gioia nell’aver ricevuto un tale riconoscimento. Dopo aver ricordato un passato ricco di confronti importanti, il Professore ha confessato con la sottile ironia che lo contraddistingue di aver avverato dopo 50 anni il sogno di potersi laureare in Lettere. Satriani, riprendendo le presentazioni fatte, afferma l’importanza degli incontri: la storia e la biografia di una persona sono frutto di ciò che ci lasciano le persone incontrate. L’antropologia  dev’essere un’antropologia sentimentale ma anche un’antropologia che assuma la pluralità dei linguaggi e delle diverse tecniche di veicolazione: si può comunicare in maniera diversa. La comunicazione cambia, i confini tra identità e alterità cambiano e l’antropologo non può non tenere conto di queste cose. L’antropologia per Satriani dev’essere una disciplina che aiuti al rispetto della propria e altrui identità. Un’antropologia che tenti di cercare l’oggettività, che tratti l’uomo come fine e non come mezzo, uno sguardo sul mondo che rifiuti la subalternità: antropologia del Tu, del Noi, dell’Io, che si faccia carico del mondo e dei sogni dell’uomo.

Concetta Galati

Continua il sodalizio tra l’Unical e l’Amministrazione Manna

RENDE (CS) – “L’Unical è centrale nel sistema universitario calabrese. Un Ateneo in cui il sistema della ricerca viaggia di pari passo con un’ottima didattica che sforna talenti ogni anno. Rende e tutta l’area urbana hanno sempre più bisogno di contenuti, idee e processi pensati, veicolati e diffusi dall’Unical, vero polmone intellettuale dell’intera regione. Il grande lavoro che sta svolgendo il Magnifico rettore, Gino Mirocle Crisci,  ci fa ben sperare per il futuro dell’Ateneo e anche per quello della nostra città”. Questo è Marcello Mannaquanto affermato dal Sindaco di Rende, Marcello Manna che, anche attraverso queste parole, intende rilanciare maggiormente il rapporto di collaborazione con l’Ateneo calabrese, “anche nel settore della governance e della gestione di processi complessi sia economici che urbanistici e sociali”.

Manna non ha mancato di commentare l’evento che si svolgerà all’Unical il prossimo mercoledì 16 gennaio alle ore 16,30, vale a dire il conferimento della laurea honoris causa all’antropologo e professore ordinario ed ex preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unical, Luigi Maria Lombardi Satriani, uno “studioso che ha lasciato il segno nelle materie antropologiche con l’occhio attento dell’analista empirico in grado di comprendere e raccontare il meccanismo delle culture subalterne del nostro Sud”. Una laurea honoris causa che va ad inserirsi “nel solco dello spessore intellettuale del nostro ateneo, nella fattispecie nella fucina degli studi umanistici di cui è direttore di dipartimento il professor Raffaele Perrelli”.

Nel frattempo, a far da collante tra l’Ateneo di Arcavacata e il Comune di Rende, anche l’imminente Sasus, il progetto del Servizio Associato per lo Sviluppo Urbano Sostenibile che, come ha spiegato Vincenzo Pezzi, assessore delegato ai Rapporti con l’Università, condivide il lavoro dell’Unical nel campo dell’innovazione e della tecnologia “attraverso l’impiego di Risorse comunitarie per lo sviluppo del territorio”.  Il Sasus, quindi, sosterrà “lo sviluppo di aziende locali e l’intercettazione di importanti fondi per la realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile a favore dei giovani e delle numerose aziende locali”.

Del resto, l’Amministrazione Manna collabora con Roberto Musmanno, assessore regionale alle Infrastrutture e docente della stessa Unical per il “miglioramento del sistema dei servizi a favore di tutti i cittadini dell’area urbana e dei numerosi studenti soprattutto nel campo della mobilità e dei trasporti sostenibili”. Pezzi ha aggiunto che è in corso di elaborazione una “nuova architettura dei trasporti che possa dare risposte alle nuove esigenze di mobilità”.

Vibo Valentia, “Teoria Gender e la sfida antropologica”

VIBO VALENTIA (VV) Venerdì 18 Dicembre alle ore 17.30 presso Palazzo Santa Chiara – Via Ruggiero il Normanno, Vibo Valentia, si terrà l’incontro-dibattito “Teoria gender e la sfida antropologica”. L’evento è organizzato dal circolo vibonese di  “Generazione Famiglia”, con il patrocinio del comune di Vibo Valentia . Interverranno l’Avvocato Simone Pillon del Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Da poco tempo, e sempre più diffusamente, si sente parlare di teoria gender, ma troppo spesso non si capisce chiaramente di cosa si stia parlando.

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Questo dibattito, quindi, vuole essere un momento in cui approfondire serenamente l’argomento, avviando da un lato una ricerca di senso tra dati scientifici e dinamiche relazionali sull’identità sessuale, e da un altro lato capire quali ricadute a livello normativo su libertà, famiglia ed educazione può avere sulla società l’affermarsi di questa nuova visione antropologica.  “Generazione Famiglia – La Manif Pour Tous italia” è movimento apartitico ed aconfessionale che nasce per ribadire l’unicità della famiglia fondata sull’unione tra un uomo ed una donna, riconosciuta con il matrimonio, ed il diritto di ogni bambino di avere un padre ed una madre. I benefici sociali dati dalla loro tutela e promozione sono per tutti e non ledono la dignità personale di nessuno.

Convegno a Castrovillari: adulterio tra giurisprudenza, antropologia e leggenda

CASTROVILLARI (CS) – Sabato 7 Febbraio, nella sala 14 del Protoconvento francescano di Castrovillari, dalle ore 17:00,  si affronterà il tema “Le basi romanistiche dell’adulterio nella disciplina moderna e contemporanea dell’Istituto. Il caso di Carini tra il Diritto Comune e la Tradizione popolare dei cantastorie” .

Questa intricata storica vicenda siciliana, con molti punti interrogativi, che interessò, tanti anni fa,  l’uccisione di una donna, la baronessa  Laura Lanza di Trabia, ed il suo amante, Ludovico Vernagallo,  cantata in più versioni dalla tradizione popolare e oggetto di diverse interpretazioni espressive, sarà riproposta in un convegno giuridico per divenire occasione di approfondimento degli Istituti del diritto che attrae.

Il convegno, organizzato dalla Camera Civile e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari con il patrocinio del Comune e in collaborazione con l’associazione culturale Mystica Calabria, si svilupperà con il contributo di studiosi, antropologi  oltre che di uomini di legge.

Dopo i saluti del Commissario straordinario del Comune,  Massimo Mariani, di Roberto Laghi,  Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari, sono previste, moderate da Ines Ferrante, Presidente di Mystica Calabria, le relazioni di: Giovanni Brandi Cordasco Salmena di San Quirico, docente di Diritto Romano Ellenistico presso la facoltà di Giurisprudenza di Urbino che approfondirà “I principi della Lex Iulia de adulteriis nella disciplina moderna e contemporanea dell’istituto”; di Leonardo Alario, docente di Storia delle tradizioni popolari all’Unical ed all’Ateneo di Bari, che riguarderà “Chianci Palermu, chianci Siracusa a Carini c’è lu luttu in  ogni casa. L’amaro caso di la barunissa tra critica, storia e tradizione popolare”; di Antonella Gialdino, Presidente della Camera Civile degli Avvocati di Castrovillari che affronterà il tema de “La famiglia nell’ordinamento giuridico italiano”; di Giovanni Zagarese, Presidente della Camera Penale di Rossano che interverrà  su “L’omicidio per causa di onore” dell’art. 587 cp. fino all’abrogazione dell’art. 1 L. 5 agosto 1981 n. 442”; di Vincenzo Di Pede,  magistrato e Presidente della Sezione Civile del Tribunale di Castrovillari che tratterà “Il rilievo attuale dell’adulterio nel giudizio di separazione personale dei coniugi. Vecchie e nuove prospettive”.